Vi "regalo" un passo di un libro che mi è particolarmente caro,
essendo il primo "testo sacro" capitatomi fra le mani una trentina d'anni fa.
Anche se a molti apparirà retorico...
non mi vergogno nel riconoscere che, oggi come allora, nel leggerlo mi si accappona la pelle:
ormai sono incorreggibile.

... la bellezza delle cime, la libertà dei grandi spazi,
il rude piacere della scalata, un legame con la natura ritrovata
sarebbero aridi e talvolta amari senza l'amicizia della cordata:
amicizia fraterna, fatta di gentilezza, di dedizione, di lotte condotte assieme e di gioie condivise.
Spesso penso a M. ed al modo in cui mi ha iniziato.
Ho fatto ormai un po' più di mille ascensioni, in ogni stagione,
ho talvolta l'impressione che la montagna sia il mio regno
e tuttavia, ogni qual volta ne varco la soglia invisibile, ma che io "sento" benissimo, trasalisco.
Come M. un giorno, ora "io so"...
ma quand'anche avessi scalato tutte le vette per tutti gli itinerari,
non conoscerei mai tutto, completamente, di questo mondo che amo: sarò sempre in cammino.
