Goulotte VANIS: l’altra faccia del Breithorn Orientale

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Goulotte VANIS: l’altra faccia del Breithorn Orientale

Messaggioda Franz77 » gio set 11, 2014 16:18 pm

Breithorn Orientale, 4141m: goulotte Vanis, 700m/TD-/60°(80°)/IV
Immagine

Il programma era ben diverso. Attratti dalle condizioni eccezionali del periodo stavamo anche noi per fiondarci su una famosa parete del Bianco, anche se avevamo dubbi circa la ressa che avremmo incontrato nel weekend. L’approccio “intelligente” però ci faceva pensare di poter anticipare le altre cordate effettuando la salita praticamente in notturna. Tuttavia, l’incertezza legata alle previsioni di rialzo dello zero termico ci aveva fatto in ultimo desistere e cambiare i nostri piani. La goulotte Vanis, da tempo nei progetti e mancata giusto 4 giorni prima a causa del forte vento (dirottati poi sui Gemelli), era tornata in pole giusto venerdì sera. Oltre a me e Mara interessava anche ad Albe: ottima occasione per poter tornare ad arrampicare assieme dopo la “pausa” estiva. Si tratta di un itinerario poco o pochissimo frequentato che ha la maggior parte delle difficoltà e delle incognite nel settore basale. La prima incognita è la crepaccia terminale che è spesso larga ed enorme con pareti altissime, spesso insuperabili. La seconda è la sezione che sovrasta la crepaccia: una serie di goulottes strette tra rocce che non sempre sono formate in maniera completa. Aperta nel 1954 da Vanis, Graf e Kunjena, ha cambiato considerevolmente la propria morfologia e proprio per questo motivo ad oggi è pochissimo ripetuta, se non in condizioni particolari.
Immagine

Stavolta gli impianti vanno e quando arriviamo al Plateau Rosà la temperatura è ben più gradevole di quella di lunedì, forse troppo… Giunti al Rossi e Volante troviamo diverse cordate dirette alla Grassi-Bernardi, che in questo periodo si presenta in condizioni mai viste (così dicono i veterani) in quanto grassissima e ottimamente formata. Attraente, ma poco allettante, anche perché già salita da noi nel 2011 in condizioni ben diverse. Lasciamo subito il bivacco per valicare la Porta Nera e portarci sulla ormai nota cresta Nord del Polluce per vedere meglio la nostra via e soprattutto l’attacco. Ci spingiamo fino alla quota 3660 che oltre ad essere un ottimo punto di osservazione per la nostra via, regala degli scorci magnifici su tutta la valle del Gorner e le sue vette ammantate di ghiaccio. Scherzosamente la ribattezziamo Cima Grassi, infatti da qui si possono vedere tutte le sue vie del Breithorn e ci immaginiamo sia venuto anche lui in perlustrazione…
Quando rientriamo al bivacco solo alcuni dei diretti alla Grassi sono rimasti. Gli altri hanno desistito dissuasi dalla ressa che avrebbero trovato in via. Paradossalmente nessuno dei rimasti avrebbe poi nemmeno raggiunto la via a causa di malesseri notturni legati all’alta quota! All’una lasciamo il bivacco e in un’ora siamo all’attacco della nostra via. Il cielo dapprima un po’ nuvoloso e destante preoccupazioni va via rasserenandosi, ma la luna (praticamente piena) resta nascosta dietro la Roccia Nera…la luna nera…
La terminale da vicino è più spaventosa di quel che sembrasse da lontano, ma la conoide di scarico del canale permette un agevole passaggio, anche se la neve un po’ inconsistente dà un po’ da pensare. Neve che diventa subito marmo dall’altro lato nella gigantesca rigola con pareti alte un metro e mezzo e passa. Anche questo dà un po’ da pensare, ma non ci si pensa… Giungo finalmente alle rocce sulla destra e tento di piazzare friends e chiodi: nulla rimane al suo posto…cominciamo bene! Approntata una sosta alla bene meglio recupero i soci e riparto. Comincia il ghiaccio, la neve pressa, la neve couic-couic per un delirio di picche e punte dei ramponi. La roccia va via migliorando così come le protezioni che riesco a piazzare e le soste. Tuttavia son più chiodi da roccia e friends che metto in abbondanza. Il passo chiave è un muro verticale dove per fortuna le picche si ancorano bene in alto (mentre i piedi “vagano”). Segue un altro tiro che ha tutte le caratteristiche di una cascata e che a me, nell’incertezza che solo il buio sa dare, è sembrato lunghissimo. Un tiro di trasferimento e siamo dopo 250m nel canale, sopra i passi chiave. Sentiamo la via un po’ in pugno, ma sappiamo che è ancora lunga. Lascio il passo ai soci. Arriva la luce e solo allora ci rendiamo conto del fantastico ambiente in cui siamo! La progressione è agevole su buona neve dura, ma non troppo, qualche tratto più ripido e ottime protezioni sia su roccia che ghiaccio. Giunti alla cresta Young, proseguiamo per l’affilata scenica lama. Stupenda! Qui la progressione è più delicata per l’esposizione e la neve più inconsistente, ma con qualche corpo morto o sosta su picche si procede bene. Cominciamo a valutare l’uscita dalla cornice che si avvicina. Sembra ben aggirabile sulla destra. Proseguo trovando delle ottime protezioni su roccia, ma una volta arrivato in cima ad un canalino mi trovo su una crestina affilata sopra il baratro e non ho alternative che scavalcare la cornice “di petto”. Cosa che si rivela più facile del previsto, anche se dà da pensare... Due piemontesi che han seguito le nostre tracce dopo il tentativo dell’attacco della Young ci raggiungono e sono stupiti della bellezza della via che non conoscevano. Proseguiamo tutti verso la vetta. Grande soddisfazione anche se ce la siam sudata per bene. Giunti a Cervinia (stavolta con gli impianti meno male) possiamo dire che la perlustrazione non è stata…vanis ;-) Un grazie come sempre ai validi soci di cordata, insostituibili per certe vie “non convenzionali” dove ci vuole intesa, intuito, collaborazione più che mai!

Qui il reportage completo: http://www.on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=17683
E la mia relazione: http://www.on-ice.it/onice/onice_view_r ... =4&id=4915

Mentre su gulliver dettagliato schizzo della via:
http://www.gulliver.it/uploaded/2009/la ... 202453.jpg

La mappa del giro con indicata la "Cima Grassi" da noi così ribattezzata.
Immagine

Ecco qualche foto

Emozioni su "Cima Grassi" verso Dufour e Lyskamm Occidentale (Foto Albe)
Immagine

Ottimo colpo d'occhio sui cinque tiri chiave della via dopo il superamento della crepaccia. (Ultima sosta facoltativa)
Immagine

La parte sommitale della via con l'innesto sulla Young (visibile il torrione di quest'ultima)
Immagine

B/W sui Gemelli
Immagine

Uno dei passaggi chiave... (Foto Albe)
Immagine

Pendenze con il Lyskamm ad osservare. (Foto Albe)
Immagine

Bello e continuo
Immagine

WOW
Immagine
Panorama su Rimpfischhorn, Strahlhorn, Nordend e Dufour

Protezioni prima di passare la cornice.
Immagine
Quanto monotona sarebbe la faccia della Terra senza le montagne (Emanuel Kant).
F R A N Z - 77
Avatar utente
Franz77
 
Messaggi: 1099
Images: 70
Iscritto il: ven giu 25, 2004 10:48 am
Località: Bergamo

Re: Goulotte VANIS: l’altra faccia del Breithorn Orientale

Messaggioda Il G » gio set 18, 2014 10:49 am

e sti cazzi =D>
bellissima salita e bellissime foto :D
Avatar utente
Il G
 
Messaggi: 72
Iscritto il: ven mag 09, 2014 14:54 pm
Località: Pianura Padana vicino Milano


Torna a Alpinismo - Grandi montagne - Spedizioni

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 14 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.