da andreag » mer nov 23, 2005 15:18 pm
da Hifly » mer nov 23, 2005 19:47 pm
da stefanop » mer nov 23, 2005 19:56 pm
da èrman » mer nov 23, 2005 20:36 pm
da Earon » mer nov 23, 2005 20:47 pm
èrman ha scritto:Ciao a tutti. E' la mia prima volta in un forum e quindi non so nemmeno se sto facendo giusto quanto mi è stato richiesto. Forse però è giusto che l'interessato, io, o il colpevole per altri dica qualcosa al riguardo. Prima di tutto non credo di essere uno che ama la pubblicità perché io sto benissimo tranquillo a casa mia con mi moglie ed i miei fantastici bambini. Se giornali importanti come quelli di questi giorni hanno deciso di scrivere è perché credo avevano interesse di farlo, visto l'argomento. Qualcuno mi ha accuao di aver riaperto una storia ma si deve sapere che quella storia non si è mai chiusa. Forse in Italia se ne è parlato poco ma il mondo alpinistico internazionale non ha mai smesso di farlo. Il signor Garibotti, che poi è divenuto mio compagno per questa scalata se le è sentite anche da me perché non mi ha interpellato quando ha scritto, in oltre due anni di lavoro, il suo servizio pubblicato gratuitamente per l'annuario American Alpine Journal. Forse moli si dovrebbero informare e leggere anche quanto apparso tante volte sulla Rivista inglese Mountain. O leggere il libro di Maestri "Arrampicare è il mio mestiere", il Diario di Cesarino Fava pubblicato sul Bollettino della SAT di marzo-aprile 1959 o il suo libro "Patagonia: terra di sogni infranti". Già leggendo queste cose avremmo una discreta documentazione.
Quella via io la provai per la prima volta nel 90 o 91 con Guido Bonvicini e Adriano Cavallaro. Facemmo un primo tentativo in ottobre ed arrivammo ad un tiro dal diedro degli inglesi e rinunciammo perché la parete era carica di neve. In attesa si pulisse scalammo la Franco-Argentina al Fitz e la via del compressore al Torre. A novembre abbiamo fatto un secondo tentativo ed abbiamo dormito nel box inglese alla base del loro diedro. Il giorno dopo il tempo era pessimo ed i miei soci volevano scendere. Io gli chiesi di lasciarmi qualche ora per salire un po'. Volevo arrivare al Colle della Conquista e ci riuscimmo. Ero curioso di vedere il posto. La bufera ci ricacciò indietro. Altri compagni, al momento di partire per quella storia si tirarono indietro ma io mai me la presi per l loro decisione. Nel 1994 feci un altro tentativo con l'austriaco Tommy Bonapace, già esperto di quella via. Partimmo quel giorno dl campo base ed alla sera eravamo alla base del primo nevaio triangolare. Ci successero un po' di cose spiacevoli e dopo un bivacco penoso al mattino lui mi disse:"Finish Ermano, never more"! Intendeva che con quella via aveva definitivamente chiuso. Gli anni passavano ed ogni tanto quella via mi assillava. Per diversi anni difesi Maestri, Egger e Fava. Non lo difesi in un forum o con chiacchiere da "bar". Lo difesi a spada tratta con il suo (mi perdoni il grande Ken Wilson) grande accusatore KEN WILSON della Rivista inglese Mountain. Poi lentamente iniziai a cambiare idea. Rilessi e ristudiai quanto avevo detto e scritto a difesa di Cesare e cambiai idea. L'idea di quella via non era quindi mai morta. Lo scorso novembre tornai a casa dalla Patagonia ed un due mesi dopo ho compiuto cinquant'anni. Per la prima volta dovevo guardare in faccia anche la realtà del tempo che passava ma la voglia era ancora tanta. A gennaio avevo praticamente deciso che sarei tornato là per provare questa salita. Verso fine inverno il mio amico Rolo Garibotti mi scrive con un progetto. L'idea mi alletta molto ma gli rispondo che prima vorrei provare quella "cosa". All'inizio lui non è molto convinto. Qualche anno fa voleva andarci con Silvo Karo, lo sloveno, ma Silvo gli disse che era troppo pericolosa quella via e Rolo accantonò il progetto. Quando l'ho proposto inizialmente non era molto convinto della cosa nemmeno lui ma poi accettò con entusiasmo e Ale già era d'accordo. Poi in estate le lunghe polemiche sui giornali. Noi non siamo partiti per fare un'indagine, siamo partiti per seguire quella linea. Gli austriaci Toni Panholzer e compagni fino allo scorso gennaio hanno efettuato molti tentativi a quella parete e sono giunti a circa 200 metri dalla cima seguendo la parete est nella prima parte e poi direttamente su uno dei due diedri sulla nord. Diedro seguito in parte anche da Giarolli-Orlandi. Inizialmente anche noi pensavamo di seguire quella linea ma l'insicurezza e la difficoltà di quell'itinerario ci ha spinti a cambiare obiettivo. Le parole del Grande Bruno Detassis dicono di cercare il facile fra il difficile e questo è stato il nostro obiettivo. Mi sarebbe piaciuto molto trovare uno dei chiodi a pressione che Maestri dice di aver usato. Ne abbiamo trovati un paio nel diedro iniziale di 300 metri ma poi niente più. Se avessi trovato qualcosa, non necessariamente vicino alla vetta, ma anche poco oltre il primo nevaio, sarebbe stato sufficiente per me e per gli scettici del mondo alpinistico. Se avessimo trovato qualcosa sarebbe stata una prova del loro passaggio. Non trovando niente non abbiamo la prova che non sono passati ma il dubbio permettetemi, che ci possa essere.
da èrman » mer nov 23, 2005 20:58 pm
da Earon » mer nov 23, 2005 21:10 pm
èrman ha scritto:Ciao, rispondo solo questa volta perché proprio non ho tempo di fermarmi. La parete come la descrissero loro non l'abbiamo trovata. Quando abbiamo fatto l'invernale al Torre la roccia, dal grande traverso obliquo in su, era incrostata da uno strato di ghiaccio schiumoso, inconsistente, dello spessore che andava dai 10 ai 30-40 centimetri. Dico inconsistente perche non potrebbe essere usato a salire nemmeno per pochi metri. Nemmeno il ghiaccio dei funghi sommitali riusciva a sorreggerci ed è stata un grande lotta salirli. E poi, come farebbe anche il più bravo artista o muratore a trasformare una parete verticale o di 80° ad una parete di 50°-60°? Ciao a tutti e buona continuazione.
da Davide1980 » mer nov 23, 2005 21:11 pm
da Buzz » mer nov 23, 2005 21:16 pm
da Mr.Mojo » mer nov 23, 2005 21:22 pm
Buzz ha scritto:Nulla di nuovo nel gradevole intervento di erman. Nel senso che secondo me le sue motivazioni non sono apparse diverse nelle dichiarazioni che sono arrivate.
I titoli dei giornali lasciano da sempre il tempo che trovano...
figuriamoci... mica li fa salvaterra i titoli della gazzetta... anzi... non li fa nemmeno la giornalista Cicogna...(peraltro alpinista).
Aldilà delle polemiche inevitabili: una grandissima salita, di portata storica. Importantissima.
Complimenti veri a erman e compagni.
da Earon » mer nov 23, 2005 21:24 pm
Buzz ha scritto:Nulla di nuovo nel gradevole intervento di erman. Nel senso che secondo me le sue motivazioni non sono apparse diverse nelle dichiarazioni che sono arrivate.
I titoli dei giornali lasciano da sempre il tempo che trovano...
figuriamoci... mica li fa salvaterra i titoli della gazzetta... anzi... non li fa nemmeno la giornalista Cicogna...(peraltro alpinista).
Aldilà delle polemiche inevitabili: una grandissima salita, di portata storica. Importantissima.
Complimenti veri a erman e compagni.
..."Nella monotonia del viaggio verso El Calafate, ammassati sul camioncino in mezzo alle
nostre poche cose, i vestiti rabberciati e ripuliti alla meno peggio, sotto un cielo
plumbeo sopra di noi e, ironia della sorte, splendente di sole sulle rilucenti montagne
del Cerro Torre e Fitz Roy, una folla di pensieri brucianti mi tormentano l'anima.
Ancora una volta mi sento perseguitato dalla morte. E non la morte in guerra o sul lavoro,
ma una morte quasi cercata, quasi voluta, come dicono tutti coloro che di alpinismo non
capiscono un bel niente. [...]
Ma perché ci affliggiamo? Toni è scomparso dopo aver scalato in perfetto stile alpino la
montagna più difficile del mondo. Un capolavoro. - La più grande impresa alpinistica della
storia - l'ha definita il grande alpinista francese Lionel Terray.
Osservo, prima che scompaia definitivamente dietro una meseta, la più bella e lucente
cripta del mondo che protegge l'indimenticabile Toni Egger. Non è importante solo come si
vive, ma anche come si muore. Nessuno dei presuntuosi che hanno messo in dubbio che Toni
Egger e Cesare Maestri siano arrivati in vetta - semplicemente perché sono incapaci di
accettare che qualcuno sia riuscito là dove loro hanno fallito - merita una tomba di
imperituro splendore come quella che il destino ha riservato al fortissimo e
umile Toni Egger"...
da Buzz » mer nov 23, 2005 21:31 pm
Earon ha scritto:
se devo dirla tutta.... c'è l'eccitazione nel seguire una salita cosi importante... l'ammirazione per quello che erman e soci hanno fatto (stile alpino sul torre, via nuova alla vetta che non intersechi nella parte finale i chiodi della compressor route, velocità di esecuzione, leggerezze etc etc etc etc... se ne possono dire una quantità industriale....)...
alla luce degli ultimi sviluppi... alla fine devo dire che mi sono ricreduto anche io... ma rimane un enorme tristezza per un sogno che cade a terra in mille pezzi... l'idea che maestri lassu c'era stato...
da Earon » mer nov 23, 2005 21:36 pm
da BUUL » mer nov 23, 2005 21:49 pm
da steazzali » gio nov 24, 2005 8:05 am
da quilodicoequilonego » gio nov 24, 2005 9:23 am
èrman ha scritto:.......
Se avessimo trovato qualcosa sarebbe stata una prova del loro passaggio. Non trovando niente non abbiamo la prova che non sono passati ma il dubbio permettetemi, che ci possa essere.
da Enzolino » gio nov 24, 2005 10:03 am
da andreag » gio nov 24, 2005 10:06 am
èrman ha scritto:Ciao a tutti. E' la mia prima volta in un forum e quindi non so nemmeno se sto facendo giusto quanto mi è stato richiesto. Forse però è giusto che l'interessato, io, o il colpevole per altri dica qualcosa al riguardo.
da lapippa » gio nov 24, 2005 11:25 am
da Herman747 » gio nov 24, 2005 11:45 am
lapippa ha scritto:Penso che francamente se ne poteva fare a meno. Maestri é un grande, resterà un grande, le sue imprese sono scolpite sulle pareti di tutto il mondo. E' ormai un bellissimo anziano, con una storia eroica ed un presente fatto di ricordi. Un esempio, un maestro di vita. Ma con questa polemica si rischia che le sue imprese di 30-40 anni fa passino in secondo piano, e che lo si ricordi solo per questa vicenda spiacevole. Tra l'altro mi pare che l'articolo sulla gazzetta non fornisca elementi certi, ma solo supposizioni. Sono passai 46 anni, che senso ha rivangare questa storia, se non la ricerca di una fama personale alle spese dell'anziano Maestri? E' poi così importante dare una risposta a questa vicenda?
L'impresa di Salvaterra é tale anche senza la polemica che inevitabilmente seguirà quell'articolo.
Francamente sono un pò disgustato. Come quando qualcuno si mise a rivoltare-campionare-saccheggiare i poveri resti di Mallory.
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