da danielegr » mer dic 01, 2010 12:18 pm
da danielegr » lun dic 13, 2010 13:46 pm
da Danilo » ven dic 17, 2010 1:19 am
da Andrea Orlini » ven dic 17, 2010 16:09 pm
gatto alpestro ha scritto:Non sono un esperto di Comici. Ho letto la versione del cordino sul libro di Spiro dalla Porta "Comici. Le ali dell'angelo", ed. Nordpress, dove sono riportate testimonianze di prima mano di chi fu presente. Sembra che Comici portasse abitualmente con se un pezzo di cordino, probabilmente proprio per evenienze come quelle di sporgersi da una parete.....
da milla » ven dic 17, 2010 16:13 pm
da danielegr » dom dic 19, 2010 16:23 pm
da danielegr » dom gen 09, 2011 11:05 am
da Danilo » dom gen 09, 2011 13:30 pm
danielegr ha scritto:La cresta Segantini in Grigna: per rinfrescarmi la memoria ho cercato un po' di notizie sul web e sono trasecolato. Mi aspettavo delle descrizioni che indicassero il percorso, magari che commentassero i passaggi chiave, ma certo non mi aspettavo di sentire parlare di fittoni resinati, spit, bolli sulla roccia, frecce di direzione... E per di più di calate in corda doppia. Calate in corda doppia sulla Segantini?! Ohibò!! E di una piazzola per l'atterraggio degli elicotteri? Certamente può essere molto utile per soccorrere degli alpinisti infortunati, però addirittura una piazzola mi pare un po' esagerato.
Finita questa sparata in perfetto stile ?vecchio che rimprovera perché non può fare?, ricorderei qualche altra cosa sulla famosa cresta Segantini. Anche ai miei tempi era affollatissima, e molto spesso affollata da gente che della roccia aveva idee molto approssimative. Ho visto, per esempio, cordate lunghissime, quattro o addirittura cinque componenti, che spesso si muovevano tutti insieme alla faccia della sicurezza...
E a volte qualcuno con le scarpe da città, almeno avessero avuto la suola di gomma, ma a giudicare dalle scivolate che faceva direi che proprio gomma non era.
Credo che i primi salitori (Eugenio Moraschini e Giuseppe Clerici nel 1905) già allora si rivoltassero nella tomba a vedere quello che succedeva, oggi poi... A proposito: la Cresta Segantini si chiama così proprio perché è stata dedicata al grande pittore Giovanni Segantini, ed è stata così chiamata nel 1899 anno della sua morte, prima ancora di essere salita.
Per noi era una via che percorrevamo molto spesso: ricordo che la prima volta ho avuto difficoltà a superare un passaggio dopo l'uscita da un camino al primo o secondo tiro. Era uso comune, dopo aver fatto qualcosa nella zona Sigaro-Magnaghi, salire in vetta per la cresta Sinigaglia, poi fare in discesa la Segantini fino al canalone di Val Tesa e lì farsi, per esempio, la Polvara sull'Angelina. E poi ricordo quella volta che, partito con un paio di compagni in una splendida giornata di sole arrivo all'ultimo tiro, anzi, io avevo già finito e ero arrivato sulla Cermenati a pochi metri dalla vetta che incomincia a piovere. Poco male, però ragazzi, cercate di venire su in fretta così ci togliamo in fretta dall'acqua. Infatti arrivano entrambi (non ricordo chi fossero) e ci sleghiamo. Ci sleghiamo e io incomincio a far su la corda quando arriva un fulmine proprio in vetta, probabilmente sulla croce. Fortunatamente in vetta non c'era più nessuno. L'acqua che scorreva verso di noi probabilmente ha fatto da conduttore e mi sono preso una bella scossa. Naturalmente abbiamo mollato tutto e siamo corsi giù per la Cemenati. Dopo una decina di minuti il temporale è passato e indovinate chi si è dovuto rifare mezza Cermenati per recuperare la corda?
Aggiungo un altro piccolo ricordo: in quel periodo, fine anni '50, in Grigna, proprio in vetta, c'era alla domenica un robusto montanaro. Al mattino si caricava come un mulo di Coca Cola, Aranciata e simili, tutti in bottiglietta perché non mi pare che le lattine fossero già di uso comune, e saliva per la Cermenati. Arrivato in cima metteva il suo carico in una buca che mi pare fosse sulla sinistra salendo. Questa buca, abbastanza profonda e riparata rimaneva piena di neve anche in estate e garantiva a quelle bibite una temperatura bassissima. Vendeva la sua mercanzia ai gitanti assetati che arrivavano sudatissimi in cima e che per una Coca ghiacciata avrebbero pagato qualsiasi cifra, peraltro giustificata dalla fatica di quel poveraccio che saliva un sentiero faticoso come la Cemenati con un carico da mulo.
da danielegr » dom gen 09, 2011 18:51 pm
da danielegr » mar gen 11, 2011 19:08 pm
climbalone ha scritto:danielegr ha scritto:...Aggiungo un altro piccolo ricordo: in quel periodo, fine anni '50, in Grigna, proprio in vetta, c'era alla domenica un robusto montanaro. Al mattino si caricava come un mulo di Coca Cola, Aranciata e simili, tutti in bottiglietta perché non mi pare che le lattine fossero già di uso comune...
Questa l'ho scattata sul Torrione Magnaghi meridionale la scorsa primavera:
E' sicuramente del tizio in questione, direi!
da danielegr » gio gen 13, 2011 10:51 am
da danielegr » dom gen 23, 2011 16:48 pm
da Danilo » mer gen 26, 2011 1:58 am
da danielegr » mer gen 26, 2011 11:01 am
Danilo ha scritto::lol: che sfiga...per cui da come ho capito,alla fin della fiera,lo spigolo del Fungo da primo è rimasta una tua salita "irrisolta".....curiosità:ma sul primo tiro,quello più tosto di tutta la scalata,salivano tutti usando le staffe oppure,quelli magari più audaci ,riuscivano a non utilizzarle?
Ti ho rivolto questa domanda perchè manco mio padre,di tre-quattro più grandicello di te,si ricorda di questo particolare.....ricorda invece molto bene l'ultimo tiro....uno dei tiri più belli che ha scalato in Grignetta....una scala verso il cielo
da danielegr » mar feb 01, 2011 20:45 pm
da Danilo » mer feb 02, 2011 2:06 am
da danielegr » mer feb 02, 2011 9:55 am
da danielegr » mer feb 16, 2011 12:55 pm
da danielegr » gio feb 24, 2011 18:09 pm
da m.m78 » ven feb 25, 2011 11:55 am
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