Rottura di un rinvio

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda alex_971 » mar dic 25, 2007 15:37 pm

lo tenevo come segnalibro e giusto oggi mi è capitato in mano
sono le istruzioni di un rinvio CAMP
cito testuali parole:
"DURATA DI VITA:
in assenza di cause che lo mettano fuori uso la durata di vita per il moschettone è ILLIMITATA.
la durata di vita delle fettucce è di 10 anni, di cui 5 dopo il primo utilizzo, in assenza di cause che lo mettano fuori uso"

riporta poi alcuni esempi di fattori che danneggiano i componenti

quindi, a meno che non abbiate un negozio di articoli sportivi e sia vs. interesse venderne di più, smettetela di dire che un moschettone dopo x anni va cambiato; va sostituito SOLO se danneggiato
:wink:
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Messaggioda c.caio » mar dic 25, 2007 17:09 pm

alex_971 ha scritto:resto un po' allibito....2 metri di volo con 8 metri di corda non possono spaccare un moschettone neppure se ha cento anni
o aveva un difetto strutturale fin dal principio o chissà quanti voli aveva già sopportato :roll:


... questa mi sembra una minchiata bella e buona.
A parte un difetto strutturale che puo' starci come ipotesi, se non si sa che "vita" ha fatto questo moschettone come si fa a sostenere che non e' concepibile che si possa rompere?
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Messaggioda alex_971 » mar dic 25, 2007 17:56 pm

c.caio ha scritto:
alex_971 ha scritto:resto un po' allibito....2 metri di volo con 8 metri di corda non possono spaccare un moschettone neppure se ha cento anni
o aveva un difetto strutturale fin dal principio o chissà quanti voli aveva già sopportato :roll:


... questa mi sembra una minchiata bella e buona.
A parte un difetto strutturale che puo' starci come ipotesi, se non si sa che "vita" ha fatto questo moschettone come si fa a sostenere che non e' concepibile che si possa rompere?


infatti ho scritto "o chissà quanti voli aveva già sopportato"
che cos'altro può rovinarlo?? l'hanno immerso nell'acido solforico?
un volo come quello che forza vuoi che abbia impresso sul moschettone, 5-6kN?? allora si è rotto perchè c'era la leva aperta!!!!
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Messaggioda Gigi64 » sab dic 29, 2007 1:37 am

Tenete presente che forse quel moschettone ha subito una sollecitazione anche inferiore ai 5-6 kn, il tipo in questione era sopra allo spit di forse... 30 cm, magari 50, ma non di più, e non parlo della distanza piedi-spit, ma di quella tra lo spit e il suo nodo all'imbrago, considerate poi che non è molto alto ed è magro, perciò fate voi i conti...
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Messaggioda quilodicoequilonego » sab dic 29, 2007 8:40 am

un moschettoncino portamateriale non si rompeva :wink:
enzo
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In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
VIA TUTTTTTT
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Messaggioda alex_971 » sab dic 29, 2007 11:07 am

Gigi64 ha scritto:Tenete presente che forse quel moschettone ha subito una sollecitazione anche inferiore ai 5-6 kn, il tipo in questione era sopra allo spit di forse... 30 cm, magari 50, ma non di più, e non parlo della distanza piedi-spit, ma di quella tra lo spit e il suo nodo all'imbrago, considerate poi che non è molto alto ed è magro, perciò fate voi i conti...


fai bene a ri-precisare nuovamente: poi io sparo minchiate......5 pagine di messaggi e qualcuno emette sentenze leggendo due righe
allora rincaro la dose: neanche avesse avuto 1000 anni si sarebbe rotto per un volo così
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Messaggioda gug » sab dic 29, 2007 18:59 pm

Io penso che di questo rinvio si parlerà ancora fra anni e anni e entrerà a far parte dei "misteri italiani" come per il caso di Ustica: missile, bomba o cedimento strutturale? :wink: :lol:
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Davide62 » sab dic 29, 2007 23:54 pm

Invece a questo tizio sarebbe stato meglio si fosse rotto il rinvio..... :roll:

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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda davide77 » mer ott 11, 2017 21:37 pm

Scusate se riapro questo argomento, ma dopo un recente incidente sono un po’ ossessionato. E se l’ipotesi fosse questa ?Immagine
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda VECCHIO » mer ott 11, 2017 22:03 pm

Possibile anche questa!
Ma questa è la nuova moda: avere il moschettone che va nel chiodo con la fettuccia bloccata!

Per me questa moda è pericolosissima.

Però io essendo vecchio ci capisco poco, forse è meglio così..... ma di sicuro va bene per la selezione naturale!

La soluzione o il problema resta sempre lo stesso: non volare.
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda Warm75 » gio ott 12, 2017 7:38 am

MI pare che salti di palo in frasca: di là parlavi di rinvio su cordone in clessidra e uscita della corda dal moschettone, qui si parla di rottura di moschettone su spit.....son 2 cose completamente diverse che hanno in comune solo il fatto di prolungare il volo del disgraziato che ci si trova sopra...se si vuol arrivare ai 2 milioni di msg ok, parliamo pure anche della possibilità che caschi un meteorite sullo spit/clessidra...altrimenti per curare le ossessioni ci sono i psicologi....
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda Kinobi » gio ott 12, 2017 7:49 am

Ogni tanto ricevo, e vedo, info di rinvii rotti, smoschettonati, o spariti.
Essi incuotono timore.
Sorrido.

In tutti i casi c'è sempre stata un giustificazione.
Carico Triassiale,
Rinvio messo male.
Naso moschettone incastrato su chiodo o spit.
Mancato trattamento termico del rinvio.
Ecc.

Nelle milioni di cadute in arrampicata, ogni tanto qualcosa va male.
Non c'è nulla da fare.
Ci sarebbe la possibilità di ridondare o usare materiali diversi, ma non credo i climbers li comprerebbero o avrebbero voglia di pagare per il prezzo che si richiede.

Per cui, yes, può capitare. Ho proprio sin questi giorni sulla mia pagina FB un rinvio tranciato da vedere.

Mi dicono che giocando a calcio balilla, non si conosca statistica di un giocatore colpito fronte ed ucciso da una pallina. Se non si accettano le basilari regole dello sport verticale, suggerisco il calcio balilla.
E
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda davide77 » gio ott 12, 2017 8:31 am

Comprendo che buttarsi subito su questo genere di argomenti non sia il modo migliore per entrare in un forum. Me ne scuso.
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda VECCHIO » gio ott 12, 2017 9:48 am

davide77 ha scritto:Comprendo che buttarsi subito su questo genere di argomenti non sia il modo migliore per entrare in un forum. Me ne scuso.


Perché vuoi scusarti?
Penso che la critica nasca dal fatto che tu chieda una spiegazione tecnica precisa...... e se ti sei "strizzato" bene penso sia comprensibile.

Però devo dirti che ormai sei troppo vecchio per imparare :roll: ................ un mio solito stimolo negativo, perché in montagna si muore #-o #-o #-o
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda Laurin » gio ott 12, 2017 11:26 am

VECCHIO ha scritto:....
La soluzione o il problema resta sempre lo stesso: non volare.


Su vie alpinistiche si, ma in arrampicata sportiva si DEVE volare e la soluzione sta nell'attenzione a come sono costruiti e posizionati i rinvii.
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda davide77 » gio ott 12, 2017 12:26 pm

VECCHIO ha scritto:Penso che la critica nasca dal fatto che tu chieda una spiegazione tecnica precisa......


non è del tutto esatto: nell'altro 3D (fuoriuscita corda) ho fatto una domanda.
in questo 3D invece ho proposto un'ipotesi di risposta.
so bene che il gioco è rischioso. e accetto il rischio
parlare troppo di questioni di sicurezza è fastidioso. ma forse il tabù è ancora più fastidioso.
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda Fokozzone » lun ott 16, 2017 14:40 pm

Kinobi ha scritto:
Non c'è nulla da fare.
Ci sarebbe la possibilità di ridondare o usare materiali diversi, ma non credo i climbers li comprerebbero o avrebbero voglia di pagare per il prezzo che si richiede.


E

Grande verità.
Ma non pensi che anche le aziende avrebbero paura a mettere in commercio materiale eterno e non da cambiare ogni tot anni?
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda Kinobi » lun ott 16, 2017 15:04 pm

Fokozzone ha scritto:
Kinobi ha scritto:
Non c'è nulla da fare.
Ci sarebbe la possibilità di ridondare o usare materiali diversi, ma non credo i climbers li comprerebbero o avrebbero voglia di pagare per il prezzo che si richiede.


E

Grande verità.
Ma non pensi che anche le aziende avrebbero paura a mettere in commercio materiale eterno e non da cambiare ogni tot anni?



Personalmente non sono a conoscenza di casi di "obsolescenza programmata" volontaria, o almeno non mi viene in mente. E normalmente penso male. Una grande parte del materiale venduto è perchè arrivano principianti o per usura, non per obsolescenza programmata.
Testo moschettoni e fettucce di lustri fa, e sono perfetti.
Ho testato corde vecchie ed erano perfette.
Ho testato...
C'è un invecchiamento da considerare in particolare sui textile, ma mi pare ovvio che un pezzo di plastica non duri in eterno con le sue funzioni.
Ho visto materiali che sopportavano un'usura bassa, ma i climbers parevano non farci caso. Se ne è parlato anche qui ("trattamento termico" è la parola chiave): da qui a parlare di obsolescenza programmata, è diverso.
Per cui, non vedo il dolo in pochi casi vedo "colpa".
Forse una cosa dove si avrebbe potuto farci più caso, era nei set da ferrata. Li un poco mi è puzzato. Però se prendi in mano un set da ferrata, o i kit che ti vendono, con imbrago, set, e casco, e ti domandi come possa costare così poco, allora la durata è plausibile.

Si è parlato anche di quel che dici te per gli spit. Però, chi li vende sono tre poveracci che fanno meno del fatturato di una nota ditta di abbigliamento per climbers, per cui io escludo il dolo e la colpa, quanto meno nel mio caso. Si è trattato di esserci fidato di cosa facevano i concorrenti prima di te senza parlare con dei veri esperti. Questo è quello che mi scrive un docente dell'università di Sheffield e delegato UIAA sugli spit ieri (domenica):
Emanuele,
"I have never heard of this guy XXXX.

I suspect that he is employed by the stainless steel distributers of Italy to provide technical assistance to people wanting to use stainless steel for common uses: building, boats, pipes etc etc.
I have met others like him: just about every country has an association like it, and it’s a very good idea.

In the UK it is the Britsh Stainless Steel Association http://www.bssa.org.uk

There are the same types of organizations in other countries:
Australia: Australian Stainless Steel Development Association
South Africa: http://sassda.co.za
USA: https://www.nickelinstitute.org

These guys have a solid knowledge of the more common uses of stainless steel.

But you need to be careful when you get into more specialized areas: they often don’t know much.
They aren’t researchers, they don’t have PhD’s in corrosion science.
They tend to have an industrial background.

When I went to the British BSSA (it’s in Sheffield), the expert there was very nice and very helpful, and he also said EXACTLY the same thing as “Mr. Italy Expert”.
We should consider duplex.
And especially lean duplex.

When I mentioned to him the research I knew about lean duplex, he didn’t know about that.
Or even about room temperature SCC to stainless.
It was too specialized for him.

He wasn’t stupid: he was willing to listen.
And in fact when a friend contacted the same guy several weeks afterwards, he told THEM that he had some information, and passed on the research that I had told him about.
Even said that he’d got it from me.

When I started talking to Hilti, one of the biggest anchor manufacturers in the world, their main expert (a REAL expert, did his PhD in corrosion, Italian guy in fact) did not believe me when I told him we had SCC in stainless steel.
He said he thought we were confused.
I had to show him examples of it.
He was surprised.

What climbers are trying to do is difficult.
We want to find a material to make anchors from that is more resistant than 316 stainless, and not much more expensive.
And is in common enough use that it is easy to buy without putting in a order for tonnes of it.

Impossible.

You CAN get material that will work, but it’s not easy to get, and you either have to buy a lot, or spend a lot to get a small quantity.
Or else use something like titanium that’s easy to buy, but is expensive.

So there ARE solutions.
Just not solutions that people LIKE.

But since when has the TRUTH been something you have to LIKE?

In fact, the anchors that people used before that were made from 304 and worse, were bad choices.
And now they are paying for that mistake.



Per cui, non credo le ditte facciano apposta a vendere ciofeche. Ma devono stare sul mercato e la "pignoleria" non è apprezzata dal consumatore. Il quale quest'ultimo, comunque NON ne capisce una mazza e non vuole spesso capire una mazza. Per cui ripeto cosa ho detto sopra e ho evidenziato in grassetto ed in carattere più grande.
Baci
E
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda Kinobi » lun ott 16, 2017 15:11 pm

PS Fokozzone:
il materiale di cui si sta parlando con l'ingegnere è un materiale che vende un mio "concorente", circa 47 volte la mia scala per fare le proporzioni (e le quantità forse da cambiare). Alcuni lo comprano allegramente e tra un poco di anni, forse, si scoprirà che non andava bene. Per cui, non credo facciano e nessuno lo faccia apposta a vendere roba che si cambia ogni "tot di anni", ma alle volte, è la realtà dei fatti.
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Re: Rottura di un rinvio

Messaggioda Fokozzone » mar ott 17, 2017 23:42 pm

Sei arrivato subito alla conclusione più estrema (obsolescenza programmata).
Io non sono assolutamente un tecnico, quindi mi limitavo a registrare che sulle istruzioni dei vari materiali di solito si indica una durata d'uso consigliata, magari non tassativa, magari per stare ragionevolmente a posto con le normative, ma una durata di solito abbastanza breve rispetto all'idea che uno si fa del prodotto.

Io non volevo accusare le aziende, magari ci sono difficoltà reali, fisiche, a produrre merce più durevole, oppure per far durare il doppio un pezzo costa il quadruplo.
Semplicemente partivo dalla costatazione che hai fatto tu, cioè che un vincolo è dato anche dal mercato, e che si ripercuote anche sulla sicurezza.

Chiedevo appunto se non fosse un problema anche per un'azienda produrre un articolo super sicuro, che potrebbe avere come conseguenza collaterale di essere molto più durevole.

Se il gioco valesse la candela (cioè con un certo tipo di prodotti si migliorassero insieme sicurezza e durata) l'acquirente non sarebbe così triste nel pagare di più.
Il problema, mi dici tu, è convincere il climber a comprare il pezzo più costoso quando accanto si vende quello economico.

Vedo solo due vie: una debole (il marketing) e una forte (innalzamento delle norme UIAA)
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