9-Un po' di malinconia...

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

9-Un po' di malinconia...

Messaggioda VECCHIO » lun lug 10, 2017 17:45 pm

9-Un po' di malinconia per l'accaduto in questi due anni.
Questo devo scriverlo e dirlo a chi lo vorrà leggere, forse capisco qualcosa di me e magari riesco a darmi motivazioni nuove, oppure lo faccio solo per sfogarmi un po', forse si capirà che non so dove sono.
Due anni fa ai soliti esami del sangue trovo il PSA un po' alto e vado dall'urologo.
Dopo tre mesi la cura prescrittami non l'ha abbassato, ma ho scalato e vagabondato,
Sono un po' preoccupato. A novembre dopo una visita più "approfondita" (scioccante per me venire penetrato) le 17 biopsie indicano la presenza di cellule tumorali, ma allo stadio iniziale, non diffuse. Il consiglio è farsi operare. Indago qua e là, ma comincio seriamente a preoccuparmi, non vorrei morire male e molto prima che mio figlio sia indipendente e poi c'è ancora mia madre, per lei sarebbe una sofferenza durissima, poi, poi, poi scalo pochissimo e sono abbastanza demoralizzato.
A metà dicembre entro in ospedale un venerdì, il giorno dopo mi operano col robot togliendomi tutto e il lunedì alle 9 sono a casa con catetere e sacchetto. Dopo la befana mi tolgono il catetere, i punti sui 7 tagli e i vari cerotti e vado in giro col pannolone che diventa sempre più piccolo, qui devo precisare che non indosso sempre lo stesso, fino a scomparire in meno di un mese.
Camminare è molto impegnativo e la bicicletta che uso per spostarmi in città dopo il primo giro resta a casa. Cammino soltanto e lentamente, però faccio molta ginnastica per rimettere in funzione gli addominali, che sono stati stirati quando i chirurghi hanno gonfiato la pancia a dismisura per operarmi, e riattivare il muscolo rubinetto, per questo si procede con la stessa ginnastica che fanno le donne dopo un parto.
Verso fine gennaio arrampico sul 5 col pannolino!
Poi, dopo tre mesi, ne "inventano" di tutti i colori per la mia riabilitazione sessuale.
Però arrampico, cammino e il pannolino è dimenticato, ma la bicicletta mi dà ancora problemi: mi domando se le donne hanno le stesse sensazioni, o meglio direi disturbi e ogni tanto penso alle selle olandesi.
Sembra che tutti, integri e non, giovani e vecchi, per "funzionare" usino punture e pasticche varie, almeno sentendo in ospedale e in farmacia: a me fanno un piano di impasticcamento per 6 mesi e il mio già scassato sistema di regolazione termica se ne va nel pallone, ma dopo tre mesi decido di smettere completamente: bisogna solo impegnarsi di più e dedicare più tempo, non velocizzare tutto, insomma andare all'antica, non farsi prendere dalla frenesia dei tempi moderni.
Ma prima di iniziare devo fare delle visite cardiologiche e questa volta mi dicono: "ha il cuore di un bambino"!
Però al test sotto sforzo mi chiedono se sono abituato a far vedere i nei.
E allora via dal dermatologo e a giugno asportazione ambulatoriale di un grosso neo che mi sembra di aver sempre avuto. Però c'è anche una cheratosi che devo asportare con una pomata e la faccia mi diventa mostruosa per due settimane. Ovviamente si scopre con la biopsia che il neo è un melanoma e allora asportazione con scavo a losanga, per non chiamarlo come il simbolo delle femministe sfegatate, di 15x10x5 centimetri a fine luglio in chirurgia plastica.
Un anno che mi dà una regolata, o un anno di revisione della macchinetta che dir si voglia, comunque una bella bastonata.
Andando avanti e indietro dall'ospedale ne vedo di molto, ma molto peggiori delle mie e allora mi ritengo fortunato, ma guardando fuori mi passa subito.
Il neo se ne stava ovviamente sulla schiena dove passa la cintura dei pantaloni e quindi anche l'imbracatura per arrampicare e pure si appoggia lo zaino. Perfetto, tutto torna, ma a camminare e scalicchiare da secondo per non rischiare di riaprire tutto non rinuncio.
Sono "a dir poco" demoralizzato, ma devo proseguire, divento parecchio più aggressivo del solito e poi mi girano "los balotas" molto facilmente.
Beh, la ferita si infetta e solo verso la fine di settembre si chiude completamente, dopo aver espulso regolarmente tutti i punti interni e consumato tonnellate di medicazioni.
Non ho detto delle visite e degli esami di vario genere a cui sono stato sottoposto, sono un bravissimo paziente, dapprima frequenti, poi trimestrali, poi semestrali e ora quasi annuali, quindi devo pensare positivamente, anche se altri due cheratosi mi sono state bruciate con l'azoto.
La spesa per tutto è stata quasi nulla, ma questa è una misera consolazione.
Il PSA è fermo e anche tutta la robaccia.
Allora da novembre riprendo a fare le cose come negli ultimi anni: falesie, viette, corsette, allenamenti a secco, sudoku e televisione con provocazioni varie in giro.
Ah, sono ingrassato di quattro chili e ho perso muscolatura, devo rifare tutto, ma vecchio come sono la ricostruzione è lentissima.
Ho perso quasi due anni di alpinismo e riprendere la condizione fisica e mentale mi è faticosissimo, direi demoralizzante nella sequenza dei progressi e dei risultati.
Certo, come al solito non demordo, ma sempre più spesso mi domando perché devo continuare a farlo.
Poi mi dicono che mi daranno la pensione e allora devo proprio convincermi che sono vecchio, che devo smettere e avviarmi serenamente verso la fine dei miei giorni?
Ma col cavolo, ho ancora tante cose da fare e pareti da salire, ma che fatica.
Forse tutto il problema sta nel fatto che devo, ma proprio devo, attendere che il mio corpo recuperi energie ogni volta che faccio qualcosa e questo tempo di attesa diventa sempre più lungo, direi snervante.
E la vista, l'equilibrio, il sonno, i riflessi... ma la resistenza sta salendo e non ho mai avuto le mani così forti.... ma i dolori imperversano per mesi se esagero in qualcosa... però se mi educo con ostinazione... ma chi me lo fa fare.... ogni volta è un nuovo dolorino... forse se dicessi vaffa... molto più spesso...
E poi chissà se tutto riparte bene, io spero non in negativo, ma spesso penso in negativo.
In un film uno diceva: "abbiamo perso tutto".
E l'amico gli domandava: "nella vita esiste qualcosa per cui valga la pena di perdere tutto?"
Ora, se devo essere sincero, le uniche cose che curo con attenzione sono gli affetti e le amicizie, ma standomene lontano per non disturbare troppo.
E altrove e con altri "rompo" come non mai!
Forse ho sentito troppo l'odore della morte, non di quella "bella" di quando si va in montagna, ho sentito la puzza di quella brutta.
Devo capirmi..... ecco perché devo continuare a scalare.
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Re: 9-Un po' di malinconia...

Messaggioda PIEDENERO » mar lug 11, 2017 8:15 am

sdrammatizziamo un po'

fatti due risate VECCHIO

https://vimeo.com/223751981

:D
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Re: 9-Un po' di malinconia...

Messaggioda VECCHIO » mar lug 11, 2017 8:58 am

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

PIEDENERO : fantastico!!!!!!!

=D> =D> =D> =D> =D>
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Re: 9-Un po' di malinconia...

Messaggioda crodaiolo » mar lug 11, 2017 10:05 am

ah, malinconia.
bella e struggente.
cosa c'è di meglio di uno stato simile ?

secondo me si nasce già tutti un po' nostalgici del ventre materno...

comunque, giusto per consolarti : due sabati fa ero in falesia in compagnia
di uno pseudovecchietto, dodici anni più dei miei,
ed un giovane, dieci meno.

su un tiro di seiapiù il melanconico nonnetto - la cui anamnesi recente pare sputata la tua -
passa pulito dove sia io che il giovane avevamo sporcacciato a fatica.
classe? mestiere? tenacia?
bah, di fatto pur sempre una lezione.

quanto alle difficoltà non propriamente arrampicatorie :
Paolo, che ti credevi?
nella vita l'alpinismo non è tutto.
c'è anche la riabilitazione!

te lo dice uno che da venticinque anni
ha investito in una moglie fisioterapista.
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
...
alla fine, è solamente un gioco
a cui a volte tendiamo a dare troppa importanza.
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