CMauri ha scritto:Beh, sul peso si può fare poco, è un problema per lui più che per te, però alla fine io ho arrampicato molto con una persona più leggera di me e comunque mi ha sempre assicurato bene, superata una certa lunghezza l'allungamento della corda (se il secondo si mette bene) attutisce quanto basta.
Cosa intendi invece per "modo di affrontare un tiro?"
C.-
E' vero, il peso può non contare quando hai molta esperienza, ma io (che sono molto autocritica) non mi ritengo del tutto perfetta, come assicuratrice. Quando assicuro (chichessia) sono sempre molto attenta e in tensione, a volte più di quando arrampico io (che pure ho paura di volare). Non vorrei mai che qualcuno si facesse male per colpa mia. Se poi chi devo assicurare è mio moroso... figurarsi, l'ansia è esponenziale. Adesso è un po' dimagrito, ma lo scorso anno già solo a tenerlo bloccato l'imbrago mi segava le gambe, e non osavo pensare a cosa sarebbe potuto succedere con un volo lungo.
Lui, di rimando, ha il problema che se gli faccio sicura io non si sente sicuro ad "osare", non si mette mai in una situazione dove il volo potrebbe essere lungo, e questo ovviamente limita le sue percentuali di riuscita sul tiro.
La questione del diverso approccio (se così si può dire), invece, è questa: lui da sempre cerca di aiutarmi in tutti i modi a superare le mie paure, ma - visto che oltre ad essere il mio moroso è anche, da anni, il mio istruttore in palestra - succede che io sommi le ansie che ho a quelle generate dal fatto di non volerlo "deludere" (è un'ansia irrazionale e ingiustificata, che però non riesco ad eliminare del tutto).
Ora, lui ovviamente non si sentirebbe mai, ed in nessun caso, "deluso" da me, ma se vede che mi blocco finisce che lui, sentendo la responsabilità di aiutarmi, s'innervosisce. S'innervosisce perchè non capisce perchè io non affronti il passaggio che mi fa paura semplicemente "buttandomi", perchè lui al posto mio farebbe così (se poi ne parliamo, dopo, riconosce che è una differenza di approccio per la quale è inutile innervosirsi, e si scusa, ma sul momento tende a spazientirsi). Il suo nervosismo, associato alla mia tensione, ha portato, in passato, a musi lunghi (miei), pianti (miei) e incazzature (sue).
Al che abbiamo serenamente deciso che, se possibile, non facciamo coppia mentre arrampichiamo.
Stranamente, se lui è comunque alla base del tiro mentre io arrampico e guarda e/o suggerisce, non mi dà nessun fastidio, nè mi crea ansia.
Solitamente l'alchimia negativa si è creata solo quando eravamo in due e basta (oddio, non sempre, eh...).
Inoltre, nessuno dei due è fatto per avere un assicuratore "fisso" - entrambi preferiamo uscire in gruppo dispari, in modo da non sentirci vincolati a dover arrampicare e a dover far sicura a tutti i costi. Ci siamo resi conto che, per entrambi, è il modo migliore per affrontare una giornata in falesia, non so perchè. E' abbastanza in controtendenza rispetto a quel che riscontro negli altri, a dire il vero.
(scusate la sbrodolata)