da stefano michelazzi » gio apr 28, 2005 16:19 pm
da troll » gio apr 28, 2005 20:41 pm
da dags1972 » gio apr 28, 2005 22:28 pm
da teocalca » gio apr 28, 2005 22:30 pm
da stefano michelazzi » gio apr 28, 2005 23:21 pm
da brunovaldez » gio apr 28, 2005 23:43 pm
stefano michelazzi ha scritto:il fatto rimane cmq che la nestlé è una dellle maggiori sfruttatrici dei paesi poveri...o no?
da stefano michelazzi » ven apr 29, 2005 8:15 am
brunovaldez ha scritto:stefano michelazzi ha scritto:il fatto rimane cmq che la nestlé è una dellle maggiori sfruttatrici dei paesi poveri...o no?
scusa, caro stefano, ma non è che stai cazzeggiando un po' troppo in 'sti giorni??????????????
gli sfruttatori dei paesi poveri siamo tutti noi, non la "nestlé"
ciao ciao
da dogon » ven apr 29, 2005 8:19 am
stefano michelazzi ha scritto:
da anni c'è una battaglia contro gli abusi di questa società perciò se anche questa notizia è ormai obsoleta come descritto nell'antibufala è una notizia vera che dovrebbe far pensare...
ciao stefano
da dags1972 » ven apr 29, 2005 9:25 am
stefano michelazzi ha scritto:
già detto? vabbé io non l'ho letto...il fatto rimane cmq che la nestlé è una dellle maggiori sfruttatrici dei paesi poveri...o no?
da anni c'è una battaglia contro gli abusi di questa società perciò se anche questa notizia è ormai obsoleta come descritto nell'antibufala è una notizia vera che dovrebbe far pensare...
ciao stefano
da Franceska » ven apr 29, 2005 9:33 am
da dags1972 » ven apr 29, 2005 10:59 am
Franceska ha scritto:Era da tanto che non entravo nel forum, non ho più tempo...
Quello che mi sorprende è che mi sembrate tutti così incazzati uno con l'altro...
Appena uno parla subito tutti addosso...
Stefano sono con te parla, parla e continua a parlare alla facciaccia di tutta sta massa di gente che vorrebbe rinchiudersi nel proprio loculo...
da dema » ven apr 29, 2005 11:14 am
da elite 1972 » ven apr 29, 2005 11:16 am
FORMAGGI: Locatelli, Hirz
da ento » ven apr 29, 2005 11:50 am
BOICOTTA LA NESTLÈ
Ogni giorno 4000 bambini nel Sud del Mondo potrebbero essere salvati dalla morte per malattie e denutrizione se fossero allattati al seno e non con latte in polvere
Nonostante ciò la Nestlé e molte altre società produttrici di latte in polvere, pur di vendere i loro prodotti, non si fanno scrupolo a promuoverne l'uso con tecniche di marketing irresponsabili
Il boicottaggio è uno strumento democratico e efficace che noi consumatori abbiamo a disposizione per costringere la Nestlé a rivedere il proprio comportamento
Perché l'allattamento artificiale uccide
"Il numero di vittime causate dall'uso improprio del latte in polvere ogni mese è equivalente a quello che causò l'esplosione della bomba di Hiroshima nel 1945."
(James Grant, Direttore Esecutivo UNICEF)
Al Nord molti pensano che il latte in polvere sia migliore di quello materno, arricchito com'è di sali minerali e vitamine. Studi approfonditi hanno però confermato l'intuito del buon senso millenario: L'allattamento al seno è il miglior modo per iniziare la vita: è gratuito, salutare e protegge dalle più comuni infezioni, inclusa polmonite, infezioni alle orecchie e poliomielite e ha un importante effetto immunitario. Persino in Inghilterra, un bambino allattato con il latte artificiale è esposto 10 volte in più a malattie di tipo gastrointestinali rispetto ad un bambino allattato al petto.
Ma nelle società povere -sostiene l'UNICEF- i bambini allattati artificialmente sono esposti alla morte 25 volte in più di quelli allattati al seno.
Per quanto possa sembrare paradossale, la prima ragione è da ricercarsi nella denutrizione dovuta al fatto che molte famiglie guadagnano troppo poco per attenersi alle dosi prescritte. Secondo uno studio condotto dall'organismo inglese War on Want, nel 1974, in Nigeria, il costo dell'alimentazione artificiale di un bambino di tre mesi rappresentava il 30% del salario minimo di un operaio. Il costo passava al 47% quando il bambino raggiungeva i 6 mesi. Se consideriamo che dall'80 al '90 i salari sono diminuiti del 30-40%, non deve stupire se il latte è annacquato diverse volte più del prescritto, con il risultato finale che i bambini, lungi dal crescere belli e robusti, diventano rachitici e sottopeso fino a morire.
La seconda ragione per cui l'allattamento al biberon uccide, è la mancanza di igiene.
L'acqua con cui il latte è preparato è spesso malsana ed è impossibile sterilizzare biberon e tettarelle senza la comodità del fornello e senza disinfettanti.
Mamme con pochi soldi, poche comodità e poche conoscenze igieniche somministrano ai loro bambini latte allungato in biberon a malapena sciacquati, con tettarelle esposte all'aria, su cui si posano di continuo decine di mosche. Le inevitabili conseguenze sono infezioni intestinali che provocano diarree mortali.
Secondo l'UNICEF, un milione e mezzo di bambini muoiono ogni anno perché non sono allattati al seno
...Nonostante ciò molte società produttrici di latte in polvere, pur di vendere i loro prodotti, non si fanno scrupolo a promuoverne l'uso con tecniche di marketing irresponsabili...
Le responsabilità della Nestlé
"Trincerarsi dietro il paravento del libero mercato è ridicolo oltre che assurdo: con la stessa giustificazione si è trasformato il Terzo Mondo in un'enorme pattumiera dei paesi industrializzati. Nel caso del latte artificiale è ancora peggio: la Nestlé spaccia addirittura per "aiuti" le sue scorrette pratiche di Marketing"
(Dijbril Diallo, consigliere speciale dell'UNICEF)
In questo secolo è dilagato l'uso di alimenti per neonati. Un esempio è dato dal Cile: nel 1950 il 95% dei neonati venivano allattati al seno, vent'anni dopo solo il 20%. Altro esempio in Nigeria. dove i bambini venivano allattati fino all'età di circa quattro anni; con l'avvento degli alimenti artificiali, l'allattamento al seno smise, nel 70% dei casi, alla età di quattro mesi. In entrambi i casi le donne credevano fermamente ai vantaggi del latte in polvere e dicevano di essere state consigliate dal personale medico. Questo cambiamento di costumi è dovuto all'influsso dei paesi industrializzati. Il biberon è divenuto grazie alle campagne pubblicitarie simbolo di progresso e di salute a priori. Oltre a distribuire cartelloni pubblicitari recanti immagini di bambini sani e paffuti negli ospedali, le ditte produttrici si mettono in contatto con i medici locali. Organizzando corsi e seminari per il personale sanitario fanno entrare in uso i loro prodotti negli ospedali. I rappresentanti delle ditte arrivano a fingersi infermieri per convincere le donne incinte a comprare il prodotto commercializzato. In questo sono molto facilitati dalla carenza di informazioni mediche (spesso le uniche disponibili sono proprio quelle fornite dalle ditte produttrici).
Viveri "Gratis" Una delle più redditizie tattiche di marketing usata in particolar modo della Nestlé è di dare gratis il latte per bambini o i sostituti agli ospedali e ai reparti maternità. In molti casi, viene dato abbastanza latte perché tutti i bambini nati all'ospedale siano allattati con il biberon. Alle madri viene spesso dato anche un barattolo campione da portare a casa. Dare il latte con il biberon ai neonati fa si che il latte materno venga progressivamente a mancare e l'allattamento al seno diventi impraticabile. Di conseguenza il bambino diventa dipendente del latte artificiale. Una volta a casa, le madri non ricevono più il latte gratis, ma se lo devono comprare. Da questo nascono da una parte i profitti della multinazionale e dall'altra le spaventose conseguenze di malattie e denutrizione.
Tecniche di marketing irresponsabili I campioni gratuiti agli ospedali sono solo una strada per dare ai bambini il latte artificiale. Noi speriamo che le nostre campagne obblighino le compagnie a smettere presto di utilizzare questa tattica. Comunque, Nestlé adopera molte altre tattiche per persuadere le madri ed il personale medico a preferire l'allattamento artificiale. Queste includono:
· Promozione del latte per bambini al personale medico: Nestlé sa che, persuadendo il personale medico a raccomandare il suo latte, ottiene un appoggio determinante. Ciò è molto più efficace che convincere le madri singolarmente. E il prezioso tempo dei medici viene sprecato in visite di rappresentanti di vendita. La Nestlé inoltre distribuisce informazioni tendenziose ai medici: queste sono le uniche che molti riescono a ricevere.
· Pubblicità negli ospedali: praticamente tutte le madri possono allattare al petto se vengono loro forniti i giusti avvertimenti ed aiuti. Ma la loro fiducia verso l'allattamento naturale è minata dall'aggressiva pubblicità del latte in polvere. La pubblicità del latte per bambini nelle corsie o attraverso la distribuzione di volantini negli ospedali, implica inoltre la complicità del personale sanitario.
· Pubblicità Follow-on Milks" (latti per lo svezzamento): I Follow-on Milks sono giudicati dall'Assemblea Mondiale per la Sanità come "non necessari" e non salutari per i bambini sotto i 6 mesi. In molti paesi la Nestlé mette la sua etichetta e pubblicizza il suo "latte per lo svezzamento" per i bambini a partire da 4 mesi.
· Disorientamento delle madri e del personale medico: chiamando e confezionando il suo latte per lo svezzamento nella stessa maniera in cui chiama e confeziona il latte in polvere. In Pakistan, ad esempio, il latte per lo svezzamento viene spesso prescritto per i neonati.
· Influenze sui governi che vogliono proteggere l'allattamento al petto per legge. La Nestlé è una multinazionale molto potente e riesce ad esercitare un'influenza considerevole sui governi. La pressione esercitata dalle società per il latte in polvere ha ritardato e indebolito la legislazione da parte di molti governi e ha convinto le altre compagnie che l'industria può regolarsi indipendentemente dalla legislazione dei governi.
Perché proprio Nestlé? Nestlé, la multinazionale più potente del mondo nel campo agro alimentare, vende il 25% dei suoi prodotti nel Sud del Mondo e ccontrolla circa il 35-50 % del mercato globale del cibo per bambini, indirizzando tendenze di marketing che influenzano le altre ditte.
Nestlé ricorre a irresponsabili tecniche di marketing più spesso di ogni suo concorrente.
Identikit della multinazionale
Il colosso elvetico è sbarcato nel nostro paese nel 1913 costituendo la società Henri Nestlé e ha costruito il suo primo stabilimento tricolore nel 1924 ad Abbiategrasso, dove produceva latte condensato e farina lattea. Il salto di qualità è arrivato nell'88, con l'acquisizione dalla Cir di Carlo De Benedetti della Buitoni-Perugina per circa 1600 miliardi di lire. La seconda accelerazione italiana è arrivata indirettamente al termine della battaglia per il controllo della Perrier con la famiglia Agnelli. L'azienda svizzera si trovò in portafoglio (oltre alla fonte Sant'Antonio, rivenduta nel '94) i marchi di acqua minerale Vera, San Bernardo e una quota della Compagnie Financiere du Haut-Rhin (Cfhr). Nel dicembre '97, attraverso il gruppo Perrier-Vittel, Nestlé ha acquisito il 100% di questa compagnia finanziaria, e di conseguenza ha acquisito il gruppo San Pellegrino-Garma (Sanpellegrino, Levissima, Recoaro, Pejo, Fiuggi, Panna, Claudia e San Bitter). Ora la multinazionale controlla circa il 25% del mercato italiano di questo settore.
Nel luglio '93, con la prima tranche della privatizzazione, relativa ai surgelati e ai dolci del gruppo Sme, la Nestlé aggiunge alla sua ricca tavola i marchi Motta, Alemagna, La Cremeria, Antica Gelateria del Corso, Maxicono, Surgela, Marefresco, La Valle degli Orti, Voglia di pizza e Oggi in Tavola. L'acquisizione di Italgel, il cui pacchetto di controllo (62%) è costato 437 miliardi di lire, fa salire il fatturato della divisione italiana a 3765 miliardi di lire e consente alla multinazionale svizzera di entrare, anche in Italia, nel panorama dei gelati e dei surgelati. Infatti, secondo un vecchio patto tra multinazionali alimentari, al colosso di Vevey fu assegnato il diritto di sfruttamento del marchio Findus in diversi paesi europei ma non in Italia dove è tuttora in mano alla concorrente Unilever.
Nel nostro paese il gruppo svizzero conta 24 stabilimenti con circa 7 mila dipendenti e controlla, oltre a quelli già citati, i marchi Smarties, Kit Kat, Galak, Lion, Crunch, After Eight, Quality Street, Rowentree, Cailler, Toffee, Polo, Fruit Joy, Orzoro, Latte condensato e cioccolato Nestlé (dolci), Nestea, Beltè, Spumador (bevande), Vismara, King's (insaccati), Sasso (olio), Berni (conserve), Locatelli, Mio, Fruttolo, Fiorello (latticini), Pezzullo (pasta), Maggi (cucina generale), Friskies, Buffet (cibi per animali) e naturalmente il famigerato latte in polvere per neonati Nidina e i boicottati Nesquik e Nescafè (autentici portabandiera della multinazionale elvetica). Dopo i grandi acquisti negli ultimi anni la Nestlé italiana sta riorganizzando la sua presenza, vendendo marchi non ritenuti strategici e razionalizzando le produzioni.
A livello mondiale la Nestlé contende il primato nel settore agro-alimentare a Philip Morris e Unilever ed è presente in 66 paesi con più di 500 fabbriche, 210 mila addetti e un fatturato '94 di 56.8 miliardi di franchi svizzeri (circa 70 mila miliardi di lire) così ripartiti: 28% bevande, 27% prodotti a base di latte e dietetici, 26% prodotti alimentari diversi, 14,5% cioccolato, 4% medicinali. Secondo gli analisti il prossimo obbiettivo della campagna acquisti, è già ben delineato.Infatti dopo aver ceduto alcune partecipazioni nella cosmetica alla parigina L'Oreal, il vorace gruppo svizzero sembra da mesi mostrare notevole interesse sia nei confronti del colosso americano Cpc international (quella, per intendersi, delle zuppe Knorr) sia verso la divisione cibo per animali di Quaker Oats in Europa.
La fenomenale ascesa della Nestlé è da inquadrare in un processo da tempo in corso in molti paesi: il passaggio da un'industria alimentare locale e regionale ad una sovranazionale. Diversificazione geografica, forti disponibilità finanziarie, promozioni aggressive dei propri marchi consentono a poche multinazionali di colonizzare una fetta sempre più vasta del mercato a scapito delle piccole e medie imprese che si muovono in un'ottica nazionale.
Come ogni multinazionale, la Nestlè tiene molto alla sua immagine ed è proprio facendo leva su questa componente non secondaria che il boicottaggio può avere successo su questo gigante dai piedi d'argilla. Il gruppo svizzero non può infatti non essere seriamente preoccupato dall'approvazione da parte della Chiesa d'Inghilterra del boicottaggio della Nestlè, in seguito al quale, le vendite di Nescafè nel Regno Unito (che costituiscono approssimativamente un ottavo delle vendite totali) sono diminuite del 3%. Se la Chiesa Anglicana deciderà di disinvestire le proprie azioni Nestlè, pari a 1,4 milioni di sterline, la campagna riceverà un impulso ancora maggiore. Del resto la contrazione del fatturato dell'1,2 registrata dalla Nestlè nel '94 dovrebbe indurre il gruppo svizzero a rivedere la propria politica a livello mondiale per la promozione di latte per neonati. Questa contrazione è infatti dovuta principalmente al calo delle vendite negli Stati Uniti e nel Regno Unito, paesi dove il boicottaggio è stato portato avanti con maggior vigore.
da stefano michelazzi » ven apr 29, 2005 12:15 pm
dogon ha scritto:stefano michelazzi ha scritto:
da anni c'è una battaglia contro gli abusi di questa società perciò se anche questa notizia è ormai obsoleta come descritto nell'antibufala è una notizia vera che dovrebbe far pensare...
ciao stefano
...ricordi il dietrofront che il comune di TN ha dovuto fare lo scorso anno, dopo avre dato direttive agli asili comunali di non usare prodotti per l'infanzia della società? ...era stato sufficiente un breve incontro tra i dirigenti della società e i responsabili della provincia...la società si era limitata a ricordare quanti dipendenti impiega a Pejo...(tra l'altro nemmeno molti, avendo inoltre la concessione quasi gratuita...)
da dags1972 » ven apr 29, 2005 12:28 pm
ento ha scritto:Aggiungo un motivo, secondo me il principale, per cui è doveroso boicottare la Nestlè.BOICOTTA LA NESTLÈ
Ogni giorno 4000 bambini nel Sud del Mondo potrebbero essere salvati dalla morte per malattie e denutrizione se fossero allattati al seno e non con latte in polvere
da ento » ven apr 29, 2005 14:32 pm
dags1972 ha scritto:http://www.attivissimo.net/antibufala/boicottaggio_nestle/boicottaggio_nestle.htm
da troll » ven apr 29, 2005 19:45 pm
da dags1972 » ven apr 29, 2005 22:54 pm
ento ha scritto:dags1972 ha scritto:http://www.attivissimo.net/antibufala/boicottaggio_nestle/boicottaggio_nestle.htm
Tutto confermato quindi.
Un bel servizio 'sto sito.
da Herman » ven apr 29, 2005 23:19 pm
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