da Roberto » dom giu 27, 2004 17:47 pm
da geko - luca » dom giu 27, 2004 18:00 pm
da Feo » dom giu 27, 2004 19:42 pm
da Enzolino » lun giu 28, 2004 7:24 am
Sono d'accordo con te. Per motivi di gusto preferisco l'arrampicata libera, ma mi affascina tantissimo l'arrampicata artificiale sia per l'aspetto tecnico ma soprattutto per quello psicologico. Ritengo che l'artificiale offra una dimensione diversa della progressione verticale e regala esperienze non meno ricche della libera. Purtroppo non e' solo un fatto di cultura ma ci sono poche vie aperte in questo stile, non esistono scuole di "artificiale" e quindi diventa difficile persino cominciare per chi sia interessato. Negli ultimi finesettimana ero con amici greci e, mentre arrampicavo, un istruttore amico mio, che ha scalato il Nose ed inoltre Zodiac in solitaria insegnava agli studenti del corso "avanzato" anche tecniche di progressione in solitaria e di artificiale. Se in Italia ci fosse di piu' la cultura dell'artificiale di sicuro ci sarebbe anche piu' creativita' e la mentalita' dell'impresa nelle spedizioni extraeuropee.Roberto ha scritto:Mi diletto nell'arrampicata artificiale, ma mi sento una mosca bianca, pochissimi (nessuno dalle mie parti), fanno vie veramente artificiali, dove l'uso di mezzi e tecniche artif, diventa il solo mezzo possibile di progressione.
Sento spesso discorsi sminuenti, come se questo modo di salire fosse un mezzo di serie B, da usare solo in caso di necessità, un sistema pericoloso e noioso, dove ci si sente "in ferramenta", come se l'artif fosse una cosa da vergognarsi.
da quilodicoequilonego » lun giu 28, 2004 7:28 am
Enzolino ha scritto:Sono d'accordo con te. Per motivi di gusto preferisco l'arrampicata libera, ma mi affascina tantissimo l'arrampicata artificiale sia per l'aspetto tecnico ma soprattutto per quello psicologico. Ritengo che l'artificiale offra una dimensione diversa della progressione verticale e regala esperienze non meno ricche della libera. Purtroppo non e' solo un fatto di cultura ma ci sono poche vie aperte in questo stile, non esistono scuole di "artificiale" e quindi diventa difficile persino cominciare per chi sia interessato. Negli ultimi finesettimana ero con amici greci e, mentre arrampicavo, un istruttore amico mio, che ha scalato il Nose ed inoltre Zodiac in solitaria insegnava agli studenti del corso "avanzato" anche tecniche di progressione in solitaria e di artificiale. Se in Italia ci fosse di piu' la cultura dell'artificiale di sicuro ci sarebbe anche piu' creativita' e la mentalita' dell'impresa nelle spedizioni extraeuropee.Roberto ha scritto:Mi diletto nell'arrampicata artificiale, ma mi sento una mosca bianca, pochissimi (nessuno dalle mie parti), fanno vie veramente artificiali, dove l'uso di mezzi e tecniche artif, diventa il solo mezzo possibile di progressione.
Sento spesso discorsi sminuenti, come se questo modo di salire fosse un mezzo di serie B, da usare solo in caso di necessità, un sistema pericoloso e noioso, dove ci si sente "in ferramenta", come se l'artif fosse una cosa da vergognarsi.
Ciao
Lorenzo
da grizzly » lun giu 28, 2004 8:32 am
da Roberto » lun giu 28, 2004 9:00 am
da pietrodp » lun giu 28, 2004 9:57 am
grizzly ha scritto:[..l'artificiale]richiede molta pratica e all?allenamento ?psicologico? roba per pochi, non essendoci per l?appunto una scuola o cultura dell?artificiale come dice Enzolino.
Per arrivare a dei buoni livelli, occorre farsi le ossa, come consigliavate a suo tempo, nel posizionamento delle protezioni, ecc?e all?arrampicatore medio domenicale, proporre di passare ore su staffe in attesa che il primo si faccia le ossa... è cosa ardua?In sostanza l?artif è in un cantuccio, mercato di nicchia direbbero quelli del marketing?e sinceramente un po? la cosa anche mi sembra piaccia agli artificialisti, più o meno puristi?
?
da cuorpiccino » lun giu 28, 2004 10:34 am
da Roberto » lun giu 28, 2004 11:32 am
Rammollito, rincoglionito e bavoso, ci sarai tu, ti abbono solo vecchio e senza capacità fisichecuorpiccino ha scritto:Secondo me sono proprio due cose diverse, e mentre l'arrampicata può avere tante variazioni e variabili, l'artificiale estrema è, sempre e ovunque pure al mare sotto l'ombrellone, strettamente alpinistica. Che non ci sia una scuola o tradizione di artificiale, è forse vero per l'Italia, non credo che in Yosemite sia la stessa cosa.
L'artificiale estrema la vedo non tanto come roba da ferramenta, quanto da artista, pittore o scultore, che ogni volta inventa nuove cose per seguire le piege della materia e quelle del cervello e farle connettere, senza trasformare tutto in una roulette russa.
Insomma l'artificiale è un'attivita da vecchi rammolliti rincoglioniti e bavosi, che non anno le capacità fisiche e mentali per fare la vera arrampicata e cioè la LIBERA, che l'arrampicata LIBERA è LA VIA? LA VERITA'? LA LUCE.
Per il resto sono senz'altro d'accordo con Roberto.
da pf » lun giu 28, 2004 12:40 pm
da Roberto » lun giu 28, 2004 12:59 pm
da simo il 4 CG » lun giu 28, 2004 13:58 pm
da Maranga » lun giu 28, 2004 14:09 pm
da quilodicoequilonego » lun giu 28, 2004 14:23 pm
da Enzolino » lun giu 28, 2004 14:25 pm
Durante le calate dal Nose, ad un certo punto il mio amico urla "Sono pazzi! Sono pazzi! Guarda questa linea!" Quando mi calo vedo una linea sottilissima. Non una fessura, ma una linea chiusa con nessuno spazio per chiodi di sorta. Come un libro spalancato che offre solo la piega tra due pagine. Queste pagine aperte di roccia, dopo qualche copperhead, finivano nel nulla per 10 metri e poi la sosta. Non volevo credere che fosse una via. Solo un folle poteva fare una cosa del genere! Una settimana fa, quell'amico greco citato sopra, mi ha detto che quella via e' un A5+, e' stata aperta da un americano in solitaria e non ha ripetizioni. Quel tipo di vie, a mio modesto parete, sono impossibili da salire in libera.Roberto ha scritto:Per quel che riguarda la noia del secondo, non ho che da darti ragione, non a caso, spesso si va da soli, anche perché la tecnica attuale si presta molto alla solitaria.
da simo il 4 CG » lun giu 28, 2004 15:03 pm
da Roberto » lun giu 28, 2004 15:09 pm
Per fare dell'artifiaciale, bisogna essere già scalatori di esperienza, non si diventa artificialisti, senza essere prima alpinisti con un bagaglio di salite tale, da dare la consopevolezza dei propri mezzi, l'artificiale è un passo oltre!simo il 4 CG ha scritto:domanda: pensate che sia più "semplice"(anche se sicuramente non è il termine corretto) raggiungere i gradi più alti in artificiale che in libera? mi spiego: l'8a e oltre sono da pochi, ci vuole tecnica, forza, tempo per allenarsi... nell'artificiale ci vuole tecnica, esperienza, coraggio, ma, da neofita, penso non così tanta forza come per la libera
scusate se ho detto baggianate...
da grizzly » lun giu 28, 2004 15:27 pm
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