Verrà la tacca e avrà i tuoi tendini
questa smania che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi gradi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così la vedo ogni mattina
quando, solo, arcuo
la falange. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
se sei la via o sei il nulla…
Per tutti la tacca ha uno sguardo.
Verrà la tacca e avrà i tuoi tendini.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un lancio storto,
come seguire un tiro chiuso.
Ci caleremo nel borgo muti.