Ciao,
non hai nemmeno vagamente idea quanto da te descritto sia stata la mia realtà per anni, quanto capisco, quante volte mi sono posto le tue stesse domande. Fai bene, fai male solo tu puoi sapere .
Io non so se ho fatto male ma ora sono separato, non solo per l'arrampicata, ma il delirio il pensarci sempre ossesionava la mia vita.
Adesso di meno, l'amore, nel mio caso quello per mia figlia che crescendo passa sempre più tempo con me, la possibilità di passare finalmente del tempo serendo con lei di gioire delle sue e delle mie piccole cose ha avuto il sopravvento su tutto, anche sull'arrampicata....
anche se il pensiero è sempre lì in aguato, la passione è forte, la tacca chiama lo svaso mi accolla... insomma se riesco scalo ancora ma gioisco di più per il tempo passato con la mia piccola.
Ciao
Davide
gug ha scritto:...con l'arrampicata!
Sono anni che lo faccio: sfrutto momenti morti in cui non ci vediamo per andare a scalare e non glielo dico.
Pause pranzo, ore di ferie, pomeriggi infrasettimanali con la scusa di far tardi al lavoro: per una volta che vado ad arrampicare e glielo dico, ce ne sono almeno altre due in cui non le faccio sapere nulla.
Ogni tanto ci rifletto e mi accorgo che le dinamiche sono le stesse di un uomo che ha l'amante: scuse inventate, lo far sparire le tracce (di magnesio o di fango, invece che di rossetto), telefonate clandestine.....
Sono anche spudorato: ieri le ho detto che era un mese che non andavo ad arrampicare per giustificare un mio progetto estivo, quando invece ci sono andato tutte le settimane!
Certo è meglio che avere una storia clandestina, come molti uomini, soprattutto intorno alla mia età, hanno, ma mi chiedo sempre se è normale!
Mia moglie mi appoggia e mi incoraggia nella mia passione per la scalata, ma non essendoci dentro le riuscirebbe difficile capire quanto tempo ho davvero bisogno di dedicare a quest attività: lei accetta una volta ogni due settimane circa, io in stagione ho bisogno di uscire due volte a settimana! Per non parlare di quanto ci penso: è come nella prefazione di Nick Hornby nel libro Febbre a 90.
Così per non rischiare crisi familiari a volte non dico nulla e vado lo stesso: mento, o comunque ometto dei fatti, ma in compenso il mio umore è sempre splendido, riesco a sostenere meglio le sue ansie e preoccupazioni, non mi viene neanche in mente di guardare altre donne e la forma fisica sicuramente migliore dei miei coetanei.
Farò bene, farò male? Chi lo sa!
A voi capita qualcosa del genere?