Ziggomatic ha scritto:Ok, proviamo a ragionare.
Escursione in quota è molto generico, cosa intendi esattamente?
Sii preciso.
Che quota?
Ci arrivi a piedi?
Ci vai in elicottero?
Che ci vai a fare? Che attività intendo dire.
Perchè a seconda di quello che vai a fare l'attrezzatura varia...
Con quella palandrana nappapiggiri probabilmente ci stai manzo facendoti aviotrasportare su qualche picco a far le fotine...
Ma se devi sudartelo il dislivello, ti assicuro che anche a meno venti con quella roba lì indosso cuoci.
Per questo esistono i gusci, per questo esiste il goretex e più in generale il principio del vestirsi a strati.
Da perfezionista fino all'eccesso quale ti dichiari, dovresti documentarti.
Ancora lo devo spiegare? Per escursione in quota intendo traversate alpine sulle varie cime del massiccio del Monte Rosa perché è una montagna a cui sono sempre stato molto affezionato ed offre un panorama che mi affascina in modo particolare. Le quote vanno dai 3.000 a fin dove si riesce ad arrivare.
Di solito parto da Alagna e salgo in funivia fino al passo dei Salati a 2.950 mt. Da lì, fino a qualche anno fa, si saliva a piedi verso lo Stolemberg, si attraversava il ghiacciaio e si raggiungeva il rifugio Mantova o Gnifetti. Oggi si prende un altro pezzo di funivia che porta direttamente all'Indren a 3.200 mt. In questo modo si risparmia tempo e ci si trova direttamente in un contesto paesaggistico decisamente interessante. Ho almeno tre chili di attrezzatura video e fotografica sulle spalle, quindi evito di scarpinare a quote basse per niente.
Da lì si possono già fare diversi percorsi. Si può puntare direttamente verso i 4.000 facili della Punta Giordani, evitando quel gigantesco seracco che incombe sulla traccia, oppure si può raggiungere uno dei due rifugi e partire la mattina seguente per gli altri 4.000 della zona. La piramide Vincent e il Cristo delle vette sono le più classiche, sia dalla via normale, tutta su neve, che arrampicando un po' dalla parte opposta. In ultimo, si può fare una visita alla Capanna Margherita, ma in quel caso bisogna mettersi in coda se ci si va in agosto. Ma volendo c'è la traversata del Liskamm se lo zero termico resta ben sotto i 4.000, oppure la traversata della Cima Castore e Polluce.
Insomma, c'è soltanto da scegliere.
Cosa ci vado a fare? Conoscendo già i posti, ci vado per fare qualche foto particolare e, naturalmente, dei video di contorno, ma anche per rivivere qualche emozione dei vecchi tempi... o per mostrare di persona queste meraviglie a chi non c'è mai stato.
L'attrezzatura per muoversi in questi contesti è quella standard. Normalmente la giacca a vento sta in fondo allo zaino e si sale con un semplice pile. A seconda della temperatura, ci si mette addosso un piumino senza maniche, il caschetto (giusto per non lasciarlo sullo zaino) un paio di guanti leggeri, le ghette, gli scarponi e i ramponi.
Tutto cambia se muta il meteo che, sul massiccio del Rosa, è alquanto variabile. Può capitare di essere in pieno sole e vedere tutte le cime più basse che spuntano dalle nuvole... ma anche il contrario (purtroppo). Ed è in quel momento che diventa di massima importanza ciò che abbiamo nello zaino. In assenza di visibilità, muoversi su un ghiacciaio tipo quello dell'Indren o del Garstelet è una cosa, trovarsi ancora sul colle del Lys è tutt'altra.
Da quelle parti e in cattive condizioni meteo, l'unico punto di riferimento è il Bivacco Giordano al Balmenhorn 4.167, sotto il Cristo delle Vette, ma bisogna prima trovarlo e poi arrivarci. Una giacca come quella della Napapijri, in quelle condizioni, credo sia molto meglio di un guscio stretto in goretex. Poi ovviamente dipende anche da cosa abbiamo sotto o che ci mettiamo sopra in caso di neve o pioggia gelata. Una mantella da 10 Euro può fare la differenza perché tutti i tessuti tecnici, oltre a disperdere il calore corporeo come tutti hanno fatto notare, non può proteggere dall'acqua per molte ore.
E se non riusciamo a trovare un riparo che si fa?
Ecco, quando ho chiesto cosa si mette nello zaino all'inizio del topic, volevo ascoltare il parere di tutti tenendo conto di queste variabili.