da VECCHIO » gio set 14, 2017 9:41 am
da scairanner » gio set 14, 2017 10:16 am
VECCHIO ha scritto:Per me merita di essere letto.
Con il suo carattere schivo aveva accennato a degli "atteggiamenti" e aveva avvisato di ciò che sarebbe successo.
Ora sono diventati "la verità" per la stragrande maggioranza di chi va in montagna.
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Lo scarpone del febbraio 1972
Caro Andreotti, Le scrivo a proposito di un suo articolo apparso nell’agosto del 1971 sulla Rivista Mensile col titolo Gli scalpellini e di un altro suo scritto, apparso su Lo Scarpone, tempo fa La prudenza nel sacco. Le dico subito che sono contrario al chiodo a espansione e anche alla sua eventuale presenza nello zaino di un alpinista. So benissimo che le mie poche parole, a proposito, non serviranno comunque a smuoverla minimamente dalle sue convinzioni che, nonostante tutto, io rispetto, perché tengo in grande considerazione la libertà d’opinione di ciascun individuo. Voglio dire, con questo, che non è mio costume giungere al punto di mancare di rispetto a una persona, soltanto perché ha un’opinione diversa dalla mia.
Le dico solamente che ammiro in lei, veramente, la sua non comune costanza e caparbietà nella disperata difesa di una causa che, gliel’ho già detto, per me è fondamentalmente errata. Ho detto «disperata difesa», ma forse ho sbagliato perché, purtroppo, oggi, sono tanti quelli che la pensano come lei, e per questo il vero alpinismo sta agonizzando.
Comunque altri prima di lei, forse non così apertamente, sono stati i fautori della «prudenza nel sacco». Sono quei sedicenti alpinisti che, ieri, come oggi, hanno voluto affrontare vie di una certa difficoltà, pur non essendone all’altezza, ricorrendo per questo a vari sistemi «prudenziali», solo per voler ad ogni costo fare la famosa via «tal dei tali» e poterlo raccontare in giro. Sono quegli stessi che, su moltissimi itinerari, hanno piantato decine di chiodi, dove i primi salitori erano passati in libera, e ancora quelli che sono giunti al punto di piantare chiodi a espansione su vie come il Diedro Philipp-Flamm alla Punta Tissi in Civetta e la Vinatzer alla Marmolada, rari esempi di arrampicata libera. Questo perché avevano portato, nel loro zaino, il chiodo a espansione a scopo precauzionale, come lei fa.
Lei dunque approva la presenza di questo tipo di chiodo nel sacco di ogni alpinista, in previsione di una eventuale situazione pericolosa, anche sulle ripetizioni, come aveva detto a Dorigatti nel suo articolo.
Ora, essere preparati ad affrontare una determinata via significa, oltre che essere consci di poterne superare le difficoltà tecniche onestamente, anche essere preparati ad affrontare, senza il chiodo a espansione nello zaino, gli imprevisti che la montagna offre, continuamente, agli alpinisti.
La presenza di questi imprevisti in montagna è un fattore che l’alpinista deve accettare nel momento stesso in cui affronta una parete, perché questa accettazione fa parte del gioco. Dorigatti le aveva detto circa le medesime cose. Lei gli aveva risposto che porta con sé il chiodo a espansione, come certi alpinisti «fifoni» portano il casco e il telo termico, come precauzione per un eventuale bivacco. Questo paragone, effettivamente, non mi sembra azzeccato. Un chiodo a espansione ti può far superare qualsiasi ostacolo che, con le tue sole forze, sei incapace di superare, ti può portar fuori o far ritornare da qualsiasi parete, eliminando lo insorgere di qualsiasi imprevisto. Un telo termico o un casco certamente no.
Forse lei, Andreotti, non se ne rende conto, ma questa sua predilezione per la «prudenza nel sacco» testimonia una certa insicurezza nei confronti delle sue possibilità alpinistiche; intenda capacità fisiche e soprattutto psichiche. Il sesto grado è il limite di questi valori. Quindi viene posto alla massima prova anche il sistema nervoso di un individuo. Molti non hanno i nervi talmente forti per fare il sesto grado e allora cercano di annullare il grado troppo alto di tensione o chiodando tratti in libera che facevano loro troppa paura, o portandosi dietro il chiodo a espansione, per precauzione, agendo così in modo poco leale, e barando al gioco. Non avete fiducia in voi stessi, ma nei mezzi tecnici; ma, allora, rinunciate ad essi e andate su vie più consone alle vostre reali possibilità. Vi divertirete senz’altro di più.
Infine, per parlare di chiodi a espansione e vie nuove, personalmente giudico la fase più bella di una prima salita le ansie, i timori, i dubbi della vigilia, gli interrogativi che non cessano mai di tormentarti finché non cominci a salire lungo la parete.
Ma se l’alpinista ha con sé i chiodi a espansione, la faccenda diventa una cosa troppo lineare e sicura. Cade ogni dubbio. Sai che nulla potrà fermarti. Sei già certo alla vigilia che riuscirai nell’impresa e questo, per quanto mi riguarda, non l’ammetto. Io vado in montagna per fuggire la linearità, la sicurezza della vita normale, per trovarvi finalmente delle emozioni, per affrontare degli imprevisti. Questo è ciò che mi piace anche dell’alpinismo.
Poi, con il portarsi dietro su una via nuova i chiodi a espansione, si fa molto presto ad arrendersi davanti a un tratto apparentemente impossibile e si pianta il chiodo famigerato. Così si trovano detti chiodi, piantati dai primi salitori, su vie come lo spigolo degli Scoiattoli alla Bocchetta Alta di Bosconero, dove, al posto dei tre chiodi a espansione, potevano essere adoperati un chiodo normale e… tanta più buona volontà e decisione di passare in libera.
Sperando di poter continuare un giorno il discorso di persona con lei, la saluto.
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Qui se ne discute http://gognablog.com/la-risposta-cozzol ... andreotti/
da pisolo » gio set 14, 2017 10:50 am
Il 18 luglio 1972, durante una salita di allenamento sulla Torre di Babele in Civetta effettuata in arrampicata libera, cioè non in cordata ma ognuno per proprio conto, assieme all’allievo Cozzolino, ad un certo punto, ormai a soli venti metri dalla cima, Cozzolino che si trovava davanti di pochi metri, vista la presenza di un chiodo piantato da altri alpinisti, decideva di agganciare un moschettone, probabilmente per facilitare una breve traversata a sinistra. Il chiodo però non reggeva alla prova di carico fuoriuscendo dalla fessura e determinando la caduta del Cozzolino che precipitava alla base della parete.
da PIEDENERO » gio set 14, 2017 15:38 pm
da VECCHIO » gio set 14, 2017 16:33 pm
pisolo ha scritto:Non centra con la discussione (o si?), ma questo particolare dell'incidente di Cozzolino non lo sapevo:Il 18 luglio 1972, durante una salita di allenamento sulla Torre di Babele in Civetta effettuata in arrampicata libera, cioè non in cordata ma ognuno per proprio conto, assieme all’allievo Cozzolino, ad un certo punto, ormai a soli venti metri dalla cima, Cozzolino che si trovava davanti di pochi metri, vista la presenza di un chiodo piantato da altri alpinisti, decideva di agganciare un moschettone, probabilmente per facilitare una breve traversata a sinistra. Il chiodo però non reggeva alla prova di carico fuoriuscendo dalla fessura e determinando la caduta del Cozzolino che precipitava alla base della parete.
http://www.mountainblog.it/italozandonella/?p=126
da pisolo » gio set 14, 2017 16:57 pm
VECCHIO ha scritto:Non c'era nessuno....... una seria supposizione della quale dubito per mie idee su di LUI.
da MarcoS » gio set 14, 2017 17:10 pm
da funkazzista » gio set 14, 2017 17:10 pm
da scairanner » gio set 14, 2017 17:32 pm
da tacchinosfavillantdgloria » gio set 14, 2017 17:55 pm
funkazzista ha scritto:Ho sviluppato una mia teoria sull'uso delle maiuscole da parte di VECCHIO: il suo rispetto per la persona cresce col numero di maiuscole.
Es.:
nome scritto tutto in minuscolo = ominicchio
nome con iniziale in maiuscolo = uomo
nome tutto in maiuscolo = UOMO
C'avrò indovinato?!?
da VECCHIO » gio set 14, 2017 19:51 pm
da scairanner » gio set 14, 2017 20:18 pm
VECCHIO ha scritto:Scai, ogni tanto non ti sembra di esagerare?
Penso che nessuno di noi due pensasse di Mario, non Italo, quello che tu ci attribuisci.
O devo supporre leggendoti che dalle vostre parti ci siano? Illuminami! Son sempre un curioso.
da adriano » gio set 14, 2017 20:36 pm
da Peolo » gio set 14, 2017 21:51 pm
scairanner ha scritto:VECCHIO ha scritto:Scai, ogni tanto non ti sembra di esagerare?
Penso che nessuno di noi due pensasse di Mario, non Italo, quello che tu ci attribuisci.
O devo supporre leggendoti che dalle vostre parti ci siano? Illuminami! Son sempre un curioso.
allora cortesemente traduci questa frase (o meglio "enigma") a commento del racconto di Italo Zandonella:
Non c'era nessuno....... una seria supposizione della quale dubito per mie idee su di LUI.
da VECCHIO » gio set 14, 2017 23:38 pm
Peolo ha scritto:scairanner ha scritto:VECCHIO ha scritto:Scai, ogni tanto non ti sembra di esagerare?
Penso che nessuno di noi due pensasse di Mario, non Italo, quello che tu ci attribuisci.
O devo supporre leggendoti che dalle vostre parti ci siano? Illuminami! Son sempre un curioso.
allora cortesemente traduci questa frase (o meglio "enigma") a commento del racconto di Italo Zandonella:
Non c'era nessuno....... una seria supposizione della quale dubito per mie idee su di LUI.
Ma tu non sei LUI, non puoi capire
(ma che davvero ancora ti stupisci delle contraddizioni di vecchio? che siano dovute alla sua incapacità di scrivere, alla volontà di non farsi capire o a una logica tutta particolare non è dato sapere... comunque anch'io avevo interpretato come te, se ti può consolare )
da MarcoS » ven set 15, 2017 8:10 am
scairanner ha scritto:Non ho capito: state insinuando (Vecchio e Marco) che Mario Zandonella si sarebbe inventato la storia della solitaria x mettere in cattiva luce Cozzolino, il quale sarebbe precipitato a causa di un chiodo (che ripudiava tanto)?
Ditelo chiaramente o statevene zitti.
da basi » ven set 15, 2017 11:39 am
da Peolo » ven set 15, 2017 11:57 am
VECCHIO ha scritto:Peolo ha scritto:scairanner ha scritto:VECCHIO ha scritto:Scai, ogni tanto non ti sembra di esagerare?
Penso che nessuno di noi due pensasse di Mario, non Italo, quello che tu ci attribuisci.
O devo supporre leggendoti che dalle vostre parti ci siano? Illuminami! Son sempre un curioso.
allora cortesemente traduci questa frase (o meglio "enigma") a commento del racconto di Italo Zandonella:
Non c'era nessuno....... una seria supposizione della quale dubito per mie idee su di LUI.
Ma tu non sei LUI, non puoi capire
(ma che davvero ancora ti stupisci delle contraddizioni di vecchio? che siano dovute alla sua incapacità di scrivere, alla volontà di non farsi capire o a una logica tutta particolare non è dato sapere... comunque anch'io avevo interpretato come te, se ti può consolare )
Mi spiace se non capite, forse non potete capire, consolatevi così, magari insieme come proponi.
A quei tempi la storia che conoscevo era diversa, ancora si racconta, e io non ci rinuncio, ma ascolto altre storie perchè non si potrà mai capire ciò che è successo: tutti hanno fatto delle supposizioni.
Aggiungo solo qualcosina.
Peccato che la fiducia, l'onore e l'impegno fino alla morte di se stessi non vengano più compresi.
Magari le persone scelgono, o sono solo capaci di fare, una vita facile e banale e propongono intrighi, o denigrano chi non lo fa, per dare un significato alla loro.
Ma è sempre stato così, è l'invidia?
Tanto non lo capite, invece di parlare di COZZOLINO, sembrate cercare solo di mettervi in mostra criticando gli altri.
da scairanner » ven set 15, 2017 12:46 pm
MarcoS ha scritto:... o che l'avesse visto il socio. visto il personaggio è sempre parso strano pure a me... poi, boh.
da VECCHIO » ven set 15, 2017 14:55 pm
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