Sospensioni/trazioni: appesantirsi o rimpicciolire la presa?

Sospensioni/trazioni: appesantirsi o rimpicciolire la presa?

Messaggioda Franz the Stampede » mer giu 05, 2013 0:13 am

Salve,

come al solito domanda su cose che al momento non posso fare, ma è comunque un dubbio che volevo togliermi.

Supponendo di voler cominciare un bel programma di trave come supplemento per forza di dita (e magari anche di braccia e core in caso di trazioni), ci sono degli studi/allenatori/sarcazzo che consigliano di progredire appesantendosi (i.e. attaccarsi manubri e pesi all'imbrago e simili) piuttosto che non di progredire usando prese sempre più piccole?

A me verrebbe da usare i pesi, mi sembra molto più misurabile e controllabile come progressione. Un ottimo fisioterapista che arrampica pure molto forte mi ha detto che esercizi che sollecitano molto i tendini (e sicuramente le cose tipiche che si fanno al trave sono tra questi) andrebbero programmati con incrementi che vanno dal 5% di aumento ogni tre mesi al massimo 10% ogni due mesi per essere sicuri di non danneggiare i tendini e di non creare scompensi tra muscoli e tendini.

Una cosa del genere mi sembra abbastanza impraticabile se si scegliesse di progredire usando prese più piccole, no?
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Messaggioda EasyMan » mer giu 05, 2013 9:45 am

Ciao,
secondo me il trave và usato senza peso allenandosi con dimensioni delle prese, tipi di esercizi, tempi di recupero, serie e ripetizioni.

il peso sia per caricare/scaricare lo userei solo per brevi periodi, diciamo per creare dei picchi di sovraccarico (sia come carico che come scarico) ovviamente ragionati e non tanto al mucchio.

Però è solo la mia esperienza da piccolo arrampicatore.
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Messaggioda Franz the Stampede » mer giu 05, 2013 14:40 pm

Capisco il tuo punto di vista. Ma sto vivendo una specie di momento di scetticismo sul materiale e le strutture di allenamento per l'arrampicata. Secondo me c'è troppa poca scienza dietro.

Per esempio, di recente mi è stato detto da gente autorevole (fisioterapisti e osteopati che arrampicano, allenatori di livello altissimo etc) che le dita andrebbero allenate il più possibile in semi-arcuato (i.e. articolazione tra falange e falangina piegata a 90 gradi) per distribuire il carico tra pulegge e tendini.
Mi è anche stato detto che, nel mio caso particolare, tendo a soffrire di algie o peggio all'anulare (anche) perché questo dito è affiancato da un mignolo debole e corto (mentre ad esempio il medio è affiancato da due dita forti).
Ora, se faccio 2+2=4, non trovo un trave/appiglio/sticazzi che mi permetta di avere TUTTE le dita in semiarcuato.

Conclusione: se 6-9 mesi fa avrei pensato che "se il trave è fatto con prese sempre più piccole, si vede che una progressione di allenamento con prese sempre più piccole è la cosa giusta", adesso mi sento scettico.

Forse mi serve la neuro più che una palestra di arrampicata.
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Messaggioda Fabius » mer giu 05, 2013 16:17 pm

Franz the Stampede ha scritto:
... Forse mi serve la neuro più che una palestra di arrampicata.


Io direi che ti serve più la roccia :idea:
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Messaggioda Callaghan » mer giu 05, 2013 16:22 pm

Franz the Stampede ha scritto:Forse mi serve la neuro più che una palestra di arrampicata.

forse ti serve più arrampicare fuori, se ne avessi la possibilità.

battutoni ad effetto a parte, usa il tubo e parte di quei problemi li risolvi. non voglio autocitarmi, ma semplicemente ad incoraggiarti ad usare una roba che è stata progettata per quello.

questo se stiamo parlando di 6b-7c.

se invece mi dici che ti alleni per sopra, allora il discorso cambia e probabilmente non saresti qui a scrivere, detto con tutto il rispetto, sia chiaro.

sui pesi io resto di questa idea e, per quello che scalo io (male e su gradi da bocciofila, rispetto al presente), nessuno mi smuove: eccentrici con sovraccarico (dico eccentrici perchè sono molto più redditizi rispetto ai concentrici, per motivi energetici) solo alle macchine. su travo, pan, e quanto altro, solo proprio peso: troppo pericoloso far robe con la bombola del gas attaccata al culo e su un c_azzo di ripiano attaccato al muro.

altra cosa: meno seghe e più concretezza. allenati con poca intensità ma allenati sempre.

ciao
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Messaggioda paolocar88 » mer giu 05, 2013 16:41 pm

ovvietà a parte sull'arrampicare il più possibile fuori, io trovo che per tenere tutte le dita semi arcuate devi averne tanta. dato che l'indice è più corto, medio e anulare devono stare a leggermente meno di 90° e per farlo serve tanta tenenza. se le dita sono lunghe tutte più o meno uguale si è un minimo avvantaggiati.
io che sono scarso, sulle tacche piccole tengo anulare e medio sui 100° e l'indice rimane abbastanza steso. non sarà il massimo, dato che l'indice "grippa" anzichè "muscolare" la tacca, ma per il mio livello questo è il massimo che posso fare.
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Messaggioda giorgiolx » mer giu 05, 2013 16:47 pm

Fabius ha scritto:
Franz the Stampede ha scritto:
... Forse mi serve la neuro più che una palestra di arrampicata.


Io direi che ti serve più la roccia :idea:


e non solo :roll:
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Messaggioda EasyMan » gio giu 06, 2013 11:43 am

Per Franz the Stampede ...

Beh rispetto a tente altre discipline sportive l'allenamento all'arrampicata è abbastanza recente presocchè basato su sperimentazioni personali.

Rispetto a 20 anni fà ci sono stati grandi passi avanti , ciò non toglie che arrampicatori di 20 anni fà hanno fanno cose mirabolanti.

In realtà penso che non esiste lo strumento o il metodo che risolve tutti i problemi, dipende da cosa vuoi allenare (vale più o meno in tutte le discipline).
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Messaggioda menestrello » gio giu 06, 2013 12:53 pm

secondo me arrivi alla tacca da 1 cm. Poi non diminuisci ulteriormente ma carichi, oppure passi alla sospensione monobraccio se hai tanta pompa.
Tante autorità confermano che allenarsi a tenere tacche molto piccole non risulti altrettanto utile che aumentare il peso su tacca migliore.

:arrow: :!:
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Messaggioda nuvolarossa » gio giu 06, 2013 12:59 pm

Callaghan ha scritto:battutoni ad effetto a parte, usa il tubo e parte di quei problemi li risolvi. non voglio autocitarmi, ma semplicemente ad incoraggiarti ad usare una roba che è stata progettata per quello.

questo se stiamo parlando di 6b-7c.



:smt017

What's "tubo"?
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Messaggioda Franz the Stampede » sab giu 08, 2013 0:14 am

La domanda del topic poteva essere "assoluta", ma a sto punto tanto vale dare del contesto.

Sto per entrare negli ultimi 6-9 mesi di vita in cui non posso arrampicare quanto e come voglio. Devo tenere duro per 6-9 mesi poi basta, sarò una persona con una vita quasi normale.
Nel frattempo da Febbraio 2013 ho fatto 6 settimane di stop totale causa puleggia sfilacciata, 6 settimane di roba timida e aerobica e ora 4 settimane di vuoto causa pigrizia e un qualche problema alla gamba sx.

Per questi 6-9 mesi a venire i miei obiettivi sarebbero

1 - ritornare alle dita che avevo lasciato a febbraio 2013 in maniera totalmente controllata e sicura (so di dover imparare a semiarcuare)
2 - fare compensazione (mai fatta prima, la faccio da 4 settimane e il gomito con epicondilosi laterale non e' mai stato cosi' felice)
3 - arrampicare quel poco che basta per non retrocedere a livello di tecnica e di testa, preferibilmente indoors (non credo il lavoro mi concederà più di una volta a settimana)

Andare fuori di più: sicuramente mi serve, ma non ora. Timeo anche solo un 6a+ stronzo in cui, da scemo, non vedo un appiglio buono, mi tuffo su una tacca e mi rompo di nuovo.
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Messaggioda VYGER » sab giu 08, 2013 9:49 am

Franz the Stampede ha scritto:La domanda del topic poteva essere "assoluta", ma a sto punto tanto vale dare del contesto.

Sto per entrare negli ultimi 6-9 mesi di vita in cui non posso arrampicare quanto e come voglio. Devo tenere duro per 6-9 mesi poi basta, sarò una persona con una vita quasi normale.
Nel frattempo da Febbraio 2013 ho fatto 6 settimane di stop totale causa puleggia sfilacciata, 6 settimane di roba timida e aerobica e ora 4 settimane di vuoto causa pigrizia e un qualche problema alla gamba sx.

Per questi 6-9 mesi a venire i miei obiettivi sarebbero

1 - ritornare alle dita che avevo lasciato a febbraio 2013 in maniera totalmente controllata e sicura (so di dover imparare a semiarcuare)
2 - fare compensazione (mai fatta prima, la faccio da 4 settimane e il gomito con epicondilosi laterale non e' mai stato cosi' felice)
3 - arrampicare quel poco che basta per non retrocedere a livello di tecnica e di testa, preferibilmente indoors (non credo il lavoro mi concederà più di una volta a settimana)

Andare fuori di più: sicuramente mi serve, ma non ora. Timeo anche solo un 6a+ stronzo in cui, da scemo, non vedo un appiglio buono, mi tuffo su una tacca e mi rompo di nuovo.


A parte che, lavorare con sovraccarichi per salire vie di difficoltà 6a-6c fa pù male che bene, io, se proprio proprio potessi allenarmi solo a secco, farei più che altro un lavoro generico [trazioni, eventualmente trave tour a scarico, qualche esercizio in stile "core" per addominali e dorsali, compensazione, camminate o - meglio - corsette]. Sospensioni? Io le trovo noiose; comunque, a peso libero su tacche min. 1 cm.

Per concludere, è proprio una tortura, eh?
Mej rampegà.
In bocca al lupo.
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Messaggioda Franz the Stampede » sab giu 08, 2013 16:08 pm

Grazie per le risposte ma vorrei tornare alla domanda originaria ovvero se qualcuno sa spiegare le diverse conseguenze su dita/braccia/spalle/tutto del progredire appesantendosi ma restando su appigli fattibili o del proseguire suando solo il peso del corpo ma su appigli sempre più piccoli.

A me appesantirsi (con criterio e le giuste tempistiche, ci mancherebbe!) sembra uno sforzo più fisiologico (sicuramente carichi anche braccia e spalle di più) e, soprattutto, molto più misurabile.

Se a corpo libero dovessi passare da un appiglio all'altro sapendo di voler caricare 5% in più, non ho idea di che diminuzione dell'appiglio sarebbe quella giusta.
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Messaggioda Danilo » sab giu 08, 2013 21:33 pm

Franz the Stampede ha scritto:
Se a corpo libero dovessi passare da un appiglio all'altro sapendo di voler caricare 5% in più, non ho idea di che diminuzione dell'appiglio sarebbe quella giusta.

minchia che storia,sembra quasi quando stai un pò senza fumare e dopo ti fai una canna con un fumo di merda.

secondo me devi diminuire l'appiglio esattamente del 5%... :D
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Messaggioda EasyMan » dom giu 09, 2013 18:34 pm

Franz the Stampede ha scritto:Grazie per le risposte ma vorrei tornare alla domanda originaria ovvero se qualcuno sa spiegare le diverse conseguenze su dita/braccia/spalle/tutto del progredire appesantendosi ma restando su appigli fattibili o del proseguire suando solo il peso del corpo ma su appigli sempre più piccoli.

A me appesantirsi (con criterio e le giuste tempistiche, ci mancherebbe!) sembra uno sforzo più fisiologico (sicuramente carichi anche braccia e spalle di più) e, soprattutto, molto più misurabile.

Se a corpo libero dovessi passare da un appiglio all'altro sapendo di voler caricare 5% in più, non ho idea di che diminuzione dell'appiglio sarebbe quella giusta.


Ciao dico la mia ....
Diminuendo le dimensioni delle prese i rischi di farsi male aumentano perchè una minore superficie implica un lavoro maggiore della mano.

Prese grosse e/o piccole, sospensioni e/o trazioni, carico/tempi/dimensioni da tutto ci puoi tirar fuori del buono ;)

Ma come misurare la progressione sulle prese ? Secondo me dovresti fare come il sovraccarico , cioè misurare il tuo massimale e calcolarne le percentuali. Ad esempio la tacca più piccola dove al massimo riesco a fare una trazione
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Messaggioda giorgiolx » dom giu 09, 2013 20:39 pm

credo che piuttosto di fare il criceto in camera sul trave ti conviene tenerti in esercizio e trovare una buona forma fisica...e per questo va bene tutto, correre, palestra, calcetto, percorso vita, ginnastica presciistica o mantenimento, va bene anche il ballo latino americano ...qualunque cosa ma con metodo e dedizione...poi quando sei libero , visto che sei ancora uno sbarbo, ci metti veramente poco a riprendere ad arrampicare a arrivare al 6b...insomma lavora di più sulla muscolatura genericamente, ti aiuterà a prevenire gli infortuni più di fare trazioni con la bombola del gas all'imbrago e ti permetterà di tornare ad arrampicare quando potrai
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Messaggioda Franz the Stampede » dom giu 09, 2013 21:35 pm

giorgiolx ha scritto:credo che piuttosto di fare il criceto in camera sul trave ti conviene tenerti in esercizio e trovare una buona forma fisica...e per questo va bene tutto, correre, palestra, calcetto, percorso vita, ginnastica presciistica o mantenimento, va bene anche il ballo latino americano ...qualunque cosa ma con metodo e dedizione...poi quando sei libero , visto che sei ancora uno sbarbo, ci metti veramente poco a riprendere ad arrampicare a arrivare al 6b...insomma lavora di più sulla muscolatura genericamente, ti aiuterà a prevenire gli infortuni più di fare trazioni con la bombola del gas all'imbrago e ti permetterà di tornare ad arrampicare quando potrai


Hai ragione per la prevenzione degli infortuni. Ripeto, cercavo info da applicare in un tempo abbastanza futuro, ma la domanda mi sembrava cmq interessante, magari anche per altri.

Ho però capito che cose come la forza di dita vanno sviluppate il più lentamente, cautamente e costantemente possibile.
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Messaggioda giorgiolx » dom giu 09, 2013 22:17 pm

assolutamente si e una buona forma fisica con una muscolatura allenata anche genericamente è sempre un buon punto di partenza per ogni sport...se dovessi smettere per un anno di arrampicare farei altro; l'importante è farlo bene con l'intento di "tenersi in forma".
la forza è sempre forza così come la resistenza. La forza specifica si acquisisce col tempo...però mettersi a trazionare per un anno sul porta asciugamani credo sia controproducente, almeno per il morale...o hai tantissimissima motivazione o dopo un po ti rompi le palle e mandi a cagare tutto...non credo manchino i parchi a londra, e nei parchi un percorso vita da fare con la giusta intensità c'è sicuramente e lo puoi fare ad ogni ora del giorno, lupi mannari londinesi permettendo 8)
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Messaggioda Callaghan » dom giu 09, 2013 22:42 pm

Franz the Stampede ha scritto:Ho però capito che cose come la forza di dita vanno sviluppate il più lentamente, cautamente e costantemente possibile.


Franz. la mia opinione è che la "forza di dita" non esiste. esiste la forza del muscolo che coordina tutto l'apparato della mano, ovvero l'avambraccio, con i suoi flessori ed estensori delle dita che finiscono in parte tendinea superficiale e profonda.
questi li alleni, seppur in maniera parziale, dal momento che a differenza di altri gruppi muscolari, l'avambraccio fa ridere, dal punto di vista della fibra che possiede, a meno di essere braccio di ferro.

la forza di dita in realtà è la capacità della parte tendinea di sopportare carichi gravosi (in maniera assolutamente innaturale: se dio ci voleva capaci di dita, ci faceva differenti, e non con quegli oggetti che paiono più arnesi di precisione più che pezzi de fero in grado di resistere e tenere) e la capacità delle dita di "adattarsi" a nuovi e differenti tipi di presa.

puoi avere il flessore dell'avambraccio come una morsa, ma se attacchi 100 kg e cede il tendine, il flessore più potente del mondo non ti serve a un mazzo.

punto.

allenare l'avambraccio con tacche da mezzo centimetro e bombole del gas appese all'imbrago è una follia, a meno di farlo quando hai 8 anni, e la parte legamentosa e tendinea del tuo corpo non è ancora stabilmente formata.

i miei suggerimenti sono, sinceramente, per il tuo tempo futuro:

- sovraccarica se vuoi, ma con prese grosse. prova ad usare prese piccole piccole ma scaricando il peso, per tentare di far capire al tendine del dito che vuoi fargli sopportare dei carichi anomali, ben sapendo che alla tua età ciò che dio ti ha dato te lo tieni e basta in fatto di tendini

- sovraccarica, se puoi, in maniera protetta, possibilmente con macchine da palestra che ti consentano di non farti comunque male. gli arrampicatori sono il peggio esempio, da sempre, di sportivi: mai un riscaldamento, mai un momento di decontrazione dopo, mai una vera e seria attività di prevenzione traumatica: ci umiliano anche i giocatori di bocce. del resto noi arriviamo dall'alpinismo, e gli alpinisti, si sa, sono dei veri duri che non hanno tempo. le domeniche sono solo 52, e guai a perderne una sola. a muerte.

- spassionatamente: a meno che tu adori allenarti, per fare il 7a basta scalare fuori ed allenarsi in maniera "onesta, sensata e continua" senza aprirsi in 2. se tu hai obbiettivi spudoratamente agonistici, detto tra me e te, sei palesemente in ritardo. se sei un amatore bastardo, nel tuo cervello deve passare la cosa che è scalare che ti interessa, non farti del male, e che la prestazione assoluta per te è fare il grado che ti "puoi permettere", e non il grado "assoluto".

io ho 49 anni, e se mi dicessero: 8c ora o 7b finchè muori e senza guai, non avrei il minimo dubbio su cosa scegliere.

ad maiora.
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Messaggioda giorgiolx » dom giu 09, 2013 22:58 pm

Callaghan ha scritto:io ho 49 anni, e se mi dicessero: 8c ora o 7b finchè muori e senza guai, non avrei il minimo dubbio su cosa scegliere.

ad maiora.


ma ti ci mandiamo anche un po tutti a quel paese :evil: :evil: :evil: c'è gente che darebbe un rene per un 7b :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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