L'etica degli anni '20

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L'etica degli anni '20

Messaggioda il Duca » gio gen 19, 2017 10:38 am

In questi giorni sto leggendo questo libro:

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Oltre al fatto che è interessante lo sguardo su questo personaggio, che si è improvvisato alpinista, tentando l'Everest con l'attrezzatura del tempo, mi ha sorpreso tutta la discussione che c'era già negli anni venti sullo stile himalayano e sull'uso dell'ossigeno. So che personaggi come Mummery e soprattutto Preuss hanno introdotto la questione etica nell'alpinismo, ma pensavo che fosse una discussione molto circoscritta. Invece negli ambienti alpinistici dell'Impero britannico, erano in molti a criticare l'uso dell'ossigeno e il dispiegamento di squadre in stile militare. In tanti ritenevano che assediare una montagna, con campi e corde fisse, fosse anti-alpinistico; sostenendo che bisognasse affrontare la montagna con una cordata autosufficiente, possibilmente di "amici" (in altre parole in stile alpino). In molti inoltre sostenevano che l'uso dell'ossigeno fosse fortemente scorretto, e snaturasse l'essenza stessa della scalata (lo stesso Mallory era contrario, infatti nella spedizione del 1922 si rifiutò di usarlo).

Quindi? Niente, mi ha solo sorpreso :D
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Re: L'etica degli anni '20

Messaggioda Achille_piè_veloce » gio gen 19, 2017 13:39 pm

Mi hai ricordato che ho un libro di Mummery (o Mallory? :?: ) da parte che devo leggere. E quello di Messner su Preuss da finire.
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Re: L'etica degli anni '20

Messaggioda Eionedvx » gio gen 19, 2017 15:40 pm

Io sto rileggendo Everest 1996, quello di Anatoli Boukreev, e alla fine la questione ossigeno torna sempre a galla: ma se Anatoli avesse... Ma se Anatoli non avesse...

Secondo me, a quella quota, per quanto riguarda l'ossigeno, l'etica ce la possiamo anche dimenticare.
Ok, anche io ritengo che sia scorretto, ma a 8000mt non posso permettermi di giocare sulla mia vita: se ne ho bisogno lo uso, se non ne ho bisogno non lo uso.
Non è una questione di giusto o sbagliato, è una questione di "per me è possibile?"
Io, personalmente, ragiono in questo modo.

Ovviamente, sono da condannare i depositi di bombole (vedi la discarica di bombole al Colle Sud e via dicendo), così come sarebbero da condannare le grosse spedizioni commerciali.
Sicuramente più dell'uso dell'ossigeno.
Lo stile alpino, con o senza ossigeno, è lo stile nel quale il rispetto per la montagna è massimo, dove la collaborazione è massima e la soddisfazione è massima.
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Re: L'etica degli anni '20

Messaggioda il Duca » gio gen 19, 2017 16:11 pm

Eionedvx ha scritto:Ok, anche io ritengo che sia scorretto, ma a 8000mt non posso permettermi di giocare sulla mia vita: se ne ho bisogno lo uso, se non ne ho bisogno non lo uso.


Io non sono radicalmente contrario all'ossigeno. Certo è più onesto salire senza bombole, ma non è che usarlo costituisce peccato: stiamo pur sempre parlando di attività e soddisfazioni personali e inutili. Salire con l'ossigeno non fa male a nessuno!
Però salire a 8000m vuol dire in ogni caso giocare con la propria vita, questo deve essere chiaro, fa parte dell'alpinismo.

Il punto non è "permettersi di giocare con la propria vita o no", ma "che cosa voglio fare?" "come voglio salire questa montagna?"
Se me la voglio giocare senza ossigeno, non lo userò. Ma se lo uso devo essere convinto che in fondo sia giusto. Se lo uso pensando che sia sbagliato, ma che senza non potrei mai farcela o rischierei troppo, allora è meglio lasciare perdere l'Everest, per onestà nei propri confronti.

E' un po' un ingarbuglio, ma spero si capisca.
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Re: L'etica degli anni '20

Messaggioda wolf jak » gio gen 19, 2017 16:15 pm

che brodaglia Eione #-o

rileggiti un po' e metti ordine... perché mai la quota dovrebbe essere un discrimine tra etica sì/etica no?
perché "giocare con la propria vita" dovrebbe essere diverso a 8000 o su una paretina delle piccole Dolomiti? La sacralità (o più lievemente importanza) della vita è la stessa in ogni luogo e situazione.

Se sposti l'argomento da etico/non etico (giusto/sbagliato li lascerei perdere, sono altri concetti) a "possibile/impossibile per me" arrivi a legittimare conseguenze che mi pare in altri post tu abbia deriso (e.g. l'utilizzo del furbo/vigliacco/papero/ecc...)

Perché se parli di etica, poi non puoi introdurre dei distinguo a tua misura...

Sul tema specifico dell'ossigeno, ritengo che sarebbe ora di fare due liste separate delle ascensioni, perché sono due sfide obiettivamente diverse.
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Re: L'etica degli anni '20

Messaggioda Eionedvx » gio gen 19, 2017 16:53 pm

wolf jak ha scritto:Se sposti l'argomento da etico/non etico (giusto/sbagliato li lascerei perdere, sono altri concetti) a "possibile/impossibile per me" arrivi a legittimare conseguenze che mi pare in altri post tu abbia deriso (e.g. l'utilizzo del furbo/vigliacco/papero/ecc...)

Da vero climber tiemme non posso che deridere il furbo :mrgreen: :mrgreen:
A parte gli scherzi, sono due cose completamente diverse: l'ossigeno supplementare non lo vedo come un azzero, anzi; mentre il furbo è un azzero bello e buono, secondo me.
Le gambe le devi avere comunque, e c'è la componente di rischio del "se mi finisce l'ossigeno?", che non è da sottovalutare.
Certo, che sia come il doping è innegabile: si tratta di una facilitazione a tutti gli effetti.

Come dice il duca, con il quale concordo in parte, c'è anche la parte del "cosa voglio fare?", ok.
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Re: L'etica degli anni '20

Messaggioda Eionedvx » gio gen 19, 2017 16:57 pm

wolf jak ha scritto:rileggiti un po' e metti ordine... perché mai la quota dovrebbe essere un discrimine tra etica sì/etica no?
perché "giocare con la propria vita" dovrebbe essere diverso a 8000 o su una paretina delle piccole Dolomiti? La sacralità (o più lievemente importanza) della vita è la stessa in ogni luogo e situazione.


Alt, io sto dicendo che a 8000m l'uso dell'ossigeno può essere giustificato, in caso di bisogno.
Si sa, purtroppo a quelle quote il margine di errore non esiste, a differenza della paretina sulle dolomiti, dove, seppur minimo, è sufficientemente grande da permettere la cazzatina della giornata.
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Re: L'etica degli anni '20

Messaggioda wolf jak » gio gen 19, 2017 17:02 pm

a parte che il furbo era solo un esempio, ma coi tuoi ultimi post dimostri piuttosto che smentire che usi due pesi e due misure.

Anche perché ritieni (e la cosa è anche dibattuta volendo) che sia doping, quindi non puoi contemporaneamente dire che sia etico...
Così come certi climber non riescono a rinviare (es. perché il chiodatore è alto 1.90m e loro 1.60m) da posizione sicura, così certi alpinisti non riescono a salire senza bombole d'ossigeno.

Lo decidi tu che il furbo non è etico, la bombola d'ossigeno sì?

Se accetti di parlare di etica, la devi applicare in maniera integrale (in alcuni casi ci furono pure degli integralisti), oppure lasci perdere l'etica e parli di opportunità, stile, o quello che ti pare.

Altrimenti il by fair means di Mummery va a farsi benedire...
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Re: L'etica degli anni '20

Messaggioda il Duca » gio gen 19, 2017 17:12 pm

Eionedvx ha scritto:
wolf jak ha scritto:rileggiti un po' e metti ordine... perché mai la quota dovrebbe essere un discrimine tra etica sì/etica no?
perché "giocare con la propria vita" dovrebbe essere diverso a 8000 o su una paretina delle piccole Dolomiti? La sacralità (o più lievemente importanza) della vita è la stessa in ogni luogo e situazione.


Alt, io sto dicendo che a 8000m l'uso dell'ossigeno può essere giustificato, in caso di bisogno.
Si sa, purtroppo a quelle quote il margine di errore non esiste, a differenza della paretina sulle dolomiti, dove, seppur minimo, è sufficientemente grande da permettere la cazzatina della giornata.


Se io mi trovo sulla tua paretina delle dolomiti, bloccato perché non riesco a salire uno strapiombino, e per il solo gusto di godermi l'uscita in cima uso il furbo, che succede? Faccio peccato?

Se sono sulla paretina delle dolomiti e scoppia il temporale, a un tiro dall'uscita, e per levarmi dalle balle e salvare la buccia uso il furbo, che succede?

Se decido di salirmi tutta la paretina rinviando ogni cosa col furbo, che succede?

Come vedi sono tre casi ben diversi, anche sull'uso del furbo si può discutere se è giusto o no e quando e perché.
Fare un 8000m con l'ossigeno vuol dire partire con l'idea di salire col furbo tutta la paretina, perché non è indifferente portarselo dietro. Pesa, bisogna gestirselo e cambia molto la mia salita. In qualche modo azzera pure lui, visto che si respira come a 6000m. Detto questo, uno può fregarsene e godersi lo stesso l'Everest, però la questione etica c'è comunque.
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Re: L'etica degli anni '20

Messaggioda Danilo » ven gen 20, 2017 0:56 am

il Duca ha scritto:
.......Ma se lo uso devo essere convinto che in fondo sia giusto. Se lo uso pensando che sia sbagliato, ma che senza non potrei mai farcela o rischierei troppo, allora è meglio lasciare perdere l'Everest, per onestà nei propri confronti.

E' un po' un ingarbuglio, ma spero si capisca.

beh effettivamente pare proprio un pò incasinato.
l'ho letto appena arrivato dal lavoro e niente,c'ho messo un pò ma adesso l'ho capito.
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