Via andrich torre venezia

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda crodaiolo » dom feb 07, 2010 23:28 pm

beh, visto che magari su Internet questa storiella per la buonanotte è più difficile trovarla...

P.Rossi, LA GRANDE CIVETTA, Zanichelli 1971 ha scritto:...Nel 1934 Alvise ha solo 19 anni ed è praticamente a digiuno di montagna vera e propria,
in quanto ha compiuto solo qualche prodezza sui massi della palestra di roccia bellunese.

Il 16 agosto Furio Bianchet ed Ernani Faè, due "vecchi" dell'ambiente agordino e bellunese,
prendono con loro il giovanissimo Alvise, forse anche con il segreto intento di metterlo alla prova sulla vera montagna...
e partono per tentare la salita in prima ascensione dello spigolo sudovest della Torre Venezia,
un problema più volte affrontato dai migliori arrampicatori della zona ma ancora insoluto.

Il primo giorno fu compiuta una ricognizione delpunto più problematico,
ma i tentativi di Faè e di Bianchet di superare un tratto strapiombante furono vani.
A questo punto, Alvise chiede timidamente se i due "anziani" abbiano nulla in contrario a lasciargli compiere un tentativo.
Un po' di perplessità, quindi: "Prego, accomodati!"

"Abbandonata la stretta cornice su cui eravamo raccolti - scrive Furio Bianchet - egli partì decisamente
all'attacco dei primi difficilissimi strapiombi.
Con uno stile ed una sicurezza che avevano del prodigioso, li superò in breve tempo,
lasciando in noi un senso di perplessità ed ammirazione...".

In realtà, a meta strapiombo, Alvise Andrich cominciò ad esclamare: "VOLO, VOLO ! "
ed a sfoderare una sua tecnica personalissima: quella di spiccare piccoli salti, per afferrare appigli lontani.

Tanto bastò perchè i due atterriti compagni dessero di piglio ai martelli
e cominciassero a costellare il posto di sicurezza di tutti i chiodi disponibili,
ripetendo frattanto l'un l'altro: "QUELLO E' MATTO !" ...


ecco, non so se la cosa può interessarti,
ma, aldilà di qualsivoglia relazione e/o info da chicchessia,
questo racconto aveva per me esercitato un richiamo irresistibile...

Buona salita!
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Messaggioda lamontagnadiluce » dom feb 07, 2010 23:28 pm

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Messaggioda crodaiolo » dom feb 07, 2010 23:40 pm

lamontagnadiluce ha scritto:Immagine


Lo pensavo adesso : è tristemente curioso...

P.Rossi, LA GRANDE CIVETTA, Zanichelli 1971 ha scritto:... Alvise Andrich cominciò ad esclamare: "VOLO, VOLO ! " ...


come la passione paradossalmente qui già manifestata
sia la stessa che infine lo porterà alla morte...
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Messaggioda julius » lun feb 08, 2010 11:56 am

Dai ricordi di un po' di anni fa...la via mi deluse un po',perchè in realtà di spigolo ha ben poco e,nella prima metà,è a tratti anche poco evidente...Ci sono vie della stessa difficoltà e assai meno note che secondo me sono molto più eleganti. Comunque ricordo molto belli i tiri finali (fessura e poi diedrone nerastro). Chiodatura tutt'altro che abbondante,ma questa è una caratteristica di quasi tutte le classiche della Civetta.
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Messaggioda Drugo Lebowsky » lun feb 08, 2010 12:52 pm

ABOMINIOOOO!!!! 8O
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Messaggioda arteriolupin » lun feb 08, 2010 14:04 pm

Ehm, Julius...

Io rispetto l'altrui parere... Ci mancherebbe...

Ma dare quella definizione della "Andrich" è per me un colpo al cuore...

Lo so che parlo di più di vent'anni fa, ma a me all'epoca ha fatto un effetto incredibile. L'ho trovata olgica e addirittura paradigmatica per la capacità dei primi salitori di "leggere" le possibilità offerte dalla montagna....

In più, panoramica, bella... Completa.

Il fatto che si aora "poco chiodata" mi fa solo piacere.. Anche perché, se non ricordo male (a più di vent'anni di distanza l'arterio colpisce l'Arterio) kle possibilità di inserire protezioni amovibili sono quasi infinite...

Comunque è solo un parere personale... Posso solo aggiungere che sarebbe un mio sogno poter tornare a ripeterla, un domani.. Ma mi sa che resterà solo un sogno... Per cui postare foto... Grazie!!
...Se tuti i bechi gavesse un lampion... Gesummaria che iluminasiòn!

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Messaggioda saccone » lun feb 08, 2010 14:23 pm

Anche la Ratti-Panzeri un po' più a destra è molto bella...
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Messaggioda renato » lun feb 08, 2010 14:31 pm

ciao
io l'ho fatto qualche anno fa', mi sembra quattro. Soste tutte ottime, in via i chiodi necessari come in tutte le classiche di quel livello (non mi dilungo sul "portare la solita dotazione"); tieni presente che la via è molto frequentata. Ho trovato la via incredibilmente logica. Solo nel tratto centrale quando ti muovi verso dx, verso il diedro finale intendo, puoi arrampicare in vari punti visto che è molto facile. Discesa dalla cima è facile, devi andare esattamante sull'altro versante, scendere una ventina di metri dalla cengia sul rotto (stare molto attenti perchè sotto c'e' la parete...) e poi quattro calate fino al canale. Poi abbiamo sceso il canale senza nessuna difficolta'. Solo all'uscita, prima del salto finale, devi individuare una cengetta (si arrampica ma è molto facile) che costeggia il lato destro del canale e che porta sul una zona di mughi. Alcuni attaccano presto per evitare code, però il primo tiro, che è il più difficile, è all'ombra e corri il rischio di avere le mani un po' fredde,
buona salita, e buon divertimento
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Messaggioda mezzanodalaghetto » lun feb 08, 2010 15:34 pm

Grazie a tutti per le risposte! spero proprio di farla quest'estate!
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Messaggioda julius » lun feb 08, 2010 16:00 pm

arteriolupin ha scritto:Ehm, Julius...

Io rispetto l'altrui parere... Ci mancherebbe...

Ma dare quella definizione della "Andrich" è per me un colpo al cuore...

Lo so che parlo di più di vent'anni fa, ma a me all'epoca ha fatto un effetto incredibile. L'ho trovata olgica e addirittura paradigmatica per la capacità dei primi salitori di "leggere" le possibilità offerte dalla montagna....

In più, panoramica, bella... Completa.

Il fatto che si aora "poco chiodata" mi fa solo piacere.. Anche perché, se non ricordo male (a più di vent'anni di distanza l'arterio colpisce l'Arterio) kle possibilità di inserire protezioni amovibili sono quasi infinite...

Comunque è solo un parere personale... Posso solo aggiungere che sarebbe un mio sogno poter tornare a ripeterla, un domani.. Ma mi sa che resterà solo un sogno... Per cui postare foto... Grazie!!


Anche il mio,ovviamente, è un parere personale. E come tale molto soggettivo, senza la pretesa di avere ragione in senso assoluto. Nè,tanto meno,di mettere in dubbio le capacità e la classe del maestro Alvise Andrich, che peraltro realizzò salite anche molto più importanti di questa.
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Messaggioda gug » lun feb 08, 2010 20:32 pm

Io l'ho fatta quest'estate e i V+ dichiarati li ho trovati un pò sottogradati: se fosse stato solo il mio parere poteva essere che non ero in forma, ma visto che ero con un amico di Ancona, grande amante del Civetta e che gli anni scorsi aveva fatto sia la Tissi, che la Cassin alla Trieste, che mi ha confermato la mia stessa opinione, allora credo di avere avuto un'impressione corretta.

Comunque la via è bella, il primo tiro dopo la cengia è qualcosa di veramente impressionante per esposizione estrema e improvvisa, e anche i tiri sopra sono meritevoli. Roccia bella e bel panorama sulle malghe sottostanti.
Chiodatura parca e soprattutto sempre un pò lontana dai passi chiave: nel primo tiro praticamente assente sulla difficoltà, ma si può proteggere bene se si sanno usare i dadi e i friend medio-piccoli.
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Messaggioda gug » lun feb 08, 2010 20:39 pm

Quì i commenti del mio amico dopo aver ripetuto, poche settimane dopo, la Soldà alla Torre di Babele

http://www.scuolalafenice.it/index.php/ ... rectory=50

Mentre quì ci sono altri commenti sulla Andrich e le foto

http://www.scuolalafenice.it/index.php/ ... rectory=50
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Messaggioda ICE&DRY » lun feb 08, 2010 21:00 pm

gug ha scritto:Io l'ho fatta quest'estate e i V+ dichiarati li ho trovati un pò sottogradati: se fosse stato solo il mio parere poteva essere che non ero in forma, ma visto che ero con un amico di Ancona, grande amante del Civetta e che gli anni scorsi aveva fatto sia la Tissi, che la Cassin alla Trieste, che mi ha confermato la mia stessa opinione, allora credo di avere avuto un'impressione corretta.

Comunque la via è bella, il primo tiro dopo la cengia è qualcosa di veramente impressionante per esposizione estrema e improvvisa, e anche i tiri sopra sono meritevoli. Roccia bella e bel panorama sulle malghe sottostanti.
Chiodatura parca e soprattutto sempre un pò lontana dai passi chiave: nel primo tiro praticamente assente sulla difficoltà, ma si può proteggere bene se si sanno usare i dadi e i friend medio-piccoli.


anche io l'ho fatta questa estate, concordo anche io che il V+ forse e' un po' stretto..comunque gran bella via!
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Messaggioda Ciabatta » mar feb 09, 2010 0:13 am

Io l' ho percorsa quest' estate e credo che il grado giusto sia il V+ , il problema credo sia nella continuità.
Il diedrone me lo ricordo infinito, per fortuna ci si riesce a proteggere molto bene con dadi e friends.
Ricordo molto belle una serie di lame nella prima parte.
Comunque gran bella via su una montagna affascinante.
Attenzione al traffico, soprattutto in discesa dove tutte le cordate si accalcano per fare le doppie.
Sicuramente conviene avere le mezze corde per fare calate più lunghe.
Gli ancoraggi comunque terrebbero su un trattore !!!!!
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Messaggioda Max Z. » mar feb 09, 2010 21:10 pm

Una bellissima via, tra le più classiche. Il V+ a me è sembrato giusto, è vero il primo tiro così a freddo ha un passaggio un po' scorbutico, mi pare di ricordare anche un pelo unto, il resto mi era sembrato molto divertente. Bellissime anche la Tissi e il Livanos, a me invece la Ratti era piaciuta un po' meno...
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mar feb 09, 2010 22:02 pm

ciò fioi... :roll: ... ma vi rendete conto che le stesse identiche frasi venivano proferite nelle chiacchiere al bar fuori dalla caiana sede?

ma erano 5-6 lustri fa... :roll:
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Messaggioda gug » mar feb 09, 2010 22:31 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:ciò fioi... :roll: ... ma vi rendete conto che le stesse identiche frasi venivano proferite nelle chiacchiere al bar fuori dalla caiana sede?

ma erano 5-6 lustri fa... :roll:


...eccerto, e se no di cosa dovremmo parlare? Dell'ultima prodezza di Ronaldinho? :wink: :lol: :lol:

Comunque il diedro finale è bello, ma abbastanza semplice, il tiro per arrivarci invece mi ricordo che mi ha impegnato. Noi siamo usciti a sinistra una ventina di metri prima della fine del diedro e penso che sia meglio fare così perchè altrimenti si uscirebbe su una comba detritica da cui è impossibile non tirare sassi sul secondo in sosta.
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Messaggioda Max Z. » mar feb 09, 2010 22:35 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:ciò fioi... :roll: ... ma vi rendete conto che le stesse identiche frasi venivano proferite nelle chiacchiere al bar fuori dalla caiana sede?

ma erano 5-6 lustri fa... :roll:


Sì, è vero che dopo anni di dolomiti sembran sempre le stesse cose, ma d'altronde su altri thread parlano di Moby dick, Moderne Zeiten, se è settimo e non 8-... e poi solo perchè si va in dolomiti (e sul forum) da tanti anni non vuol dire che qualcuno non cominci adesso...

casso divento vecio...
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Messaggioda Slowrun » mar feb 09, 2010 23:02 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:ciò fioi... :roll: ... ma vi rendete conto che le stesse identiche frasi venivano proferite nelle chiacchiere al bar fuori dalla caiana sede?

ma erano 5-6 lustri fa... :roll:


ah ecco è per quello che mentre tu e gli altri caiani cacciavate balle fuori dal bar :lol: io le salivo le vie della venezia .... 8) ... nel 1982 :cry:

Però non me le ricordo tanto bene ... scusa Drugo sai dirmi per un eventuale ripetione che numero di BD devo portare (non ne ho di BD ma vedo che fa figo) ... per le soste si è provveduto a collegare i chiodi con catena o devo portarmi fettucce/cordini ... in caso affermativo bastano della misura standard o anche più lunghi .... ah dimenticavo quanti rinvii mi porto :roll:
E per la discesa ? ... la tessera del cai la porto ? per lo sconto al rifugio ...se ti viene in mente altro non esitare (non oso pensare cosa sarà "altro") :lol:
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