7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda VECCHIO » gio giu 08, 2017 18:13 pm

7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini.

L'altra notte ho sentito un continuo brontolio e aprendo gli scuri ho visto anche delle luci improvvise, che scomparivano in un attimo.
Un po' più di dieci anni fa ero sulla cima della Civetta dopo aver ancora salito con mio figlio la Alleghesi. È un bello spettacolo guardare in giro e sopratutto in giù, ma quella volta eravamo immersi in una fresca nebbiolina. Aldo mangiava vicino alla croce, io me ne stavo lontano. Ad un tratto ho cominciato a sentire un odore pulitissimo e ad avere una erezione dei capelli. Ho urlato e siamo scappati subito giù, finché ci siamo fermati col fiatone. Una bellissima luce colpiva la croce, non molto forte, ma il rumore che l'ha seguita ci ha fatto guardare in viso con gli occhi sbarrati e poi sorridere. Spero che lui abbia imparato bene.
Il primo fulmine che ricordo era scoccato a un corso di ghiaccio al Cristallo, forse nel '72. Quella mattina avevano deciso di andare coi "gatti" fin sotto il bel panettone e poi salire tutti in fila. Il nord ovest lontano era un tripudio di fiamme. A un certo punto arriva "uno" e mi dice di traversare a sinistra con tutti quelli con me, senza andare in cima. Un finanziere, che si era aggregato, era stato "bucato e annerito" poco sotto la vetta, sulla neve, dall'unico fulmine che aspettava solo lui per esplodere.
Devo dire che di solito ai temporali stavo molto attento solo quando ero in parete, mentre quando ero in giro a camminare, o a fare robe facili, non ci facevo molta attenzione, perché mi sdraiavo, o tornavo indietro prima che i fulmini si sfogassero. Una volta mi sono buttato a terra, in una radura bagnata fradicia come me, perché sentivo il solito odore di pulito. Ho fatto bene, vicino a me un pinetto di poco più di un metro si è illuminato quasi subito e da verde è diventato nero. Grazie pinetto!
Una bella avventura fulminosa l'ho vissuta la prima volta sul Badile, quando nei camini terminali della Cassin è scoppiato di tutto. Giovanni urlava e Palmetta mi riferiva e io lo dicevo al mio socio: "arriva, arriva!" Ed è arrivata una cascata di grandine e acqua, sembrava schiuma pesantissima, l'illuminazione era ottima, ma il problema era riuscire a non farsi portare via dal fiume schiumoso e quindi non guardavamo gli effetti ottici psichedelici. Poi, appena abbiamo potuto, giù con le doppie lungo lo spigolo, fino a un posto dove dormire, io mi ero infilato nel mio rosso sacco da bivacco impermeabile. La mattina non pioveva più, ma arrivati a casa il mio socio ha venduto tutto e non ha più scalato.
Da quella volta il mio sacco da bivacco rosso della Cassin di tre etti non mi ha mai abbandonato, sembra ancora nuovo, e ora ha scalato al freddo anche con un giovane matematico molto forte di Longarone, un po' originale: "Luk" è molto bravo sul marcio, chioda benissimo, ma se deve mettere uno spit su roba nuova, butta giù le doppie.
Quando il tempo minacciava luce e baccano, mettevo la ferramenta più lontano possibile, mi assicuravo, entravo nel mio sacco, chiudevo bene e aspettavo. Un po' avevo sempre paura, ma la fisica mi aveva spiegato il funzionamento delle gabbie di Faraday e in quei momenti ci dovevo credere fermamente.
La volta che ci ho creduto di più è stata quando, sempre nel mio sacco rosso, mi sembrava di essere massaggiato dolcemente sotto la schiena, ma ogni tanto anche vigorosamente, e quasi non sentivo i sassi e la ghiaia su cui ero sdraiato, le sensazioni o i pensieri erano questi. Mi ero messo come uno stupido sul fondo di una specie di grotta o rientranza giallo nera umidiccia. Poi ho imparato sempre di più, non sembra, ma di volta in volta imparo, solo che non riesco a imparare tutto e bene.
Ho una foto su una cengia della Trieste con la ferramenta lontana e noi che ci apprestavamo al bivacco improvvisato durante la Carlesso. Un'altra volta, sempre da quelle parti, avevamo salito la Cassin con scarponi e anche staffe. Arrivati in cima, degli austriaci a sinistra ci avevano gridato di aspettarli, così abbiamo dovuto bivaccare perché erano arrivati troppo tardi. Che notte e poi il giorno dopo che lavata. A una doppia avevo incastrato, come sicurezza, la mano destra fino a metà braccio in una fessura e assicuravo un austriaco abbracciandolo con l'altro braccio. Ovviamente ero lontano dai chiodi della doppia, ero su una cengia piccolina e la doppia era nel vuoto. Quando sono ripartito per ultimo la mia mano non si muoveva, la luce era ottima anche se intermittente e la doppia è stata un incubo (non c'erano i robi di adesso). Arrivati in fondo, come accade sempre, è apparso il sole e ci siamo asciugati. Se non fossimo arrivati in fondo, sono sicuro che il bel temporale iniziato la sera prima, avrebbe continuato gentilmente a lavarci e illuminarci con ritmi alti e bassi.
La storia della mia prima volta nella "marmellata avvinazzata" è da un'altra parte.
Col "fornaretto" avevo salito il diedro sul Crozzon e tutti felici dopo la bella via "pomposa" stavamo pensando a come scendere: la solita o le nuove doppie lungo lo spigolo? D'un tratto abbiamo sentito un baccano infernale. Dalla parte opposta stava arrivando il finimondo. Via di corsa, siamo arrivati al piccolissimo bivacco sulla cima e ci siamo buttati dentro, era una gabbia. Che spettacolo! Una notte da fantascienza, con strepitosi effetti luminosi speciali e rumori da big bang. Abbiamo anche un po' dormito, ammetto un po' agitati, ma contenti di assistere ad uno spettacolo così grandioso, offerto dalla potenza straordinaria di Mamma Natura.
Una volta eravamo sullo spigolo della Brenta Alta e "Gio", la mia morosa, quella che pendolava facilmente, era arrivata dove sostavo in una nicchia sotto un pilastrino. Cominciava a piovigginare, ma ormai eravamo quasi fuori. Ho fatto il tiro successivo e ho iniziato a recuperarla, mentre la pioggia era diventata gagliarda. È partita e due metri dopo un fulmine ha colpito il pilastrino che ha deciso subito di precipitare tutto allegro, schiamazzando alla grande! Abbiamo corso. Non ricordo se c'era anche "Walter", il matematico ungherese con il quale scalavo in quegli anni, ma se c'era, andava avanti lui, noi lo seguivamo: io cominciavo a capire qualcosa sull'arte della pigrizia dello scalare. Lui indossava sempre un grande "pile" in tutte le condizioni atmosferiche: sole, acqua, freddo, caldo, neve, notte e giorno, non lo toglieva mai, però non puzzava mai! Scalava benissimo e non era mai stanco, non sono più riuscito a contattarlo. Ah, dimenticavo, prendevamo sempre acqua, luce e talvolta grandine.
Scendendo una volta dal Qualido si sono aperte le cateratte del cielo durante le doppie, ci siamo spaventati un pò, ma poco, faceva talmente freddo che gli unici neuroni dei nostri cervelli erano entrambi impegnati solo a scaldarsi e non ci abbiamo fatto caso: loro pensavano, noi invece sentivamo.
Da "Venturino" si può, facilmente e senza bagnarsi, gustare l'effetto "rumore lampeggio", ma bisogna fare molta attenzione a stare lontano da qualsiasi tubo o oggetto di metallo all'interno del suono rifugio, comunque si viene avvisati normalmente con luci azzurre che corrono qua e là, quelle di altri colori se ne stanno all'esterno.
Una volta abbiamo provato a sperimentare in piccolo, avevamo in testa solo la "Gingermina", le sensazioni di Oggioni sotto il colle della Innominata, ma sono arrivati dalla Noire due scozzesi con degli zaini enormi e hanno cominciato a cucinare le loro robe scipite, che a noi subito sono sembrate fantastiche. L'illuminazione offerta dalla Mamma era ottima.
Ecco devo dire che l'unico vantaggio che vedevo nel trovarmi in compagnia dei fulmini era quello di non dover consumare le pile delle lampade, quelle vecchie quadrate si scaricavano subito e pesavano.
Però lo spettacolo di potenza abbagliante e esplosiva della "Mamma" mi ricorda
sempre che l'uomo è "una cosina minuscola" e che può solo illudersi di avere una qualche importanza.
Ora, se "minaccia", sto a casa e stacco l'antenna della televisione.
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda wolf jak » gio giu 08, 2017 18:31 pm

Ne hai visti parecchi eh 8O

felice che, pur avendoti rincorso per l'arco alpino, non ti abbiano preso! :) Il tuo sacco rosso dev'essere ben fortunato!

I manuali suggeriscono però di non sdraiarsi completamente a terra, ma di stare "seduti sui talloni" (se non ricordo male, prendete col beneficio del dubbio)
E non si sta in fondo a una grotta, ma questo l'hai già scritto :wink:
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda VECCHIO » lun giu 12, 2017 18:09 pm

Ma nessuno ha esperienza simili?
I fulmini secondo me sono una delle "cose" più pericolose per chi va in montagna.
Possibile che se ne parli pochissimo?
Forse si preferiscono sempre "cose" più comprensibili?
Però sono bellissimi da vedere!

Ps: se fossi rimasto seduto sarei stato più alto del pinetto e avrei fatto io da parafulmine
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda wolf jak » lun giu 12, 2017 18:21 pm

VECCHIO ha scritto:Ma nessuno ha esperienza simili?
I fulmini secondo me sono una delle "cose" più pericolose per chi va in montagna.
Possibile che se ne parli pochissimo?
Forse si preferiscono sempre "cose" più comprensibili?
Però sono bellissimi da vedere!

Ps: se fossi rimasto seduto sarei stato più alto del pinetto e avrei fatto io da parafulmine


Che ci vuoi fare, sarà la fortuna del pippon, sarà che ho iniziato oggi a girar per crode, ma non mi è ancora capitato. E siccome concordo sulla loro pericolosità, cerco anche di evitare se possibile. Spero di continuare a riuscirci :|

Immagino comunque che parlarne non faccia troppo piacere, visto che se ci si trova in mezzo a un temporale, di solito si può aver commesso un errore di valutazione, e oggigiorno quasi nessuno vuole essere giudicato per quello che fa... :?

Visto l'interesse, ti giro un racconto curioso. Mi ha un (bel) po' sorpreso l'approccio mentale a questa uscita, ma tant'è...

https://4810mdiblablabla.wordpress.com/ ... corda-mai/
(omissis)
Dissi spaventata: «Gente bisogna muoversi, c’è un temporale! Sento i capelli elettrici!!», loro invece non sentivano nulla… non ho mai capito perché, forse perché erano attaccati ad una massa ferrosa più piccola? Non stava ancora piovendo, ma grossi goccioloni cominciavano a cadere. A quel punto non sapevo più che fare, ero molto confusa, su vari manuali e dispense Cai avevo letto le classiche linee guida sui temporali, ma chi se le ricordava in quel momento?? Sapevo solo che non dovevamo rimanere in cima, perché era pure una vetta aguzza! Ok, ma dovevo lanciare giù tutto il materiale ferroso che avevamo addosso? E poi con cosa sarei scesa? Lanciarci giù in doppie fino in fondo? Sotto l’acqua? O cercare un riparo lungo la linea di calata? Qual’era la cosa più sicura e saggia da fare? Panico.

Intanto le due guide alpine stavano giungendo in cima. La cosa più facile sarebbe stata supplicarli: «Siamo nuove di questa attività, femmine, giovani e inesperte… portateci giù voi! Per favore!» E il tono disperato non sarebbe stato neanche da inventare. Ero nel panico sì, ma ero ancora me stessa, orgogliosa e istruita. Sì, proprio istruita: in quel periodo leggevo molti libri di montagna, e avevo già chiaro che io volevo essere un’alpinista, non una cliente, e che mai mi sarei rivolta a una guida, sarei arrivata da sola fino dove le mie possibilità mi avrebbero condotto. Quindi no, non sarei ricorsa all’aiuto delle guide, eravamo arrivate lì per una nostra scelta, e ora spettava a noi trovare una soluzione! (Che non si pensi che abbia antipatia per chi è guida… tutt’altro! Ho molto amici che lo sono e a cui voglio bene. N.d.R.)

“Ad estremi mali, estremi rimedi”, nel senso che ci sono certe situazioni che fanno tirare fuori qualità inaspettate… giocai d’astuzia (io astuta??), pensai: “Aspettiamo che le guide arrivino qui e vediamo che fanno loro, le imitiamo”, la prima guida in 10 secondi era già alla sosta, e con non chalance librò nel vuoto le sue corde, e ci appese i clienti. Tre secondi dopo avevo lanciato anche le mie (...)
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda wolf jak » lun giu 12, 2017 18:37 pm

VECCHIO ha scritto:Una bella avventura fulminosa l'ho vissuta la prima volta sul Badile, quando nei camini terminali della Cassin è scoppiato di tutto. Giovanni urlava e Palmetta mi riferiva e io lo dicevo al mio socio: "arriva, arriva!" Ed è arrivata una cascata di grandine e acqua, sembrava schiuma pesantissima, l'illuminazione era ottima, ma il problema era riuscire a non farsi portare via dal fiume schiumoso e quindi non guardavamo gli effetti ottici psichedelici. Poi, appena abbiamo potuto, giù con le doppie lungo lo spigolo, fino a un posto dove dormire, io mi ero infilato nel mio rosso sacco da bivacco impermeabile. La mattina non pioveva più, ma arrivati a casa il mio socio ha venduto tutto e non ha più scalato...


Avevo letto di altri che hanno preso un temporale sul Badile, sono andato a ripescare http://www.sassbaloss.com/pagine/uscite ... adile2.htm

Prima o poi ci vorrei andare, chissà che code quando si apre una finestra di bel tempo duratura :oops:
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda Achille_piè_veloce » mar giu 13, 2017 12:35 pm

I fulmini e in genere gli eventi atmosferici così potenti mi affascinano e al tempo stesso mi spaventano. A casa quando c'è il temporale non riesco a dormire, figurarsi in montagna. La fisica che c'è dietro è affascinante, il capitolo sul secondo libro di lezioni di Feynman è davvero notevole. Anzi, oggi lo rileggo.

Non ho mai avuto la sensazione di "un odore pulitissimo", "odore di ozono"; in effetti o sono molto fortunato, oppure vado in montagna poco.
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda VYGER » mar giu 13, 2017 12:58 pm

Pausa pranzo...
Per mia fortuna pochissimi incontri ravvicinati coi fulmini: ho sempre consultato in modo maniacale le previsioni del tempo.
L'unico ricordo è sulla Detassis alla Brenta Alta. Eravamo sulle rampe finali, incuneati nei camini sulla dx, mentre sopra i fulmini sembravano spaccare la montagna.
So che non era un bel posto per ripararsi. Ma fuori diluviava. E le scariche elettriche, per quanto rumorose, erano alte.
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda crodaiolo » mar giu 13, 2017 13:34 pm

come VECCHIO negli anni ho sviluppato una certa conoscenza del fenomeno temporali e fulmini in parete...
tutti episodi peraltro ormai datati che risalgono ai miei primi quindici anni di attività alpinistica, quando è indubbio che le previsioni meteo, come dire... in leggera differita, ed una maggior dose di incoscienza e disposizione al rischio facevano la differenza.

proprio per questo trovo che queste esperienze non rappresentino nulla di oggettivamente invidiabile...

vero é che certi paurosi ricordi riescono ancora a scaldarmi il cuore.
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
...
alla fine, è solamente un gioco
a cui a volte tendiamo a dare troppa importanza.
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda monaco » mar giu 13, 2017 22:33 pm

VECCHIO ha scritto:
...un giovane matematico molto forte di Longarone, un po' originale: "Luk" è molto bravo sul marcio, chioda benissimo, ma se deve mettere uno spit su roba nuova, butta giù le doppie.



c'e' chi c'ha IL morale...e passa senza
chi ha UNA morale e se non passa...scende
e chi, con la scusa de LA morale...posa e passa

stessa parola, tre diversi articoli e tre significati molto differenti :D
I'm not saying this is worse; I can’t say that it’s better: it’s just different.
(ma different 'na cifra!)

ciao VECCHIO !! stai attento alle gabbie! :wink:
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda scairanner » mer giu 14, 2017 11:33 am

monaco ha scritto:
VECCHIO ha scritto:
...un giovane matematico molto forte di Longarone, un po' originale: "Luk" è molto bravo sul marcio, chioda benissimo, ma se deve mettere uno spit su roba nuova, butta giù le doppie.



c'e' chi c'ha IL morale...e passa senza
chi ha UNA morale e se non passa...scende
e chi, con la scusa de LA morale...posa e passa

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Non volevi dirlo, ma alla fine l'hai detto. :roll:
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-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda monaco » dom giu 18, 2017 22:40 pm

Immagine

anche se il titolo franzoso calza meglio
En avoir ou pas ;)

...e io in questo (lungo) momento...ce ne ho un c***o!...per cui, as usual, mi ripeto
porta pazienza...s'invecchia pure noialtri
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda VECCHIO » dom giu 18, 2017 23:02 pm

Sapete che non ci capisco niente!?!?!?!
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda VECCHIO » lun giu 19, 2017 18:35 pm

Un po' magari servo ancora a qualcosa, ma anche se non servo non mi interessa.
Sarà un caso, ma ora qua e là si scrive dei fulmini.
E si spiega quali precauzioni prendere.

Sono contento perché spesso arrivo primo :lol: :lol: :lol: #-o #-o #-o
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda Siloga66 » dom lug 09, 2017 15:05 pm

I miei fulmini peggiori:
- temporale preso nel tratto centrale del Philipp-Flamm in Civetta. Grandine e fulmini con fiume in piena lungo la parete. Quel giorno ci fu un morto sulla Alleghesi preso in pieno da un fulmine in mezzo alla fronte ed uscito dal piede.
- temporale nei camini di uscita della Cassin al Badile. Discesa per lo spigolo N facendo finta che non succeda nulla mentre lo spigolo ronzava tutto e poi scoppiava. Lungo la N salita poco prima fiumi di grandine. Per fortuna siamo scesi sotto il temporale (anzi...i..temporali....ne abbiamo presi 2 in discesa) perché di 5-6 cordate siamo stati gli unici a non finire a bivaccare. Al mattino c'era l'elisoccorso attorno alla cima.
- fulmini e grandine mentre rifacevo all'incontrario il tiro che precede la var. Mariacher alla Messner del Pil Centrale del Sass dla Crusc. Un tiro bello lungo tutto in traverso discendente di 5+ per tornare in sosta mentre attorno era l'inferno.
- temporale lungo la ferrata Tridentina al Sella. Appena mi sono staccato dal cavo e mi sono assicurato ad una clessidra distante 5-6 metri, lungo il cavo si sentivano come delle frustate e si illuminava per bene.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda crodaiolo » dom lug 09, 2017 18:06 pm

ma allora sei proprio tornato !
su dái, raccontaci ancora
nonno siloga :mrgreen:
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
...
alla fine, è solamente un gioco
a cui a volte tendiamo a dare troppa importanza.
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda Siloga66 » dom lug 09, 2017 20:30 pm

Ueeeelaaaaaaaaa crodaiolo.
Certo che sono tornato. In montagna continuo ad andarci ma son diventato un po' vècio e le vie di 30 tiri non mi attirano più....troppa fatica. A meno che non siano 30 tiri di 3 e 4 e di roccia fotonica, clessidrosa, spuntonosa e con rifugio birrofilo a portata di discesa.
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Re: 7-Oggi voglio raccontare dei miei fulmini

Messaggioda crodaiolo » dom lug 09, 2017 21:56 pm

Siloga66 ha scritto:Ueeeelaaaaaaaaa crodaiolo.
Certo che sono tornato. In montagna continuo ad andarci ma son diventato un po' vècio e le vie di 30 tiri non mi attirano più....troppa fatica. A meno che non siano 30 tiri di 3 e 4 e di roccia fotonica, clessidrosa, spuntonosa e con rifugio birrofilo a portata di discesa.

beh, caro
non pecchi certo di troppa originalità...
non vedo dolomiti da cinque anni suonati
e l'ultima multipitch (come le chiama il drugo) di più di venti tiri
dovrei andarla a pescare molto più indietro nella memoria
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
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