Quota 1686

[ongo]

Salita da Sud Ovest dell'anticima più occidentale del M. Giavons (sottogruppo del Frascola, gruppo Caserine Cornaget, Dolomiti di destra Tagliamento)





Pronto Mario?

Ehi Luciano sei tu? Come va in Friuli?

Eh, come va, mi vuoi male tu! Cosa ti ho fatto? Non ti sono andati bene i reportages su Monte Bianco?

Come no! Hanno avuto un ottimo riscontro!

Ma allora perché mi hai mandato qui in culo al mondo a intervistare questo signor nessuno? Ma chi te lo ha segnalato?

Quella tipa di Milano, sai, quella che gira sui forum con quel nomignolo af, anf , non mi ricordo; hai capito comunque?

Sì, sì ho presente, una tirapacchi!

Perché? Mi ha parlato di caso unico, di etica, di una persona limpida.

Macché limpido e limpido! È un talebano, ecco cos'è! Uno che ti dice che l'Alpinismo è una truffa, che le grandi imprese storiche sono un falso ideologico, solo perché sono state compiute con corde e chiodi! Ma ti rendi conto? Uno così non merita di avere spazio sul nostro giornale, dai retta a me. Crede di essere il nuovo messia della montagna: ha capito tutto lui e il resto del mondo sbaglia. L'intervista l'ho fatta, non sai quanto è stato difficile trovarlo; qui a Claut non lo conosce nessuno, tranne un contadino che parla in modo incomprensibile e sua sorella che mi ha detto solo: Ah Giorgio? Xe terribie ciò! Poi vedessi che giungla di montagne brulle che hanno qui! Con quei nomi impronunciabili con la th all'inglese, gente che ti chiede: Lu xelo qua par el Gino Tauro? Gino Tauro, Gino Tauro, un c***o! Ti prendono per il culo e ridono! Con la loro peta e pastin del c***o! Mario, Mario, voglio tornare a Courmayer a intervistare i vip, voglio tornare alla civiltà, non ne posso più di questi barbari! Poi il tizio che ho intervistato vedessi che straccione! Si veste da Decatlhon, ha la pancia, è grasso come un porco, bastone di legno, scarponazzi da medioevo! Rutta e scorreggia, bestemmia, ma non beve: strano che non beva...Appende bucce di banana in giro sugli alberi e le fotografa. Quello che va in giro con lui si fa la barba prima di andare in montagna; dice: una forma di rispetto. Poi sai cosa hanno fatto l'ultima volta? Si sono fatti mille metri di salita su per canaloni e mughi per attaccare cento metri di parete. Cento metri! Che poi hanno superato andando dietro alle cacche di camoscio e poi si sono infilati in un buco, non ho capito bene, tutto per non arrampicare sul difficile che non sono capaci. Capisci Mario? In fondo sto tizio è come la volpe, quella dell'uva, sai, che siccome non ci arriva, siccome non è capace, non è in grado di arrampicare, schifa l'Alpinismo. Dai Mario, se vuoi, per non dire di aver sprecato tempo e soldi, vado a intervistare Mauro Corona e qualcosa da pubblicare l'avremo.

Va bene Luciano. Portami comunque la registrazione dell'intervista che la voglio ascoltare. Dai, su con il morale e ci vediamo in redazione lunedì.

Ok Mario, grazie, ciao.











http://latanadellorso.altervista.org/Pensieri%20di%20Bosco/Intervista.html

[Hal9000]

Il gruppo del Caserine...i romani dicevano "hic sunt leones"...,

[kala]

Questo post mi sconvolge.
Io infesto ovunque, ma tu che ci fai qui, ongo???
(Ciao HAL )

[funkazzista]

Amemipiace

[il Duca]

Apprezzeremmo un suo cordiale intervento nel topic dei topic.

Ringraziandola anticipatamente
Cordiali saluti

[Eionedvx]

Ma il nick 'ongo' ha qualcosa a che fare con il verbo "onsare"?

Sarai mica un untore professionista?

[ongo]

Apprezzeremmo un suo cordiale intervento nel topic dei topic.

Ringraziandola anticipatamente
Cordiali saluti

Egregio Signor Duca,
ho dato un occhio al topic dei topic al quale Lei m'invita a partecipare: non lo farò.
Vi è nel titolo di quella discussione la parola Alpinismo che è termine vuoto, con un contenuto etimologico che rimanda alle Alpi e alla loro frequentazione, nulla di più. Che sia vuoto emerge da tutti i contributi che cercano di “riempire” il termine di una qualche filosofia o significato.
Inoltre, da ciò che i dizionari dicono sull'Alpinismo si capisce che questo è evoluto seguendo le difficoltà; va da sé che è più Alpinista chi affronta e vince le difficoltà maggiori, siano esse oggettive ma anche di condizioni meteorologiche e di lontananza dalla civiltà. Si creano per questo motivo dei mostri sacri che rappresentano l'Alpinismo al suo più alto livello. Né più né meno di quello che succede negli sport; prendendo ad esempio il calcio, molti sono calciatori, ma pochi sono i campioni da pallone d'oro. Ma, pensandoci bene l'Alpinista usufruisce di un bagaglio tecnologico che gli scarpini di un calciatore in confronto fanno ridere; non sto a fare l'elenco, mi basta dire corda e chiodi. Certo: per andare sulla Luna ci si è armati di molta tecnologia in più: il senso però è lo stesso: non ci arrivo? Mi metto su una sedia e mi alzo di più (scimpanzé docet). L'accettazione della tecnologia, in funzione si badi bene, di sicurezza, per salvare vite (“meglio un chiodo in più che una vita in meno” cit. G. Livanos), ha permesso l'espandersi della pratica alpinistica, un tempo appannaggio delle guide, ora alla portata di chiunque. Di conseguenza è arrivata la banalizzazione, tanto che abbiamo ben udito la Balivo dare con enfasi la qualifica di Alpinisti ai concorrenti del suo programma televisivo. Oppure quello che pur di vendere le sue guide non esita a segnalare orrendamente percorsi alpinistici che erano delle chicche. Tanti altri gli esempi che potrei portare, ma mi taccio per non offendere nessuno. L'Alpinismo è marcito da dentro, preda del cancro che tutto si può, con ogni mezzo. A testimonianza di ciò gli eterni dibattiti sulla filosofia di Preuss, sullo spit si o no, sull'ossigeno, rigurgiti di qualche “etico” subito spianato dallo schiacciasassi del mercato e del profitto. Hai voglia di decalogare, di professare ambientalismo ed ecologismo, alla fine tutto si contraddice, perché ciò che conta è arrivare, raggiungere la cima, essere meglio, i primi, i più forti.
Scusate, ma non è questo il mio mondo; mi tengo in disparte, vado a cercar le selve e le rive più sole (cit. L. Ariosto, L'Orlando furioso, canto XXVII).

[il Duca]

Mi accontento dell'intervento qua

Penso che quello che scrivi sottolinei tanti aspetti interessanti, che purtroppo la discussione sull'andare per monti (evito la parola alpinismo) tralascia. Soprattutto nelle polemiche forumistiche.

[kala]

Col (g)ongo sottoscrivo: non mi sento alpinista. L'alpinismo nasce, si sviluppa e si consuma con intenti sportivi. Non è vuoto, su questo divergo, ma contiene cose in cui non mi trovo. Ha contenuto (e forse contiene) anche cose in cui mi trovo, ma preferisco chiamarle altrimenti. A me va bene essere turista (senza etichette) e andare in montagna, prendendola così com'è senza volerla ridurre a misura cittadina. Mi concedo di usare, senza ricercarne significati profondi, mezzi che mi sembrano consoni e accettabili (alla mia esperienza). Dimenticavo di dirti: bello, ongo, il titolo. Quota 1686. Una quota bassa, insignificante, non tonda né numero primo, perfetto o chissà cos'altro. Mi piace.