Milano, un venerdì di dicembre....

[Silvio]

di 36 anni fa.

[Buzz]

maledetti anarchici
36 anni fa a milano
l'altra settimana in val di susa

[zeo saverio]

PAGHERETE CARO
PAGHERETE TUTTO

[kenzo]

Di quella giornata ho un ricordo molto vago. La prima immagine sono i piccoli volantini che tapezzavano qua e là Milano e gridavano alla "Strage di Stato!".

Non capivo: "Papà, ma come si fa a dire che lo Stato ha ucciso?". Nessuna risposta.

Pinelli, il taxista Orlandi, Valpreda, Freda, Ventura,....
Nomi da catolagare. Foto da ricordare. Episodi da collegare. Ragioni da speigare.

Passano gli anni. Altre stragi a scandire il tempo. Inesorabili.
Cerco di capire.

Milano. Catanzaro. Roma.

La sentenza di assoluzione: una riunione infuocata al Liceo con protagonista il mio prof di Filosofia, che ad un certo punto sale sullo scranno e comincia a snocciolare dati e fatti che seppelliscono i luoghi comuni fino a quel punto vomitati.

Non ho mai smesso di ricordare.

"Papà ti ricordi della strage alla banca?". "Si".

Quel giorno un Angelo ha voluto che non restassi orfano.

[anatretta]

C'è un qualcosa che mi lega in modo particolare a questa tragica vicenda. Mia madre mi ha partorito durante i funerali delle vittime: il 15 dicembre 1969. Funerali che videro una straordinaria partecipazione di persone che con la loro presenza esprimevamo il loro sdegno, la loro voglia di non girare la testa da un'altra parte, la loro voglia di essere testimoni di un fatto brutto, scellerato, infame. In mezzo a tutta questa gente, anonima, con i volti grigi e tesi come ci appare oggi nei filmati dell'epoca, ve ne era "altra" con i volti ugualmente grigi ma di un grigio diverso, e grigi anche nel cuore o nell'anima. Gente che sedeva in prima fila, ma indegna di quella "prima fila". Indegna perchè se sei in prima fila vuol dire che sei un capo, che rappresenti tutti quelli che ti siedono dietro e come tale hai delle precise responsabilità verso quelle persone: la responsabilità di dare delle risposte, di spiegare, di fare in modo che certe cose non accadano più. Ma di fatti come questi ne sono accaduti ancora e di risposte, quei grigi figuri, non ne hanno date. Come può un paese civile e democratico viviere con tali scheletri nell'armadio; e sottolineo che "scheletri nell'armadio" non è un modo di dire. Sono scheletri di gente morta ammazzata senza che se ne sappia il motivo, e cosa più grave, senza alcun colpevole. Questi scheletri sono nei nostri armadi.
Fra tre giorni compirò 36 anni. Tanti, troppi. Ci sono uomini grigi che durante questi trentasei anni non sono stati capaci di dare delle risposte: ciò è un crimine pari a quello di andare a seminare bombe e come crimine andrebbe perseguito.

Federico

[dogon]

Non capivo: "Papà, ma come si fa a dire che lo Stato ha ucciso?". Nessuna risposta.
....

Pinelli, il taxista Orlandi, Valpreda, Freda, Ventura,....
Nomi da catolagare. Foto da ricordare. Episodi da collegare. Ragioni da speigare.

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...S.Saltarelli..., anche se un nome in meno o uno in più, non cambiano le cose.

[Silvio]

C'è un qualcosa che mi lega in modo particolare a questa tragica vicenda. Mia madre mi ha partorito durante i funerali delle vittime: il 15 dicembre 1969. Funerali che videro una straordinaria partecipazione di persone che con la loro presenza esprimevamo il loro sdegno, la loro voglia di non girare la testa da un'altra parte, la loro voglia di essere testimoni di un fatto brutto, scellerato, infame. In mezzo a tutta questa gente, anonima, con i volti grigi e tesi come ci appare oggi nei filmati dell'epoca, ve ne era "altra" con i volti ugualmente grigi ma di un grigio diverso, e grigi anche nel cuore o nell'anima. Gente che sedeva in prima fila, ma indegna di quella "prima fila". Indegna perchè se sei in prima fila vuol dire che sei un capo, che rappresenti tutti quelli che ti siedono dietro e come tale hai delle precise responsabilità verso quelle persone: la responsabilità di dare delle risposte, di spiegare, di fare in modo che certe cose non accadano più. Ma di fatti come questi ne sono accaduti ancora e di risposte, quei grigi figuri, non ne hanno date. Come può un paese civile e democratico viviere con tali scheletri nell'armadio; e sottolineo che "scheletri nell'armadio" non è un modo di dire. Sono scheletri di gente morta ammazzata senza che se ne sappia il motivo, e cosa più grave, senza alcun colpevole. Questi scheletri sono nei nostri armadi.
Fra tre giorni compirò 36 anni. Tanti, troppi. Ci sono uomini grigi che durante questi trentasei anni non sono stati capaci di dare delle risposte: ciò è un crimine pari a quello di andare a seminare bombe e come crimine andrebbe perseguito.

Federico

molto bello, grazie.


Silvio