versione breve: non mi pare, legalmente parlando, una gran furbata fare volutamente una cosa pericolosa, così la gente si rende conto che è pericoloso. Anzi. Se passa -come è passato- il concetto che le falesie e l'arrampicata sportiva sono cose -relativamente- sicure, mi sembra un atteggiamento controproducente.
Io, sconsiglierei di mettere il primo alto per questa ragione (magari ce ne sono altre di valide)
Kinobi ha scritto:Dopo il bla bla iniziale, ci sono state delle domande. E c'era anche un avvocato (Guida Alpina), che ha risposto. Per completezza d'informazione, ho studiato pure io Legge a Padova senza laurearmi.
E' stato detto più o meno: "la percezione dell'arrampicatore è che se i primi spit sono vicini, il resto della falesia è chiodata vicina/sicura". Per cui c'è l'assunzione di responsabilità che la falesia non sia "terreno d'avventura".
Conosco la Guida, appena la incontro conto di farci una chiacchierata. Non mi sembra affatto automatico il nesso logico tra primi spit vicini-->anche gli altri lo saranno-->la falesia è chiodata vicina/sicura. Di certo, ad oggi, non si è ancora formata una giurisprudenza sul punto (cercare per credere).
Non mi convince nemmeno del tutto l'automatismo cado in falesia-->responsabilità del chiodatore, anzi.
Mi preoccuperei di più se dovessi accompagnare delle persone, allora sì potrei essere ritenuto responsabile di non aver valutato la sicurezza del posto dove porto il meno esperto (e qui, ragazzi, antenne dritte quando portate un novellino o il figlio di un amico
)
Se invece su qualche guida c'è scritto falesia sicura (secondo me non serve nemmeno che sia definita sicura, basta che non sia chiaro che si tratta di terreno d'avventura, che poi è -se non sbaglio- un italico scimmiottare una definizione francese che però, in quel contesto normativo, ha un altro valore), e mi faccio male perché invece il primo spit è posizionato male e pericoloso, probabilmente qualche responsabilità ci sarà, ma siamo ancora nelle ipotesi e nel discutibile, da valutare caso per caso.