the passion

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Messaggioda Roberto » mar apr 13, 2004 14:51 pm

nevskij ha scritto:
ezyrider ha scritto:
Roberto ha scritto:"In verità vi dico", che mercoledì andrò a rivedere, dopo tanti anni, "il vangelo secondo Matteo", di P. P. Pasolini, un film immenso, che ti trasmette emozioni e significati, senza bisogno di schizzi di sangue e di pubblicità!

Un film meraviglioso, dove è d'obbligo inchinarsi all'opera di Bach della Passione secondo Matteo e al Mozart della Musica funebre massonica...
In tema ricordo, sempre di Pasolini, l'episodio "La ricotta" (RoGoPaG), patetica "passione" di un figurante, terribilmente affamato...
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"The passion", comunque, andrò a vederlo... :wink:


Condivido il giudizio sulla Passione di PPP, nonché sul folgorante "La ricotta". Curioso il tuo richiamo alla musica di Bach, che nella versione discografica proposta nella colonna sonora rappresenta, secondo me, un elemento di grande debolezza e di contrasto rispetto all'estetica essenziale e antiretorica di Pasolini. All'epoca non c'erano alternative, oggi PPP avrebbe scelto Gardiner o Harnoncourt.
Non c'è solo bach, nel film ci sono molte musiche diverse, anche un bellissimo brano di Prokoviev, tratto dall'Alexander Nevsky, "La Battaglia sul Ghiaccio", che anche se usato impropriamente (mi pare per la crocefidsione), fa venire i brividi.
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Messaggioda .:eZy:. » mar apr 13, 2004 15:31 pm

nevskij ha scritto:
ezyrider ha scritto:
Roberto ha scritto:"In verità vi dico", che mercoledì andrò a rivedere, dopo tanti anni, "il vangelo secondo Matteo", di P. P. Pasolini, un film immenso, che ti trasmette emozioni e significati, senza bisogno di schizzi di sangue e di pubblicità!

Un film meraviglioso, dove è d'obbligo inchinarsi all'opera di Bach della Passione secondo Matteo e al Mozart della Musica funebre massonica...
In tema ricordo, sempre di Pasolini, l'episodio "La ricotta" (RoGoPaG), patetica "passione" di un figurante, terribilmente affamato...
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"The passion", comunque, andrò a vederlo... :wink:


Condivido il giudizio sulla Passione di PPP, nonché sul folgorante "La ricotta". Curioso il tuo richiamo alla musica di Bach, che nella versione discografica proposta nella colonna sonora rappresenta, secondo me, un elemento di grande debolezza e di contrasto rispetto all'estetica essenziale e antiretorica di Pasolini. All'epoca non c'erano alternative, oggi PPP avrebbe scelto Gardiner o Harnoncourt.

Alle tue esperte considerazioni, caro nevskij, posso soltanto avanzare il dubbio che l'estetica essenziale e antiretorica del linguaggio cinematografico di Pasolini non fosse priva di ambizioni ampiamente intellettuali. L?uso del linguaggio musicale, nel nostro caso è raffinato e vario e il ricorso alla Passione di Bach, un fatto quasi obbligato . Che all'epoca non ci fossero alternative è dimostrato anche dal fatto che per la scelta delle musiche, Bakalov, per il Vangelo, ricevette una nomination per il David di Donatello. Una scelta che, come precisato da Roberto, utilizza anche musiche di Prokoviev, Mozart, Webern e addirittura uno spiritual congolese.
...mmmh, dotte le tue precisazioni?fammi sapere qualcos'altro... :wink:
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Messaggioda Redpoint » mar apr 13, 2004 15:34 pm

Fokozzone ha scritto:The passion
E' un evento da non perdere.
L' ho visto in questi giorni.
Non è un film.
E' una scossa al mondo.

Fokozzone


non ti sembrano parole un po' esagerate...
specialmente se hai visto il film...

Io sono andato a vederlo giusto perchè venerdì notte pioveva a dirotto, e la rappresentazione di paese non si è fatta... ma dopo aver visto il film... avrei preferito essere ad Erto, o semplicemente al mio paese...

sarà che non credo, ma se non avessi ricevuto un'educazione cristiana del film di gibson non avrei capito nulla..
se non una storia di crudeltà gratuita...

poi per carità, non ho mai visto un film di quasi due ore, in un multisala pieno di gente in un silenzio così intenso..

Red.
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tuìvess föe di bàll che a me me piaas inscè...
(DvdS)

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Messaggioda nevskij » mar apr 13, 2004 16:22 pm

La lettura dell'opera di Bach negli anni Sessanta era ancora legata a una concezione interpretativa romantica, come in generale tutta la musica del Settecento. La versione scelta per la colonna sonora, se non ricordo male, è quella di Klemperer e rispecchia quella concezione. Mentre gli altri brani (Webern, Prokof'ev, persino Mozart) sono ancora ascoltabili, i cori (soprattutto) bachiani risultano totalmente anacronistici per le nostre orecchie ormai abituate a decenni di ascolto filologico, ovvero: tempi più mossi, strumenti originali dal timbro trasparente, organici ridotti, fraseggio variato, dinamiche più delicate. Tutto qui. Forse nel recente restauro si poteva ipotizzare la sostituzione delle incisioni con altre più moderne, chissà. Di sicuro male non ci stava.


PS per ezyrider: impegnativo il tuo avatar... :wink:
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Messaggioda .:eZy:. » mar apr 13, 2004 16:51 pm

nevskij ha scritto:La lettura dell'opera di Bach negli anni Sessanta era ancora legata a una concezione interpretativa romantica, come in generale tutta la musica del Settecento. La versione scelta per la colonna sonora, se non ricordo male, è quella di Klemperer e rispecchia quella concezione. Mentre gli altri brani (Webern, Prokof'ev, persino Mozart) sono ancora ascoltabili, i cori (soprattutto) bachiani risultano totalmente anacronistici per le nostre orecchie ormai abituate a decenni di ascolto filologico, ovvero: tempi più mossi, strumenti originali dal timbro trasparente, organici ridotti, fraseggio variato, dinamiche più delicate. Tutto qui.
Grazie Nevskij, interessantissime le tue "note" musicali: d'ora in poi sapremo a chi rivolgerci... :wink:
Tutto qui? Direi che non è poco...
Per un ascoltatore interessato ma non sufficientemente competente come il sottoscritto, significa mettere in crisi un modo "tradizionale" di ascoltare e "capire", quando possibile, la maggior parte delle interpretazioni di musica classica...soprattutto quando la propria discoteca non viene aggiornata da anni e la bibliografia si ferma a Massimo Mila.
Sarei curioso di verificare il confronto interpretativo che suggerisci in proposito ma temo di non possedere "l'orecchio" buono.
nevskij ha scritto:PS per ezyrider: impegnativo il tuo avatar... :wink:

Per quanto riguarda il mio "impegnativo" avatar, si tratta di un'opera di Segantini del 1890 e che ben rappresenta la "fatica" del vivere in montagna. La giornata triste non mi ispirava altro...spero di ritornare presto al buon vecchio Half Dome o meglio a Totò, Peppino e la Malafemmina :wink:
Ultima modifica di .:eZy:. il mar apr 13, 2004 17:13 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda nevskij » mar apr 13, 2004 17:13 pm

ezyrider ha scritto:Per quanto riguarda il mio "impegnativo" avatar, si tratta di un'opera di Segantini del 1890, e che ben rappresenta la "fatica" del vivere in montagna. La giornata triste non mi ispirava altro...spero di ritornare presto al buon vecchio Half Dome o meglio a Totò, Peppino e la Malafemmina :wink:


Il tuo avatar l'ho recentemente (ri)visto in versione integrale al Museo Segantini di St. Moritz, un posto molto consigliabile da visitare dopo una bella sciata sulle splendide piste dell'Engadina. E' "impegnativo" non tanto per la fatica che l'immagine rappresenta, ma perché chi lo adotta deve poi essere all'altezza un così insigne manifesto estetico :wink:
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Messaggioda .:eZy:. » mar apr 13, 2004 17:27 pm

nevskij ha scritto:
ezyrider ha scritto:Per quanto riguarda il mio "impegnativo" avatar, si tratta di un'opera di Segantini del 1890, e che ben rappresenta la "fatica" del vivere in montagna. La giornata triste non mi ispirava altro...spero di ritornare presto al buon vecchio Half Dome o meglio a Totò, Peppino e la Malafemmina :wink:


Il tuo avatar l'ho recentemente (ri)visto in versione integrale al Museo Segantini di St. Moritz, un posto molto consigliabile da visitare dopo una bella sciata sulle splendide piste dell'Engadina. E' "impegnativo" non tanto per la fatica che l'immagine rappresenta, ma perché chi lo adotta deve poi essere all'altezza un così insigne manifesto estetico :wink:

Ho sempre amato Segantini...il suo modo di "far pittura", il contrasto, come riesce interpretare la luce dell'alta montagna, il paesaggio, l'Engadina. Ricordo di una mostra ricchissima a Trento negli anni '80...
Il confronto è impossibile, il "peso", gigantesco: il mio è solo un omaggio ad un grande e un pensiero ad una persona cara che non c'è più.
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Messaggioda Roberto » mar apr 13, 2004 18:59 pm

Mecojoni che cultura 8O Vi faccio i complimenti, non mi sembra vero di leggere così dotte considerazioni sulla musica e pittura :D
Domani, quando andrò a rivedere il film di Pasolini, farò caso alle muciche di Bach.
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Messaggioda nevskij » mer apr 14, 2004 0:12 am

ezyrider ha scritto:temo di non possedere "l'orecchio" buono.

Impossibile. E' sufficiente un ascolto anche superficiale del solo primo coro della Passione nell'interpretazione di Klemperer (anni '60) e in quella di Gardiner (anni '90) per rendersi conto della differenza: due mondi, due concezioni totalmente estranee. Sembrano quasi due partiture diverse.

Roberto ha scritto:Domani, quando andrò a rivedere il film di Pasolini, farò caso alle musiche di Bach.

...e poi ci fai sapere le impressioni...
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Messaggioda Fokozzone » mer apr 14, 2004 7:51 am

Roberto ha scritto: Il film di Gibson non l'ho andrò a vedere, perché è un western/palestina!
Tu, con la tua ipersensibilità all'argomento, lo potrai trovare bello, io lo troverei splatter.
Il film di Pasolini lo vidi tanti anni fa (ero ragazzino) e mi rimase impresso (per poco non mi converto), ci da un Gesù umano e forte, che ti emoziona e trasmette messaggi, senza cambiare una virgola dal vangelo. Un Gesù che ho sentito fratello!


Non è un western palestina, è la trascrizione più letterale che conosca dei vangeli, al punto da essere pochissimo parlato per attenersi quasi solo alle frasi del testo sacro.
Il Gesù della passione ovviamente è debole, perché assume su di sè tutte le debolezze dell' umanità, per restituirle una vita nuova con la resurrezione, ma è anche forte perché resiste alla tentazione di interrompere il proprio strazio con il potere di cui dispone.
Certo the passion non è un' opera d' arte perché la tensione alla comunicazione è al 100% e quella estetica allo 0%, tuttavia è impossibile dire che sia un brutto film.

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Messaggioda Roberto » mer apr 14, 2004 8:26 am

Fokozzone ha scritto:
Roberto ha scritto: Il film di Gibson non l'ho andrò a vedere, perché è un western/palestina!
Tu, con la tua ipersensibilità all'argomento, lo potrai trovare bello, io lo troverei splatter.
Il film di Pasolini lo vidi tanti anni fa (ero ragazzino) e mi rimase impresso (per poco non mi converto), ci da un Gesù umano e forte, che ti emoziona e trasmette messaggi, senza cambiare una virgola dal vangelo. Un Gesù che ho sentito fratello!


Non è un western palestina, è la trascrizione più letterale che conosca dei vangeli, al punto da essere pochissimo parlato per attenersi quasi solo alle frasi del testo sacro.
Il Gesù della passione ovviamente è debole, perché assume su di sè tutte le debolezze dell' umanità, per restituirle una vita nuova con la resurrezione, ma è anche forte perché resiste alla tentazione di interrompere il proprio strazio con il potere di cui dispone.
Certo the passion non è un' opera d' arte perché la tensione alla comunicazione è al 100% e quella estetica allo 0%, tuttavia è impossibile dire che sia un brutto film.

Fokozzone
Su queste basi sono meno in disaccordo con te. So che il film ha la presunzione di essere assolutamente fedele alle scritture, ma questa fedeltà mi sembra ossessiva, come sul fatto di far parlare solo in latino e aramaico... come se noi sapessimo come parlavano a quei tempi. Per il resto, sono certo che è un film che ti prende, specie se ci vai tutto proteso ad accogliere il messaggio. Ma non lo andrò a vedere anche perché se ne è parlato troppo e non mi dire che è una conseguenza della validità della pellicola, queste cose in USA non accadono per caso, tutti i prodotti del mercato sono spinti a dovere, con mille mezzi sofisticati, anche quelli meno apparenti.
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Messaggioda Fokozzone » mer apr 14, 2004 8:38 am

Quando sono uscito dal cinema ho trovato volontari che distribuivano volantini con la scritta: "questo non è un film" e inviti a incontri di evangelizzazione.
Credo che l' idea che sta sotto sia un po' quella di Feuerbach (l' uomo è ciò che mangia-certo anche in senso intellettuale) o di "videodrome": come la pubblicità può indurci a fare delle cose, come le letture e le rappresentazioni possono mettere dentro di noi dei germi a volte pericolosi (ad esempio esisterebbero i serial-killer senza la cronaca nera ossessiva e i film sui serial-killer???) così la semplice visione del sacro può introdurre nell' uomo un interesse che magari stava trascurando, può agire quasi come cura interiore.

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Messaggioda Roberto » mer apr 14, 2004 10:35 am

Fokozzone ha scritto:Quando sono uscito dal cinema ho trovato volontari che distribuivano volantini con la scritta: "questo non è un film" e inviti a incontri di evangelizzazione.
Credo che l' idea che sta sotto sia un po' quella di Feuerbach (l' uomo è ciò che mangia-certo anche in senso intellettuale) o di "videodrome": come la pubblicità può indurci a fare delle cose, come le letture e le rappresentazioni possono mettere dentro di noi dei germi a volte pericolosi (ad esempio esisterebbero i serial-killer senza la cronaca nera ossessiva e i film sui serial-killer???) così la semplice visione del sacro può introdurre nell' uomo un interesse che magari stava trascurando, può agire quasi come cura interiore.

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Su questo non ci piove, un film può coinvolgere emotivamente molto più di tanti bei discorsi. Anche per questo bisogna andare al cinema con gli occhi bene aperti!
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Messaggioda ram| » mer apr 14, 2004 10:49 am

degli integralisti cattolici si sentiva la mancanza. gibson prende ispirazione dal padre, il quale ha recentemente dichiarato che l'olocausto è stato una "invenzione degli ebrei".

bella storiah.
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Messaggioda Roberto » gio apr 15, 2004 1:28 am

Torno adesso dalcinema, o rivisto "il vangelo secondo matteo" (non di quello del forum), ora è tardi, posso solo dire che mi ha convertito; Pasolini ha fatto il miracolo!
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Messaggioda Davide62 » gio apr 15, 2004 8:58 am

Roberto ha scritto:Torno adesso dalcinema, o rivisto "il vangelo secondo matteo" (non di quello del forum), ora è tardi, posso solo dire che mi ha convertito; Pasolini ha fatto il miracolo!

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Messaggioda Roberto » gio apr 15, 2004 9:28 am

Vabbè, non esageriamo, resto ateo, ma ammetto che Pasolini ed il suo Gesù mi hanno commosso.
La scena della crocifissione è bellissima, un vero capolavoro di sensibilità ed emozione. La madonna (la mamma di PPP) straziata dal dolore, l'innalzamento della croce, il dolore umano di Gesù, la sua debolezza profondamente umana, la musica che accompagnava... il tutto mi ha commosso e senza neppure uno schizzo di sangue, senza frustate e bastonate, ma con il profondo rispetto di un grande regista ateo, che ha saputo trasmettere lessenza "rivoluzionaria" di un dio in terra!
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Messaggioda Davide62 » gio apr 15, 2004 9:36 am

Roberto ha scritto:Vabbè, non esageriamo, resto ateo, ma ammetto che Pasolini ed il suo Gesù mi hanno commosso.
La scena della crocifissione è bellissima, un vero capolavoro di sensibilità ed emozione. La madonna (la mamma di PPP) straziata dal dolore, l'innalzamento della croce, il dolore umano di Gesù, la sua debolezza profondamente umana, la musica che accompagnava... il tutto mi ha commosso e senza neppure uno schizzo di sangue, senza frustate e bastonate, ma con il profondo rispetto di un grande regista ateo, che ha saputo trasmettere lessenza "rivoluzionaria" di un dio in terra!

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Messaggioda .:eZy:. » gio apr 15, 2004 9:58 am

Roberto ha scritto:Torno adesso dalcinema, o rivisto "il vangelo secondo matteo" (non di quello del forum), ora è tardi, posso solo dire che mi ha convertito; Pasolini ha fatto il miracolo!

Pasolini ha fatto tanti "miracoli", soprattutto per i nostri poveri spiriti "laici", è stato una fonte inesauribile di profondi spunti interiori, di una religiosità mancata-rifiutata. A ben vedere la vita stessa di PPP è stata una "passione". Il suo modo di essere altamente intellettuale ma così fragile e povero fino alla morte così sua, "cinematografica", borgatara ma sacrificale e simbolica.
Vedere con i suoi occhi le bellezze dei "sassi", la dignità negli sguardi umili degli attori di strada, come a suo tempo fecero Masaccio o Rosso Fiorentino... o l'affidare il ruolo di Maria a sua madre, Susanna... sono piccoli miracoli, "invenzioni? che fanno convertire.
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