Piussi e Bonington

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Piussi e Bonington

Messaggioda Andrea Orlini » mar apr 20, 2004 9:23 am

Giorni fà leggendo su "Ladro di Montagne", la biografia di Piussi, arrivando al capitolo della salita al Pilone Centrale qualcosa non mi tornava. Quello in cui diceva riguardo al momento in cui avevano passato del materiale alla cordata britannica sopra la testa.
Mi sono riletto allora quello che il buon Chris scriveva in "Ho scelto di arrampicare" e in effetti le cose appaiono diverse. Ignazio afferma che hanno passato chiodi e cunei agli inglesi che poi sono saliti veloci in cima e quindi scesi senza aspettarli; Chris scrive invece che sono proseguiti con un artificiale da paura usando sassi incastrati e fettucce perchè la cordata franco-italiana tardava a passare il materiale richiesto.
Non che mi cambi la vita, chissà come è andata veramente.
Certo che se Ignazio fosse stato un po' più smaliziato, come un altro ben noto alpinista, avrebbe potuto vendere molti e molti libri citando il fatto e denunciando lo scippo della prima salita :wink:
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Re: Piussi e Bonington

Messaggioda Davide62 » mar apr 20, 2004 15:57 pm

Andrea Orlini ha scritto:Giorni fà leggendo su "Ladro di Montagne", la biografia di Piussi, arrivando al capitolo della salita al Pilone Centrale qualcosa non mi tornava. Quello in cui diceva riguardo al momento in cui avevano passato del materiale alla cordata britannica sopra la testa.
Mi sono riletto allora quello che il buon Chris scriveva in "Ho scelto di arrampicare" e in effetti le cose appaiono diverse. Ignazio afferma che hanno passato chiodi e cunei agli inglesi che poi sono saliti veloci in cima e quindi scesi senza aspettarli; Chris scrive invece che sono proseguiti con un artificiale da paura usando sassi incastrati e fettucce perchè la cordata franco-italiana tardava a passare il materiale richiesto.
Non che mi cambi la vita, chissà come è andata veramente.
Certo che se Ignazio fosse stato un po' più smaliziato, come un altro ben noto alpinista, avrebbe potuto vendere molti e molti libri citando il fatto e denunciando lo scippo della prima salita :wink:

Anche Whillans dice la stessa cosa, e Desmaison invece sostiene la versione di Piussi (del resto erano insieme).
Premetto che Piussi, che ricordo sempre accanto a Roberto Sorgato e Redaelli, è un personaggi che ammiro molto e che mi ha sempre dato un'impressione di grande forza e tenacia; però riguardo al Pilone del Freney devo citare un suo "non troppo onorevole" tentativo.
Esattamente un mese dopo la tragedia occorsa a Bonatti, Ignazio Piussi e Pierre Julien (altro duro di quelgi anni) si fecero portare in vetta al Bianco con un elicottero e discesero fino all'attacco del Pilone lingo la Cresta di Peuterey, evitando un lungo e faticoso (nonchè impegnativo) avvicinamento alla parete, nella speranza di battere sul tempo alcune cordate pronte a scattare sull'ambito pilastro.
Il tentativo naufragò sotto le principali difficoltà, comunque già in alto sul Pilone (anche se fino a lì c'era già stato Bonatti nel '59), a causa di una dimenticanza del materiale e del cambiamento del meteo.
Il resto lo conosciamo.
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Re: Piussi e Bonington

Messaggioda Andrea Orlini » mar apr 20, 2004 16:24 pm

Davide62 ha scritto:Anche Whillans dice la stessa cosa, e Desmaison invece sostiene la versione di Piussi (del resto erano insieme).
Premetto che Piussi, che ricordo sempre accanto a Roberto Sorgato e Redaelli, è un personaggi che ammiro molto e che mi ha sempre dato un'impressione di grande forza e tenacia; però riguardo al Pilone del Freney devo citare un suo "non troppo onorevole" tentativo.
Esattamente un mese dopo la tragedia occorsa a Bonatti, Ignazio Piussi e Pierre Julien (altro duro di quelgi anni) si fecero portare in vetta al Bianco con un elicottero e discesero fino all'attacco del Pilone lingo la Cresta di Peuterey, evitando un lungo e faticoso (nonchè impegnativo) avvicinamento alla parete, nella speranza di battere sul tempo alcune cordate pronte a scattare sull'ambito pilastro.
Il tentativo naufragò sotto le principali difficoltà, comunque già in alto sul Pilone (anche se fino a lì c'era già stato Bonatti nel '59), a causa di una dimenticanza del materiale e del cambiamento del meteo.
Il resto lo conosciamo.

Più che dimenticanza di materiale, lo aveva perso causa l'apertura del moschettone, o almeno così descrive il fatto nel suo libro.
Certo, il suo primo tentativo con l'uso dell'elicottero sarà parso poco onorevole, ma del resto come scrivi tu, tanti erano pronti a gettarsi sulla preda, nonostante gli inevitabili strali di Bonatti.
Conoscendolo un poco, secondo me si riscatta parzialmente quando afferma che, dal punto di vista morale, è stata senz'altro la sua più brutta salita.
ciau
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Messaggioda Davide62 » mar apr 20, 2004 16:38 pm

Ecco, non conoscevo il particolare del moschettone.
Anche Desmaison afferma che è stata un brutta salita e che non gli diede soddisfazzione.
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