wolf jak ha scritto:Hal9000 ha scritto:Ti pare sia questo il problema di chi mette le mani "per la prima volta" in falesia? Esempio di incidente verificato personalmente (non a me, a conoscente): il primo procede tranquillo, con corda dall'alto per giunta, va su difficoltà non elevate, con parete un po' inclinata. Ad un certo punto lui vola, c'è un po' di lasco ma poco, il compagno attutisce la caduta ed il primo vola circa mezzo metro. In quei 50 cm il piede destro tocca uno spuntone che gli riduce il metatarso ad un puzzle clementoni, la caviglia si sposta e si frattura pure le ossa della gamba. Risultato: 2 interventi e 9 mesi di fermo. Ora, considerato che questo era un volo da mezzo metro, nel caso della coppietta in questione c'è il lasco della corda, più l'allungamento più lo spostamento di lei e faranno circa 2-2,5 m. Se la parete è a gradini che pensi succeda in quei 2 m?? E ti preoccupi di sicura dinamica??? Intanto imparino a tenersi a dovere e ad assicurarsi bene, poi il resto col tempo. Il mezzo barcaiolo è scomodo ma ci si abitua, per le prime volte.
Concordo sulla necessità di imparare anche il mezzo barcaiolo, che oltretutto è più che sufficientemente dinamico per un volo su spit/resinati.
Mi lascia però perplesso che sia proposto come soluzione al problema "lasco eccessivo" (di cui all'esempio): se c'è un problema che metterei tra i contro del mezzo barcaiolo in falesia, è proprio il lasco di corda necessario a manovrarlo correttamente...
anche se cresciuto a pane e mezzi barcaioli non ci arrivo lo stesso..
per lasco eccessivo intendi quei due/tre centimetri di corda fra quando è girato da una parte e quando è girato dall'altra sul moschettone
caz.zo se no non capisco
un pò spiace