MORO e Steck presi a sberle..

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MORO e Steck presi a sberle..

Messaggioda North Face » lun apr 29, 2013 0:22 am

Questa è bella...

Moro e Steck aggrediti dagli sherpa

di Gianluca Pasini


Simone Moro e Ueli Steck ieri hanno dovuto abbandonare il loro acclimatamento sull?Everest e forse anche la spedizione che avevano in programma. E ciò a causa di un fatto senza precedenti. Non sono state le cattive condizioni meteo o fisiche a costringerli a tornare precipitosamente a campo base, ma uno scontro ? fisico ? con gli sherpa. Moro afferma che lui e Ueli, accompagnati da Jonathan Griffith, sono stati aggrediti in due riprese da alcuni sherpa, uno anche armato di coltello. Hanno rischiato la vita.

Il primo episodio è avvenuto a campo 3. Alcuni sherpa, impegnati a sistemare le corde fisse per le spedizioni, molto numerose, che si preparano a cercare di salire l?Everest in occasione del 60o anniversario della prima ascensione (Edmund Hillary e Tenzing Norgay il 29 maggio 1953), hanno cominciato a inveire contro Moro e Steck, arrivando anche al contatto fisico. poi hanno abbandonato il loro lavoro, scendendo. i due alpinisti hanno provveduto a sistemare le corde fisse mancanti fino a campo 3.

Quando Simone e i suoi compagni sono a loro volta scesi, a campo 2 hanno trovato ad attenderli alcune decine di sherpa inferociti. Evidentemente erano stati aizzati da quelli scesi in precedenza. Gli alpinisti hanno addirittura temuto un linciaggio. Ci sono state minacce esplicite di morte, Moro è stato anche aggredito da uno sherpa armato di coltello che ha cercato di colpirlo.Per fortuna l?alpinista italiano se ne è accorto e, girandosi di colpo, ha fatto sì che il fendente arrivasse sul fianco, all?altezza della cintura dello zaino, che lo ha protetto e gli ha evitato di riportare una ferita. Non ha però potuto evitare di restare nelle mani di quel gruppo di scalmanati per oltre mezz?ora. Sono volateanche pietre, oltre a pugni e calci. C?è stato bisogno dell?intervento di altri alpinisti perché a Moro, Steck e Griffith fosse concesso di continuare ? in quale stato d?animo è ben comprensibile ? la discesa.

Steck, colpito alla bocca da una pietra, appena giunto a campo base ha deciso di andarsene ed è a Kathmandu, provato dall?accaduto. Moro, insieme a Griffith, ha deciso di rimanere sul posto e di seguire gli sviluppi giudiziari, ma anche politico-diplomatici della vicenda. Tutte le spedizioni a questo punto sono ovviamente molto preoccupate. Molti sherpa sono andati a scusarsi con l?italiano, che è ben conosciuto nel Khumbu. Sono oltre 20 anni che Moro frequenta la zona e sono già 10 le spedizioni che in questo periodo ha fatto, all?Everest o al Lhotse.

I tre sherpa che hanno scatenato questa bufera, che rischia di compromettere una delle stagioni più ricche di incassi per il Nepal e per le organizzazioni che portano gli alpinisti e i trekkers all?Everest, sono stati individuati e saranno allontanati, se non imprigionati sulla base delle testimonianze.

È importante notare che Moro e Steck erano nel pieno diritto di salire la via normale nepalese. Loro avevano intenzione di aprirne una nuova o comunque diversa da quella che a ogni stagione viene attrezzata dagli sherpa. Tuttavia, per poter svolgere al meglio l?acclimatamento, hanno pagato sia il permesso di salita dell?Everest, sia quello del Lhotse. Le due vie coincidono fino oltre campo 3. Quindi Simone e Ueli erano pienamente in regola per quel che riguarda l?accesso al parco dell?Everest e la salita della più alta montagna della Terra.


Fonte: http://moroinalto.gazzetta.it/2013/04/2 ... li-sherpa/

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Messaggioda paolocar88 » lun apr 29, 2013 0:50 am

assurdo 8O 8O 8O
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Messaggioda entropia » lun apr 29, 2013 9:18 am

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Messaggioda Luca A. » lun apr 29, 2013 10:10 am


Allucinante...
Però a margine di qualsiasi interpretazione, vorrei ricordare che la salita all'Everest è ormai una roba organizzata pressoché industrialmente.

Se mentre gli operai stanno asfaltando una corsia io ci passo sopra bel bello, a parte che mi scotto i piedi, quelli s'inca**ano; e se magari li guardo storto o rispondo male, qualche spintone dal più energumeno ci scappa... eccetera.

Non voglio dare ragione a nessuno e non dico (perché non lo so) che i due abbiano in qualche modo infastidito il lavoro di chi allestiva il pistone commerciale, ma voglio ricordare che il contesto ormai lì è di un certo tipo.
Del resto in Italia è vietato risalire a piedi ai bordi delle piste da sci... :evil:
Ultima modifica di Luca A. il lun apr 29, 2013 10:11 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda paolocar88 » lun apr 29, 2013 10:11 am

http://www4.montagna.tv/cms/?p=47029
CAMPO BASE DELL?EVEREST, Nepal ? ?Cose dell?altro mondo? ci ha detto come prima cosa Simone Moro quando abbiamo parlato con lui sui gravissimi fatti appena accaduti ai campi alti dell?Everest, e non poteva che commentare così l?inspiegabile aggressione di cui è stato oggetto l?alpinista italiano, insieme a Ueli Steck e a Jon Griffith. Quello che segue è il comunicato stampa ufficiale emesso dalla spedizione: il racconto di un assalto violento, con tanto di minacce di morte. Qualsiasi ne sia la ragione, un bruttissimo capitolo della storia dell?Everest che ricade proprio nell?anno del sessantesimo anniversario della prima scalata al Tetto del mondo.

?Intorno alle 8 del mattino del 27 aprile 2013 Simone Moro, Ueli Steck e Jonathan Griffith hanno lasciato campo 2 per raggiungere la tenda a circa 7200 metri (il campo 3 basso) sulla parete ovest del Lhotse. Un team di sherpa d?alta quota stava attrezzando con le corde fisse la parete e aveva chiesto agli alpinisti di non toccare le corde fintanto che lavoravano. Pertanto il trio scalava a circa 50 metri di distanza per non disturbare gli Sherpa nel loro lavoro.

Va sottolineato come tutti e tre gli alpinisti abbiano una lunga esperienza alpinistica sulle montagne di tutto il mondo e siano ben consapevoli del lavoro che svolgono gli Sherpa, che rispettano profondamente.

Quando i tre alpinisti hanno raggiunto l?altezza a cui avevano già montato la tenda, hanno compiuto il traverso nella neve e sono stati costretti a incrociare le corde degli Sherpa per raggiungere la loro tenda, posta circa 20 metri di lato. Gli alpinisti hanno scelto di attraversare in un punto in cui altri 4 Sherpa erano fermi in sosta mentre il loro capo continuava a fissare le corde più sopra.

Superare le corde non ha interferito in alcun modo con il loro lavoro. Gli alpinisti salivano slegati e senza usare le corde, quindi nessuna corda si è aggrovigliata a un?altra. Inoltre, essendo passati sotto il loro capo, non avrebbero potuto colpirlo facendogli cadere addosso né neve né ghiaccio.

Jonathan Griffith andava davanti e dopo aver superato le corde e percorso altri 15 metri lo seguiva Ueli Steck. A quel punto, quando Ueli Steck ha superato le corde e il capo degli Sherpa ha notato gli alpinisti più sotto ha iniziato a urlare e a colpire il ghiaccio con la piccozza.

Continuando a urlare contro gli alpinisti ha agganciato la corda e si è calato alla sosta. Dal momento che Ueli era slegato e non attaccato a corde, era naturale che dovesse tenere alte le mani per ripararsi dal capo degli sherpa che si calava proprio dove era lui. Questo ha portato il leader degli Sherpa ad accusarlo di ?averlo toccato?.

Mentre colpiva il ghiaccio con tutte le sue forze e gridava addosso a Ueli Steck ?perché mi tocchi?, ha detto che gli alpinisti avevano colpito col ghiaccio uno degli sherpa. Dal momento che il trio stava scalando in modo completamente indipendente e si muoveva sulla neve, questo è altamente improbabile.

Ueli Steck ha provato a calmarlo offrendogli aiuto nel fissare le corde fino a campo 3, ma questo ha solo peggiorato le cose. Simone Moro allora, si è unito al gruppo e il leader degli sherpa se l?è presa con lui brandendo la piccozza contro di lui. Simone ha imprecato contro di lui, come è naturale quando si subisce un?aggressione.

Nessun ulteriore discorso ha potuto calmare il capo degli Sherpa e come atto finale di sfida ha dato ordini al suo team intero di 17 Sherpa sulla ovest del Lhotse di tornare a campo 2. Non c?era ragione di scendere dalla montagna per via dei 3 alpinisti. Non li avevano toccati né avevano interferito con il loro lavoro. Per smorzare la situazione Ueli Steck ha fissato oltre 260 metri di corde fino a campo 3.

Quando poi gli alpinisti sono scesi a campo 2, circa 100 Sherpa riunitisi li hanno attaccati. Sono diventati improvvisamente aggressivi, non solo tirando calci e pugni ma anche lanciando loro addosso i sassi.

Un piccolo gruppo di occidentali fungeva da cuscinetto tra la folla fuori controllo e gli alpinisti, ed essi devono la loro vita a queste persone coraggiose e altruiste. Tuttavia i tre alpinisti sono stati attaccati così come molti degli occidentali che stavano cercando di calmare la situazione. È stato detto agli alpinisti che durante la notte uno di loro sarebbe morto, e che degli altri due avrebbero deciso più tardi.

Dopo circa 50 minuti la folla si è calmata e agli alpinisti, che erano stati scacciati via e a cui era stato detto di nascondersi, è stato detto che se non se ne fossero andati entro un?ora li avrebbero uccisi tutti.

Gli alpinisti hanno preso l?essenziale e hanno seguito un percorso tortuoso per scendere al campo base dell?Everest, una via nuova in mezzo a crepacci, seracchi e senza corde, sapendo che vista la situazione quello era il posto più sicuro in cui stare (ndr. dal momento che non permettevano loro di seguire la via normale).

Gli Sherpa hanno detto che la ragione per cui hanno attaccato gli alpinisti era che avevano tirato addosso del ghiaccio a quelli di loro che stavano sotto. Nessuno Sherpa però risulta ferito. D?altra parte su una parete di ghiaccio, essere colpito da pezzi di ghiaccio è un?eventualità che può capitare. Gli alpinisti ritengono che il capo degli sherpa fosse stanco, avesse freddo e si sentisse ferito nell?orgoglio dai loro tre che si muovevano senza corda e molto più velocemente di lui, salendogli di fianco. In ogni caso non esiste ragione che tenga al tentativo di uccidere 3 alpinisti stranieri.

Le autorità nepalesi hanno preso la questione molto sul serio dal momento che ci sono spedizioni commerciali sulla montagna. Al momento 3 capi sono stati portati via dalla montagna e la polizia , il Ministero del turismo e i capi dell?Associazione degli Sherpa stanno indagando.

I tre alpinisti vorrebbero ringraziare tutti coloro che hanno salvato loro la vita a campo 2, e coloro che ora stanno portando avanti le indagini?.
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Messaggioda al » lun apr 29, 2013 10:32 am

Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano.
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Messaggioda VinciFR » lun apr 29, 2013 10:40 am

follia..
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Messaggioda cinetica » lun apr 29, 2013 10:42 am

brutta storia,
checchè se ne dica....

sicuro che Moro, Steck e Griffith oltre ad essere alpinisti son bravi ragazzi,
comunque, con tutte le montagne che ci sono al mondo... non potevano andarsene a scalare da n'altra parte ?

mentre agli scherpa auguro calorosamente che falliscano tutte le loro spedizioni commerciali del caxxo e se ne vadano affanculo a pascolare i loro yak

:twisted:
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Messaggioda agh » lun apr 29, 2013 10:57 am

qualcuno non la racconta giusta. Per quale ragione gli sherpa si sarebbero comportati così?
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Messaggioda Luca A. » lun apr 29, 2013 11:00 am

mentre ai trentini, valtellinesi e valdostani auguro calorosamente che falliscano tutte le loro scuole di sci, società di guide, hotel, resorts, spa, ristorantini tipici, negozi di souvenir e società di impianti di risalita e se ne vadano affanculo a pascolare le loro vacche

:twisted:


:roll:

Ovvero: perché noi sì e loro no?
(senza nulla giustificare di quel che è successo, eh, beninteso)
Ultima modifica di Luca A. il lun apr 29, 2013 11:02 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda al » lun apr 29, 2013 11:01 am

agh ha scritto:qualcuno non la racconta giusta. Per quale ragione gli sherpa si sarebbero comportati così?


non sarà che si sono rotti il c***o di sto colonialismo alpinistico?
al
 
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Messaggioda Kinobi » lun apr 29, 2013 11:06 am

Se un Sherpa è li a lavorare per snacare il lunario, e due gli passano di fianco, mi pare ovvio che si infastidisca.
Le montagne non sono di nessuno.
Ma il Nepal o il Tibet è dei locals.
E
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Messaggioda cinetica » lun apr 29, 2013 11:57 am

Luca A. ha scritto:
mentre ai trentini, valtellinesi e valdostani auguro calorosamente che falliscano tutte le loro scuole di sci, società di guide, hotel, resorts, spa, ristorantini tipici, negozi di souvenir e società di impianti di risalita e se ne vadano affanculo a pascolare le loro vacche

:twisted:


:roll:

Ovvero: perché noi sì e loro no?
(senza nulla giustificare di quel che è successo, eh, beninteso)


che belli che sono tutti in coda alla normale dell'everest a buttar monnezza e calpestar cadaveri per arrivare in cima...
o forse meglio costruire una bella comoda funivia o un trenino del bernina, un bel rifugio stile Gouter ?

in hymaiala si stanno esportando i peggiori modelli occidentali... :evil:

tutti in coda a far la stessa via e poi ci si lagna se sopra buttan giu roba :twisted:
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Messaggioda agh » lun apr 29, 2013 11:59 am

al ha scritto:
agh ha scritto:qualcuno non la racconta giusta. Per quale ragione gli sherpa si sarebbero comportati così?


non sarà che si sono rotti il c***o di sto colonialismo alpinistico?


non credo, loro ci campano. Probabilmente, e dico probabilmente perché non c'ero e non so cosa sia successo, qualcuno ha fatto il "ganzo" e loro, che sono lì a rompersi il culo per gli alpinisti occidentali, si sono risentiti. Del resto non mi spiego altrimenti una reazione così esagerata
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Messaggioda cinetica » lun apr 29, 2013 12:03 pm

Kinobi ha scritto:Se un Sherpa è li a lavorare per snacare il lunario, e due gli passano di fianco, mi pare ovvio che si infastidisca.
Le montagne non sono di nessuno.
Ma il Nepal o il Tibet è dei locals.
E


ma loro sono Simone Moro e Ueli Steck... mica il primo che capita...eh :roll: :twisted:
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Messaggioda agh » lun apr 29, 2013 12:22 pm

riporto dal Sole24ore, questa versione sembra più verosimile:
-----
Secondo i responsabili della spedizione, gli sherpa sostengono che Moro e i suoi due compagni avrebbero «tirato addosso del ghiaccio a quelli di loro che stavano sotto. Nessuno sherpa però risulta ferito. D'altra parte su una parete di ghiaccio, essere colpito da pezzi di ghiaccio è un'eventualità che può capitare. Gli alpinisti ritengono che il capo degli sherpa fosse stanco, avesse freddo e si sentisse ferito nell'orgoglio dai loro tre che si muovevano senza corda e molto più velocemente di lui».
di Dario Pelizzari - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/beKwd
----------
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbhIyTrH
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Messaggioda paolocar88 » lun apr 29, 2013 12:34 pm

Kinobi ha scritto:Se un Sherpa è li a lavorare per snacare il lunario, e due gli passano di fianco, mi pare ovvio che si infastidisca.
Le montagne non sono di nessuno.
Ma il Nepal o il Tibet è dei locals.
E

sei su una via di IV vicino casa tua, su una parete molto ambita. la stai spittando al metro, così anche il caiano appena uscito dal corso potrà provare l'ebbrezza di aver scalato una parete tanto ambita. ad un certo punto ti passa in parte alexander huber in free solo. ti scavalca le corde, dicendoti che non capisce come si possa essere così idioti da spittare e addomesticare una via così semplice su una tale parete. e magari involontariamente smuove qualche sassetto sui tuoi soci in sosta. cosa fai, inizi a tirargli i sassi minacciandolo di morte?
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Messaggioda grip » lun apr 29, 2013 12:57 pm

c***o propio ora che volevo andare a fare una grigliata propio li'!!!

peggio della mia vicina di casa :?
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Messaggioda AlbertAgort » lun apr 29, 2013 13:13 pm

finalmente qualcosa di interessante nella monotono e ormai poco avvincente "corsa agli 8000"




preferisco le mughe
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Messaggioda al » lun apr 29, 2013 13:17 pm

agh ha scritto:riporto dal Sole24ore, questa versione sembra più verosimile:
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Secondo i responsabili della spedizione, gli sherpa sostengono che Moro e i suoi due compagni avrebbero «tirato addosso del ghiaccio a quelli di loro che stavano sotto. Nessuno sherpa però risulta ferito. D'altra parte su una parete di ghiaccio, essere colpito da pezzi di ghiaccio è un'eventualità che può capitare. Gli alpinisti ritengono che il capo degli sherpa fosse stanco, avesse freddo e si sentisse ferito nell'orgoglio dai loro tre che si muovevano senza corda e molto più velocemente di lui».
di Dario Pelizzari - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/beKwd
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http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbhIyTrH


argomentazione del tipo: quello si è incazzato perchè noi siamo più bravi di lui.

Roba da delirio.

detto questo averne per venire alle mani a 7000 metri vuol ben dire che sei in forma.

per concludere:
Moro e soci più che alpinisti sembrano la prosecuzione dei marchi dei loro sponsor.
Qualcuno dica a Moro di cambiare occhiali, sta malissimo.
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