da giudirel » mer apr 05, 2006 20:50 pm
In linea di massima sono daccordo, anche se nel lecchese, a causa della grande frequentazione, sono state attrezzate in modo sicuro a fittoni resinati, molte scalate classiche o aperte con mezzi tradizionali.
Tale operazione è stata, laddove ciò era possibile, portata avanti con il consenso degli apritori dell'itinerario, consenso che laddove è stato negato ha portato ad escludere la via in questione dall'operazione di "messa in sicurezza". A tale riguardo ad esempio la Gogna la Medale è stata lasciata "nature" a causa dell'esplicito diniego di Alessandro (posizione assolutamente rispettabile).
Laddove l'operazione di riattrezzatura ha riguardato monotiri tranne qualche piccola modifica sulla posizione del primo e secondo spit (quando oggettivamente pericolosi) è stata rispettata la posizione delle protezioni dei primi attrezzatori (scalare alla Falesia "On the Road" per capire quello che dico...).
Laddove la riattrezzatura ha riguardato vie di più tiri la riattrezzatura (tranne eccezioni non direttamente imputabili al gruppo di richiodatura come la via Savini alla Parete Rossa che è superattrezzata in modo ridicolo....) ha reso di solito le vie più impegnative dal punto di vista dei passi obbligati, partendo dal presupposto di adattarsi al livello di ripetitori in libera.
Appigli scavati non credo proprio ne siano stati fatti, anche se su alcuni monotiri gia ai tempi dell'apertura questo è successo (tiro un po' le orecchie al per altri versi meritorio Alessandro Ronchi che qua e la, anche su itinerari medi, ha fatto un po' di porcate).
La maggior parte degli scavati qui nel lecchese riguarda i tiri estremi e quindi non mi riguarda molto... ovviamente mi sembra davvero una schifezza, considerato soprattutto che qui abbiamo tanta di quella roccia da non sapere che farne...
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.