io sapevo, vagamente, la storia.
mi son incaxxato leggendo la testimonianza, diretta, di una persona che conosco virtualmente da tempo, e leggo su ISM.
cito i suoi interventi, fiducioso che nn né abbia a risentirsi
l'autore è Umberto UW, che scrive su ISM;
E' una storia di grande democrazia e partecipazione civile quella che
vede i cittadini della val di Susa opporsi ad un'opera inutile sotto
il profilo trasportistico ma strategica per i costruttori di grandi
opere, facenti capo a società del gruppo Fiat, ancora uno dei poteri
più forti d'Italia, ma anche alla Rocksoil dello stesso ministro
Lunardi, il principale propugnatore dell'opera. Incredibile il
dispiegamento delle forze dell'ordine schierate dai ministeri: si
parlava di 1200 uomini verso le 11 quando continuavano ad affluire
autoblinde di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Tutto ciò per
prendere possesso di tre siti sulle montagne di Mompantero, sopra Susa
(in Piemonte) e iniziare i sondaggi che rappresentano di fatto, nelle
intenzioni del ministero di Lunardi, l'inizio dell'opera. A fermarli
hanno trovato i cittadini della valle, guidati dagli amministratori,
sempre in prima fila per evitare, con fasce tricolori a tracolla, le
cariche più violente. Tutta la montagna era presidiata da gruppi più o
meno nutriti, in grado di spostarsi secondo le comunicazioni degli
avvistamenti di poliziotti, comunicati via cellulare. Già nella notte
molti manifestanti si sono attestati sulla montagna, bloccando in più
punti la stradina, erigendo barriccate e facendo crollare massi ed
alberi per fermare i blindati. Il punto chiave della giornata è stato
un ponticello all'inizio della strada dove per tutto il giorno,
manifestanti e poliziotti si sono spinti, sindaci in prima fila. Il
rischio di cadere dal ponte largo 5 metri, alto una decina, e
soprattutto senza parapetti, e l'interposizione dei sindaci,
coraggiosamente schiacciati tra le due masse che si fronteggiavano,
hanno impedito l'utilizzo massiccio di fumogeni e manganelli. In
seguito il confronto si è spostato sui siti di sondaggio, raggiunti
dai molti manifestanti aggirando i blocchi della polizia sfruttando
abilmente le antiche mulattiere teatro 60 anni fa delle battaglie
partigiane. 500 persone sono riuscite a rimandare indietro, solo a 20
metri dalla meta, i carabinieri della valle, che dopo alcuni inutili
tentativi di carica (arrivavano dal basso per un sentiero stretto)
hanno sciolto la tensione togliendo in parte i caschi ed accettando
dai manifestanti caramelle e dolcini. Altri poliziotti sono stati
bloccati su una strada di accesso al sito da una grande barriccata di
tronchi e rovi, presidiata da un manipolo di sindaci con fascia
tricolore sul lato della polizia. Nel frattempo tutto il territorio
comunale di Mompantero è stato bloccato per impedire l'accesso di
altri valsusini a dare manforte. Tutte le fabbriche della valle sono
state bloccate in segno di solidarietà e la linea ferroviaria è stata
interrotta da altri manifestanti per diverse ore, mentre i comuni di
Carrara e Ferrara sono stati occupati in segno di solidarietà con i
valsusini. Verso le 17 i poliziotti sui due lati si ritirano e si
diffonde la voce secondo cui la delibera di esproprio, non notificata,
non è più valida e ne dovrà essere stilata una nuova con i tempi
tecnici del caso.
Ma il TG3 della notte distrugge ogni speranza: il solito Bianco
annuncia in tono trionfale che le camionatte della polizia hanno
portato i tecnici ad espropriare i siti, ora recintati e pronti alla
partenza dei lavori.
Inutile illudersi: se non fossero scesi i manifestanti sarebbero stati
sopraffatti dai manganelli prima della mezzanotte, comunque è stata
una grande ingenuità credere alle voci secondo cui oltre il tramonto
non potessero più procedere.
Ma che accadrà a Venaus (al TG3 dicono il 20), in campo aperto?
Oggi i manifestanti sembravano aver vinto una battaglia di una lotta
che va avanti da una decina di anni, per difendere il territorio da
un'opera inutile alla collettività, che segnerebbe la fine della
possibilità di vivere nella valle trasformata per venti anni in un
cantiere con 10000 operai e continui trasporti di materiale ricco di
amianto e forse di isotopi di uranio radioattivi, per produrre
un'opera in grado, con rumori e vibrazioni, di rendere la qualità
della vita insostenibile. Con poi evidenti conseguenze per la salute
degli abitanti di una valle che già ora paga un pesante tributo di
vite umane, i dati epidemiologici su vari generi di tumori non
lasciano dubbi, alla causa dei trasporti nazionali. Su giornali e
televisioni un po' di tafferugli, non una popolazione che si batte per
il proprio territorio contro le lobby delle grandi opere, intenzionate
a passare sopra la vita dei cittadini per incassare i soldi pubblici.
Non un ministro che manda 1200 celerini a difendere i suoi interessi
privati. Due parole in più per il disagio della ferrovia bloccata.
e ancora;
Prosegue la militarizzazione dell'intero comune di Mompantero, l'unica
strada di accesso e tutte le vie di Susa che vi adducono sono bloccate
da autoblindi (almeno due) delle forse dell'ordine, con una quindicina
di agenti in assetto antisommossa. Da Susa si può vedere un continuo
andirivieni di camionette delle forze dell'ordine, che si danno
regolari cambi. Solo i residenti possono accedere all'abitazione
passando numerosi posti di blocco e non possono ricevere visite.
L'accesso al cimitero di Mompantero (siamo nella festa dei morti)
obbligava ad essere schedati da una squadra di una decina di
poliziotti posta a presidio del solo cimitero, sito vicino alla strada
che adduce ai siti di sondaggio. Da Avigliana fino a Susa (uno dei
primi paesi della valle) si vedono pattuglie della celere parcheggiate
a tutti gli incroci principali ed in alcune vie. Nel traffico della
valle, prima delle ore del rientro dal ponte, i mezzi della polizia
erano in un rapporto di circa 1:10 con le auto private (le contavo
oggi pranzando in un prato), nelle ore del rientro i mezzi civili
erano in un rapporto consono ad un paese civile in tempo di pace.
Purtroppo chiunque pensi che esageri può percorrere la SS24 o la SS25
da Avigliana a Susa e qui provare, senza troppa convinzione se non
vuol prenderle, ad imboccare la strada o i sentieri per il
rocciamelone. La notizia secondo cui i siti sono stati raggiunti e
delimitati, riportatadal tg3 regionale, che sempre si distingue per
faziosità pro-FIAT e quindi pro-TAV, è smentita da foto prese da un
manipolo di cittadini che sono riusciti a raggiungere e fotografare i
siti, come i manifestanti li hanno lasciati. Un abitante della
frazione chiave della guerriglia di ieri attraverso internet denuncia
però via internet che i siti sono ormai raggiunti, recintati e
picchettati in barba alla legge che impone la presenza del
proprietario per l'esproprio. Lo stesso denuncia anche le pesanti
limitazioni alla libertà personale ed il fatto che anche tutti i
sentieri di accesso sono controllati da agenti in divisa ed in
abbigliamento sportivo. Impossibile avvicinarsi al Rocciamelone. 50
denunce per resistenza a pubblico ufficiale alle persone identificate
ieri filmate a spingere i poliziotti indietro sul ponte. La
popolazione ha messo in atto nuove forme di protesta: ritrovo al
presidio di Bruzolo alle 9:00 con gli amministratori (600-800
persone), blocco della ferrovia a Borgone pagando tutti regolare
biglietto. Ritrovo di nuovo a Bruzolo alle 15 per organizzare nuove
azioni: passeggiata sulla statale e per alcuni sui binari (subito
richiamati all'ordine dagli altri per mantenere la legalità).
Decisione di occupare la stazione di chiusa (presa dall'alto)
comunicata solo con passaparola nell'orecchio di persone conosciute
(era pieno di infiltrati). Ritrovo in almeno un migliaio alla
stazione, blocco delle due statali, della secondaria parallela e della
ferrovia. Quando sta per passare il TGV milano-parigi 4 camionette di
celerini in assetto antisommossa si avvicinano al passaggio a livello.
Scendono e si preparano. Si corre a dire alla gente sulle statali di
riversarsi sui binari. In un attimo la ferrovia è gremita, a passaggio
a livello abbassato, di donne, vecchi, bambini e valligiani di tutte
le età ed estrazioni sociali. Le sbarre si rialzano ed i celerini
rimontano sulle camionette e se ne vanno tra gli applausi (ironici)
della gente. TGV annullato. Ancora blocco fino alle 19, con code
chilometriche per il rientro dal ponte dei santi. Solo l'autostrada è
libera, il blocco sarebbe illegale e troppo pesante come consegenze
giuridiche. Poi il presidente rimanda a casa a riposarsi per
ritemprarsi da due giornate durissime i cittadini, perchè la lotta
sarà lunghissima. Prossimo appuntamento domani sera a Bussoleno con
amministratori, avvocati e cittadini tutti per riorganizzarsi.
Saluti sempre più disgustati e allibiti.
Umberto
spero servan a chiarire un po' il genere di situazione che si sta vivendo in quelle zone
un sempre più disgustato
Topocane