Il bel tempo previsto domenica, sicuramente avrà attirato un sacco di persone con conseguenti code in via?no, no, no!!!
La sera prima con Angelo, anche lui amante dei luoghi tranquilli, decidiamo per un posto ormai dimenticato o quanto meno poco frequentato. Si tratta della Valsugana e più precisamente, il Sasso Rosso. Una parete questa, che sovrasta i piccoli abitati di Valstagna e San Gaetano.
Tutti e due, da diverso tempo vogliamo ripetere questa via del Massarotto e Roman aperta nel lontano 1981 e le poche notizie sulla salita, arricchivano ancora di più l?interesse che c?era in noi.
Proprio l?altro giorno, parlando con un amico (forte conoscitore della valle negli anni 80) che l?aveva ripetuta poco dopo l?apertura, mi disse: bella, roccia buona e sali solo, insieme alle bisce?,dopo questa affermazione non gli chiesi più altro, il resto sarebbe stato solo una sorpresa?
E? domenica mattina, il sole ha già iniziato a scaldare i prati sommitali del Sasso Rosso, parcheggiamo l?auto nei pressi della Chiesa e mentre risaliamo la ripida stradina che porta verso la Val Bastion, un vecchio signore con il bastone, si gira a guardare chi lo stà raggiungendo, apostrofando: ?dove n?deo?? Sul Sasso Rosso a scalare diciamo. L?anziano tira i lineamenti del viso e risponde: ?sapete che lassù una volta si coltivava il tabacco? Abito qui e sono anni che non vedo più nessuno salire a scalare?bravi, bravi?Lo ringraziamo, augurandogli buona domenica e continuiamo a salire la valle.
In realtà non conosciamo l?avvicinamento, l?unica relazione, tra l?altro abbastanza spartana è quella della guida ?Cismon & dintorni? di Spavento e Doglioni, dove riporta: ?risalire la Val Bastion e per tracce puntare all?evidente parete??Ad un certo punto lasciamo il sentiero dell?Alta via del Tabacco e proseguiamo per una esile traccia (quella giusta?? ci chiediamo) che risale una spalla di un costone e in circa 1 h ci ritroviamo all?attacco, trovando anche un ?brandello? di cordino che indica la partenza.
I primi due tiri superano il facile sperone fin sotto la parete interrotta dai tetti. I tiri successivi, si susseguono con arrampicata fantastica, tra diedri e fessure su roccia nel complesso buona, a parte qualche breve passaggio un po? da orecchie alte, ma niente di che. E? evidente che la via non ha molto passaggio?la roccia in alcuni tratti si è ricoperta di lichene e di quella patina che rende insidiosi alcuni passaggi, le soste sono tutte chiodate, ma ovviamente molti chiodi, anche di passaggio, sono da ribattere. La via è tutta arrampicabile e proteggibile molto bene con f. e n.
Il sole ci accompagna, mentre sotto di noi fa da capolino la meravigliosa Valsugana che a differenza della zona di Cismon, dove il rumore del traffico rende difficile capirsi, qui invece, si riesce a respirare un?aria ancora selvaggia, captando a malapena i rumori della valle e magari avendo la fortuna (come noi) di veder svolazzare sopra la testa una meravigliosa aquila?
Insomma, dopo cinque ore siamo sui meravigliosi prati, rasi stile inglese, con un paesaggio spettacolare verso le Pale di San Martino e l?altopiano dei sette Comuni, rimanendoci 1000 metri di dislivello per raggiungere l?auto tra sotto boschi meravigliosi e vallette nascoste.
Quasi all?auto, un signore spegne la sega a motore, si avvicina e dice: ? vi ho seguito con il cannocchiale fisso per tutta la salita , erano anni che non vedevo nessuno salire su di la?, complimenti!
Lui si chiama Renato, abita ai piedi del Sasso Rosso, non arrampica, ma conosce a ?menadito? vita morte e miracoli della raccolta del tabacco, dei sentieri, delle vie aperte dal ?Berto? Marampon, Zonta e compagni ecc.
Sarebbe stato bello rimanere a chiacchierare, ad ascoltare i vecchi racconti, ma alcuni impegni chiamano?ed è ora di tornare, lo ringraziamo dicendogli arrivederci?
Beppe
Prime luci sul Sasso Rosso
La parte alta senza lo sperone
Angelo sul secondo tiro
Sulla bellissima placca del terzo tiro
Il cuore del Sasso Rosso
Angelo sul terzo tiro
Diedro grigio del quarto tiro
Risalendo il diedro grigio
Quinto tiro. Bellissimo diedro fessura
Angelo risale il quinto tiro
Alla fine del traverso sul quinto tiro