Enzolino ha scritto:Per quanto riguarda Cesen, da quello che ho letto non mi sembra uno "smaliziato", ma al contrario, un ingenuo, e chi lo conosce lo descrive come schivo ed ermetico, relativamente distaccato dalla sindrome dei VIP.
Inoltre non ho mai letto di prove che confutassero le sue ascensioni ma solo speculazioni fondate sulla sfiducia e sul paradigma: nessuna prova = nessuna impresa.
Ergo, secondo me Cesen ha fatto quello che dice di aver fatto.
Tutto è possibile. Diciamo che se Cesen ha fatto anche solo un terzo di quello che si è / gli hanno attribuito (in 'sta storia le due cose a volte non coincidono!) allora bisogna credere che:
1) Sapesse volare (non solo in verticale, ma soprattutto in orizzontale, in modo da non lasciare tracce nelle neve!)
2) Avesse 15 anni fa un livello tecnico superiore non solo a tutti gli alpinisti dell'epoca, ma anche a quelli attuali, riuscendo a superare slegato in tempi ridicoli difficoltà che ancora oggi sono al limite estremo della tecnica di arrampicata (per poi naturalmente fallire clamorosamente su difficoltà più semplici, guarda caso tutte le volte che in cima c'era qualcuno che poteva vederlo!
3) Potesse totalmente rendersi invisibile
4) Avesse il dono dell'ubiquità
5) Fosse un ingenuo senza una vaga idea di come si gestisce la documentazione di una salita alpinistica, ma allo stesso tempo sufficientemente astuto da procacciarsi lucrativi contratti di sponsorizzazione un po' dappertutto (potete incominciare anche a ridere - la giacca alpinistica che uso da 12 anni è la Tomo Cesen della Great Escapes!!!)
7) Che un mucchio di persone (in tempi diversi e senza conoscersi fra di loro!) abbiano messo insieme, per pura malizia, una gigantesca congiura globale ai suoi danni, e che questa congiura sia riuscita talmente bene che non solo qualsiasi prova da lui messa piedi per dimostrare le sue imprese (non solo il Lhotse!) si è rivelata a) inconsistente oppure b) presa in "prestito" oppure c) aria fritta, ma addirittura il poco che sembrava avere senso si è praticamente sfaldato come neve a sole appena qualcuno ha preso la briga di andare a verificare di persona, e questo include rispettati personaggi del mondo alpinistico che inizialmente lo difendevano!

Scusate l'ennesima sbrodolata verbosa, ma quando sento il nome "Cesen" mi sale la pressione. Non tanto per lui - alla fin fine, è stato più furbo di altri, e finche è durata si è venduto bene. E neppure per i personaggi che si sono mossi dietro a 'sta storia, compreso una parte della "Chamonix da bere" della fine degli anni '80, e 'sto pateracchio di media spregiudicati, soldi e politica (purtroppo!).
La cosa che mi fa incazzare è che esistono / sono esistiti tanti altri alpinisti veri che, quelli sì, hanno fatto imprese spettacolari e molto poco mediatizzate, dalle quali spesso non hanno ricavato che rispetto e pacche sulle spalle... per poi magari venire ricordati dal giornalista di turno con il solito tono a mezzo e mezzo fra il luogo comune e la mezza presa in giro, manco fossero dei reietti, perchè lo stile di quanto facevano ma si accordava con la moda del momento. Qualcuno si ricorda di Giancarlo Grassi? Un uomo che scalava in montagna/falesia 200 giorni l'anno, e che nello stesso periodo apriva 100 vie nuove su tutti i gradi di difficoltà e tutti i terreni? Uno che ha esplorato metodicamente ogni maledetto angolo delle alpi nord occidentali? Uno che ha alzato il grado dell'arrampicata su ghiaccio in Italia di almeno due tacche? Uno senza la cui presenza le falesie e il bouldering italiano non sarebbero esistiti come li conosciamo? Uno che ha aperto in 19 ore la più lunga via di ghiaccio tecnica del gruppo del Bianco, in pieno versante sud roccioso (via mai ripetuta)? Beh, adesso tutto quello che il mondo può sapere di Grassi è il capitoletto sull'ultimo libro di Enrico Camanni, dove per l'ennesima volta ci ricordano che era un tipo un po' semplice e ingenuo, e che, oddiomio, "non si sapeva vendere".
Beh, vi dico una cosa. Potessi tornare indietro, fra le tante cose che vorrei fare, andrei da Giancarlo e dirgli "Fatti furbo - venditi come tutti gli altri. Spendi un po' meno tempo ad arrampicare come fai ora - spesso più o meno gratis con l'entusiasta di turno che altrimenti mai e poi mai avrebbe potuto vivere certe emozioni - e passa più tempo a gestire i tuoi rapporti con Glenat e soci, gonfia le tue imprese, nascondi i tuoi insuccessi. Certo, magari amici ed ammiratori ti ricorderanno con meno affetto e meno ammirazione... ma vuoi mettere con i soldi che lascerai alla tua famiglia?"
E adesso scusate, ma preferisco chiuderla qui, almeno per ora.