5.12.99 (A L.)

Spazio per messaggi e discussioni a tema libero.

5.12.99 (A L.)

Messaggioda Ansia Kammerlander » mar ott 31, 2006 0:44 am

(è una storia d'amore, i rudi alpinisti non la leggano)

Il treno corre, i sobbalzi sui binari da ore vanno a ritmo con il mio respiro agitato. Non mi piace raccontare bugie, non sono capace, ma per essere qui ne ho inventata una goffa, assurda, una di quelle bugie che meriterebbero una punizione divina (e forse l?avranno).
Entriamo in stazione, ho il naso incollato sul finestrino. Ho paura di non vederti, di non riconoscerti. E all?improvviso eccoti lì sulla banchina. Scendo, mi vieni incontro, mi hai riconosciuta anche tu. Non so come salutarti, non so cosa dirti, uno strano blackout dopo dieci mesi di parole che entravano sempree più impetuose nella mia e nella tua posta. Parole sulle quali abbiamo camminato come equilibristi, terrorizzati all?idea che quel filo lungo centinaia di chilometri si rompesse, o che si potesse cadere di sotto, facendoci del male. All?inizio facevamo anche un po? ridere, quando tu mi davi del lei, scrivevi grazie-prego-molto gentile, e io ti credevo un vecchio signore molto pignolo. Dopo due settimane non c?era più nulla di quella cortesia ingessata, ma un sacco di domande. Chi sei, cosa fai, come sei. Un saluto, tutte le mattine. Un saluto tutte le sere. E poi la scoperta di avere bisogno di questo saluto. Se parti come faccio. Se non mi scrivi mentre sei via ti spezzo le braccine. Sei cattiva. No, sei tu che sei stupido. Pensavo ti fosse caduto l?aereo e per quello non mi avevi scritto. Pensavo che fossi caduto dalla moto e per quello non mi avevi scritto.
E la paura e lo sgomento di quello che stava succedendo. Non possiamo, lo sai che non possiamo. Non ti voglio più sentire, non si può vivere così, è assurdo. Va bene, ti prometto che ci incontriamo, ma poi giura che non finisce, che non ci perdiamo, è troppo bello quello che abbiamo io e te. Ho buttato la tua foto, perché ero incazzata. Ma la pianti di buttare le cose che ti mando? Sei una brutta peste, sei un vulcanetto, adesso vado in posta....
E intanto con le tue mani leggere, senza mai toccarmi mi frugavi dentro e riuscivi a farmi dire verità mai confessate prima. Mi piaceva e mi terrorizzava: ho capito solo molto dopo che non mi avresti mai fatto del male. Ti obbedivo, io che non obbedisco mai a nessuno. Un giorno in montagna ho fatto dieci chilometri sotto la pioggia, perché tu volevi un messaggio per essere sicuro che ti stessi pensando. Come se fosse stato possibile il contrario, come se ne non fosse stato vero che non pensavo ad altro. Correvo sotto il temporale con il battito a mille e mi sentivo deficiente e felice.
I nostri giochi assurdi. Facciamo che io sono il maestro e tu la scolaretta, quindi stai attenta. Facciamo che tu eri un?ostrica surgelata e io ti dovevo aprire. Facciamo che tu sei una pecora stupida su un?isola della Patagonia.

Ora sei qui davanti a me. E io mi rendo conto che so che film ti piacciono, cosa leggi, cosa sogni, come sono le tue giornate nere, ma non so che odore hai, se strizzi gli occhi quando ti spaventi, non so come cammini. Non so come salutarti, dopo tutto quello che ci siamo detti al riparo di uno schermo.
Mi passi un braccio attorno alle spalle, mi guidi tra la folla. Fatto buon viaggio? Sì, grazie. In metropolitana sento la tua gamba contro la mia e penso che ci sei, esisti, sei anche caldino nel freddo della sera d?inverno.
Al ristorante sembriamo due giocatori di scacchi. Io guardo te e tu guardi me. So che sei attento ai piccoli gesti, e mi chiedo cosa ti dica di me il mio modo di prendere il cestino del pane o di girare l?insalata. Questo mi paralizza al punto che l?insalata me la giri tu, un po? divertito. Hai degli occhi bellissimi.
Torniamo a casa. Accendiamo la televisione, seduti sul divano. Distanza di sicurezza, venti-trenta centimetri. Le immagini scorrono sullo schermo, ma non le vedo neanche. I sentimenti di questi mesi, attrazione e terrore, provocano un invisibile uragano. Forse muoio d?infarto sul divano. Forse resto qui tutta la notte e poi vivo tutta la vita nel rimpianto. Forse non ti piaccio e ci siamo raccontati un mucchio di fesserie. Cosa si dice in queste situazioni? Mi viene solo una frase disperatamente stupida. Che ti eri descritto castano e ti trovo scuro scuro. Mi chiedi se ho delle altre lamentele. E non so come le nostre dita si trovano vicine, con l?indice ti sfioro il pollice, poi il fianco. E tu scivoli sul divano, gli occhi chiusi di chi aspetta. Sapessi come sarebbe più facile, se non ti avessi lasciato avvicinare così tanto. Ti accarezzo piano la pancia, ti bacio la pelle dove sei liscio, e poi più giù, mentre tu trattieni il fiato. Ti sollevi, mi prendi per mano e mi dici ?Andiamo di là?. Le tue dita sono intrecciate alle mie, in una stretta forte. Lo vuoi? Sì, lo voglio. Dimmelo. Lo voglio.
Il tempo prende una strana accelerazione e tu ti trasformi in un lupo avido, quasi feroce. Ma io non ho più paura. Facciamo che tu eri un lupo e io una pecora e tu mi mangiavi. È un gioco bellissimo, anche se fa male e ci lascia sfiniti.
Adesso cerco di dormire. Non posso, perché tu continui a chiedermi a che penso. Non penso a niente, ti dico. Non è possibile che tu non stia pensando a niente, sento le rotelle del tuo cervello che fanno frrrrrrrrrrrrrrrrr. Dimmi che cosa pensi, lo voglio sapere. Come faccio a dirti cosa penso? Penso che tra poco è mattina e non voglio. Penso che sono un po? innamorata di te, anche se è vietato. Penso che ti vorrei chiedere che cosa provi tu, ma la domanda non è ammessa e io sono ligia ai regolamenti e tanto non mi risponderesti. Penso che è meglio godersi il qui ed ora, il tuo braccio che mi tiene stretta. Il sonno è leggero, agitato. Hai mal di schiena. Ti massaggio un poco. Smetti di lamentarti e ti viene la voce da lupo: non ti fermare. Facciamo di nuovo l?amore poi dici: oh c***o, dobbiamo alzarci, ma così presto dovevi partire?
Colazione a testa bassa. Non so dove guardare. Ho paura a guardarti negli occhi, perché ancora non li so leggere e sei così bravo a fare la sfinge. Ho paura a pensare che è tutto finito. Non sono più capace di parlarti. Non sono capace di immaginare come si può andare avanti, adesso che abbiamo scoperto che io esisto e tu esisti. Non si potrà più ridere, non si potrà più scherzare. Guardo le tue mani piene di lentiggini e penso che è l?ultima volta che le vedo. Ti scusi perché il tè fa schifo. Mi accompagni in stazione trincerato dietro un paio di incredibili occhiali neri, incongrui nel mattino invernale. Un abbraccio rigidissimo. Facciamo che tu eri un?ostrica surgelata e io ti dico addio per sempre.
Salgo sul treno. Per sempre. Finito. Finito per sempre. Questo dicono i sobbalzi. Mi addormento. Non sto male, è come se mi avessero fatto l?anestesia ai sentimenti: ma penso che mi sveglierò e starò da schifo. Invece mi sveglia il telefonino. Sei tu. Come stai? Stai bene? Mi scrivi, giura che mi scrivi.
Lo vedi? Ti scrivo quasi ogni giorno anche adesso, dopo tanti anni. Ho perfino imparato a dirti che ti voglio bene, e l?hai imparato anche tu. Forse hai ragione quando mi dici ridendo che io penso troppo e non dimentico niente.
ALLEGRIA
Faceva freddo. Il vento
mi tagliava le dita.
Ero senza fiato. Non ero
stato mai più contento.
(Giorgio Caproni)
Avatar utente
Ansia Kammerlander
 
Messaggi: 1113
Images: 19
Iscritto il: gio ago 24, 2006 15:19 pm
Località: milano

Messaggioda quchibu » mar ott 31, 2006 1:00 am

bello
molto molto molto bello.
quchibu
 
Messaggi: 3675
Images: 14
Iscritto il: ven lug 07, 2006 10:16 am

Messaggioda Daffi » mar ott 31, 2006 1:06 am

Che bella storia, Ansia. Grazie :).
Dove saranno gli occhi tuoi
quando si chiuderanno i miei
Avatar utente
Daffi
 
Messaggi: 1461
Images: 31
Iscritto il: mer lug 02, 2003 17:28 pm
Località: ex Stalingrado d'Italia

Re: 5.12.99 (A L.)

Messaggioda xee » mar ott 31, 2006 2:33 am

Ansia Kammerlander ha scritto:(è una storia d'amore, i rudi alpinisti non la leggano)



Che la leggano, invece.

:)
Perché voglio dormire il sonno delle mele
per apprendere un pianto che mi purifichi dalla terra;
perché voglio vivere con quel bimbo oscuro
che voleva tagliarsi il cuore in alto mare.
Avatar utente
xee
 
Messaggi: 3093
Images: 80
Iscritto il: ven gen 30, 2004 16:35 pm
Località: La Vallée

Re: 5.12.99 (A L.)

Messaggioda Ansia Kammerlander » mar ott 31, 2006 2:34 am

xee ha scritto:
Ansia Kammerlander ha scritto:(è una storia d'amore, i rudi alpinisti non la leggano)



Che la leggano, invece.

:)


Ma dopo mi scherzano. :oops:
ALLEGRIA
Faceva freddo. Il vento
mi tagliava le dita.
Ero senza fiato. Non ero
stato mai più contento.
(Giorgio Caproni)
Avatar utente
Ansia Kammerlander
 
Messaggi: 1113
Images: 19
Iscritto il: gio ago 24, 2006 15:19 pm
Località: milano

Messaggioda sax » mar ott 31, 2006 2:35 am

Parli di me? :roll:



:lol:
MEJO PUZZA? DE VI? CHE D?OLIO SANTO!

ImmagineImmagine
Avatar utente
sax
 
Messaggi: 3472
Images: 29
Iscritto il: mar giu 27, 2006 13:17 pm
Località: chateauxfidard

Messaggioda Ansia Kammerlander » mar ott 31, 2006 2:37 am

sax ha scritto:Parli di me? :roll:



:lol:


Ho detto A-L-P-I-N-I-S-T-I! :lol:
ALLEGRIA
Faceva freddo. Il vento
mi tagliava le dita.
Ero senza fiato. Non ero
stato mai più contento.
(Giorgio Caproni)
Avatar utente
Ansia Kammerlander
 
Messaggi: 1113
Images: 19
Iscritto il: gio ago 24, 2006 15:19 pm
Località: milano

Messaggioda sax » mar ott 31, 2006 2:38 am

Ansia Kammerlander ha scritto:
sax ha scritto:Parli di me? :roll:



:lol:


Ho detto A-L-P-I-N-I-S-T-I! :lol:





8O



:roll:


:?
MEJO PUZZA? DE VI? CHE D?OLIO SANTO!

ImmagineImmagine
Avatar utente
sax
 
Messaggi: 3472
Images: 29
Iscritto il: mar giu 27, 2006 13:17 pm
Località: chateauxfidard

Messaggioda quchibu » mar ott 31, 2006 2:42 am

posso postare qui una storia specualre che mi hai indotto a scrivere stasera?

senza nessuna pretesa letteraria.
scritta e nemmeno riletta.

(poi la riguarderò)
quchibu
 
Messaggi: 3675
Images: 14
Iscritto il: ven lug 07, 2006 10:16 am

Messaggioda sax » mar ott 31, 2006 2:43 am

quchibu ha scritto:posso postare qui una storia specualre che mi hai indotto a scrivere stasera?

senza nessuna pretesa letteraria.
scritta e nemmeno riletta.

(poi la riguarderò)





:roll: :roll: :roll: :roll: :roll:



:?
MEJO PUZZA? DE VI? CHE D?OLIO SANTO!

ImmagineImmagine
Avatar utente
sax
 
Messaggi: 3472
Images: 29
Iscritto il: mar giu 27, 2006 13:17 pm
Località: chateauxfidard

Messaggioda Ansia Kammerlander » mar ott 31, 2006 2:45 am

quchibu ha scritto:posso postare qui una storia specualre che mi hai indotto a scrivere stasera?

senza nessuna pretesa letteraria.
scritta e nemmeno riletta.

(poi la riguarderò)


Oh, yes! :wink:
Facciamo come le riviste femminili: "Visto da lui" "Visto da lei".
ALLEGRIA
Faceva freddo. Il vento
mi tagliava le dita.
Ero senza fiato. Non ero
stato mai più contento.
(Giorgio Caproni)
Avatar utente
Ansia Kammerlander
 
Messaggi: 1113
Images: 19
Iscritto il: gio ago 24, 2006 15:19 pm
Località: milano

Messaggioda sax » mar ott 31, 2006 2:46 am

Che tristezza................... :(
MEJO PUZZA? DE VI? CHE D?OLIO SANTO!

ImmagineImmagine
Avatar utente
sax
 
Messaggi: 3472
Images: 29
Iscritto il: mar giu 27, 2006 13:17 pm
Località: chateauxfidard

Messaggioda quchibu » mar ott 31, 2006 2:49 am

là.

======

Avevo conosciuto Claudia in una chat. Avevamo parlato a lungo dei soliti argomenti generici, ma con la conversazione era stata brillante. L?argomento sesso era stato appena sfiorato: diceva che gli uomini perdevano la testa per lei. Sempre. Che da lei gli uomini volevano solo sesso.
Questa cosa non mi aveva impressionato più di tanto e nemmeno avevo approfondito. Non mi piace fare la figura di quello i cui neuroni si accendono alla parola sesso.

Poi ci eravamo sentiti al telefono. Non mi ricordo nessun argomento particolare. Poi qualche sms: ?mi piacerebbe conoscerti, hai una bella voce? aveva scritto lei.
?Anche tu. Domani non posso, magari però la prossima settimana, una sera possiamo andare a mangiare una pizza, se ti va? avevo risposto.

Dopo qualche giorno mi dissi che forse era il caso di farmi sentire. Inviai un sms: ?quella pizza, allora??

Prima mi rispose di si. Poi, dopo, al momento di prendere un appuntamento, mi disse che non amava molto la pizza, però mi avrebbe preparato una cena a casa. Se avessi voluto.

La cosa mi sembrò un po? strana.
Ma io non avevo molto da perdere, per cui dissi si. Mi disse di portare il vino.

Arrivai in anticipo, il traffico non era come me lo aspettavo. Girai un po? nel suo quartiere cercando un posto dove comprare il vino. Ne presi due bottiglie. E anche dei dolci.

Alla fine mi costò 34 euro. Praticamente quasi come una pizza, pensai.

La chiamai al telefono. Mi disse che era arrivata tardi a casa e doveva ancora fare la doccia. Però di andare lo stesso.
Mi aprì il cancello e mi spiegò come arrivare al suo appartamento, che era a piano terra e si poteva entrare dal giardino.

Seguendo le sue indicazioni entrai nel suo giardino, trovando, come aveva detto, il cancello accostato. Quindi la porta finestra aperta. Non entrai, mi limitai a guardare dentro. Una musica che andava. Un tavolo apparecchiato per due. Un divano. Di lei nessuna traccia. Provai a chiamarla: nessuno rispondeva.
Mi venne il dubbio di aver sbagliato appartamento. Ero certo che fosse quello giusto, ma non me la sentivo di entrare in casa.

Tornai sui miei passi. Riaccostai il cancello e le telefonai. Non sapevo cosa pensare. Ero leggermente preoccupato. Uno scherzo? Qualcuno che voleva farmi pagare qualcosa?
Mi guardavo attorno.

Rispose dopo diversi squilli: ?dove sei??
?Fuori? dissi. ?Davanti al numero 29. Ma non c?è nessuno?
?Te l?ho detto che stavo facendo la doccia, entra?.

Attraversai il giardino nuovamente. Quando arrivai alla stanza la porta in fondo si aprì e lei si affacciò, in accappatoio.
?Mettiti comodo versati da bere, arrivo subito? e richiuse la porta.

Entrai e mi guardai attorno. Sinceramente ero un po? perplesso.
Vabbè che a guardare bene non c?era proprio niente da rubare. Però fidarsi così?
Lei, da sotto il cappuccio dell?accappatoio mi era parsa persino bella.
Sul tavolo c?era dell?insalata, un vassoio con del salmone e del burro. Poi fette di pane integrale. In una terrina un?insalata russa, in un?altra del formaggio. Una bottiglia di vino rosso.

Io avevo portato una bottiglia di bianco e una di rosso. Niente di eccezionale ma buoni vini. Misi il bianco in frigo. Il frigo era praticamente vuoto.

La stanza era abbastanza disadorna. Una cucina, di quelle moderne con lavelli e elettrodomestici incassati, sulla parete destra. Lo spazio per muovercisi davanti e una specie di credenza bassa che divideva l?ambiente a metà.

Poi un tavolo piccolo, buono giusto per due persone. Un divano. In un angolo a sinistra del divano un mobile basso con delle foto. A destra la porta da cui si era affacciata.
Dalla cucina un lettore di cd mandava musica.

Guardai le foto: un ritratto del suo viso. Bella donna. Mora, begli occhi, naso dritto.
Un?altra si vedeva una donna nuda, fotografata da dietro, seduta sulla spanda di un letto in una stanza con mobili vecchi. Una casa di campagna. Una casa di nonni.
I capelli sembravano i suoi. Pensai che se era sempre lei aveva anche un bel corpo.

Attesi un po?. Curiosai i titoli dei libri su dei ripiani. Roba varia. Mi aveva detto che era laureata in lettere e si occupava di arti figurative.
Si. C?era roba del genere. Quadrava.

La casa però mi sembrava poco abitata. Come affittata ammobiliata.

Rifeci il giro della stanza perché lei non usciva. Andai a guardare in giardino. Si notava l?esistenza di un gatto, dalle ciotole di cibo. Ma il gatto non c?era. Mi stavo annoiando. Nella mia paranoia scrutai la stanza attentamente per vedere se esistesse la possibilità di telecamere nascoste.

Alla fine lei uscì. Vestita di nero. I capelli lucenti. Un leggero profumo con un sentore di cannella.
Ero dall?altra parte del tavolo e mi parve veramente un bel tipo.
Girò intorno al tavolo sorridendomi. Venne a darmi un bacio.
?Scusami ma oggi un casino di cose da fare? mi spiace tanto di averti fatto aspettare..?

Aveva i fianchi grossi. Troppo grossi.
Ecco la fregatura, pensai.

Non mi piacciono le donne con i fianchi grossi.
Peccato. Un bel viso. Begli occhi e quei fianchi.

Ci scambiammo un bacio leggero sulle guance e alcune considerazioni sul nostro aspetto.
Lei disse che era come si era aspettata che fossi, purtroppo.

Io chiesi perché ?purtroppo?.
Lei disse che le ricordavo un uomo che faceva di lei quello che voleva.
Quindi le piacevo, pensai.

Io mi guardai bene da dirle che aveva i fianchi di una cinquecento. Le dissi che aveva uno splendido sorriso e gli occhi che le brillavano.

Nel frattempo pensavo a quella frase sull?uomo che faceva di lei quello che voleva.
Il tono con cui l?aveva detto mi aveva dato un brivido leggero di eccitazione.

Disse che le piaceva da morire Sting. Mise un suo cd.
Ci sedemmo a tavola. Parlando del più e del meno. Non ricordo la conversazione.
Con il salmone aprimmo il bianco. Beveva senza risparmiarsi.
Parlammo di amore. Disse che si era stancata di avventure. Dissi che anche io mi ero stancato di avventure. Pensai che volevo sganciarmi. Che appena finita la cena me ne sarei andato.
Non era il tipo di donna con cui sarei voluto stare. E poi qualcosa che non quadrava c?era.

Ma lei aveva un luccichio negli occhi, un modo di strizzarli come se volesse leggermi dentro.
Il suo modo di guardare mi faceva pensare ad un invito. Ma poi era come se si scuotesse e volesse riprendersi. Il tono di voce cambiava. Ridiventava serio.
Era come se ogni tanto l?istinto venisse in superficie e lei lo controllasse. Sempre meno.
Volevo vedere apparire queste emozioni sul suo viso e per questo la provocavo. Sentivo di avere un potere su di lei e questo mi gratificava.

Giocavo a sedurla. Lei anche. E i nostri discorsi andavano in senso completamente opposto. Ci mentivamo spudoratamente. Quando mollavo io iniziava lei. E viceversa.

Mi disse che voleva farmi vedere il resto della casa. Aprì la porta da cui si era affacciata quando ero arrivato. Dava in un disimpegno con a destra la stanza da letto e a sinistra il bagno.
Si fermò sulla porta della stanza da letto. Guardandomi.
Mi avvicinai e la baciai. Senza dire nulla. Sicuro che non mi avrebbe rifiutato. Non un bacio romantico, ma ruvido, di possesso. Infilando una mano sotto la gonna. L?altra sulla nuca, sui capelli. Lei si ritraeva leggermente ma se mi fermavo restava in attesa.

Mi staccai.?Meglio di no? dissi. E tornai in salotto. Mi versai da bere e mi sedetti sul divano.
Veramente avrei voluto andarmene. Non volevo iniziare una storia che sapevo non avrebbe avuto seguito. Ma quella sensazione di poter fare di lei quello che volevo era come una droga. Mi piaceva giocarci. Colpa del vino e di essere maschio.

Mi chiese perché. Le dissi che non aveva senso. Che eravamo diversi. Che le nostre vite erano diverse e che non si sarebbero incontrate se non per un?avventura. E noi ci eravamo detti che non volevamo avventure.

Dentro di me pensavo anche che non mi sarei mai fatto vedere in giro con una con dei fianchi del genere.

Lei si sedette sul divano. Le versai da bere. Si tolse le scarpe e tirò su i piedi. Ci guardavamo. Chiese se mi piaceva la foto in cui lei era nuda. Dissi che era molto bella. Disse che gliel?aveva fatta suo fratello.
Si allungò per arrivare a prenderla. Nel farlo i suoi capelli mi sfiorarono il viso. La tirai verso di me e presi a baciarla di nuovo. Lei diceva no ma rispondeva ai baci.

Finimmo col fare l?amore. Quella sensazione di poter fare di lei quello che volevo insieme mi inebriava ma anche mi faceva sentire sporco. Ma non sapevo perché. Era come se mi approfittassi di lei.

Alla fine mi disse abbracciandomi e carezzandomi i capelli ?adesso non fare come tutti gli altri che non ti fai più vedere?.
Io sapevo che non l?avrei più rivista. Lo sapevo da prima e lo seppi con certezza in quell?istante. Mi sentii gelare.
?Ma dai, perché dici così?? dissi. Ma già cercavo di recuperare i vestiti sparsi in giro.
Andai via da quella casa come un ladro.
Ultima modifica di quchibu il mar ott 31, 2006 11:46 am, modificato 1 volta in totale.
quchibu
 
Messaggi: 3675
Images: 14
Iscritto il: ven lug 07, 2006 10:16 am

Messaggioda sax » mar ott 31, 2006 2:50 am

DOLCISSIMO! 8)
MEJO PUZZA? DE VI? CHE D?OLIO SANTO!

ImmagineImmagine
Avatar utente
sax
 
Messaggi: 3472
Images: 29
Iscritto il: mar giu 27, 2006 13:17 pm
Località: chateauxfidard

Messaggioda xee » mar ott 31, 2006 3:02 am

sax ha scritto:DOLCISSIMO! 8)



:evil:

fila fuori da sto 3D, tu, che c'entri come i cavoli a merenda!


:twisted:
Perché voglio dormire il sonno delle mele
per apprendere un pianto che mi purifichi dalla terra;
perché voglio vivere con quel bimbo oscuro
che voleva tagliarsi il cuore in alto mare.
Avatar utente
xee
 
Messaggi: 3093
Images: 80
Iscritto il: ven gen 30, 2004 16:35 pm
Località: La Vallée

Messaggioda sax » mar ott 31, 2006 3:05 am

xee ha scritto:
sax ha scritto:DOLCISSIMO! 8)



:evil:

fila fuori da sto 3D, tu, che c'entri come i cavoli a merenda!


:twisted:




8O 8O 8O 8O 8O 8O



AOH! :evil:


Ma te sei letta la firma? :roll:
MEJO PUZZA? DE VI? CHE D?OLIO SANTO!

ImmagineImmagine
Avatar utente
sax
 
Messaggi: 3472
Images: 29
Iscritto il: mar giu 27, 2006 13:17 pm
Località: chateauxfidard

Messaggioda Ansia Kammerlander » mar ott 31, 2006 3:09 am

Veramente, Sax, pussa via! :roll:
Qui stiamo cercando di parlare di emozioni, sentimenti...
Comunque è tremenda la specularità dei due racconti. 8O
Soffro un po' per Claudia. :roll:
ALLEGRIA
Faceva freddo. Il vento
mi tagliava le dita.
Ero senza fiato. Non ero
stato mai più contento.
(Giorgio Caproni)
Avatar utente
Ansia Kammerlander
 
Messaggi: 1113
Images: 19
Iscritto il: gio ago 24, 2006 15:19 pm
Località: milano

Messaggioda Frullallà » mar ott 31, 2006 3:10 am

brava ansia :wink:
"chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza" Lorenzo
Avatar utente
Frullallà
 
Messaggi: 4120
Images: 38
Iscritto il: mer ott 12, 2005 21:56 pm
Località: roma

Re: 5.12.99 (A L.)

Messaggioda Topocane » mar ott 31, 2006 11:41 am

Ansia Kammerlander ha scritto:(è una storia d'amore, i rudi alpinisti non la leggano)


scrivi a periodi,
a piccole frasi.

uguale uguale ad Erri de Luca....
























:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

;)
Tc
Avatar utente
Topocane
 
Messaggi: 4372
Images: 149
Iscritto il: mer feb 23, 2005 15:49 pm

Messaggioda quchibu » mar ott 31, 2006 12:31 pm

Ansia Kammerlander ha scritto:Comunque è tremenda la specularità dei due racconti. 8O
Soffro un po' per Claudia. :roll:



Speculari eppure dissimili.
L'amore al tempo delle chat?

Ogni storia è storia a se.
Ma nella tua c'è un senso di autoconsapevolezza.
Nella mia si brancola nel buio.

Ma fose ci si fa male in entrambe, nello stesso modo.
Chi più, chi meno.
quchibu
 
Messaggi: 3675
Images: 14
Iscritto il: ven lug 07, 2006 10:16 am

Prossimo

Torna a Parole in libertà

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 171 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.