Chisciotte e gli invincibili
Invincibile ?non è chi sempre vince, ma chi mai si fa sbaragliare dalle sconfitte, chi mai rinuncia a battersi di nuovo?
visto sabato sera, a Como.
Come sempre Erri ha saputo darci una boccata di respiro, a volte forte, spinto nei polmoni con la schiettezza di chi ha provato, vissuto le cose che racconta.
?Invincibili, sono i migratori, che attraversano il mondo a piedi per raggiungerci e che non si fanno fermare da nessun campo di prigionia, da nessuna espulsione perché chi va a piedi non può essere fermato?
Lo spettacolo si articola in un prologo, tre quadri (amore, guerra, prigionia) e un intermezzo ed è uno strano miscuglio di musica e parole. Erri ci accompagna e ci guida nell?esplorazione, Gianmaria dà voce a grandi poeti e Gabriele disegna note musicali col suo clarino.
Ho trovato molto forte, da meditare, il pezzo sulle guerre, sulla gente che vive in guerra, i civili...
uno spettacolo intenso e mai banale, son tornato a casa un po' più conciliato col mondo!
cito un passo;
?A Sarajevo la gente conosce a memoria le poesie come noi conosciamo le strofe di Orietta Berti. Tra i popoli slavi, la poesia è una parola importante.La poesia è il formato di combattimento della letteratura?
grazie, ancora.
Topocane