Sul giornale La Stampa è stato pubblicato il seguente articolo:
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200803articoli/6293girata.asp
L?articolo comparso su La Stampa è l?ennesimo esempio per propagandare una forma di contatto con la natura del tutto falsa. Chi frequenta le località esclusive di Francia e Svizzera viene in Italia a praticare l?eliski proprio perché quelle località sono talmente esclusive da vietare l?eliski!!
Ricordo che anche gli sci alpinisti, me compreso, costituiscono un disturbo per la fauna durante il periodo invernale. Non capisco come si possa sostenere la tesi del ridotto impatto ambientale utilizzando un elicottero invece che le proprie gambe. In questa parte di territorio la presenza delle motoslitte, dei cannoni per l?innevamento artificiale e dei numerosi impianti di risalita ha fatto scomparire la fauna locale. Cercare di raggiungere con l?elicottero anche quelle zone che per ora erano state risparmiate dallo sfruttamento turistico massiccio, mi sembra un controsenso. I clienti delle guide incontrano aquile, pernici, cervi, caprioli e galli forcelli. I galli forcelli sono una specie protetta soprattutto dai cacciatori, è molto raro l?avvistamento e ancora più raro nella zona indicata. Solitamente in questa zona si incontrano le pernici perché sono state costrette a sbucare dai loro rifugi nella neve per affrontare un faticoso volo nel periodo invernale quando la ricerca del cibo è più difficoltosa. Questi particolari non interessano ai facoltosi clienti da far scendere lungo pendii innevati senza sopportare la fatica di una salita con le proprie forze. Mi stupisco che le guide alpine che dovrebbero possedere una formazione di tutela dell?ambiente montano si offrono a mascherare quello che è un semplice business mirato allo sfruttamento della montagna nella solita forma del guadagno immediato senza impegno? Perché proprio i comuni della Val Susa che si stanno opponendo alla TAV con argomentazioni di protezione ambientale poi appoggiano iniziative di senso opposto?