L?altra faccia del BERNINA: la dimenticata via della GORGIA

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L?altra faccia del BERNINA: la dimenticata via della GORGIA

Messaggioda Franz77 » mer giu 11, 2014 14:12 pm

Piz Bernina, 4049 m: Via della Gorgia (Neruda & Klucker, 1890), AD/60°
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Più di un anno fa, scendendo dal Palù con gli sci, fui attratto dal versante Est, Nord Est del Bernina. Una parete glacializzata imponente e che incuteva timore. Con i suoi 1300 metri (assieme a quella N del Cengalo) è la più alta parete delle Alpi Retiche. Un evidente crestone permetteva di accedere ai plateau glaciali intemedi dai quali si poteva arrivare direttamente in cima o alla cresta Est e in traverso alla via normale (soluzione, che sarà la nostra, seguita da Kohler e Grass nel 1911). Anche solo per sognare, mi piaceva sapere chi e cosa avevano tracciato su quella parete. Consultando la guida TCI-CAI scopro che, aldilà di diverse vie soggette a gravi pericoli oggettivi per crollo di seracchi, Ludwig Norman-Neruda (quello della N del Lyskamm) e Christian Klucker avevano scovato nel 1890 un canale profondo tra alte pareti di roccia che permetteva di salire agevolmente al Sass del Pos, sui suddetti plateau glaciali: la cosiddetta Gorgia. Mi sembrava una via più veloce e interessante del lungo e monotono classico giro dal Morteratsch dal Buuch e aveva l?aspetto di una via in ambiente maestoso e appartato: proprio quelle che piacciono a noi! La parte finale della via originale, tuttavia, diretta alla vetta del Bernina, risultava negli ultimi anni ormai impercorribile per il repentino disfacimento della parete glaciale.
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Dalla Guida dei Monti d'Italia TCI-CAI:
62 a: via normale per la Spedla
62 p: cresta Est (Coaz, Tscharner; 1850)
62 o: via della Gorgia e uscita diretta (Neruda-Klucker)
62m: diretta al Bernina (Schneider, Singer; 1931)
62n: via della Gorgia Fosa (Ludwig, Grass, Arduser; 1879)
62i: Biancograt
62l: via diretta al Pizzo Bianco (Schlick, Hochfilzer, Danler, Gasser; 1969)
64b: accesso dal Morteratsch alla Fuorcla Prievlusa e alla Biancograt



La ricerca in rete continua, ma non trovo informazioni se non la relazione sulla guida del Quagliotto e una esplicativa foto di Maspes della Gorgia dal Piz Morteratsch. Poi il buon Waxy79 mi regala l?ennesima bella foto dei miei obiettivi alpinistici.
La via rimane nella mia testa come un chiodo fisso, aspettando il momento giusto per attaccarla. In questi giorni poi, un onicer (grazie SacrifiCarlo!) che chiede info su facebook riguardo a quel versante è lo sprone per andare a darci finalmente un occhio. Il caldo africano a oltranza previsto ad iniziare dal weekend, sono un ulteriore incentivo a provarla quest?anno, prima di doverla rimandare per l?ennesima volta.
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La Gorgia in una bella foto di Robb (Waxy79). Grazie anche per questa. Non ho potuto fare a meno di pensarti in questa gita...con profonda amarezza e malinconia (dato che poi il Piz Morteratsch che ti ha "preso" ce l'avevo continuamente davanti ;-(!

I programmi del weekend erano ben diversi. Disponevamo di un solo giorno (domenica, andando a dormire al park sabato sera). Tuttavia l?insinuarsi in me della voglia di andare a vedere la Gorgia ribaltano la meta addirittura sabato pomeriggio stesso. I soci (Mara, Angelo, Michele) sono un po? scettici, ma accettano di buon grado la mia proposta (peccato solo per Ale che con la meta nuova, molla il colpo). Quando da un tornante della strada mostro loro la nostra meta, non vedendosi la Gorgia perché nascosta, il loro scetticismo non può che aumentare. Mi dicono di sì, che hanno capito dove dovremmo salire, ma so che dentro di loro si chiedono dove diavolo li sto conducendo. Siam al parcheggio del Morteratsch alle 21. Tre orette di sonno e all?1e40 siamo pronti a partire. In 3h siamo lungamente alla base della parete Nord Est che con l?arrivo della luce si scopre maestosa sopra di noi. Il canale della Gorgia si intuisce, ma ancora non si vede. Guardiamo con attenzione dei seracchi sospesi sul lato destro del vallone e velocemente superiamo la profonda crepaccia terminale. Da qui la neve diventa dura e ottima. Più saliamo e più lo sguardo è attratto dalla nostra meta, finchè non ne imbocchiamo il solco. Si intuisce una linea di neve in mezzo a pareti rocciose altissime. Procediamo benissimo su neve sempre perfetta. Angelo ogni tanto si gira a gridarmi che è stupendo! La pendenza è sui 50 con tratti a 60° o poco più, su ghiaccio morbido. Son 500 m di bel canale. Alle 6:30 sbuchiamo ad un aereo colletto al sole. Posto magnifico, colpo d?occhio eccezionale sul sottostante ghiacciaio del Morteratsch dove vediamo i primi scialpinisti salire. Si procede ora al sole per canali e crestine di roccia fino a giungere al Sass dal Pos a 3256m. Qui si apre un mondo. Un vallone glaciale magnifico che con dolci pendii porta verso il Bernina. Procediamo sul crestone, ma la neve da ora, per via del gran caldo, risulta molle e la tracciatura ci ruba tempo e fatica. Ci alterniamo al comando, ma è Mara il gran solito trattore della comitiva. Con un traverso verso sinistra andiamo a prendere la cresta Est (a picco sul sottostante ghiacciaio) e la seguiamo tra neve e roccette fino a 3600 m dove questa diviene secca. Sono le 9:30. La temperatura si è abbassata per via del vento, ma la cresta sopra di noi sembra lunga e laboriosa perché molto sfasciumata. Sono 500m di dislivello, ma valutiamo che non sarebbero comunque veloci. La nostra maggior preoccupazione è data soprattutto per la discesa dal Buuch con questo caldo. Decidiamo quindi di traversare il vallone glaciale che si apre davanti a noi e raggiungere la normale. Siamo a quota 3700m. Possiamo cominciare la discesa comunque altamente soddisfatti per l?itinerario di pregio percorso. Discesa che si rivelerà contro ogni aspettativa in ottime condizioni, tant?è che le ciaspole che avevamo con noi rimangono sullo zaino tutto il tempo. Anzi, l?unico rammarico della giornata, è stato quello di non aver avuto con noi gli sci per godere di una discesa su neve fantastica in alto trasformata, in basso compatta portante e che arriva ancora alla lingua del Morteratsch. Tuttavia una via con queste incognite era improponibile farla con gli sci in spalla?
Questo e la via del weekend scorso alla Weissmies sono due itinerari che avevo da tempo voglia di andare a vedere. Due itinerari che hanno in comune la voglia di ricerca e di riscoperta di pareti dimenticate. Un tipo di alpinismo di livello medio basso, ma con un occhio particolare alla qualità e particolarità delle vie. Che come dico sempre: buoni tutti trovare linee originali su pareti inviolate o quasi avendo il grado alto?è ben più difficile farlo avendo un grado infimo! Un grazie particolare ai soci che hanno creduto nella mia voglia di andare alla scoperta. Encomio particolare al giovane Michele, che alla sua prima esperienza di questo tipo ha tenuto botta fino alla fine! Avanti così!

Report tennico: http://www.camptocamp.org/routes/534844 ... lla-gorgia

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