da giemme » lun ago 28, 2006 22:22 pm
15 agosto, sottraendomi all'abbruttimento della consueta abbuffata con gli amici.
Il primo tratto, quello con scalette e gradini metallici, ora è attrezzato anche con un cavo ben piazzato e tensionato (mi risulta che anni fa il cavo fosse assente).
Sopra questo tratto, e fino alla forcella del Medil, lo stato delle attrezzature lascia un po' a desiderare, in quanto i cavi sono generalmente un po' laschi ed un buon numero di chiodi si muovono molto nella loro sede (almeno un paio, inoltre, sono proprio sfilati dalla roccia); occorre però precisare che in qesta sezione del percorso c'è solo una paretina un po' dritta di 5-6 metri, per il resto si tratta di facili rampe dove il cavo serve più che altro da mancorrente.
Oltre la forcella, lungo lo sperone NO della Cima Orientale dell'Auta, il cavo è ancorato su chiodi ben saldi, anche se a tratti è un po' lasco (ma non come sotto la forcella, dove probabilmente neve e scariche di sassi sollecitano maggiormente le attrezzature).
La discesa verso E lungo la via normale presenta numerosi mancorrenti in cavo metallico, che non sono assolutamente necessari per chi è in grado di salire dalla ferrata; sono comunque sempre ben ancorati e generalmente ben tensionati.
Da notare che in maggio sono stati liberati in zona 20 stambecchi maschi di cui 10 dotati di radiocollare; io sono riuscito a vederne da vicino 3 splendidi esemplari in un canalone sotto la parete S, mentre rientravo; ho incontrato 2 ricercatori dell'università di PD che mi hanno spiegato che è in corso un'attività di ripopolamento e monitoraggio in collaborazione con la provincia di BL.
Escursione splendida, soprattutto per l'isolamento ed il poco traffico (nella stessa giornata 1 altro solo escursionista in vetta per la ferrata, e 2 saliti e scesi per la normale), sicuramente dovuto anche al notevole impegno fisico (ho salito anche la Cima Occidentale dalla forcella per i facili ma delicati pendii orientali, per un dislivello totale di oltre 1500 metri).
Saluti
Gian Michele