Dopo qualche titubanza mi son deciso a postare quanto mi è successo mercoledì notte e giovedì scorso..premetto che quanto segue è tutto vero;mi auguro solo che non mi giudicate troppo pazzoide e non mi rivolgiate più la parola
Mercoledì sera un mio amico mi telefona dicendo che il giro sul sass de Mura lo ispira un casino e che sarebbe meglio spezzarlo in 2 giorni,però lui quella sera ha delle prove di coro (si sposa un suo amico) a cui non può assolutamente rinunciare.
Avevamo capito che partire all?alba di giovedì per fare l?escursione in giornata sarebbe stata una pazzia..però c?era sto maledetto coro che rompeva i coglioni e così che fare? Siam partiti da casa mia mercoledì alle 10 di sera,per arrivare sopra Imer (dove abbiamo lasciato la macchina) verso le 00.30 e siam partiti verso il rifugio Boz in una scura notte senza luna. Solo le stelle ci facevan compagnia,assieme alle vacche (più che vederle si sentivan i loro campanacci). Il mio amico sclera: le vacche?Porca p*****a,e se ci sono anche i tori?(lui ha un?autentica fobia per loro). Camminando quatti quatti attenti a non far il minimo rumore (avevamo però una torcia con la dinamo che bisognava continuamente premere per far si che facesse luce e che faceva un casino bestiale) passiamo tra i ruminanti. Superato l?ostacolo vediamo,o meglio illuminiamo una costruzione che crediamo malga: il rifugio è più in là,diciamo,quella dev?essere malga neva (che dista 20 minuti dal Boz) . Proseguiamo dunque imperterriti lungo un sentiero ben segnato per 30 minuti,e del rifugio neanche l?ombra!Per forza!eravamo sul sentiero che conduce al rifugio dal Piaz..capito l?errore torniamo indietro fino al punto dove avevamo visto la ?malga?: ci avviciniamo convinti di trovare un altro sentiero che conduca al Boz e ci accorgiamo che quella costruzione è il Boz!Sono ormai le 3 del mattino?Il mio amico fa qualche foto e poi a nanna.Alle 6.15 siamo in piedi pronti per camminare,controllo la mia attrezzatura e scopro che la mia digicam non funziona!(la macchina si accende normalmente ma se punto qualcosa il display rimane nero) Sconfortato prendo la reflex e scopro che anche lei ha qualche problemino (guardando nel mirino compare una macchia scura)..Non importa,dico,provo comunque a far foto con la reflex. Ci incamminiamo. Il sentiero,sempre ben segnato inizia a salire rapido. Il paesaggio cambia radicalmente diventando lunare. Giunti a forcella Neva compaiono le Pale di San Martino: c?è una visibilità ottima e girando lo sguardo in lontanza compare la pianura. In forcella troviamo 2 signori di una certa età (50-60) impegnati a salire il Sass de Mura. Auguratici buona fortuna iniziamo la traversata.Da subito troviamo una passaggio che c?impegna non poco (classificato nel libro di 2°)Si tratta d?infilarsi in una stretta spaccatura e scendere appoggiandosi sui molteplici appigli:gli zaini ingombrano,l?unica soluzione è calarli. Superata questa difficoltà risaliamo lungo la banca occidentale,il panorama si apre su cima d?asta,lagorai e pale e in lontanza si vedono pure dei ghiacciai (forse l?Ortles). La bancata ghiaiosa è larga e comoda,bisogna comunque far attenzione al ghiano friabile e molto scivoloso. Arriviamo alla spalla sud ovest del Sass. Da qui si vede la banca soliva (banca sud) veramente spettacolare che taglia sotto forma di cengia gli strapiombi della parete sud fino ad arrivare alla spalla sud est,su cui è intagliata una spettacolare finestra. Dalla spalla ovest il percorso appare impervio e difficile: riusciremo noi ad andare oltre la finestra ed affacciarsi dalla altra parte?Iniziamo:il percorso risulta più facile del previsto però c?è un problema: dalla parete sovrastante cadono sassi. Il mio amico ha il casco,io no. Inizia per me un autentico calvario: attraverso la cengia il più velocemente possibile (tenendo conto che sotto di me ho circa 500m di parete a strapiombo) e appena vedo un tetto di roccia mi copro,prendo fiato e avanti! Arriviamo finalmente nei pressi della finestra. Panorama indescrivibile sui monti friulani,monti del sole,pizzocco e piani eterni. A nord,tra un mare di dolomiti,spiccano l?antelao e le dolomiti di sesto. Iniziamo a percorrere la banca orientale,che corre sotto le pareti del sass de Mura. Qui viene il difficile. La roccia è solida ma impone continui passaggi di arrampicata,semplici ma snervanti e molto spesso piuttosto esposti. Il rischio caduta sassi è sempre presente e ogni tanto si sentono tonfi secchi di sassi caduti dalle montagne circostanti. Troviamo neve a chiazze e il mio pensiero va all?ultima banca,quella nord. E lì quanta neve ci sarà,penso. Non ho neanche portato i ramponi con me e neppure il mio amico..Arriviamo alla fine della Ovest ad una cinquantina di metri sopra forcella cimonega. Le vette del gruppo del Cimonega riempiono il panorama e ci fermiamo a contemplarle. Il mio amico mangia,io sono troppo nervoso per farlo. Il mio pensiero vola sulla nord: ce la faremo ad attraversarla? Ci incamminiamo. La cengia è semplice ma spesso coperta da neve ghiacciata. Sopra di noi svetta la parete nord,immensa e terrificante. Ciononostante arriviamo quasi alla fine della banca,ma troviamo un nevaio. E? ghiacciato all?inverosimile,bisognerebbe attraversarlo orizzontalmente per una ventina di metri. Proviamo a scalinare,niente. Torniamo sulla roccia per decidere cosa fare. Il mio amico è di fianco a me quando succede. Sento da sopra un borbottio: sassi! Li sento fischiare sopra la testa e non posso proteggermi. Lui viene colpito ma ha il casco,io: incolume. Vien giù per fortuna roba piccola ma la paura resta. Che fare se la stessa cosa succede mentre cerchiamo di attraversare questo infido nevaio? Torniamo indietro.Manca un quarto d?ora a forcella neva,punto di partenza e oltre il nevaio la traccia pare agibile e sicura. Noi però non ce la sentiamo e ritorniamo all?inizio della banca posterna (banca nord) fin al punto in cui vediamo sotto di noi forcella Cimonega. Una volta arrivati in forcella,penso,potremmo raggiungere più in basso il sentiero che sale ai bivacchi Feltre e Bodo e poi prendere il troi dei Caserin che attraversa basso il versante meridionale del Sass de Mura fino al pass de Mura,da lì poi al Boz. Tempo previsto (3 ore da forcella cimonega). Alternative? Percorrere a ritroso l?infida banca orientale,la soliva e l?occidentale per poi scendere a forcella neva. Siamo stanchi e di rischiar di nuovo di essere colpiti dai sassi non abbiam proprio voglia. Scendiamo a forcella Cimonega,un?impresa. C?è una flebile traccia che impone passaggi di arrampicata ovunque. Se sbagli direzione ti trovi ad affrontare difficoltà notevoli, perdiamo spesso la traccia..ciononostante alla fine posiamo i piedi sull?erba della forcella. Scendiamo rapidi senza un sentiero preciso (non ce ne sono) alla ricerca del sentiero che conduce ai bivacchi,una volta trovato il resto è stata solo una passeggiata in confronto a prima,abbiamo affrontato nuove salite e nuove discese ma alla fine dopo 3 ore siamo arrivati al Boz. Dopo un breve controllo zecche (scivolando per un attimo nell?erba ne avevo una che camminava sui panataloni) ad esito per fortuna negativo,rimessi i sacchi a pelo negli zaini siamo scesi fino alla macchina.
L?unico rammarico di questa giornata è stato il mio cappello,dimenticato sul sentiero che sale a forcella Neva e mai più ripreso,adesso è lì che sta guardando il sass e onestamente credo non rimpianga assolutamente il mio attaccapanni!
Con la speranza di non avervi annoiato vi saluto!
Statemi bene!
Appena possibile vi allego altre foto oltre a quella della finestra che vedete nell'album