AGAI linee guide chiodatura

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Re: AGAI linee guide chiodatura

Messaggioda funkazzista » mer lug 12, 2017 15:52 pm

scairanner ha scritto:... pensi che uno che si fa il mazzo (perché nella maggior parte dei casi è così) a chiodare, spesso da solo, una falesia, non lo faccia principalmente con il cuore? Che interesse avrebbe a fare un brutto lavoro, nell'epoca dei social in cui la gogna è dietro l'angolo e in un attimo sei sputtanato a vita? Forse la differenza sta nel fatto che x qualche chiodatore il concetto di "bello" è piuttosto lasco, l'importante è che ci siano i 2 spit di sosta e che siano messi bene, poi come li collego... 8)

Vero.
Però "fatto con il cuore" non è necessariamente sinonimo di "fatto bene".
Se certe cose non si sanno, si "sbaglia" (notare le virgolette).
Ad esempio, anni fa si mescolava allegramente inox e zincato, e lo si faceva comunque convinti di fare un bel lavoro.
Ben vengano quindi informazioni ed esperienze pratiche su come "fare bene".
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Re: AGAI linee guide chiodatura

Messaggioda wolf jak » mer lug 12, 2017 15:52 pm

Lungi da me fare un processo ai chiodatori.

Però proviamo a fare un giochino di astrazione: ragionando per assurdo si mostrano le incongruenze di certi assiomi.

Io, parlo per me personalmente, sarei anche pronto a fare un passo indietro e andare in falesia con friend, chiodi, dadi, tricam, e altro...
e il pianta spit per le placche? e il trapano? perché che ne so di come ha messo il resinato il chiodatore? alla fine non starei alterando la linea, solo mettendo protezioni delle quali fidarmi...
quindi non ci si fida più di nessuno perché "ho chiodato per me e nessuno ti costringe a salire?"
A quel punto ognuno si mette gli spit che gli piacciono? Dopo cosa diventa il tutto? una discarica, altro che falesia.

E' evidente che non può essere questa la soluzione. Si rispetta il lavoro di chi ha chiodato, che si è fatto il mazzo, che ci regala un giochino ecc... Accetto anche la retorica del lavoro fatto col cuore (però non nascondiamoci dietro un dito: tanti lo fanno per ego, gratificazione professionale, ecc... che mi sta benissimo, ci mancherebbe!), però almeno che non sia fatto col cu.o.

Delle linee guida (non necessariamente quelle di cui si parla) secondo me sono utili per stabilire quel livello minimo, sotto il quale il chiodatore potrebbe anche evitarsi la fatica, oppure poi non dovrebbe troppo lamentarsi se altri integrano.

Detto questo, finora non ho mai sentito questo bisogno, stiamo parlando secondo me di casi piuttosto limitati... Però esistono posti con spit vetusti che vengono via con niente, il topic sul forum di Kinobi Rock Horror Picture Show http://kinobi.forumup.it/about177-kinobi.html l'avrete pur guardato. Altro che due spit di sosta messi bene, ce n'è per tutti i gusti.

Poi, sono d'accordo che non è certo una delle cause principali degli incidenti. Quello quasi sempre è l'errore umano, pazienza! Ma -vogliate ammetterlo o meno- si è creata nel tempo un'abitudine per cui si fa un certo affidamento sull'opera di chi ha chiodato.

Non auspico tutto normato e omologato, ci mancherebbe. Però secondo me il far west non è destinato a durare, quindi non sarebbe meglio rendersene conto e provare a cercare delle soluzioni?

Lo so, è un discorso molto insidioso e pericoloso, ma prima o poi ci renderemo conto che gli spazi per il nostro giochino non sono infiniti.

Anche per me andrebbero lasciate a chi le ama e non a chi vuole farci soldi. Però proprio chi le ama dovrebbe pensare a come proteggerle, prima che ce le portino via (leggi: divieti) per colpa di eventi drammatici.

(ricordo a tutti che a San Vito è accaduto un bruttissimo incidente a una guida alpina, non al primo sprovveduto. E' venuto via il blocco della sosta. Quindi attenzione quando dite "tanto controllo", "ognuno è responsabile per sé ecc...". Siete sicuri che avreste saputo valutare meglio di quella guida in quella situazione? Io, nel dubbio, tendo a lasciare il rinvio all'ultimo fix prima della sosta, e provo sempre un certo timore quando la mia lei smonta il tiro calandosi sulla sosta.)


e non pensate che io sia un fanatico della sicurezza a 360gradi, o della sicurezza illusoria...

Scambio idee volentieri con voi, magari mi fate cambiare idea sulle falesie
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Re: AGAI linee guide chiodatura

Messaggioda Callaghan » mer lug 12, 2017 15:58 pm

mikesangui ha scritto:(...) La stupidità umana è interessantissima, porta l'uomo nella natura perché richiamato dalla bellezza selvaggia, dall'essere incontaminato... e appena c'è dentro per un po' .. l'uomo sente l'esigenza di contaminarla distruggendo il motivo per cui ne è stato attratto .in questo ci metto anche quell'impegno mentale e di responsabilità che l'arrampicata all'aperto regala , e tanto fa paura ma tanto ti lascia la voglia.

mi permetto di correggerti: appena c'è dentro un pò l'uomo (soprattutto se italico) sente l'esigenza di trovare un capro espiatorio a sua tutela che minimizzi la sua responsabilità.

un esempio: in una nota regione del nord italia all'inizio di una poderale a quota 1900 metri che serve 2 alpeggi adibiti a pascolo con ricovero bestiame, è stato posto un divieto di transito alle MTB. probabile motivo (da verificare): 2 anni fa un gruppo di ciclisti in MTB, transitando per quella strada, è stato investito da una piccola frana che ha interessato le di loro biciclette. il gruppo ha chiesto il risarcimento al comune in cui è sita la poderale.

questo per dire che non c'è più tempo per discutere di queste cose, ma resta solo tempo per subirle.
le generazioni che arrivano sono così; l'evoluzione del tessuto sociale occidentale è stata tale da stravolgere il concetto di responsabilità personale: deresponsabilizzandoci demandiamo sempre più a qualcosa che contemporaneamente si rafforza e che è una struttura funzionale solo a se stessa ed ai propri interessi. che usa però un linguaggio molto molto molto corretto.

le generazioni che ci sono state (io mi ci metto tra queste) probabilmente non hanno avuto tempo, ai loro tempi, di insegnare, ma solo di divertirsi. o forse si sono impegnate, ma nessuno le ha capite, oppure sono parte responsabile di quel che troviamo ora, con i loro cattivi esempi ad andare a cacciarsi nei guai e morire nonostante epiche gare di soccorso volontario (parliamoci chiaro: i pirla ci sono adesso, e c'erano 40 anni fa, il cimitero di macugnaga è adornato di molto numerose lapidi di alpinisti degli anni 70, brocchi li chiamerebbe qualcuno, anche se i nomi sono famosi ed alcuni ampiamente nella storia dei monti, non di falesisti che vogliono fare "multipitch" sulla cresta santa caterina).

quindi io ho già da tempo sospeso il giudizio su queste ed altre cose (perchè sarei solo disonesto a fare quello che adesso dice "siete dei brocchi" senza aver mai insegnato nulla nel passato, ma solamente "sfruttato" la montagna a proprio uso e consumo) e mi godo gli ultimi splendori del cono d'ombra sulla roccia che sta per essere ampiamente illuminato da cause e ricorsi. sono i tempi moderni!
mi consola che scompariranno quelle figure intermedie che sino ad ora hanno anche lucrato facendo ciò che probabilmente potranno fare le guide, ufficialmente: ovvero vendere falesie "un tot al metro" a comuni e comunità montane.

ciao
ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti
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Re: AGAI linee guide chiodatura

Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mer lug 12, 2017 17:33 pm

funkazzista ha scritto:Quoto un po' tutti, e nel mio piccolo mi limito ad osservare che:

1) la stragrande maggioranza degli spit che ci sono in giro sono stati piantati da dilettanti (sono ben felice di essere smentito se qualcuno ha dati certi).

.....


..."dilettanti"... "professionisti" e chi sarebbero? :twisted:

se serve una linea vita su una copertura va progettata, montata da progetto e omologazione degli elementi, collaudata...

se servono degli ancoraggi strutturali vanno progettati, montati da progetto e collaudati...

su questa falsariga mi sa che le guide non sono, quantomeno, sufficienti e sono dilettanti quanto un amatore... :wink:
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Re: AGAI linee guide chiodatura

Messaggioda VECCHIO » mer lug 12, 2017 18:05 pm

Solo una considerazione e capisco le guide, secondo me anche loro devono sbarcare il lunario, almeno tentare in tutti i modi che intuiscono, le palle sull'idealismo delle professioni le lascio ai pallosi.

Strano come il soggetto si stia spostando e diversificando in modalità infinite.
Materiali, forme di guadagno, riconoscimenti, politica, sistemai di controllo, magistratura, assicurazioni ... e chi più ne ha più ne metta.
L'alpinismo è per me una forma di espressione, mia, dei miei amici, del mio ambiente culturale, per gioire.
Ma è l'alpinismo il soggetto, non ciò che lo sfrutta o lo affianca, che tra l'altro lascia sempre il tempo che trova, può essere sostituito o superato e di solito non è necessario.
Forse adattandosi a tutte queste nuove infinite particolarità si abbassa la testa e ci si adegua pedissequamente a come tira il vento, non ci si pongono dei problemi e si va contenti, come con la pancia piena.
Però è bello parlare e decidere del superfluo, o meglio organizzare una "roba" anche per chi non potrà mai farla per gioire, ma almeno ci prova.
E guai a accennare al fatto indiscutibile che facendo quella roba può morire facilmente se non usa tanto cervello.
Abbracciamoci e stiamocene tutti felici in cordata..... ma non diciamo che se viene un bel temporale moriamo in un bel po'.

Scusate lo sfogo arzigogolato, ma non capisco più gli obiettivi.
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Re: AGAI linee guide chiodatura

Messaggioda Danilo » mer lug 12, 2017 20:20 pm

sì ma adesso, ragazzi, ora siete voi che dovete venirmi in aiuto e dirmi se sono io psicopatico,un dinosauro degli anni '80,uno che ama il harahiri o uno che ha voglia solo di rompere I coglioni al prossimo o tutte ste cose messe assieme..

caz.zo.ma come volete una sosta in falesia,come dev'essere fatta per voi,e in che modo :?:
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Re: AGAI linee guide chiodatura

Messaggioda VECCHIO » mer lug 12, 2017 21:00 pm

Danilo ha scritto:sì ma adesso, ragazzi, ora siete voi che dovete venirmi in aiuto e dirmi se sono io psicopatico,un dinosauro degli anni '80,uno che ama il harahiri o uno che ha voglia solo di rompere I coglioni al prossimo o tutte ste cose messe assieme..

caz.zo.ma come volete una sosta in falesia,come dev'essere fatta per voi,e in che modo :?:


Deve avere birra fresca e qualcosa da mangiare!
Non importa sedersi, si può stare anche appesi.
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Re: AGAI linee guide chiodatura

Messaggioda Danilo » gio lug 13, 2017 0:06 am

funkazzista ha scritto:
scairanner ha scritto:... pensi che uno che si fa il mazzo (perché nella maggior parte dei casi è così) a chiodare, spesso da solo, una falesia, non lo faccia principalmente con il cuore? Che interesse avrebbe a fare un brutto lavoro, nell'epoca dei social in cui la gogna è dietro l'angolo e in un attimo sei sputtanato a vita? Forse la differenza sta nel fatto che x qualche chiodatore il concetto di "bello" è piuttosto lasco, l'importante è che ci siano i 2 spit di sosta e che siano messi bene, poi come li collego... 8)

Vero.
Però "fatto con il cuore" non è necessariamente sinonimo di "fatto bene".
Se certe cose non si sanno, si "sbaglia" (notare le virgolette).
Ad esempio, anni fa si mescolava allegramente inox e zincato, e lo si faceva comunque convinti di fare un bel lavoro.
Ben vengano quindi informazioni ed esperienze pratiche su come "fare bene".

ma bussola e placchetta o viceversa :?:
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Re: AGAI linee guide chiodatura

Messaggioda Kinobi » gio lug 13, 2017 8:47 am

wolf jak ha scritto:Lungi da me fare un processo ai chiodatori.
...

Caro,

Ci sono poche persone in grado di valutare il materiale in situ. Io sugli spit ad esempio spesso mi sbaglio: penso il tassello sia "bomb proof" ed invece esce facile, e viceversa. Sono ancora meno quelli che lo sanno fare al mare, o lo possono fare.
Io quando scalo "a vista" in particolare guardo sempre la piastrina, perchè se la vedi battuta, è indice di duro che ti aspetta. E poi per darci un occhio.

Detto questo, alle istituzioni interessa che tu non ti faccia male, perchè loro pagano le spese.
Il consenso generale delle istituzioni è mettere limiti, non risolvere il problema: non riasfaltano la strada, ma mettono il limite di 30 kmh. Ti lasciano macchine da 200 kmh, perchè gli paghi il bollo sui cavalli, ma mettono limite a 90 kmh.

I climbers hanno un atteggiamento diverso dalle istituzioni: non vogliono pagare, non vogliono lavorare, vogliono cagare nel bosco degli altri, bloccare gli accessi, non tolgono un ciuffo. Ma si lamentano.

Quando le istituzioni si scontreranno con i climber, vincerà il più forte. Se uscirà questo testo delle guide alpine, tutti i chiodatori o climbers faranno silenzio. Se le istituzioni faranno un calcolo costi-benefici, guarderanno il testo, e vedranno se ne vale la pena.

Il primo figlio di un avvocato che si fa male su un tiro, tipo i pirlotti in bici segnalati dall'Ispettore, decreterà l'applicazione delle linee guida.

Personalmente sono padre di famiglia: ho RC che include anche i miei errori di assicurazione, ho polizza morte ed infortunio (tutte rifatte ad Hoc dai Lloyds con clausole specifiche). Da me lo Stato di sterco italiano, non può chiedere nulla. Non so agli altri. Se vai a tirare tre curve in pista in moto, e non hai una assicurazione che ti fanno li, non entri.

Per cui, tutto l'ambaradan sulla chiavatura, pardon chiodatura, nasce dal discorso dell'utilizzo che ne fanno i climbers. i quali non vogliono pagare, non vogliono lavorare, vogliono cagare nel bosco degli altri, bloccare gli accessi, non tolgono un ciuffo, non tirano un dado, ecc.

Ciao,
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