Rileggitelo. Chi altro lo leggerà si farà il suo giudizio.
Tu hai risposto in questo modo al primo post di andrea
Roberto ha scritto:Spiacevole, molto spiacevole.
Forse Salvaterra avrebbe potuto avere il buon gusto di tenere per se le sue certezze, sollevare polemiche non fa bene a nessuno.
e io ho risposto (non a te, se non nell'ultima parte)
Buzz ha scritto:Io sono sempre stato, per quello che sapevo, dalla parte di chi credeva alla salita di Maestri ed Egger.
Dopo aver letto la disamina di Garibotti mi sono ricreduto.
I fatti parlano, mi sembra, in modo abbastanza chiaro.
Per cui se oggi questa ricerca acquista, in forza della salita di Salvaterra & Co, maggiore valore storiografico e se ne parla sulla gazzetta...
beh prima o poi doveva essere così.
Mi meravigliano, roberto, le tue parole.
Pensi che Bonatti avrebbe dovuto starsi zitto?
in riferimento, mi sembrava abbastanza ovvio, al fatto che per 50 anni Bonatti sia stato accusato di far polemica inutile (salvo poi essergli riconosciuta la ragione) e quindi visto che la tua frase si poteva bene adattare anche alla storia di bonatti (poteva tenersi le sue certezze, sollevare polemiche non fa bene a nessuno)
mi hai risposto:
Roberto ha scritto: Che centra Bonatti con questa storia, a lui avevano fatto un grave torto, oltre a quasi ammazzarlo, qui si tratta solo di fare nuove polemiche.
Buzz ha scritto:e non pensi che sia stato fatto un grave torto alla spedizione dei ragni che (a questo punto) per primi arrivarono in vetta?
non pensi che sia stato fatto un grave torto a tutta la comunità alpinistica internazionale per quasi 50 anni?
che significa "qui si tratta solo di fare nuove polemiche" ???
qui si tratta solo di ristabilire la verità!
io penso che la verità venga sempre prima di qualsiasi altra cosa.
Roberto ha scritto:Non serve che ti scaldi tanto, scandisci le tue risposte come se stassi facendo un arringa del pubblico ministero
Secondo me i fatti sono su due piani molto distanti, li si parlava di tradimento, a scapito del rischio di uccidere due persone, qui di una bufala, una delle tante dell'alpinismo.
E' giusto cercare la verità, ma io avrei usato uno stile un po più distaccato di Salvaterra, senza pagine sui quotidiani. Anzi, dopo una salita del genere, avrei fatto il signore e Maestri non lo avrei tirato in ballo per niente. Il pubblico (e cioè noi appassionati) avrebbe giudicato.
Non serve che mi rispondi, ti conosco e so che tu lo avresti massacrato a Maestri A differenza di me, non sei uno che tollera o perdona facilmente, ma questa è una questione di carattere; si vede che Ermanno è come te
Le frasi non in neretto rispondono ai concetti che ho espresso.
E rispondo a questi:
Io non penso affatto che maestri vada massacrato, sono d'accordo con steazzali, merita doppio rispetto, una volta per quello che ha fatto come alpinista, di valore assoluto, e un'altra, comunque, per la sua età.
Ma se la spedizione di salvaterra sale, per la prima volta, la parete dove fino ad ora non era mai salito nessuno... è inevitabile che il toro vada affrontato per le corna. Ed è inevitabile che uno dica quello che pensa.
Senza astio, senza rancore, senza rivalse. Semplicemente quello che pensa.
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Le frasi in neretto invece fanno apprezzamenti personali, peraltro ingiustificati e inappropriati.
E a questi rispondo sul piano personale.
E' inutile che giri attorno alle cose
non ci sono più modi per dire la verità, ce n'è uno solo.
O si dice ciò che si pensa o si sta zitti. Non si sussurra "al colto e all'inclita"... la propria verità, senza dar nemmeno modo all'avversario (se avversario è) di difendersi. Spesso questo modo fa più male che una verità diretta.
Io la penso così.
Penso sia meglio essere schietti, assumersi la responsabilità delle proprie opinioni, sempre e comunque.
E' anche una forma di rispetto per l'altro.
E ciò non ha nulla a che vedere con la tolleranza o il perdono.
Al limite si chiama rigore. Quindi non usare questi termini a sproposito.