1972 ... e COZZOLINO scrisse

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda VECCHIO » ven set 15, 2017 15:20 pm

Anche se si vede un solitario cadere, non si può capire perché stia cadendo, era solo.
Se poi non lo si vede?!?!?!
Si suppone, si ragiona, si cerca di capire, si giustifica, si fa di tutto, specialmente se ci si conosce, ma non si può sapere.
Poi la legge vuole certezze, ma anche il pubblico e allora si decide di affermare qualcosa.
Ma fra amici e fra persone con un forte senso di fiducia reciproca non ci si dà pace, magari ci si guarda solo con amarezza per la propria impotenza e per la perdita di una persona che si stimava.
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda MarcoS » ven set 15, 2017 15:31 pm

:roll:
scairanner ha scritto:....

'o go dìto che no te ghe capìo un casso. e te ghe anca un fià na mentaità da sbìro, un fià come 'na me vecia morosa :mrgreen:

Quindi ti spiego tutto un po' più diffusamente, in talìan, anca, cussì magari te capissi.
Ti sei fatto tutto un cinema da una frase che intendeva unicamente ribadire che: come sono andate le cose - ammesso abbia qualche importanza - non credo lo sapremo mai, io no di certo.

Quello che - a me - fa strano, nel senso di evento anomalo , è che C. sulla Friedrichsen (IV e V) abbia avuto la necessità di utilizzare un chiodo per sicurezza/progressione. Era fuori via? si era incasinato? boh? non lo sapremo mai, come credo nemmeno sapremo, se Z., senza per questo essere in malafede, ha visto o ha creduto di vedere effettivamente quello che è successo. è un puro e semplice: boh?
Va da sè - ovviamente - che se è corretto il racconto di Z. l'aver preso quel chiodo è stata una gran sfiga per C., e che ovviamente il fatto di averlo preso non lo sminuisce o svilisce in alcun modo, qualsiasi sia stato il motivo.

In quello stile e su quelle difficoltà qualche salita l'ho fatta, e con notevole margine (posso immaginare quanto fosse quindi quello di C.), e mai una volta c'è stato neanche solo il pensiero di usare qualcuno dei chiodi in loco, nemmeno su difficoltà decisamente superiori a quelle, non ultimo perché era comunemente risaputo che, da slegato, non è molto consigliabile attaccarsi ai chiodi trovati in parete, proprio perché se il chiodo cui ti attacchi viene via, e se lo fa lo fa all'improvviso, sei fottuto.

Al VECIO involuto dò ragione su quello che dice in generale. Inoltre, siccome è involuto ed ellittico, mi permetto di dubitare che intendesse quanto da te illazionato.
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda pisolo » ven set 15, 2017 16:57 pm

Non volevo sollevare un polverone con la storia dell'incidente. Come dice Marcos, la vera verità non la sapremo mai. Il mio era solo uno spunto di riflessione per il vecchio, perché di solito tende a mitizzare tutto. Chi mitizza ha una visione di parte e autolimitante delle cose. Una stima acritica porta ad escludere a priori fatti che magari non sono veri ma vanno comunque tenuti in considerazione e che magari possono indurre ad un salutare dubbio o ridimensionamento (anche se forse non è questo il caso). Siamo esseri umani pieni di difetti, non supereroi.
E ringrazio per questa info:

VECCHIO ha scritto:Tecnicamente è forse il diedro più facile, fra quelli famosi, ma l'ambiente e la roccia sono i più severi.
Ricordo la via dei Fachiri molto più impegnativa, ma era molto prima che la chiodassero bene.


Se è meno impegnativa della Fachiri ci andrò alla prima occasione :mrgreen:
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda Keith » ven set 15, 2017 17:46 pm

E' bello leggervi, ma a volte si fa davvero fatica. Non c'è un traduttore automatico per il VECCHIO? :D
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda scairanner » ven set 15, 2017 23:00 pm

Keith ha scritto:E' bello leggervi, ma a volte si fa davvero fatica. Non c'è un traduttore automatico per il VECCHIO? :D


prova su gugol, se inserisci una frase dovrebbe riconoscerlo :mrgreen:

Proseguendo sul filone delle date, salta fuori che la Giordani-Friederichsen (che è la via dove si presume sia caduto Cozzolino)
è stata aperta il 15 settembre (tranquilli non apro un nuovo topic) ... chiederò a Giacobbo di farci una puntata su Voyager 8)
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda VECCHIO » sab set 16, 2017 9:54 am

pisolo ha scritto:Non volevo sollevare un polverone con la storia dell'incidente. Come dice Marcos, la vera verità non la sapremo mai. Il mio era solo uno spunto di riflessione per il vecchio, perché di solito tende a mitizzare tutto. Chi mitizza ha una visione di parte e autolimitante delle cose. Una stima acritica porta ad escludere a priori fatti che magari non sono veri ma vanno comunque tenuti in considerazione e che magari possono indurre ad un salutare dubbio o ridimensionamento (anche se forse non è questo il caso). Siamo esseri umani pieni di difetti, non supereroi.
E ringrazio per questa info:

VECCHIO ha scritto:Tecnicamente è forse il diedro più facile, fra quelli famosi, ma l'ambiente e la roccia sono i più severi.
Ricordo la via dei Fachiri molto più impegnativa, ma era molto prima che la chiodassero bene.


Se è meno impegnativa della Fachiri ci andrò alla prima occasione :mrgreen:


Ti sbagli, o hai stereotipi che non mi corrispondono, non credo negli dei e nei miti, ci sono solo persone che stimo più di altre e che di solito fanno parte della mia formazione e della mia cultura. Scusa ma non sono un uomo moderno.

Se hai fatto la Fachiri con il traverso chiodato e il tiro dopo pure, come ho scritto, la tua conclusione magari non va bene.
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda VECCHIO » sab set 16, 2017 10:03 am

Sul sito del Gogna oggi è apparso l'articolo che metto qui sotto.
Dice tutto magnificamente.
Saper scrivere.........
Io mi sono emozionato molto nel leggerlo, descrive come pensavamo, o cercavamo di essere, le nostre illusioni di quegli anni, ognuno secondo le sue capacità.
E accenna al mondo di oggi, molto diverso per vari motivi.
Forse capisco perché è difficile che ci si capisca.
E' molto lungo, ma magari emoziona e apre nuovi orizzonti personali.

http://www.gufostufo.it/blog/bvpost.php ... 85223#idin
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda pisolo » sab set 16, 2017 20:25 pm

VECCHIO ha scritto:Ti sbagli, o hai stereotipi che non mi corrispondono, non credo negli dei e nei miti, ci sono solo persone che stimo più di altre e che di solito fanno parte della mia formazione e della mia cultura. Scusa ma non sono un uomo moderno


invece la tua risposta conferma quello che pensavo. e non confondere l'uomo contemporaneo con l'uomo moderno (che in effetti disprezzi e che non sei); l'uomo moderno ha infatti superato il bisogno di riferimenti che compensino le sue fragilità.
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda Callaghan » dom set 17, 2017 12:08 pm

a me fa impressione sempre quando qualcuno mi racconta di essere depositario di una etica che è *l'etica*, marmorea e cristallizzata.
e a maggior ragione resto impressionato quando si parla di etica in ambito ricreativo alpinistico.
costoro si dimenticano di essere figli di un pensiero nato dall'unico scisma deontologico che l'alpinismo abbia mai conosciuto: il pensiero di preuss.
dopo preuss l'alpinismo in tutte le sue forme è cambiato.

l'alpinismo non ha scelto il pensiero forte di preuss, ovvero una etica rigorosissima ed al riparo da qualsiasi critica quantitativa: una sola regola, si sale e si scende senza nulla. come quasi sempre capita nella storia dell'umanità (e meno male) ha scelto un pensiero debole, ovvero un pensiero fatto di etiche cangianti con regole sfumate e pertanto non necessariamente condivise e a tratti neppure accettate.
in questo senso l'alpinismo di preuss è stato un alpinismo privato, come privata è la morte (quasi sempre).
necessariamente gli altri alpinismi, dopo, sono stati invece istanze pubbliche di esibizione, dal momento che la presenza di più regole non avrebbe mai permesso la loro verifica quantitativa.

il poter dire di aver fatto una via con 2 chiodi invece che con 10, senza chiodi a pressione invece che con la sicurezza nel sacco, con il casco invece che no, in inverno invece che in estate, nudi invece che vestiti, in 3 ore invece che in 12, e, per assurdo poi, facendo fede alla parola stessa e senza giudici, ha dato il via ad infinite e miserabili possibilità di esibizione competitiva. se l'alpinismo fosse una lirica aspirazione creativa verso qualcosa di inarrivabile, perchè rompere i_coglioni a tutti per far sapere cosa, dove, quando, come, perchè e con chi lo si è fatto? ovvero perchè volerne fare una classifica per stabilire il migliore?

cozzolino dunque saliva slegato, ma anche con corda e chiodi che però piantava con parsimonia.
il male dunque sta nella quantità? secondo me no. il male sta nel fare di necessità virtù, come quello che dice: "ho tradito mia moglie, è vero, ma solo 1 volta".
il male sta nel confondere etica e regole. il male sta nel non ammettere altra etica che la propria. il male sta nel dare giudizi morali su basi etiche.

ed infatti confonde l'etica del signor andreotti (che ne aveva una, eccome se l'aveva), con un comportamento immorale: "il vero alpinismo agonizza per colpa sua".

verrebbe dunque da chiedere a cozzolino se avesse ritenuto morale privare l'uomo del suo istinto primario, ovvero la vita. ma tant'è: cozzolino, ahimè, si è risposto da solo, nel rispetto della sue etiche.
aggiungo io, parafrasando cozzolino: avrebbe cozzolino dovuto "rinunciare e andare su vie più consone alle sue reali possibilità. Si sarebbe divertito senz’altro di più".

dunque ritengo che la "risposta di cozzolino" ben sintetizzi la confusione ideologica che molti praticanti dei monti abitano da molto, ed ahimè li fa sempre sembrare dei falliti (ritorno lì perchè so di dare molto fastidio a vecchio e a me dare fastidio a chi rompe i_coglioni per nulla mi piace un sacco).
confusione che fa loro mischiare etiche, comportamento morale, divertimento e sport in una unica istanza che si potrebbe riassumere come "vanità".

se cozzolino si fosse limitato a salire e scendere slegato da ogni dove, io, adesso, non avrei proprio nulla da dire: coerente con l'etica primordiale che avrebbe potuto avere l'alpinismo.

ma poichè cozzolino ha fatto uso di chiodi, ha fatto uso di corda, e tuttavia si è permesso di apostrofare altri sull'utilizzo degli stessi, dicendo in sintesi, che chi non è capace deve stare a casa, ha mostrato di avere le idee un poco confuse.

riprendendo la metafora con alcuni fortissimi, presenti ed assenti, mai ueli steck ha rotto i_coglioni a nessuno su etica e chiodi. è scivolato, punto: sapeva benissimo che era compreso nella sua scelta.
honnold scala slegato, legato, su fix, su chiodi su friends e non rompe la_minchia a nessuno. avrà una sua etica? avrà una sua gerarchia morale di valori? chiedeteglielo. arrverà a 80 anni? dubito. gli farò una colpa per questo? assolutamente no.

poi, meno male, anche la storia ci ha consegnato esempi di alpinisti sobri, che hanno saputo gestire l'atteggiamento schizofrenico tra amore per la montagna ed il resto. uno l'ha citato tacchino, uno lo aggiungo io: vinatzer batista. a tal proposito ho trovato molto interessante, per la comprensione alla schizofrenia di un alpinista, leggere i diari di ettore castiglioni, "il giorno delle mesules", recentemente pubblicato; può essere una buona terapia per colui che vuole capire i motivi che spingono un alpinista a rompere_i_coglioni. tuttavia ammetto di essere personalmente molto affezionato alla figura di castiglioni, che proprio dai suoi scritti lascia trasparire quanto impegno abbia profuso per tentare di arginare questa follia.

non mi soffermo invece sul commento del gufo triste, che dimostra di avere una sensibilità alpinistica ed una conoscenza della storia della roccia quando parla di maestri (che non amo come cristiano ma che ammiro moltissimo come rocciatore, uno dei migliori che la storia possa aver annoverato) prossima a 0. e vale per lui quella massima che dice che il confine tra il sublime ed il ridicolo è minimo, esattamente come quel soprano che, nel culmine dell'ispirazione del suo migliore acuto, emetta una squassante scoreggia.

invece vorrei aggiungere qualche secondo di un vero artista che non c'è più per rispondere ad un mediocre commento apparso nel blog del mediocre gogna, ed inneggiante al "giorno da leone invece che 100 da percora": buona visione.

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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda VECCHIO » dom set 17, 2017 14:50 pm

Come gli italiani si sono evoluti, tranne ormai rarissime eccezioni, anche se si cerca di reintrodurle prendendole altrove :lol: :lol: :lol:

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Ultima modifica di VECCHIO il lun set 18, 2017 9:32 am, modificato 2 volte in totale.
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda pisolo » lun set 18, 2017 8:59 am

Callaghan ha scritto:a me fa impressione sempre quando qualcuno mi racconta di essere depositario di una etica che è *l'etica*, marmorea e cristallizzata.
e a maggior ragione resto impressionato quando si parla di etica in ambito ricreativo alpinistico.
costoro si dimenticano di essere figli di un pensiero nato dall'unico scisma deontologico che l'alpinismo abbia mai conosciuto: il pensiero di preuss.
dopo preuss l'alpinismo in tutte le sue forme è cambiato.

l'alpinismo non ha scelto il pensiero forte di preuss, ovvero una etica rigorosissima ed al riparo da qualsiasi critica quantitativa: una sola regola, si sale e si scende senza nulla. come quasi sempre capita nella storia dell'umanità (e meno male) ha scelto un pensiero debole, ovvero un pensiero fatto di etiche cangianti con regole sfumate e pertanto non necessariamente condivise e a tratti neppure accettate.
in questo senso l'alpinismo di preuss è stato un alpinismo privato, come privata è la morte (quasi sempre).
necessariamente gli altri alpinismi, dopo, sono stati invece istanze pubbliche di esibizione, dal momento che la presenza di più regole non avrebbe mai permesso la loro verifica quantitativa.

il poter dire di aver fatto una via con 2 chiodi invece che con 10, senza chiodi a pressione invece che con la sicurezza nel sacco, con il casco invece che no, in inverno invece che in estate, nudi invece che vestiti, in 3 ore invece che in 12, e, per assurdo poi, facendo fede alla parola stessa e senza giudici, ha dato il via ad infinite e miserabili possibilità di esibizione competitiva. se l'alpinismo fosse una lirica aspirazione creativa verso qualcosa di inarrivabile, perchè rompere i_coglioni a tutti per far sapere cosa, dove, quando, come, perchè e con chi lo si è fatto? ovvero perchè volerne fare una classifica per stabilire il migliore?

cozzolino dunque saliva slegato, ma anche con corda e chiodi che però piantava con parsimonia.
il male dunque sta nella quantità? secondo me no. il male sta nel fare di necessità virtù, come quello che dice: "ho tradito mia moglie, è vero, ma solo 1 volta".
il male sta nel confondere etica e regole. il male sta nel non ammettere altra etica che la propria. il male sta nel dare giudizi morali su basi etiche.

ed infatti confonde l'etica del signor andreotti (che ne aveva una, eccome se l'aveva), con un comportamento immorale: "il vero alpinismo agonizza per colpa sua".

verrebbe dunque da chiedere a cozzolino se avesse ritenuto morale privare l'uomo del suo istinto primario, ovvero la vita. ma tant'è: cozzolino, ahimè, si è risposto da solo, nel rispetto della sue etiche.
aggiungo io, parafrasando cozzolino: avrebbe cozzolino dovuto "rinunciare e andare su vie più consone alle sue reali possibilità. Si sarebbe divertito senz’altro di più".

dunque ritengo che la "risposta di cozzolino" ben sintetizzi la confusione ideologica che molti praticanti dei monti abitano da molto, ed ahimè li fa sempre sembrare dei falliti (ritorno lì perchè so di dare molto fastidio a vecchio e a me dare fastidio a chi rompe i_coglioni per nulla mi piace un sacco).
confusione che fa loro mischiare etiche, comportamento morale, divertimento e sport in una unica istanza che si potrebbe riassumere come "vanità".

se cozzolino si fosse limitato a salire e scendere slegato da ogni dove, io, adesso, non avrei proprio nulla da dire: coerente con l'etica primordiale che avrebbe potuto avere l'alpinismo.

ma poichè cozzolino ha fatto uso di chiodi, ha fatto uso di corda, e tuttavia si è permesso di apostrofare altri sull'utilizzo degli stessi, dicendo in sintesi, che chi non è capace deve stare a casa, ha mostrato di avere le idee un poco confuse.

riprendendo la metafora con alcuni fortissimi, presenti ed assenti, mai ueli steck ha rotto i_coglioni a nessuno su etica e chiodi. è scivolato, punto: sapeva benissimo che era compreso nella sua scelta.
honnold scala slegato, legato, su fix, su chiodi su friends e non rompe la_minchia a nessuno. avrà una sua etica? avrà una sua gerarchia morale di valori? chiedeteglielo. arrverà a 80 anni? dubito. gli farò una colpa per questo? assolutamente no.

poi, meno male, anche la storia ci ha consegnato esempi di alpinisti sobri, che hanno saputo gestire l'atteggiamento schizofrenico tra amore per la montagna ed il resto. uno l'ha citato tacchino, uno lo aggiungo io: vinatzer batista. a tal proposito ho trovato molto interessante, per la comprensione alla schizofrenia di un alpinista, leggere i diari di ettore castiglioni, "il giorno delle mesules", recentemente pubblicato; può essere una buona terapia per colui che vuole capire i motivi che spingono un alpinista a rompere_i_coglioni. tuttavia ammetto di essere personalmente molto affezionato alla figura di castiglioni, che proprio dai suoi scritti lascia trasparire quanto impegno abbia profuso per tentare di arginare questa follia.

non mi soffermo invece sul commento del gufo triste, che dimostra di avere una sensibilità alpinistica ed una conoscenza della storia della roccia quando parla di maestri (che non amo come cristiano ma che ammiro moltissimo come rocciatore, uno dei migliori che la storia possa aver annoverato) prossima a 0. e vale per lui quella massima che dice che il confine tra il sublime ed il ridicolo è minimo, esattamente come quel soprano che, nel culmine dell'ispirazione del suo migliore acuto, emetta una squassante scoreggia.

invece vorrei aggiungere qualche secondo di un vero artista che non c'è più per rispondere ad un mediocre commento apparso nel blog del mediocre gogna, ed inneggiante al "giorno da leone invece che 100 da percora": buona visione.



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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda VECCHIO » lun set 18, 2017 9:32 am

VECCHIO ha scritto:Come gli italiani si sono evoluti, tranne ormai rarissime eccezioni, anche se si cerca di reintrodurle prendendole altrove :lol: :lol: :lol:

Immagine



Scusate devo correggere la frase, altrimenti si può non comprendere ciò che la vignetta vuole dire.

Come gli italiani pecoroni si sono organizzati per eliminare quelli che pecoroni non sono (questi ultimi ormai arrivano quasi solo dall'estero e vengono eliminati quasi subito).
I pecoroni sono la maggioranza e fanno i pesci incavolati (nell'evoluzione non sono ancora usciti dall'acqua). :lol: :lol: :lol:
Però tanti pensano di essere capaci di volare (lo si vede dagli occhiali e dai foulard). :lol: :lol: :lol:

Ps: per pecorone si intende colui che, non essendo capace di proporre nulla di suo, segue gli altri e ripete ciò che sente da altri.
Pps: il lupo è simbolo, per gli orientali, di intelligenza, spirito di gruppo e capacità individuali, il tutto molto sviluppato.

Per me è una bella vignetta che descrive l'andazzo sociale e politico italiano attuale. Ciao
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda pisolo » lun set 18, 2017 9:47 am

Però! il vecchio si crede nobile lupo, minacciato da quelli che, non pensandola come lui, sono ovviamente pecoroni senza cervello :)
Un vero eroe d'altri tempi, latore di valori assolutamente certificati e cavallereschi, che porta acutissimi esempi per dimostrare quanto intelligente e anticonformista è, e quanto gli altri, ahimé, non lo sono.

Solo lui pensa e ragiona, sappiatelo!
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda Peolo » lun set 18, 2017 10:21 am

Qualcuno ha detto don Quijote? :lol:
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda Il Profeta » lun set 18, 2017 10:39 am

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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun set 18, 2017 15:41 pm

Peolo ha scritto:Qualcuno ha detto don Quijote? :lol:


Mi prenoto per il ruolo di Ronzinante :D

La parte del brocco mi riesce benissimo... :mrgreen:

Perissodattili saluti
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda VECCHIO » lun set 18, 2017 16:19 pm

pisolo ha scritto:Però! il vecchio si crede nobile lupo, minacciato da quelli che, non pensandola come lui, sono ovviamente pecoroni senza cervello :)
Un vero eroe d'altri tempi, latore di valori assolutamente certificati e cavallereschi, che porta acutissimi esempi per dimostrare quanto intelligente e anticonformista è, e quanto gli altri, ahimé, non lo sono.

Solo lui pensa e ragiona, sappiatelo!


TU PISOLO sei fantastico!!! =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D>
Grazie!!! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Tu sì che nella tua vita hai avuto idee e fatto realizzazioni notevoli!!!!
Sei molto bravo anche in alpinismo!!!

Con stima ti saluto
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Re: 1972 ... e COZZOLINO scrisse

Messaggioda pisolo » lun set 18, 2017 21:20 pm

tutta qui la tua ironia? :(
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