Codardo.

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda VECCHIO » ven apr 20, 2012 9:17 am

Se cominci sotto il TD (-/+) non imparerai mai a "viaggiare".
Scegli dei TD (-/+) corti o facili o ben protetti, non quelli d'ambiente ingaggiosi, non direi come inizio di salire l'integrale di Peuterey.
Se vai su vie a chiodi sotto il TD devi essere esperto perchè non c'è quasi mai niente e la roccia solo raramente è buona.
E allenati per avere un 5c-6a sicuro a vista.
Se vai sugli spit non impari, arrampichi solo.
Magari su qualche guida l'ED è dato D perchè la valutazione vien sempre fatta dal secondo, bisogna informarsi e confrontare le notizie.

Comunque niente di ciò che si dice è vero, bisogna cercare di capire, nessuno ha la verità in alpinismo, ognuno comunica la propria esperienza, che è sempre personalissima ed ha motivazioni diversissime e complicatissime.......... ci si lega solo con alcuni.
L'alpinismo non è classificabile, non è una disciplina sportiva, è solo confrontabile.

Io devo cercare sempre di razionalizzare tutto, ma spesso :?: :?: :?: :?:
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Messaggioda crodaiolo » ven apr 20, 2012 14:15 pm

VECCHIO ha scritto:Se cominci sotto il TD (-/+) non imparerai mai a "viaggiare"...
sarà...
maamemeparenastrunzata :|
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Messaggioda gobbidimerda » ven apr 20, 2012 14:35 pm

KIKKA-MO ha scritto:
Kakkola ha scritto:In montagna? Ho il terrore dell'altezza. In montagna ci vado, sì, ma per fare escursioni. Comunque sia, non sono sicura che mi interessi fare vie lunghe, è una situazione che al solo pensiero mi riempie di angoscia.
:wink:


invece io non ho paura dell'altezza. non ne ho mai avuta, neanche prima di iniziare ad arrampicare. circa 2 mesi fa ho fatto la mia prima via di più tiri, a spit e mi sono divertita così tanto che mi è passata la voglia di fare monotiri ...
mi piace proprio l'idea di andare in alto, sempre più su, sempre più su....non deve essere necessariamente sempre più difficile, ma mi piacerebbe che fosse sempre più un viaggio, dai primi tentativi con vie a spit a, più avanti, chissà, qualche via da proteggere....(per ora non sappiamo mettere le protezioni)

la mia paura non correla in alcun modo con la distanza da terra, ma correla in modo direttamente proporzionale alla distanza tra i miei piedi e lo spit :D
inoltre, come diceva menestrello qualche pagina fa, il momento più brutto è quello della rinviata.....tirare fuori la corda mi piace proprio poco.....


la penso come te, quando esco col mio socio facciamo solo ed esclusivamente vie a più tiri (e di roba spittata sicura ne trovi finché ne vuoi), per me l'essenza dell'arrampicata è salire, salire, salire, stringersi la mano e andare in rifugio a bersi un bel litro di rosso mangiando formaggi, salumi e, perchè no, un bell'arrosto con la polenta :D
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Messaggioda menestrello » ven apr 20, 2012 15:24 pm

comunque sono proprio in un bel periodo!
é quasi passata la paura quando ci sono distanze degli spit ragionevoli (2 m)!
Scalo e penso quasi solo a quello, strapiombi, placche e via! Mi caccio spesso dei voletti, preferibilmente in strapiombo. Per rinviare tranquilli bisogna farlo quando si è messi bene (quando è possibile). Mi è capitato di saltare un rinvio per chiudere un bel tiro perchè c'era un moschettonaggio difficile.
Ho chiuso il mio terzo 7a! Sono felice, devo provare qualcosa di più duro!
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Messaggioda EasyMan » ven apr 20, 2012 15:31 pm

menestrello ha scritto:Mi è capitato di saltare un rinvio per chiudere un bel tiro perchè c'era un moschettonaggio difficile.
Ho chiuso il mio terzo 7a! Sono felice, devo provare qualcosa di più duro!


Bravissimo!!! sia per il 3° 7a ma anche del salto del rinvio.
Compliments!!! =D>
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Messaggioda menestrello » ven apr 20, 2012 15:56 pm

Grazie!
Il risultato è anche merito vostro! Comunque per farsi passare la paura occorre superare il limite, e nel dubbio vai! non tornare indietro. Buttati e se non riesci vola buttandoti in fuori!
Ci sono ovviamente eccezioni su vie chiodate male dove se voli cadi su cenge. In tal caso meglio non rischiare a mio avviso e scendere.
Poi conta certamente moltissimo fidarsi dell'assicuratore. Per me è importante anche il fatto che esso usi il gri gri.
Infine è importante la frequenza con cui vai a scalare. Più vai e più hai confidenza e meno hai paura.
Comunque conta molto anche il fatto che diventando forte fai vie dure, che molto probabilmente sono strapiombanti o verticali. Inoltre in queste vie devi fare sempre movimenti duri che lasciano al tuo cervello poco spazio per pensare al volo e molto di più per pensare a scalare.
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Messaggioda VECCHIO » ven apr 20, 2012 18:22 pm

crodaiolo ha scritto:
VECCHIO ha scritto:Se cominci sotto il TD (-/+) non imparerai mai a "viaggiare"...
sarà...
maamemeparenastrunzata :|


Certo che lo è, un poco, ma come fanno i giovani a capire, se non li si fanno puntare in alto e sognare ?

Beh, hai capito che io provoco e spingo, ma son così..............
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Messaggioda crodaiolo » ven apr 20, 2012 21:05 pm

VECCHIO ha scritto:
crodaiolo ha scritto:
VECCHIO ha scritto:Se cominci sotto il TD (-/+) non imparerai mai a "viaggiare"...
sarà...
maamemeparenastrunzata :|

Certo che lo è, un poco, ma come fanno i giovani a capire, se non li si fanno puntare in alto e sognare ?
Beh, hai capito che io provoco e spingo, ma son così..............

Spingi tu... che provoco anch'io.

Caro il mio VECCHIO,
è da un più modesto pulpito (non essendo io così vetero) che TD... rò, avendolo prestissimo imparato a mie spese :
se per sognare - puntando sempre più alto - c'è sempre tempo (ci casco ancora...)
è invece un attimo arrivare a toccare il fondo... nel senso letterale del termine.

Icaro insegna.
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Messaggioda EvaK » sab apr 21, 2012 8:14 am

crodaiolo ha scritto:Icaro insegna.


grandissimo.... :D

Un tempo ero convinta che TD volesse dire Troppo Difficile quindi, se Troppo, perchè mai andarci su una via con quella classificazione... :roll:
Dopo mi hanno detto che invece vuol dire Très Difficile (Molto Difficile) e la pillola si è un pelo addolcita :roll: quindi ci sono anche andata. Ecco la prossima volta che avrò paura in via mi verrà in mente sta storia di Icaro, lo so già.
Mannaggia al Crodaiolo.

Cmq concordo... ad andar per gradi ci si diverte di più, e più vai più incontri gente, più ti parlano di quello che potresti fare più avanti più ti viene voglia di continuare e poi quelle cose le farai a suo tempo e ti divertirai....e avanti....
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun apr 23, 2012 5:56 am

un giorno ero andato per conto mio a fare la ferrata di mori. a un certo punto mi sono unito a un gruppo di tedeschi vecchiotti; dopo un bel po' di trazioni sul cavo coi piedi che pattinavano nell'unto, ho fatto un commento sulla loro attrezzatura da brividi (classico cordino d'antan con moschettone, dissipatore neanche a parlarne) e la risposta è stata: "Ohne Risiko kein Spass!".
Ultimamente poi in un libro di testimonianze di grossi climber ho letto una frase, mi pare di jim bridwell, che suonava all'incirca "se non sei spaventato non ti diverti".

ecco, queste cose mi fanno capire che davvero non sono portato per questo sport: non tanto e non solo per la scarsa tenenza e il deficit di intelligenza motoria, ma proprio perché il pericolo non mi diverte.

a me piace arrampicare quando sono sufficientemente sotto il limite da non dovermi preoccupare della corda sotto, del rinvio lontano e della ghisa ingravescente. allora apprezzo il contatto con la roccia, il panorama, gli odori della parete.
e considerato il mio level, ciò vuol dire andare al massimo sul quarto più.

che dire, me ne farò una ragione.

consapevoli saluti
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Messaggioda KIKKA-MO » lun apr 23, 2012 8:29 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Ultimamente poi in un libro di testimonianze di grossi climber ho letto una frase, mi pare di jim bridwell, che suonava all'incirca "se non sei spaventato non ti diverti".

ecco, queste cose mi fanno capire che davvero non sono portato per questo sport: non tanto e non solo per la scarsa tenenza e il deficit di intelligenza motoria, ma proprio perché il pericolo non mi diverte.

a me piace arrampicare quando sono sufficientemente sotto il limite da non dovermi preoccupare della corda sotto, del rinvio lontano e della ghisa ingravescente. allora apprezzo il contatto con la roccia, il panorama, gli odori della parete.

uhmmm, non ci avevo pensato che la paura potesse essere parte del divertimento.
forse un sottile brivido si, ma quella paura che avevo io, quella sensazione di catastrofe imminente, sicuramente no.
e come fare a convertire la fifa blu in un sottile brivido che è anche piacevole, non lo so....

insomma, mi rispecchio molto in quello che dice il Tacchino.
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Messaggioda VECCHIO » lun apr 23, 2012 8:59 am

La paura ci vuole !
Altrimenti, come si fa a capire quanto si sta rischiando ?
E bisogna imparare a gestirla, controllarla, insomma bisogna educarsi alla convivenza, altrimenti ci si fa male.
Se non si ha un po' di "paura" non si sta facendo "nulla in più del solito", non si sta imparando nulla.

tacchinosfavillantdgloria: l'alpinismo non è uno sport, non ha regole.

Per me il volo è sempre stato un tabu super pauroso (volo=morte), mai e poi mai volare, solo sugli spit ora posso concepirlo, ma per me è meglio non volare.
Se devo esagerare e rischiare di non riuscire a fare un movimento e venir giù, devo essere tranquillo, ma molto tranquillo...... di poter volare senza danno.
Non mi piace lavorare i tiri, lavoro la vista.... ho un grado basso e resistenza.
Preferisco andare in parete a fare una via che continuare ad allenarmi su monotiri ed altro per alzare il grado...... e resto basso di grado, ma vado un po' più del classico quasi sempre.

A ognuno le sue "paturnie", la mia è sempre stata la paura di morire per un volo.
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Messaggioda EvaK » lun apr 23, 2012 9:20 am

Io ho fatto un percorso un po' contorto.... iniziando a scalare su vie da integrare, ho iniziato con il concetto: "volo = morte", e anche in falesia trasportavo questo concetto, per cui scalavo con tanta paura.

Con il tempo ho iniziato ad accettare che invece in falesia si può volare, e che spesso la nostra paura non corrisponde al rischio reale. Sono volata credo 4-5 volte, non di più. Questa consapevolezza mi consente ora di provare vie al mio limite o anche oltre, e soprattutto di non volare!! Perchè il volo l'ho accettato razionalmente, quind vado sapendo che se succede non muoio, ma odio l'idea di volare. Ecco, mi sono resa conto che tra il passare e il volare ci osno in mezzo tante di quelle cose, che il volo è solo una: tipo riposare, pensarci e guardarsi bene intorno studiando la situazione, e poi osare, a volte non è detto che osando voli! Poi capisci qual è il limite dell'osare senza cadere...

Poco tempo fa parlavo con uno veramente forte, mi fa "mi ha detto tizio che ti ha vista in palestra e che ti tieni da morire, che sei veramente forte!" io "no, non sono forte, mi tengo un casino perchè ho paura di volare e quindi sto lì a pensarci" lui "visto come scali quando ti passerà la paura di volare resterai solo forte" sarà :roll: sono belle inezioni di fiducia...
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Messaggioda Valerio79 » lun apr 23, 2012 13:32 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:a me piace arrampicare quando sono sufficientemente sotto il limite da non dovermi preoccupare della corda sotto, del rinvio lontano e della ghisa ingravescente. allora apprezzo il contatto con la roccia, il panorama, gli odori della parete.
e considerato il mio level, ciò vuol dire andare al massimo sul quarto più.

che dire, me ne farò una ragione.

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Messaggioda Valerio79 » lun apr 23, 2012 13:41 pm

EvaK ha scritto:Ecco, mi sono resa conto che tra il passare e il volare ci osno in mezzo tante di quelle cose, che il volo è solo una: tipo riposare, pensarci e guardarsi bene intorno studiando la situazione, e poi osare, a volte non è detto che osando voli! Poi capisci qual è il limite dell'osare senza cadere...
.

Molto vero, almeno per quanto mi riguarda, forse il bello è questo, il piantarsi, e poi con calma e pazienza risolvere il passaggio, osando quel poco che basta...
Qualche volta mi è capitato, così facendo, di mettermi nei guai, e fare passaggi al limite e oltre, solo per non cadere...
Ma in questi casi, non mi sono divertito molto, anche se poi ero soddisfatto, non lo rifarei una seconda volta.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar apr 24, 2012 6:40 am

VECCHIO ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria: l'alpinismo non è uno sport, non ha regole.



non volevo entrare nella vexata quaestio, su cui sono stati versati fiumi di inchiostro (senza peraltro, mi sembra, arrivare a grandi conclusioni).

stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus

salud
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Messaggioda frasauro » mar apr 24, 2012 9:32 am

tacchinosfavillantdgloria: l'alpinismo non è uno sport, non ha regole.


la prima regola è che non ci sono regole..?!.. :roll:
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Messaggioda VECCHIO » mar apr 24, 2012 18:40 pm

frasauro ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria: l'alpinismo non è uno sport, non ha regole.


la prima regola è che non ci sono regole..?!.. :roll:


Insisto !
No, in alpinismo non ci sono regole condivise, ogni alpinista ha le sue regole che rispetta o non rispetta o magari le fa valere solo per gli altri.
Non esistono comitati che decidono ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Non esistono giudici, tutti fanno i giudici, secondo le proprie regole, più o meno condivise.
I dolomitisti la pensano in modo diverso dagli occidentalisti che son diversi dai chamonardi, diversi dagli svizzeri, diversi dagli sloveni, diversi dai russi, ?.. e son diversi gli himalaisti, diversi i patagonici, gli alaskisti...... e fra loro son diversi (per esempio hai mai sentito le discussioni fra quelli che vivon vicini: Feltre, Belluno, Agordo, Longarone, Cortina, Zoldo...)....... han culture, scuole, visioni diverse..... insomma chi ci capisce qualcosa è bravo.
Non esiste nulla, ci si mette in gioco per quello che si è, e ?chi più ne ha più ne mette?.
Quelli molto bravi fan di tutto, altri ne fanno uno solo (gli sportivi?)...... fan tutti dei capolavori.

Talvolta si dice che l'alpinismo è pura anarchia, sicuramente è buona follia.
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Messaggioda frasauro » mar apr 24, 2012 19:51 pm

VECCHIO ha scritto:
frasauro ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria: l'alpinismo non è uno sport, non ha regole.


la prima regola è che non ci sono regole..?!.. :roll:


Insisto !
No, in alpinismo non ci sono regole condivise, ogni alpinista ha le sue regole che rispetta o non rispetta o magari le fa valere solo per gli altri.
Non esistono comitati che decidono ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Non esistono giudici, tutti fanno i giudici, secondo le proprie regole, più o meno condivise.
I dolomitisti la pensano in modo diverso dagli occidentalisti che son diversi dai chamonardi, diversi dagli svizzeri, diversi dagli sloveni, diversi dai russi, ?.. e son diversi gli himalaisti, diversi i patagonici, gli alaskisti...... e fra loro son diversi (per esempio hai mai sentito le discussioni fra quelli che vivon vicini: Feltre, Belluno, Agordo, Longarone, Cortina, Zoldo...)....... han culture, scuole, visioni diverse..... insomma chi ci capisce qualcosa è bravo.
Non esiste nulla, ci si mette in gioco per quello che si è, e ?chi più ne ha più ne mette?.
Quelli molto bravi fan di tutto, altri ne fanno uno solo (gli sportivi?)...... fan tutti dei capolavori.

Talvolta si dice che l'alpinismo è pura anarchia, sicuramente è buona follia.


sicuramente non esistono regole scritte. però da quanto ho capito, potrebbero esistere delle regole per così dire consuetudinarie, che sono cambiate nel tempo e cambieranno. ad esempio, gli himalaisti: una volta salire con l'ossigeno era normale, oggi invece pare sia quasi diventato un disvalore, c'è magari chi nasconde il fatto che è arrivato su con l'ossigeno. la regola potrebbe essere quella di non ingannare la montagna...
oppure prendendo l'alpinismo su roccia, da quanto ho capito (ma magari ho frainteso), c'è la regola per cui l'apritore decide le modalità di apertura della via, alle quali tutti si devono conformare. per cui se io apro una via senza lasciar nulla, così deve restare. ti ripeto, forse ho frainteso le discussioni, forse devo ancora "studiare", però mi sembra che qualche regola esista. seppur non da tutti condivisa (ma anche le regole scritte spesso sono contestate). e sono regole senza una sanzione (i romani le avrebbero chiamate leggi imperfette).
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Messaggioda VECCHIO » mar apr 24, 2012 20:30 pm

Vado avanti nel chiacchierare e commento un po' ciò che scrivi, a modo mio ovviamente.

sicuramente non esistono regole scritte. però da quanto ho capito, potrebbero esistere delle regole per così dire consuetudinarie, che sono cambiate nel tempo e cambieranno.
han culture, scuole, visioni diverse..... insomma chi ci capisce qualcosa è bravo.

ad esempio, gli himalaisti: una volta salire con l'ossigeno era normale, oggi invece pare sia quasi diventato un disvalore, c'è magari chi nasconde il fatto che è arrivato su con l'ossigeno. la regola potrebbe essere quella di non ingannare la montagna...
ma l'uomo inganna anche se stesso.
I russi sono andati sullo Jannu senza ossigeno e bucando, sulla nord dell'everest con l'ossigeno e uscendo a sinistra, due grandissimi capolavori, non c'è regola condivisa, solo la loro.
E la Rupal in due su e giù in stile alpino...........

oppure prendendo l'alpinismo su roccia, da quanto ho capito (ma magari ho frainteso), c'è la regola per cui l'apritore decide le modalità di apertura della via, alle quali tutti si devono conformare. per cui se io apro una via senza lasciar nulla, così deve restare.
C'è chi apre a cliff e poi grada 6c senza dirlo e tu non trovi niente e lui non lo dice
C'è chi ripete e fa buchi per ?sicurezza?

ti ripeto, forse ho frainteso le discussioni, forse devo ancora "studiare", però mi sembra che qualche regola esista. seppur non da tutti condivisa
Mai regola condivisa, nessuna condivisone se non nel proprio gruppo o con gente affine.
Tutto è imperfetto, se vuoi ci sono solo affinità.
E' bellissima questa totale differenziazione, si sceglie, si evita e talvolta si segue un gruppo.
E girovagando si gusta totalmente la diversità e di lei ci si inebria contiuamente.
E poi qualcosa di ancor diverso magari si fa....... perchè ognuno è diverso dagli altri.
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