Referendum Costituzionale

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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda PIEDENERO » sab nov 05, 2016 9:35 am

PIEDENERO ha scritto:sicuri che si voterà il 04/12?

a molti conviene rinviare la data e i ricorsi presentati anche da "eminenti" personaggi si prestano allo scopo.

questi sò fuurbi!!
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda PIEDENERO » sab nov 05, 2016 13:02 pm

si.fidano. di renzi.



:lol:
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda Patrizio70 » sab nov 05, 2016 15:54 pm

La velocità è una virtù negativa della nostra epoca
!!!
???
Sarà tempo per dormir che noi non saremo
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda VECCHIO » mer nov 09, 2016 18:16 pm

Porcamiseria, gli statunitensi han deciso di cambiare alla grande!
Noi, in paragone, su una piccola modifica ci stracciamo le vesti e restiamo sul NO.
Siamo proprio decadenti.
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda coniglio » mer nov 09, 2016 18:25 pm

VECCHIO ha scritto:Porcamiseria, gli statunitensi han deciso di cambiare alla grande!
Noi, in paragone, su una piccola modifica ci stracciamo le vesti e restiamo sul NO.
Siamo proprio decadenti.


VECCHIO.
non farmi esser volgare.
mi sa che qui stiam perdendo l'orientamento logico della vicenda

Ieri Cacciari ha detto una roba di buon senso
(anche se poi Grillo alle volte pare faccia di tutto
per far si che le sue parole vengano strumentalizzate)
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda VECCHIO » mer nov 09, 2016 21:29 pm

coniglio ha scritto:
VECCHIO ha scritto:Porcamiseria, gli statunitensi han deciso di cambiare alla grande!
Noi, in paragone, su una piccola modifica ci stracciamo le vesti e restiamo sul NO.
Siamo proprio decadenti.


VECCHIO.
non farmi esser volgare.
mi sa che qui stiam perdendo l'orientamento logico della vicenda

Ieri Cacciari ha detto una roba di buon senso
(anche se poi Grillo alle volte pare faccia di tutto
per far si che le sue parole vengano strumentalizzate)


Sono pienamente d'accordo con te!
Noi ormai siamo completamente via di senno, non riusciamo più a fare nulla che ci aiuti a vivere.
E tutti continuiamo caparbi a sbattere la testa di qua o di là.
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda coniglio » lun nov 21, 2016 12:01 pm

Caro Michele Santoro, ti ringrazio del tuo articolo di ieri, che spero sia l’inizio della tua collaborazione al Fatto. Tantopiù che, partendo dal docufilm Robinù e dalla devastazione sociale che racconta, arrivavi a conclusioni sul referendum costituzionale che dissentono dalle nostre. E, come sai e sanno i nostri lettori, il Fatto non è una caserma: anzi siamo sempre felici di confrontarci con chi la pensa diversamente per metterci in discussione.

Ed è quel che ho provato a fare dinanzi al tuo astensionismo-agnosticismo sul Sì e sul No, domandandomi se non sia esagerata la passione civica che mettiamo nel difendere la Costituzione da ogni minaccia, fin dalla nostra nascita, quando Antonio Padellaro illustrò la nostra linea politica: la Costituzione del 1948. Checché se ne dica, non l’abbiamo mai ritenuta un totem intoccabile e siamo sempre stati aperti a proposte migliorative; ma al contempo ci siamo sempre opposti al mito del “cambiamento” fine a se stesso, visto che ben poche delle tante (43 articoli su 139) riforme di questi 68 anni l’hanno migliorata: anzi quasi tutte l’hanno peggiorata. Quando, nel marzo 2014, fu presentato il ddl Boschi-Verdini-Berlusconi (già, tra i coautori c’è anche B., che poi ha cambiato idea, forse), lo esaminammo con spirito laico, ci confrontammo con i migliori costituzionalisti e scrivemmo ciò che pensiamo: è una schiforma da respingere.

Allora, nel fronte del No, non c’erano Grillo, Brunetta, Salvini, D’Alema, De Mita, né gli altri “mostri” evocati dalla spudorata banda Renzi per screditare chi semplicemente si oppone a una controriforma sbagliata, scritta coi piedi, caotica e pericolosa. Eravamo soli con le nostre ragioni, quando ancora il No sfuggiva al radar dei sondaggi. Per due anni e mezzo abbiamo ripetuto fino alla noia che il No è doveroso, non per cacciare Renzi (cosa che i cittadini potranno fare o meno quando si deciderà a sottoporre il suo programma agli elettori) o far vincere Tizio o Caio, ma per scongiurare un danno alla Costituzione, cioè al nostro stare insieme. Se poi altri, anche i più lontani da noi, sono venuti sulle nostre posizioni, non possiamo che rallegrarcene, anche se non abbiamo né avremo nulla a che fare con loro.

Tu invece hai una visione tutta politico-partitica del referendum, infatti lo vivi non per quello che è: l’occasione di dire Sì o No al peggioramento della Carta. Ma per quello che non è: un antipasto dell’“Apocalisse”, cioè la vittoria di Grillo, che non è all’ordine del giorno il 4 dicembre e, se alle elezioni politiche si verificherà, andrà sottoposta al nostro vaglio critico, mettendo alla prova i vincitori.

Tu attribuisci a Grillo presunte somiglianze con Trump e alleanze con “Salvini e Meloni, come a Roma” (dove – com’è naturale nei ballottaggi – alcuni di destra hanno votato Raggi, altri Giachetti, altri si sono astenuti). Capisco bene che, con le immagini dei baby boss di Robinù negli occhi, tu avverta l’urgenza di una risposta immediata della politica al disastro sociale che produce quelle aberrazioni. Ma che c’entra Grillo, che mai ha governato da quelle parti? Qualcosa potrebbe dirci il Pd che l’ha fatto per un bel pezzo, fino a suicidarsi a Napoli e a consegnarsi a un De Luca in Campania. E che c’entra il referendum, che non decide chi ci governerà, ma solo se la Costituzione (che tu non citi mai) verrà stracciata o si salverà? Non credo che l’eventuale vittoria del No salderà la triade “Trump- Grillo-Salvini” che tu schiacci sull’“idea della tolleranza zero, l’ansia di ordine, sicurezza” e “patria nazione con pochi stranieri” alla Haider. L’inutile e demagogico reato di clandestinità fu creato da Maroni, il M5S ha chiesto di abrogarlo e Renzi l’ha conservato per amor di popolarità (che sia più populista dei grillini?). E con che faccia, mentre traffica con Verdini e B., il governo spaccia il Sì come progressista e il No come reazionario?

Contro la schiforma sul merito, e non per opportunismo, c’è tutto il meglio della sinistra senza partito: Anpi, Fiom, Cgil, Magistratura democratica, i migliori costituzionalisti. Col Sì troviamo invece Confindustria, Marchionne, Jp Morgan, governo Usa, cancellerie e troike europee, cioè le lobby che non sono un’invenzione dei 5Stelle, ma il cancro che corrode la nostra sovranità e dignità nazionale. La loro urgenza è lampante: eliminare o depotenziare tutti i poteri di controllo sul governo, per telecomandare un burattino solo al comando con una semplice telefonata, senza il fastidio di un’opposizione, un presidente, una Consulta, una Regione, un pm che si mettono di traverso.

Perciò diciamo No: per poterci scegliere i senatori, per evitare che una masnada di consiglieri regionali e sindaci inquisiti invadano il Senato coperti da immunità, per conservare i contrappesi della democrazia liberale fondata sulla sovranità e la partecipazione popolare. Anch’io, come te, spero che giornali e tv restino accesi per illuminare l’opinione pubblica (possibilmente con informazioni corrette, non con la propaganda tipo Rai&giornaloni) e gli intellettuali continuino a pensare (possibilmente per difenderci dalle imposture del potere, non per rilanciarle). Così magari, la prossima volta, riusciranno a capire (senza giustificarli) perché tanti americani che 8 anni fa votavano Obama ora votano Trump, tanti francesi che prima votavano socialista o gollista voteranno Le Pen, tanti italiani che prima votavano sinistra o destra ora votano – per fortuna – non un fascionazi, ma una Raggi o un’Appendino. E potranno aiutare i “democratici” a cambiare prima, anziché piangere o protestare dopo.

Nella speranza di averti trasmesso almeno un po’ dell’entusiasmo che ci anima nella bella battaglia per la Costituzione, cioè per il No, ti saluto con affetto. E attendo il tuo prossimo articolo.
di Marco Travaglio | 19 novembre 2016
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda coniglio » lun nov 21, 2016 14:29 pm

Cari italiani che vivete all’estero, in questi giorni avete ricevuto una lettera firmata e spedita in 4 milioni di copie a tutti voi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi in uno dei suoi più riusciti travestimenti: quello di segretario del Pd e leader del comitato BastaunSì. In pratica, questo signore nella sua seconda veste ha chiesto a se stesso nella sua prima veste l’elenco dei vostri nomi e dei vostri indirizzi postali e se lo è concesso tramite il suo ministro dell’Interno Angelino Alfano, che contemporaneamente lo negava a Giuseppe Gargani, leader del Comitato Popolare per il No. Così soltanto lui ha potuto raggiungervi uno per uno a domicilio, fingendo di informarvi sulle modalità di voto e sul contenuto della sua cosiddetta “riforma” costituzionale, impedendo a chi la contrasta di fare altrettanto. Il che già dovrebbe indurvi a diffidare di lui e a cestinarla. Se invece foste tentati di leggerla, sappiate che tutto ciò che egli vi scrive, tranne forse la sua firma in calce, è falso. Un po’ come l’opuscolo che un altro venditore di aspirapolvere farlocchi, Silvio Berlusconi, non a caso coautore di questa “riforma” a quattro mani con Renzi, inviò a milioni di elettori in Italia e all’estero nel 2001, dal titolo Una storia italiana.
1. Renzi vi racconta che la sua “riforma” metterà fine alla “politica debole che si perde in un mare di polemiche” e la farà finita con un “Paese instabile, che cambia premier più spesso di un allenatore della Nazionale”: “63 governi in 70 anni”, “il record mondiale di instabilità”. Ora, a parte il fatto che la prima Repubblica ebbe il record mondiale della stabilità, visto che fu governata per quasi 50 anni dalla stessa maggioranza imperniata sulla Dc e i suoi alleati, sia pure con diversi premier, quei 63 governi sarebbero stati 62 se non fosse arrivato Renzi. In questa legislatura l’Italia ha cambiato governo una volta sola, nel 2014, e proprio per colpa di Renzi, massimo fattore di instabilità e polemiche, che impose al Pd di rovesciare il governo Letta per andare al potere con la stessa maggioranza: altrimenti l’Italia avrebbe avuto lo stesso governo per l’intera legislatura. Se vincesse il Sì, tutto questo potrebbe ripetersi, visto che nessuna norma della “riforma” lo impedirebbe.
2. Renzi vi racconta che, da quando lui è al governo, l’Italia è “rispettata all’estero”. È la stessa frottola che già raccontava Berlusconi quando l’Italia toccò il minimo storico di prestigio internazionale. Lo stesso sta purtroppo accadendo con Renzi, continuamente umiliato in Europa per le bugie sui conti pubblici, per gli impegni non rispettati e per la sua totale incapacità di essere credibile agli occhi dei partner.
3. Renzi vi racconta che “superiamo finalmente il bicameralismo paritario, un sistema legislativo che esiste solo in Italia”. Voi, soprattutto se abitate negli Stati Uniti o in Francia, sapete benissimo che forme di bicameralismo paritario esistono in molte grandi democrazie senza pregiudicare l’efficienza delle istituzioni. Quanto al presunto “estenuante ping-pong tra Camera e Senato” cui sarebbe costretta “ogni legge” che impiegherebbe “anni” per essere approvata, sappiate che in Italia, nell’ultima legislatura, è stata approvata una legge ogni 5 giorni: 202 leggi sono passate al primo colpo, mentre la “navetta” ne ha riguardate pochissime (43 approvate con tre passaggi tra le due Camere, 5 con quattro, una con cinque e una con sei).
4. Renzi vi racconta che la causa dei 63 governi in 70 anni è stata il “doppio voto di fiducia al governo da parte di Camera e Senato” (la “riforma” riserva la fiducia alla sola Camera). Bugia: solo 2 governi su 63, quelli di Romano Prodi, caddero per la sfiducia del Senato. Tutti gli altri, compreso quello di Letta a opera di Renzi, caddero fuori dal Senato e quasi sempre fuori dal Parlamento per manovre di Palazzo.
5. Renzi vi racconta che “questa riforma, definendo le competenze tra Stato e Regioni, mette fine all’assurda guerra tra enti pubblici che ogni anno si consuma in centinaia di ricorsi alla Corte costituzionale”. Falso: le Regioni a statuto speciale, le più costose e sprecone, non vengono toccate, anzi conteranno ancor di più, mentre quelle ordinarie verranno espropriate della loro sacrosante competenze sul controllo del territorio e dunque delle grandi opere (anche quelle iper-costose e inutili o dannose e inquinanti, tipo Tav Torino-Lione, Ponte sullo Stretto, inceneritori, oleodotti, gasdotti, trivelle petrolifere), che tornano nelle mani dell’uomo solo al comando a Roma in nome di un imprecisato “interesse nazionale”. Concetto talmente fumoso da autorizzare i governi a immischiarsi in qualsiasi materia che la “riforma” lascia alle Regioni, innescando non meno, ma più contenziosi fra governo centrale ed enti periferici. Lo stesso caos produrrà la nuova categoria delle “disposizioni generali e comuni” e “di principio”, che porteranno altra conflittualità sulle competenze fra Stato e Regioni.
6. Renzi vi racconta che “questa riforma riduce finalmente poltrone e costi della politica”. Ma in Italia, secondo uno studio Uil, i cittadini che vivono di sola politica sono 1 milione e 100 mila. La riforma riduce i senatori da 315 a 100: un taglio impercettibile con un risparmio irrisorio per lo Stato: circa 40 o 50 milioni all’anno (dati della Ragioneria dello Stato e bilancio preventivo del Senato), a fronte di oltre 800 miliardi di spesa pubblica. E a che prezzo? Quello di rinunciare all’elettività dei senatori, che non saranno più scelti dai noi elettori, ma dalla peggior Casta politica: quella dei Consigli regionali. Che manderanno in Senato 95 fra sindaci e consiglieri (più 5 nominati dal Quirinale), per giunta muniti dell’immunità parlamentare dagli arresti, dalle intercettazioni e dalle perquisizioni: un privilegio che la Costituzione riserva ai parlamentari eletti, cioè non a loro.
7. Renzi vi racconta che “la riforma elimina enti inutili come il Cnel (1 miliardo di spesa)”. Il plurale “enti inutili” è truffaldino: l’unico ente inutile che sparisce – usato come specchietto per le allodole per oscurare le magagne degli altri 46 articoli stravolti della Costituzione – è appunto il Cnel. Che però non costa 1 miliardo, ma appena 8,7 milioni l’anno (vedi bilancio del 2015), di cui 4-5 per il personale residuo che verrà trasferito alla Corte dei Conti e dunque lo Stato continuerà a pagarlo. Ben altri risparmi si sarebbero ottenuti abolendo il Senato (2,8 miliardi costo a legislatura) o dimezzando – come Renzi aveva promesso – il numero e gli stipendi di tutti i parlamentari, lasciandoli eleggere direttamente dal popolo.
8. Renzi vi racconta che la “riforma garantisce più poteri alle opposizioni… senza toccare i poteri del Presidente del Consiglio, né alcuno dei ‘pesi e contrappesi’ che garantiscono l’equilibrio tra i poteri dello Stato”. Menzogna: il governo conterà molto di più, e non solo per la legge elettorale Italicum che regala il 54 per cento della Camera, e dunque il governo, al capo del partito più votato (anche nel caso in cui rappresenti solo il 20 per cento dei votanti, pari al 12-13 per cento degli elettori). Ma anche perché il governo avrà una corsia preferenziale in Parlamento, per i suoi disegni di legge, che andranno approvati entro 70 giorni (art. 72 della “riforma”): la stessa priorità non è prevista per le leggi di iniziativa parlamentare, così il governo monopolizzerà vieppiù l’attività legislativa del Parlamento, dettandogli la propria agenda. Nulla è previsto per le opposizioni, se non la promessa di una legge che dovrebbe disciplinarne i diritti: una legge mai scritta, affidata al buon cuore della futura maggioranza.
9. Renzi vi racconta che “per decenni tutti hanno promesso questa riforma… ma si sono dimenticati di realizzarla”. Falso: questa riforma, che modifica 47 articoli su 139 della Costituzione, così com’è non è stata mai promessa da nessuno. E men che meno dal Pd, che l’ha imposta a un Parlamento riottoso con ogni sorta di forzature e senza alcuna legittimità (governa con i suoi mini-alleati in forza di una maggioranza illegittima, drogata dal “premio” della legge elettorale Porcellum già cancellata come incostituzionale dalla Consulta). Il Pd nel 2013 ottenne la maggioranza – anche da una parte di voi italiani all’estero – in base a un programma elettorale che non prometteva di riscrivere un terzo della Costituzione, ma solo di ritoccarla in pochi punti: per allargare la “partecipazione democratica” e per dare “applicazione corretta e integrale di quella Costituzione che rimane tra le più belle e avanzate del mondo”. Programma che la “riforma” calpesta e ribalta, tradendo la fiducia di noi elettori.
10. Renzi vi invita a votare Sì per “andare avanti”, mentre il No significherebbe “tornare indietro”. Balle. La Costituzione americana del 1789 prevedeva senatori nominati dall’alto, poi nel 1913 fu emendata per farli eleggere direttamente come i deputati. Andare avanti significa allargare, non restringere, la partecipazione popolare, soprattutto in un Paese come l’Italia dotato di una Costituzione che all’art. 1 recita: “La sovranità appartiene al popolo”. È la “riforma” renziana che ci fa tornare indietro, ai tempi dell’Italia monarchica e dello Statuto albertino, quando i senatori erano nominati e non eletti.
Come vedete, cari italiani residenti all’estero, Renzi vi ha presi in giro, approfittando biecamente della vostra lontananza dall’Italia. Ma per fortuna, anche grazie alla Rete, è facile sbugiardarlo. Se grattate gli slogan e le foto patinate dei suoi incontri con i capi di Stato, e sul retro emergerà la vera domanda che il piccolo piazzista di aspirapolvere vi sta rivolgendo: rinunciate al diritto di eleggere i senatori per farli scegliere a noi della Casta? Una domanda tanto più inquietante e provocatoria per voi, italiani di oltre confine, che oggi siete rappresentati da 6 senatori eletti nei collegi esteri, mentre la “riforma” abolirà quella quota di rappresentanza, tagliandovi fuori dal primo ramo del Parlamento, che se vince il Sì sarà riservato ai delegati-nominati delle 20 regioni, di 21 comuni e del Colle.
Se vi occorrono altri chiarimenti, scrivetemi a segreteria@ilfattoquotidiano.it. Difendiamo tutti la nostra Costituzione e i nostri diritti: da quello di votare a quello di essere correttamente informati.

di Marco Travaglio | 14 novembre 2016
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda PIEDENERO » mer nov 23, 2016 11:08 am

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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda coniglio » mer nov 23, 2016 11:12 am

Signori, siamo al decisionismo puro.
c'è a chi piace però #-o
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda PIEDENERO » mer nov 23, 2016 11:57 am

Sul merito di questa riforma si è detto sottolineandone gli aspetti autoritari, le incongruenze, gli errori tecnici e le brutture varie, ma il peggio di questa squallida vicenda della riforma costituzionale, più ancora che il suo merito, è il modo con cui è stata varata e con il quale viene difesa nella campagna referendaria.

Il peccato di origine sta nell’approvazione da parte di un solo partito che disponeva di una maggioranza fittizia, prodotta da una legge già dichiarata incostituzionale e con la copertura di un Presidente che ha dato una interpretazione troppo disinvolta dei suoi obblighi di fedeltà alla Costituzione vigente.

Il Pd si è arrogato il potere di fare le regole per tutti grazie ad un atto di forza ed ha imposto, letteralmente imposto, delle regole decise solo da esso, al di là delle considerazioni giuridico-formali sulla legittimità ad operare in materia costituzionale di un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale, sul piano politico sostanziale questo è un atto delinquenziale che distrugge il patto comune.

Ora cerca di sanare tutto questo con un referendum-plebiscito condotto con ogni scorrettezza possibile: la Rai è stata occupata dal Si ed in particolare dal Presidente del Consiglio che si è installato nei suoi studi. Si fa costantemente del terrorismo psicologico inventando le catastrofi più strampalate se vincesse il NO, giungendo ad affermare che se ciò accadesse, l’Italia uscirebbe dall’Euro (sono un sostenitore della fine dell’Euro, ma cosa c’entra con il referendum e sulla base di quale nesso logico si sostiene una cosa del genere?).

Anzicché respingerle a tutela dell’indipendenza nazionale, ci si avvale di ogni interferenza straniera di Capi di Stato e di Governi neppure appartenenti alla Ue, di stampa e di Banche. Si definisce “marmaglia” tutto il fronte delle opposizioni, a conferma del carattere impositivo e di regime di questa riforma.

Ed a tutto questo si aggiunge la ciliegina del voto di scambio confessatamente organizzato dal presidente di una popolosa regione. Mancano solo i brogli nel voto, ma siamo ancora in tempo a vederli.

Il Pd sta dando prova di una vocazione totalitaria che non sfocia in una aperta dittatura solo perché le condizioni storiche non lo consentono.

Ormai mancano circa 10 giorni alla fine di questa bruttissima campagna referendaria, ricca di insulti, che ha scavato trincee di odio che non si colmeranno il 5 dicembre, nella quale entrambi gli schieramenti hanno assunto “il viso dell’arme” senza concedere nulla all’avversario (ed ammetto di aver fatto anche io molte concessioni alla logica dello scontro senza mediazioni, quello che concepisce solo l’inimicizia assoluta). Ma questo è il frutto inevitabile di quello che c’era dietro: non si mette mano al patto comune in questo modo oltraggioso per la democrazia.

Stroncare la riforma con un secco no è una prima misura a difesa della democrazia. Prima ma non ultima: dopo occorrerà fare i conti con questo tentato colpo di mano e non saranno conti leggeri.

Aldo Giannuli
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda scairanner » mer nov 23, 2016 12:02 pm

PIEDENERO ha scritto:Immagine


Referenzium prostituzianale
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda al » mer nov 23, 2016 13:47 pm

che casa pound difenda una costituzione che ci tutelerebbe da una svolta autoritaria è un mistero.

comunque

che dei comunisti siano dei sinceri democratici è un mistero


Votate SI
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda MarcoS » mer nov 23, 2016 15:22 pm

al ha scritto:che casa pound difenda una costituzione che ci tutelerebbe da una svolta autoritaria è un mistero.

comunque

che dei comunisti siano dei sinceri democratici è un mistero


Votate SI
magari CP è contraria non (solo) per la svolta autoritaria ma per tante altre cose antipatiche contenute nella schiforma. Sulla quale evidentemente non ti sei informato a sufficienza. Del resto ragionando a stereotipi come fai non c'è da stupirsene.

in aggiunta

Ebbene sì! Confesso. Questa riforma costituzionale proprio non la capisco. Sarà perché sono un ingegnere ma ogni volta che vedo una cosa mi chiedo: a che serve? Come funziona?

Ci hanno detto che la riforma sottoposta a referendum serve a dare stabilità ai governi: chi vince governa 5 anni e chi perde si lecca le ferite per un pari tempo. Che bello! Uno vota e non ci pensa più per ben 5 anni: che meraviglia! Peccato però che la stabilità dei governi dipende dalla ampiezza numerica delle maggioranze parlamentari e dalla loro omogeneità.

Ma tutto questo si ottiene con la legge elettorale. Con quella appena approvata, ad esempio. Se non ricordo male si chiama Italicum. Un premio di maggioranza stratosferico e deputati in massima parte scelti dalle segreterie degli italici partiti. Mi risulta però che ci sia già un accordo per modificare la legge elettorale a prescindere dagli esiti del referendum. E allora di che parliamo?

Si dice poi che il bicameralismo perfetto vada superato perché con questo sistema l’iter di approvazione delle leggi diventa troppo lungo. Peccato che la media annuale delle leggi approvate tra il 1997 e il 2006 sia in Italia di 153 leggi, contro le 146 della Germania, le 70 della Francia, le 47 del Regno Unito e le 50 della Spagna (Valerio Di Porto – Il Filangeri Quaderno 2007). Una produzione talmente eccessiva che se ne è accorto persino il Sole 24 Ore che il 20 aprile 2015 lamentava il fatto che ogni giorno in Italia vengano scritte 21 pagine di nuove leggi. In Italia abbiamo un numero di leggi abnorme (multipli di quelle degli altri paesi). Leggi spesso contraddittorie, che generano inefficienza nel sistema. Insomma più che un problema di quantità abbiamo un problema di qualità.

Personalmente, siccome sulla qualità è bene non sperare, preferirei limitare i danni diminuendo la quantità delle nuove leggi e propterea quod voterei volentieri a favore di una riforma che introduca il tricameralismo perfetto o, meglio, una riforma che stabilisca l’apertura del Parlamento per legiferare solo il primo lunedì del mese e solo dei mesi dispari! D’altro canto il bicameralismo perfetto non ha impedito negli ultimi trenta anni di approvare una decina di riforme delle pensioni (Amato, Dini, Prodi, Maroni, Fornero, …), della scuola (Berlinguer, Gelmini, la Buona Scuola, …), e poi del lavoro e solo negli ultimi 20 anni tre leggi elettorali e tre riforme costituzionali.

Insomma, come si dice a Milano, fare e disfare è tutto un lavorare … anche se avendo ormai sessanta anni mi piacerebbe qualche argomento nuovo nel dibattito politico.
Pare curioso poi che tra le motivazioni della riforma ci sia quella che il premier in Italia ha poco potere. Peccato che al punto della Costituzione ‘poteri del premier’ la riforma non modifichi nulla. In ogni caso la attuale costituzione non ha impedito a nessun premier di nominare propri fedeli in RAI o nelle principali aziende di Stato o quasi. Tant’è che Renzi ha nominato Campo Dall’Orto in Rai e Descalzi all’ENI, solo per fare un esempio ovviamente e absit iniuria verbis, senza che nessuno ci trovasse nulla di strano.

Certo con la riforma si riduce il numero dei senatori, ma siamo proprio così certi che per ridurre il numero dei parlamentari ci sia bisogno di una riforma costituzionale? E poi non era più semplice abolirlo? Idem per le Province. Se una assemblea elettiva serve deve essere mantenuta al massimo livello di efficienza e di controllo democratico (elezione diretta) altrimenti si chiude del tutto.

Ma se volevamo proprio un governo forte e autoritario, l’autorevolezza è un’altra cosa, e con meno parlamentari perché non abbiamo votato nel 2006 la riforma proposta da Berlusconi? Mi piacerebbe proprio chiederlo agli attuali fautori del Sì. Tra questi ne riconosco molti che nel 2006 facevano propaganda contro la riforma di Berlusconi, che almeno aveva il pregio, pur riducendo il numero dei parlamentari, di non far nominare i senatori dai tanti Caligola che circolano nelle aule dei consigli regionali. Avremo quindi tanti cavalli nel nuovo senato, e saranno cavalli che con qualche favore e qualche scambio trottano, e trottano parecchio (De Luca in Campania e Vicino in Lucania docent). In aggiunta i nuovi Caligola non distinguono un cavallo da un somaro per loro l’unica cosa che conta è il do ut des.

Però Berlusconi ha le TV, dicevano le anime candide, … mentre oggi a favore del Sì è schierata solo la RAI … e Mediaset (vedi dichiarazioni di Confalonieri).
Peccato che per il No ci sia una accozzaglia. E per il Sì? A parte De Luca, Verdini, De Filippo, Margiotta e il duo Pittella? Purtroppo il ceto politico, e non solo, è quello che è ovunque si guardi. Però che razza di argomento è: non ti senti a disagio a votare come …? Ma scusate votiamo per miss Italia, per Antipatici contro Simpatici oppure per la riforma costituzionale che dovrebbe essere proprio l’atto fondamentale in cui si riconoscono tutte le accozzaglie? Insomma la Costituzione è un po’ come le regole per il calcio. Roma e Lazio forse si odiano ma in campo rispettano lo stesso copione e entrambe lo hanno accettato. Proprio quelli che oggi votano Sì, e lo stesso Renzi, nel 2006 ce lo spiegavano con saccente condiscendenza.

Insomma a che serve questa riforma? Come funziona? E soprattutto se Renzi ci chiede più potere vorrei sapere cosa ne vuole fare di questo potere che chiede. Pensioni, lavoro, scuola, legge elettorale … Uffa!
La verità è che ancora una volta cazzeggiamo , fiumi di parole su cose inessenziali, inutili e nate morte invece di produrre un piano serio su come uscire dalle secche in cui siamo finiti. Si cari miei, nate morte perché se anche la riforma fosse approvata dovremo darci subito da fare per cambiarla, e questo lo sanno anche i sassi. Anche i sassi che conservano un minimo di onestà intellettuale pur votando Sì. Così come anche i sassi nel 2001 sapevano che la riforma del Titolo 5, anche all’epoca fatta dal PD che inseguiva la Lega sul terreno federalista, avrebbe prodotto disastri ma che fu lo stesso proposta e, in quel caso, votata nel referendum dal PD con la benevola astensione del centro destra dell’epoca (34 % dei votanti).

Renzi spesso ci dice che se vincesse il No torniamo indietro di 30 anni: magari!!! Magari. Trenta anni in meno di riforme sbagliate.
Di recente c’è stato un altro referendum. Quello sulle trivelle. In quel caso Renzi invitava ad andare al mare e sosteneva gli investimenti a Tempa Rossa definiti una infrastruttura utile per il sud. In quella occasione emerse lo scandalo del trattamento illegale dei rifiuti del Cova, dello scambio clientelare fatto dal sindaco di Corleto e i petrolieri, della assenza di controlli e di monitoraggi e tanto altro di cui non si vede il fondo. Prima che qualcuno mi dica: ‘tu guidi l’auto e poi non vuoi il petrolio’ preciso che quando guido l’auto osservo il codice della strada e se lo violo ne subisco le sanzioni. In tema di petrolio l’unica cosa che chiedo è che le estrazioni vengano fatte nel pieno rispetto delle leggi. In quella occasione Renzi ha maramaldeggiato, sbeffeggiato in modo ignobile tanti cittadini preoccupati della propria salute dicendo e diffondendo a mezzo stampa-propaganda notizie quanto meno inesatte se non completamente sbagliate.
Se Renzi vuole più potere mi deve dire esattamente cosa ne vuole fare di questo potere perché io di lui non mi fido troppo.

Pietro De Sarlo
http://scenarieconomici.it/questa-riforma-costituzionale-proprio-non-la-capisco-di-pietro-de-sarlo/
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda VECCHIO » mer nov 23, 2016 17:28 pm

Mi è venuto in mente che quei "Bamboccioni" di americani, se non mi sbaglio, erano venuti qui da noi una settantina di anni fa a cancellare il nazifascismo insieme ad alcuni alleati ed erano pure più o meno in accordo coi russi, poi avevano sganciato due bombette sui testardi giapponesi per farli smettere, i due poi han lasciato delle basi nucleari qua e là.
Anche se vincerà il si, noi continueremo a contare poco....... i vecchi poi straparlano soltanto #-o
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda coniglio » mer nov 23, 2016 18:16 pm

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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda coniglio » mer nov 23, 2016 18:17 pm

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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda MarcoS » mer nov 23, 2016 18:23 pm

VECCHIO ha scritto:Mi è venuto in mente che quei "Bamboccioni" di americani, se non mi sbaglio, erano venuti qui da noi una settantina di anni fa a cancellare il nazifascismo insieme ad alcuni alleati ed erano pure più o meno in accordo coi russi, poi avevano sganciato due bombette sui testardi giapponesi per farli smettere, i due poi han lasciato delle basi nucleari qua e là.
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Go come idea che no te ghe miga capìo ben cossa che succede co' sto referendum...
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda coniglio » mer nov 23, 2016 18:26 pm

ultima roba.
se davvero volete affronbtarla sotto un profilo squisitamente tecnico:
http://media.wix.com/ugd/14a30c_3cc446f ... 154dee.pdf

è roba tecnica, di settore. però, se vi va di cimentarVi, c'è tutto
un abbraccio
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Re: Referendum Costituzionale

Messaggioda MarcoS » mer nov 23, 2016 18:43 pm

questo è meno tecnico invece :mrgreen:

Le motivazioni del “Sì” sono quasi sempre granitiche. Ripercorriamole insieme.

“Votate Sì perché così si risparmia”. Certo. Quel tanto che basta per poi sputtanarlo, peraltro con gli interessi, a vantaggio della prima marchetta che tornerà utile per vincere le elezioni.

“Votate Sì perché si velocizza l’iter delle leggi”. Che è già velocissimo, ma solo quando c’è da approvare qualche legge diversamente inebriante. Tipo Lodo Alfano, Legge Fornero o salvabanche, che richiesero meno di venti giorni per essere consegnate alla Storia.

“Voto Sì perché non mi convince la compagine del No” (Federico Rampini). Di fronte a un’argomentazione così forte, nulla si può controbattere. Si è come travolti da troppa grandezza, quasi come se ci trovassimo di fronte Orfini in slip pervinca e ciabatte cremisi.

“Voto Sì perché l’ha detto il partito”. È così che ragionano molti over 60 rimasti ancora al Pci. E saranno probabilmente decisivi nel risultato finale.

“Questa riforma mi fa schifo, quindi voto Sì” (Massimo Cacciari). Anch’io trovo che i Modà facciano pena. Quindi fondo subito un loro fan club. E lo chiamo “Ecco i nuovi Pink Floyd”.

“Votate Sì perché il o è un’accozzaglia di tutti contro uno solo” (Matteo Renzi). Detto che così parlando Renzi ha dato ad Alfano del “signor nessuno”, e non saremo certo noi a dargli Ntorto, quelli del sì non sono mica un’accozzaglia. Ci sono Doris e Cicchitto, Ferrara e Marchionne, D’Anna e Verdini. Più che un’accozzaglia, il bar di Guerre stellari.

“Votate Sì che così arrivano fiumi di soldi, se Renzi non vi piace me ne fotto” (il personaggetto De Luca). Parole forti, ma tanto scherzava. Quindi non rompete le palle. “Votate sì perché meglio poco che niente”. Come no. In effetti, se hai il raffreddore, molto meglio farsi venire direttamente una bella sincope. Fulminante.

“Voto Sì perché non si può stare sempre fermi” (Ilaria D’Amico, con tanto di video dolente in cui imita la nota attrice di Boris). Cara Ilaria, senza offesa, ma se devo scegliere tra un parcheggio e un muro contro cui schiantarmi, preferisco il parcheggio.

“Votate Sì perché così si sconfigge meglio il terrorismo” (Maria Elena Boschi). Va be’, l’ha detto la Boschi. Cosa vuoi commentare.

“…”. Questa è la voce della maggioranza silenziosa. Quella che non dice nulla, e poi la domenica votava Dc. E poi Craxi. E poi Berlusconi. Senza mai ammetterlo. Ed è su questa maggioranza silenziosa che Renzi spera. Temo non senza ragione.

“Votate Sì perché in fondo è una riforma simile a quella di Berlusconi” (Giorgio Napolitano). Oooh, finalmente: dopo anni a far finta di combattere Berlusconi, il centrosinistra italiano si vanta di essergli simile. Dall’antiberlusconismo finto al berlusconismo ostentato. Son soddisfazioni. Daje Re Giorgio, e viva i carri armati del ’56.

“Voto Sì perché quelli del Fatto mi stanno antipatici”. Ci sta. Non mi ero però accorto di come Andrea Romano fosse il nuovo Woody Allen.

“Votate Sì perché lo dicono Benigni e Sorrentino”. Grazie, ma il primo preferisco ricordarlo da artisticamente vivo e il secondo quando era davvero l’uomo in più.

“Voto Sì perché la parola No non mi è mai piaciuta” (Carlo Cracco). Perfetto, chef barbuto delle patatine. Domani vengo a mangiare da te e quando mi porti il conto ti dico: “Posso non pagare, vero?”. Poi, ma solo se mi gira, ci aggiungo anche un bel “Suca”. Agile, in scioltezza.

“Votate Sì perché i partigiani veri votano Sì” (Boschi). Va be’ dai, anche questo l’ha detto la Boschi. Cosa vuoi commentare.

“Votate Sì perché nel No ci sono D’Alema, CasaPound e Brunetta”. Invece nel Sì ci sono Gramsci, Parri e Pertini, travestiti però da Ciaone Carbone, The Man Nardella e quella che ai pensionati disse di ipotecare la casa se non gli bastava la pensione (credo si chiami Alessia Morani: la riconoscete perché ha sempre la faccia ingrugnita che aveva Maurizio Lupi quando gli dicevano brutto. Cioè sempre).

“Votate Sì perché si combatte meglio il cancro” (Boschi). Va be’ dai, pure questa l’ha detta la Boschi. Una prece. A lei e a Repubblica, che ieri ha fatto un titolo analogo. A volte certa gente ha proprio la faccia come il Rondolino.

“Votate Sì perché si cambia”. Certo che si cambia. Se però ho un problema di tubature in casa e per risolverlo mi bombardi il palazzo, permetterai che non sia poi necessariamente entusiasta del tuo concetto di “cambiamento”.

“Votate Sì perché, se vince il No, cade Renzi”. È una minaccia o una promessa?

“Votate Sì perché altrimenti togliamo gli 80 euro” (Boschi). Niente: proprio non ce la fa. Siate vicini a questa povera ragazza: non è colpa sua, ma di chi ce l’ha messa.

“Votate Sì perché altrimenti arriva Grillo”. E vi scotenna vivi, mangiando le vostre viscere fischiettando “Andiamo a comandare” con Dibba e Di Maio.
http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/qualcuno-votava-si-lelenco-definitivo/
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