Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.

Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda espo » mer dic 10, 2014 20:46 pm

mikesangui ha scritto:il problema è anche legato al fatto che prima non si sapeva. Adesso iniziano ad accadere i problemi ma molti non lo sanno, molti se ne fregano e pensano che non accade a loro.. molti non hanno le palle di rininciare a una meta bella e ambita per il rischio (ancora piccolo) che uno dei tremila fittoni posti si debba rompere e sia proprio il suo.

Quindi continuerà ad esserci gente che va .. a suo rischio e pericolo.


scusa nn si sapeva cosa? che il salso correde il metallo? i problemi ci son sempre stati. ora magari c'è + informazione generale e mezzi (internet) x divulgarla. ma il materiale si è sempre rotto e sempre si romperà. al mare come altrove. da qualche parte prima altre parti + lentamente. franano le pareti... vuoi che un chiodo duri in eterno?

si è sempre arrmapicato a proprio rischio e pericolo. forse oggi nn lo si vuole + fare. si cerca un angelo custode..
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda espo » mer dic 10, 2014 20:56 pm

giorgiolx ha scritto:ma in marina come hanno risolto i problemi???

cioè, sulle navi o nei porti avranno anche pezzi o materiali sensibili simili a spit o ancoraggi, che materiali ussano?


essenzialmente in marina ogni tot anni dai di anti corrosivo ecc ecc o cambi i pezzi.

guarda su verticalmente avevo postato le foto di roba messa dalla wermacht nel 42 circa a 15/20 m dal mare che è ancora in ottime condizioni a parte la ruggine esterna. un casino di elementi di ferraglia. di ferro mangiato dal salso ne vedi tanto se vai in giro per porti e affini.

secondo me alla fine i casi di chiodi incriminati sono pochissimi rispetto al numero dei chiodi totali.

io al mare ho arrampicato abbastanza e non solo a casa. una volta sola ho visto un chiodo che non era il caso di toccare. sul traverso di ennio ai libri in conero. già quelli poco distanti erano nella norma. con un minimo di attenzione si può andare. sono anni che si arrampica sul mare.
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda Kinobi » mer dic 10, 2014 22:08 pm

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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda espo » mer dic 10, 2014 22:32 pm

Kinobi ha scritto:Da quando si è scoperto il mare "tropicale", sono emersi problemi "nuovi".
Che prima non conoscevamo...
Amen,
E


cosa intendi per tropicale?

c'è stata sicuramente una espansione quantitativa e un cambio di modalità che portano a nuove problematiche che è giusto affrontare e quanto possibile risolvere. o almeno ad esser preparati e consapevoli. fino a un paio di anni fa un fix o un resinato si consideravano quasi come la mano di Dio come tenuta. ma già allora un minimo di attenzione dovevi porla prima di appenderti. ora magari ci pensi di +

però ci son posti dove i chiodi son là da lustri e non sono terribilmente disastrati e altri che son là da pochissimo e saltano via magari vicini ad altri vecchi che resistono.

x dir ci son chiodi di comici in costiera che son ancora decenti, relativamente agli anni. puoi appenderti alpinisticamente parlando. mentre tutti i spit de 8 messi attorno al 1985/86 han ceduto di brutto in pochi anni.

nn mi par il caso di non andar + arrampicare al mare ecco.
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda Kinobi » mer dic 10, 2014 22:42 pm

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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda espo » mer dic 10, 2014 22:54 pm

Kinobi ha scritto:
espo ha scritto:Si sta parlando da parecchio tempo di "tropicalizzazione del Mediterraneo".
E no a xe na bala.
http://it.wikipedia.org/wiki/Tropicaliz ... diterraneo



avevo capito giusto. ci son segni di un'inversione di tendenza. lo scopriremo in qualche anno quale teoria è la realtà

gas serra o macchie solari? :roll: :roll:
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda Kinobi » mer dic 10, 2014 23:00 pm

espo ha scritto:
Kinobi ha scritto:
espo ha scritto:Si sta parlando da parecchio tempo di "tropicalizzazione del Mediterraneo".
E no a xe na bala.
http://it.wikipedia.org/wiki/Tropicaliz ... diterraneo



avevo capito giusto. ci son segni di un'inversione di tendenza. lo scopriremo in qualche anno quale teoria è la realtà

gas serra o macchie solari? :roll: :roll:




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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda PIEDENERO » mer dic 10, 2014 23:06 pm

mikesangui ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:
mikesangui ha scritto:..Sul mare... meglio non chiodare.


allora, veniamo al dunque.

I CHIODATORI SCONSIGLIANO DI SCALARE SU PARETI CHIODATE A SPIT/FIX VICINE AL MARE

è questo che andrebbe scritto su ogni forum, rivista, blog, portale di arrampicata?



MANCA IL CORAGGIO DI AFFERMARLO?


Non generalizzare.

c'è un dibattito in corso a riguardo. Poi ognuno valuti.

Kinobi ha detto come la pensa.
E cmq non si parla solo di spit/fix.. i fittoni resinati hanno lo stesso problema.

Non c'è mancanza di coraggio nell'affermare delle cose. C'è , per fortuna, ancora l'idea che in arrampicata la sicurezza è nelle mani di chi scala e pertanto non serve uno che dichiari "LA LEGGE" per tutti... serve che ognuno si informi e valuti cosa si sente di fare.

Tre anni fa quando il tema iniziava a sentirsi, sul monte monaco son partito su una via, ho visto la condizione degli spit e ho chiesto alla cordata di ritirarsi ( o di calarmi, visto che eravamo in tre) perchè per me non valeva la candela.
ci siamo calati. E siamo andati a Calamncina dove abbiamo scalato in falesia, su un tiro la sosta a fittoni era anche peggio.. coperta di sale incrostato.
Abbiamo preso le precauzioni del caso.
Personalmente ritengo sia stata una scelta, punto. Non la legge.

Mi metto dalla parte di chi legge un topic come questo e altri similiche non capendo molto, non essendo un tecnico, non esseno sul posto dove ed esempio a s.v.l capo oltre all incidente della sosta si é parlato di altri 7 incidenti, dove kinobi che é uno che conosce kaly dice che in alcuni posti il baltone non lo farebbe etc etc
Se le info vengono reperite cosi come si fa tutti, la deduzione sarebbe quella di evitare di scalare "sul" mare.
Per es consiglieresti di scalare a moneglia o sul monte monaco?
É verissimo e sacrosanto che uno debba valutare in loco ma queste situazioni son spesso subdole. Piastrina e dado OK e dentro marcio.

La "legge" non c entra nulla. C entrano consigli di buon senso da dare e da valutare.
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda scairanner » mer dic 10, 2014 23:07 pm

Kinobi ha scritto:
espo ha scritto:
Kinobi ha scritto:Da quando si è scoperto il mare "tropicale", sono emersi problemi "nuovi".
Che prima non conoscevamo...
Amen,
E


cosa intendi per tropicale?

....


Si sta parlando da parecchio tempo di "tropicalizzazione del Mediterraneo".
E no a xe na bala.
http://it.wikipedia.org/wiki/Tropicaliz ... diterraneo

Inoltre lustri fa non si andava così a sud a scalare.
...


Più che il link che hai postato, dove si parla di nuove specie di origine tropicale che si insediano nel Mediterraneo, credo sia più interessante
questo, dove vengono riportati i dati relativi alla salinità del mare.
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda funkazzista » gio dic 11, 2014 8:54 am

espo ha scritto:
Kinobi ha scritto:Da quando si è scoperto il mare "tropicale", sono emersi problemi "nuovi".
Che prima non conoscevamo...
Amen,
E


cosa intendi per tropicale?

Che l'Adriatico non è il Tirreno e nemmeno l'Oceano Indiano.
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda Kinobi » gio dic 11, 2014 9:45 am

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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda espo » gio dic 11, 2014 17:15 pm

Kinobi ha scritto:
Lo “sportivo” con cervello in modalità “off” non deve andare incerti posti.




meglio non andare da nessuna parte col cervello off.

per 30 anni abbiamo sentito dire da megafoni grandi come il mondo che in falesia devi solo controllare il nodo e che la corda sia in un qualcosa che fa sicura. e che non ci sono pericoli. una gran balla.

cominiciamo a dire che la sportiva ha i suoi casini, come ogni altra roba al mondo e che quando ti alzi 3 metri da terra se sbagli magari muori o poco via. perderemo qualche praticante ma forse qualcuno in meno si farà male.
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda PIEDENERO » gio dic 11, 2014 18:03 pm

mi piace illudermi che il genere umano non sia così stupido come spesso lo intendo e dipingo (mi ci metto dentro anch'io. ok? sono il primo degli stupidi).
il forum mi piace per la sua natura un po' anarchica, apprezzo che gli admin non intervengano praticamente mai e che ci si autoregolamenti consapevolmente :lol:
così come mi piace l'idea che la nostra attività FALESISTICA sia lasciata alla libertà d'azione, sia da parte di chi ci prepara il giochino, sia da parte di chi lo utilizza.
i primi mi pare che agiscano quasi sempre bene (vedi kinobi nell'intervento più su, dove parla di ignoranza etc.)
i secondi, soprattutto per la loro provenienza, non "alpinistica"(sintetizzo per farla breve, cercate di capire) agiscono molto spesso senza cognizione di causa.
quindi, e qui la tecnologia ci viene in aiuito, per mantenere questa libertà di azione le uniche ricette che vedo sono quelle:
- dell'informazione e della sua facilità e immediatezza nel reperirla e di conseguenza della maggiore consapevolezza nell'assunzione dei rischi .(per chi usufruisce)
-della ovvia maggior preparazione nella tecnica di chiodatura ma anche e qui molti non sono d'accordo, di una standardizazione delle chiodature, nelle quali il concetto base è che, in caso di volo non si debbano avere gravi conseguenze e dove la "libertà" del chiodatore è relativa alla scelta della distanza fra gli ancoraggi in funzione del principio appena citato.

in sintesi, meno gente si fa male meno autorità intervengono e meglio stiamo.

:smt102 :smt102
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda funkazzista » gio dic 11, 2014 19:14 pm

Riassunto del topic:

SONO
TUTTI
CAZZI
TUOI
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda PIEDENERO » gio dic 11, 2014 19:23 pm

funkazzista ha scritto:Riassunto del topic:

SONO
TUTTI
CAZZI
TUOI

Lo so. E vorrei continuare liberamente a farmeli i CAZZI MIEI.
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda ncianca » ven dic 12, 2014 16:11 pm

PIEDENERO ha scritto:E vorrei continuare liberamente a farmeli i CAZZI MIEI.

E che cosa te lo impedisce?
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda rf » ven dic 12, 2014 16:33 pm

espo ha scritto:per 30 anni abbiamo sentito dire da megafoni grandi come il mondo che in falesia devi solo controllare il nodo e che la corda sia in un qualcosa che fa sicura. e che non ci sono pericoli. una gran balla.

cominiciamo a dire che la sportiva ha i suoi casini, come ogni altra roba al mondo e che quando ti alzi 3 metri da terra se sbagli magari muori o poco via. perderemo qualche praticante ma forse qualcuno in meno si farà male.


il problema è esattamente opposto! Il fatto di essere in falesia, non introduce nuove regole e abroga quelle vecchie. La legge di gravità vale anche in falesia. n sasso in testa può cadere anche in falesia. In falesia ci sono tutte le regole che ci sono da altre parti quando scali. Probabilmente è più sicuro (che si legge meno pericoloso) che da altre parti del verticale

"cominciamo a usare il cervello. Se cadi da 3 metri, che tu stia imbiancando il bagno, caricando un camion, camminando su un muretto, se sbagli magari muori o comunque ti puoi fare molto male."

SE NON LO SAI, non sei degno di abitare questo pianeta. Figurati di andare in falesia!!!

Ma siccome non credo nella democrazia e nell'uguaglianza, ma tollero l'esistenza di tutti quelli che non mi rompono le balle (come i ROM), ti lascio volentieri la libertà di ingolfarti tutti i w-e nei centri commerciali, all'Ikea e al Gigante.

Ma non hai il diritto di venire a scalare.

No: non tutti devono!
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda PIEDENERO » ven dic 12, 2014 17:47 pm

ncianca ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:E vorrei continuare liberamente a farmeli i CAZZI MIEI.

E che cosa te lo impedisce?


PIEDENERO ha scritto:in sintesi, meno gente si fa male meno autorità intervengono e meglio stiamo.



forse ci stiamo facendo troppe paronoie o forse ci stiamo immaginando un prossimo futuro normato, regolamentato, istituzionalizzato.
non possiamo nascondere il fatto che sempre più persone si avvicinano alla falesia senza quella cultura del rischio o alpinistica che permette un approccio più consapevole. a questo non si può rispondere "cazzi loro", "selezione naturale", troppo facile e troppo comodo. per evitare tutto ciò ho scritto come la penso più su.
è poco, ma se condiviso, e mi pare che lo sia, può essere un tentativo per evitare ingerenze esterne che, quelle si, limiterebbero la libertà d'azione.
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda Vigorone » ven dic 12, 2014 18:56 pm

PIEDENERO ha scritto:non possiamo nascondere il fatto che sempre più persone si avvicinano alla falesia senza quella cultura del rischio o alpinistica che permette un approccio più consapevole.


Parole sante. Andrebbero appese in tutte le palestre (artificiali) d'Italia. =D> =D> =D>
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
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Re: Rottura ancoraggi inox in ambiente marino

Messaggioda cyclocaster » ven dic 12, 2014 19:02 pm

Come giudicate le stato dei materiali delle falesie di Finale e Toirano ? Ad eccezione dei tiri di Capo Noli, non si tratta di falesie affacciate direttamente sul mare ( come credo siano quelle di Kalymnos e San Vito, dico credo perchè non ci sono mai stato), ma comunque vicine al mare.
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