da federicopiazzon » sab ago 22, 2009 17:04 pm
da Roberto » sab ago 22, 2009 18:29 pm
federicopiazzon ha scritto:Oggi mi sento costruttivo , dai scriviamo un po' di roba utile, che ne dite???
Visto che qua dentro c'è gente che da sola ha fatto vie con i controcazzi...
l'altro giorno sono stato a fare una via da solo, mi sono sovvenuti degli interrogativi e mi sembra che nei millemila topici riguardanti l'autosicura siano sempre stati trattati come secondari o evitati, non tanto perchè se ne ignorasse l'importanza quanto perchè molti volevano(possibilmete in 2 righe) apprendere tutto l'umanamente scibile sull'autosicura e ciò obbligava a delle scelte per non avere anime sulla coscenza!
premetto che uso il grigri modificato(achecazzo serve il forum sennò ) o a volte il reversosu terreno molto facile, tengo su un asola di corda con lo shunt e prevengo il retroscorrimento con MB o dei "fiocchetti" autobloccanti fatti con un trefolo.Per prevenire strappi troppo violenti in sosta uso un dispersore da ferrata ma con metà dei giri.
La risalita la effettuo con shunt ventrale(ed eventualmente un pedale con marchend) .
La via di ieri per quanto non difficile l'ho trovata faticosa, ci ho messo decisamente più che in cordata e sopratutto ho trovato difficoltà nella risalita in corrispondenza dei traversi.
Ora nel caso di spit che si possono tironare in tutte le direzioni sbattendosene siamo agevolati, ma fr dadi e chiodi dubbi complicano notevolmente la situazione:
0) come predisporre ed effettuare la calata a corda singola, come traversare in calata?
1come gestire la risalita di un traverso a protezioni(molto)distanti, come un traverso molto impegnativo in libera?
2)come gestire lo zaino, e nel caso di possibilità di impiglio dello stesso?3)Come optare all'ultimo momento e con semplicità per un traverso in tensione? e
4)come eseguire un "pendolo da secondi"?usiamo la rimanenza della corda come spezzone ausiliario?
altro problema è che fare una lunghezza assicurati vuol dire impiegare circa il triplo, quindi se ce la si sente si può fare le più facili senza assicurarsi(....)
5) come programmare/decidere?
il sistema potrebbe essere uno dei seguenti.
a) zaino in spalla capo della corda legato dietro, corda ben disposta su terrazzino di partenza.
b) solo capo della corda legato dietro, zaino attaccato alla sosta di partenza con un fifi altro capo della corda attaccato al fifi in maniera che recuperndo la corda si tira su lo zaino.
c) zaino in spalla, corda passata doppia nella sosta(purtroppo usando cordoni già in loco o abbandonandone1) e sicura predisposta con reverso. in questo caso possiamo non rinviare e recuperare a fine tratto facile la corda o se troviamo difficoltà passare ad essere assicurati, bello ma si ha metà corda a disposizione.
6) discussione di questi sistemi pro e contro. altre soluzioni?
da federicopiazzon » sab ago 22, 2009 23:04 pm
L' arrampicata solitaria assicurata è una serie di compromessi tra sicurezza e speranza che tutto vada bene,almeno nei casi di vie non corte e non facili (si intende da proteggere). Quando si scala tante cautele purtroppo vano a farsi benedire in nome del tempo, che passa velocissimo nelle solitarie, visto il numero delle manovre da fare e tutti i guai che capitano. Chi vuole essere preciso (vedi dissipatore) sa che dovrà pagare con preziosi quarti d' ora in più per la via. Alla fine ho scelto il male minore e alcune cose le "tralascio".
Uso il cinch e mi trovo molto meglio che con il grigri (più leggero, più piccolo, non modificato, blocca bene, meno pericoloso).
L' anello di corda a bilanciare quella che sale lo fermo con un t-block
frazionamenti li faccio con un semplice mezzo barcaiolo nel moschettone della protezione (faccio prima).
da Roberto » dom ago 23, 2009 11:57 am
federicopiazzon ha scritto:Uso il cinch e mi trovo molto meglio che con il grigri (più leggero, più piccolo, non modificato, blocca bene, meno pericoloso).
L' anello di corda a bilanciare quella che sale lo fermo con un t-block
Il t-block me lo devo comperare, è più leggero e probabilmente più efficace; il cinch l'ho provato ma è stata un uscita sfigata...via al limite per la solitaria e martello dimenticato= doppie dopo 3 tiri
comunque nel cinch in autosicura c'è un ruschio di cui non ho sentito parlare: se si usa un cordone troppo grosso e irrigidito(tale da impedire all'attrezzo di ruotare attorno all'asse testa piedi) per appenderselo e in traverso o obliquo può fare una leva strana che tende a non farlo bloccare..
ma l'asola come la tieni, dove attacchi il t-block?
Il rischio di trovarsi dentro è molto brutto..ma per dre l'altro giorno mi è rimasta dentro uno spuntone che mi è toccato rifare il passo all'ingiù...quante bestemmie!!!!
che consigli hai a riguardo??
frazionamenti li faccio con un semplice mezzo barcaiolo nel moschettone della protezione (faccio prima).
ma su protezioni aleatorie continui così o cambi sistema?
una volta usavo i fiocchetti poi ho letto dei MB in un tuo post e sono passato ad usare quelli perchè moolto più pratici, i fiocchetti poi sono una rotta di palle perchè si incastrano, e se li metti in tasca si appallotolano.
Zaino.. croce ma non delizia, compagno silenzioso e assai poco collaborativo!
L'altro giorno ho provato un sistema misto perchè avevo le braccia un po' stanche e lo shunt che stentava a recuperare:
1pezzi verticali/strapiombanti o duri: zaino appeso alla corda
2pezzi facili a balze. zaino in spalla
3se la situazione 1 continua per troppi metri o con ostacoli in mezzo recupero lo zaino fin dove sono e lo sospendo con il fif al ch
comunque i problemi peggiori li ho avuti in risalita su un traverso facile ma su cui penzolare significava fare un bel buco(...) non sono riuscito a proteggermelo e nemmeno ad organizzare un pendolo bene: il ch di partenza faceva un po' schifo.
cosa usi per i traversi in tensione??
PASSANDO ALLA SCALATA
la parte più difficile secondo me è dover ridiscendere, sopportare di dover tornare giù , perdere la quota così faticosamente guadagnata è davvero frustrante finchè non entri in sintonia con la cosa...io faccio veramente fatica a prendere ritmo: all'inizio sono bloccato dall'idea di essere solo, poi man mano ti sciogli ma spesso vengono pensieri strani, a volte mi sembra di fare un gioco un po' troppo assurdo, altre mi sembra che le difficoltà siano molto più serie di quello che in realtà sono.
comunque l'impegno fisico -tecnico-psichico così continuo è pesante e mi prendo delle pause(sopratutto per la mancanza di preparazione muscolare e forma arrampicatoria, ma anche per sghisare la testa).
Come riuscire a tenere il ritmo?
Bisognerebbe riuscire a "recuperare" nella fase di calata risalita, ci riesci?
Mi volto verso valle guardo oltre la mia attuale realtà, c? è un mondo intorno a me, sotto di me. Gente che cammina sul sentiero, uccelli che volano, nubi che passano; ho una famiglia a casa, un lavoro, degli amici; ho altre passioni oltre a questa ?. Eppure adesso il mio orizzonte non valica questi pochi metri di roccia, da scrutare, studiare, scoprire e provare. Tutto questo mi sembra patologico.
La mia impressione è che sia passata una mezz? ora, ma la solitudine in parete cambia registro al tempo. I rituali della scalata, le manovre, gli imprevisti, gli ostacoli e le paure, si svolgono ad un ritmo costante e collaudato. Non c'è fretta e neppure calma, tutto diventa "logico". Anche i problemi più rognosi vengono affrontati con un misto tra rassegnazione e determinazione. Passano le ore e si arrampica con metodo, senza parlare ma non in un vero silenzio, visto l' affollamento che c'è in testa. Tutto il ragionamento interiore è preso dai meccanismi della salita. La concentrazione raggiunge livelli inusitati, il mondo si restringe al tiro che stai salendo. Sei in una bolla [9], la "bolla del solitario?, questa ti accompagna nel tuo salire e scendere, ti protegge da interferenze che non siano la scalata. Nell? arrampicata artificiale questa sensazione si esalta, la disciplina costringe a tempi lunghi ed estrema attenzione ai dettagli; si raggiunge l' estasi dell'assoluta meditazione, il distacco dalla realtà, in pratica ti senti come drogato dalle tue azioni.
A qualcuno questo ragionamento sembrerà esagerato, chi ha praticato sul serio l? arrampicata solitaria credo mi capirà. Ciò che dico non è questione di adrenalina, emozione... non ci si butta col paracadute o a testa in giù con due elastici alle caviglie, si entra in un mondo parallelo, dove tempo e ragione sono diversi da quelli che conosciamo abitualmente.
Come sono i tuoi tempi da solo a confronto(spannometrico ovviamente, parlo di ordini di grandezza non dell'ora + o in -) con vie simili in cordata in cui scali solo da 1° crescono molto?
Per ora ho visto che in giornata non posso mettere più di 400/450m di medio impegno(parliamo di difficoltà classiche ovviamente) perchè diventano 900m da scalare , non ce la faccio fisicamente e come tempi ...per te è soimile la cosa, paghi così tanto il dover risalire o la maggior tecnica e i trucchi dell'esperienza ti consentono di fare +/- i m e i tempi che fai in cordata?
grazie!!!!!
da albertograia » dom ago 23, 2009 12:09 pm
da federicopiazzon » dom ago 23, 2009 12:20 pm
da Roberto » dom ago 23, 2009 12:31 pm
federicopiazzon ha scritto:Grazie Roberto, sempre prezioso.. ma i giovani del vostro gruppo quanto forti li fai diventare con tutti i consigli che poi dargli?!??
Comunque la storia dei piccoli alpinisti della domenica non la bevo...
da Dani84 » dom ago 23, 2009 12:54 pm
da tommy~ » lun ago 24, 2009 10:14 am
da Roberto » lun ago 24, 2009 11:05 am
tommy~ ha scritto:Anch'io ho una curiosità... possibile che non capisco metà delle robe da fare x arrampicare in solitaria????
Se fate un salto in trentino una volta ditemmi dove siete che vengo a vedere...
da federicopiazzon » lun ago 24, 2009 13:22 pm
Dani84 ha scritto:ciao pura curisità... quale è stata la vostra prima via in solitaria?
da fausto1 » mer set 02, 2009 13:40 pm
da Fabius » mer set 02, 2009 14:07 pm
Dani84 ha scritto:ciao pura curisità... quale è stata la vostra prima via in solitaria?
da gug » mer set 02, 2009 15:53 pm
da Roberto » mer set 02, 2009 17:07 pm
Personalmente non ho mai avuto inconvenienti e mi è anche capitato di volare.fausto1 ha scritto:Roberto sempre grande.
Parli di usare moschettoni singoli nelle protezioni invece dei rinvii.
Ci ho pensato spesso anche io, per il grande risparmio di peso-ingombro, ma poi non l'ho mai fatto per timore di non vedere qualche rischio connesso a questa scelta.
Io da solo vado solo su vie attrezzate a spit (con il reverso), tu metti il moschettone singolo anche su protezioni veloci piazzate da te? mai avuto inconvenienti?
da granparadiso » mer set 02, 2009 21:44 pm
Roberto ha scritto:quindi scendendo, gli ancoraggi che voglio che restino per indirizzare la corda durante la risalita, li devo allungare.
da Roberto » mer set 02, 2009 22:14 pm
In solitaria si sale con un' unica corda (utilizzo una singola da 10 mm), arrivati in sosta ci si cala sul capo che è collegato alla sosta sotto (ovvio, l' altro è libero, non passa per le protezioni e potrebbe anche non arrivare alla sosta). Si usa generalmente lo stesso attrezzo con cui si è saliti (nel mio caso il cinch), lo si deve solo girare per il verso giusto. Scendendo, se il tiro è rettilineo, si può togliere già il materiale, almeno in parte (lascio l' essenziale) e ripasso la corda.granparadiso ha scritto:Roberto ha scritto:quindi scendendo, gli ancoraggi che voglio che restino per indirizzare la corda durante la risalita, li devo allungare.
solo per capire
da premettere che non ho mai fatto solitarie in montagna, solo autosicura in falesia, e quindi la domanda sarebbe inutile
ma, per capire, appunto
arrivi in sosta e scendi in doppia, arrivato alla protezione sganci il moschettone e lo riagganci sopra il discensore sul ramo di corda di salita?
ho detto giusto?
ps.
ho agganci tutti e due i rami?
scusate se ho detto qualche cazzata
da ccb » mer set 02, 2009 22:32 pm
da granparadiso » mer set 02, 2009 23:12 pm
Roberto ha scritto:In solitaria si sale con un' unica corda (utilizzo una singola da 10 mm), arrivati in sosta ci si cala sul capo che è collegato alla sosta sotto (ovvio, l' altro è libero, non passa per le protezioni e potrebbe anche non arrivare alla sosta). Si usa generalmente lo stesso attrezzo con cui si è saliti (nel mio caso il cinch), lo si deve solo girare per il verso giusto. Scendendo, se il tiro è rettilineo, si può togliere già il materiale, almeno in parte (lascio l' essenziale) e ripasso la corda.granparadiso ha scritto:Roberto ha scritto:quindi scendendo, gli ancoraggi che voglio che restino per indirizzare la corda durante la risalita, li devo allungare.
solo per capire
da premettere che non ho mai fatto solitarie in montagna, solo autosicura in falesia, e quindi la domanda sarebbe inutile
ma, per capire, appunto
arrivi in sosta e scendi in doppia, arrivato alla protezione sganci il moschettone e lo riagganci sopra il discensore sul ramo di corda di salita?
ho detto giusto?
ps.
ho agganci tutti e due i rami?
scusate se ho detto qualche cazzata
In solitaria si sale con un' unica corda (utilizzo una singola da 10 mm)
arrivati in sosta ci si cala sul capo che è collegato alla sosta sotto
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Scendendo, se il tiro è rettilineo, si può togliere già il materiale,
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