da Davide_Birillo_Valsecchi » mer giu 25, 2014 9:11 am
da LM81 » mer giu 25, 2014 11:11 am
da Davide_Birillo_Valsecchi » mer giu 25, 2014 14:41 pm
da Danilo » dom giu 29, 2014 21:56 pm
da Davide_Birillo_Valsecchi » lun giu 30, 2014 9:01 am
Danilo ha scritto:riscoprire i dimenticati corni,bello
info.attenti a quei due all'occidentale è quella che attacca poco a sn della ferrata 25nnale?
da Danilo » lun giu 30, 2014 17:01 pm
da Davide_Birillo_Valsecchi » lun giu 30, 2014 17:24 pm
Danilo ha scritto:ecco...digli così a giorgio e renzo che siamo rebattuti come due asini proprio sulla placca
"era bagnata" (le scuse del climber)
da gianmariamandelli » mar lug 15, 2014 21:51 pm
da Davide_Birillo_Valsecchi » mer lug 16, 2014 1:19 am
da gianmariamandelli » mer lug 16, 2014 14:36 pm
da Davide_Birillo_Valsecchi » mer lug 16, 2014 17:48 pm
da gianmariamandelli » gio lug 17, 2014 14:22 pm
da Davide_Birillo_Valsecchi » gio lug 17, 2014 15:04 pm
da Claudio Mandressi » ven lug 18, 2014 13:00 pm
da Davide_Birillo_Valsecchi » ven lug 18, 2014 13:27 pm
da Danilo » ven lug 18, 2014 17:27 pm
Davide_Birillo_Valsecchi ha scritto:
....Intendiamoci: non voglio invasati di magnesite tra le palle,...
da robibz » lun lug 21, 2014 14:40 pm
Davide_Birillo_Valsecchi ha scritto:Grazie Lorenzo,
ma attenzione: c?è il rischio diventi logorroico parlando delle nostre montagne
I Corni di Canzo hanno avuto una storia alpinistica davvero intensa dagli anni ?30 fino agli anni ?70. Questo perché gli alpinisti locali, spesso in competizione con i grandi gruppi lecchesi, avevano qui la possibilità di cimentarsi su grandi pareti nonostante le ristrettezze economiche ed i mezzi spesso scarsi.
E? molto divertente osservare come i rocamboleschi racconti dei giovanissimi Cassin e Boga sul Medale negli anni ?30 abbiano caratteristiche molto simili a quelli degli altrettanto giovani Darvino e Pierino dell?Oro sul Corno Orientale nel ?34.
Tuttavia i Corni di Canzo non sono mai diventati dei ?classici? o ?di moda?, questo perché hanno una quota non particolarmente elevata ma anche perché hanno caratteristiche a volte ostiche: la roccia ha infatti è sfuggente e spesso alterna placche intense e tetti spioventi a tratti fragili e terribilmente delicati. Oltre a questo l?esposizione ai venti del lago e l?orientamento rendono le pareti quasi sempre in ombra e decisamente fredde.
Nel tempo gli alpinisti locali hanno sempre cercato di rispettare le difficoltà affrontate da chi li ha preceduti e per questo le soste di alcune vie sono ancora su vecchi chiodi (In alcuni casi si trovano ancora i vecchi cunei di legno). Le protezioni sono spesso fittoni, vecchi chiodi ad anello e in alcuni passaggi obbligati anche con i chiodi a pressione (stile via del compressore). Proteggere la progressione è ciò che richiede il maggior impegno, quello conferisce ad ogni salita il sapore e la tensione di un?esplorazione.
Io ho avuto la fortuna di trovare in Mattia un compagno straordinario per quest?avventura. Pressochè coetanei siamo entrambi del Cai Asso, uno dei paesi ai piedi dei Corni. Nello specifico Mattia ha una solida esperienza nell?ambito dell?esplorazione speleo e questo ha caratterizzato molto il modo, l?attenzione e l?atteggiamento con cui abbiamo lavorato durante la progressione.
Abbiamo lavorato molto per proteggere utilizzano sempre friend, nat e chiodi. Solo sulla Luigi Paredi abbiamo utilizzato uno spit per rinforzare una sosta.
Per questo motivo ogni salita diventa una piccola battaglia da conquistare con pazienza. Consapevoli di quello che possono essere i nostri limiti tecnici posso dirvi che è difficile impiegare meno di un ora a tiro, che alcune vie, sebbene di cinque o sei tiri, hanno richiesto otto o nove ore.
Sull?ultimo tiro dell?Attilio Piacco, che probabilmente non vanta più di 3 o 4 ripetizioni, a causa della roccia friabile e delle corde bloccate il mio socio, dopo tre ore di tentativi, ha dovuto piantare un paio di chiodi, slegarsi e mollarmi le corde affinchè scendessi in doppia e lo recuperassi dall?alto dopo aver fatto il giro della montagna.
Tutto questo per darvi l?idea delle difficoltà ma anche dell?opportunità alpinistica che queste vie rappresentano. Sono salite che ti costringono a passare i pomeriggi con il binocolo in mano e le sere a spulciare sui libri e sulle foto. Pareti tanto grandi e solitarie che ti avvolgono con se stessi nuotando attraverso le onde del mare.
Per noi, che siamo indigeni, riuscire sulle montagne di casa aveva un significato davvero particolare e forse era la ricerca di una maturità alpinistica che rispettasse la tradizione (che senso ha girare il mondo se non puoi affrontare le montagne di casa?)
Per risponderti: la più emozionante la ?Luigi Paredi?, soprattutto perché fu dedicata a mio nonno (anche Bonatti l?ha ripetuta!); la più estetica la ?Stella Alpina? e la sua grande onda; la più spaventosa ?Attilio Piacco? (credevo non ne saremmo usciti); la più preziosa forse ?La Fasana?, la prima via che nel 1910 il mitico Eugenio Fasana tracciò nell?omonima parete: un camino marcio praticamente nudo!
Nel pubblicare queste relazioni ho il timore che a raccogliere il messaggio possano essere le persone sbagliate e che qualcuno possa compiere qualche imprudenza. Allo stesso modo credo che per chi sia preparato per affrontare questo tipo di salite, dove la difficoltà è rappresentata da un insieme di fattori da non trascurare, possano dare grande soddisfazione.
Un tempo ai Corni bivaccavano con le tende sotto le pareti ed alpinisticamente era un ambiente dinamico, creativo e stimolante. Ora, nella loro solitudine, hanno un fascino privilegiato che forse sarebbe egoistico non condividere.
Dubito che ripeteremo queste vie (basta un giro!) e per questo, come hanno fatto altri prima di noi, volevo essere di aiuto a chi mai deciderà di farlo. Ci sono angoli di roccia in cui ho desiderato arrivare per mesi ed ora, che ci sono stato e dove probabilmente non tornerò più, è come se provassi nostalgia ed avessi voglia di sentire il racconto di altri che si sono spinti fin lassù. Nella mia esperienza sono davvero pochi i luoghi capaci di tanto.
Spero di non essermi dilungato troppo! Ciao a tutti!
Davide Birillo Valsecchi
Mattia, solo e slegato, sull'Attilio Piacco
da Davide_Birillo_Valsecchi » sab ago 09, 2014 15:55 pm
da gianmariamandelli » sab ago 09, 2014 19:33 pm
da Davide_Birillo_Valsecchi » lun ago 11, 2014 11:22 am
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