nevskij ha scritto:La lettura dell'opera di Bach negli anni Sessanta era ancora legata a una concezione interpretativa romantica, come in generale tutta la musica del Settecento. La versione scelta per la colonna sonora, se non ricordo male, è quella di Klemperer e rispecchia quella concezione. Mentre gli altri brani (Webern, Prokof'ev, persino Mozart) sono ancora ascoltabili, i cori (soprattutto) bachiani risultano totalmente anacronistici per le nostre orecchie ormai abituate a decenni di ascolto filologico, ovvero: tempi più mossi, strumenti originali dal timbro trasparente, organici ridotti, fraseggio variato, dinamiche più delicate. Tutto qui.
Grazie Nevskij, interessantissime le tue "note" musicali: d'ora in poi sapremo a chi rivolgerci...
Tutto qui? Direi che non è poco...
Per un ascoltatore interessato ma non sufficientemente competente come il sottoscritto, significa mettere in crisi un modo "tradizionale" di ascoltare e "capire", quando possibile, la maggior parte delle interpretazioni di musica classica...soprattutto quando la propria discoteca non viene aggiornata da anni e la bibliografia si ferma a Massimo Mila.
Sarei curioso di verificare il confronto interpretativo che suggerisci in proposito ma temo di non possedere "l'orecchio" buono.
nevskij ha scritto:PS per ezyrider: impegnativo il tuo avatar...
Per quanto riguarda il mio "impegnativo" avatar, si tratta di un'opera di Segantini del 1890 e che ben rappresenta la "fatica" del vivere in montagna. La giornata triste non mi ispirava altro...spero di ritornare presto al buon vecchio Half Dome o meglio a Totò, Peppino e la Malafemmina