Se devo essere sincero la valutazione di D+ questa via non la merita certo per i passaggi, ma piuttosto per l?impegno complessivo, fisico e psicologico: si è in montagna, su una via alpinistica. Le soste ci sono (più o meno buone) ma vanno individuate; l?attacco non è evidentissimo; la roccia è bella, con placce fessurate, ma presenta dei tratti molto rotti e misti a erba che richiedono attenzione; la chiodatura è spartana e va in più tratti integrata con protezioni veloci.
L?avvicinamento non è certo comodo: noi siamo saliti dalla Grotta del Vento, risalendo il canale Trimpello inerpicandoci per massi e sfasciumi fino a raggiungere la base del pilastro in meno di due ore. Un?altra possibilità più agevole è di salire dalla strada del monte Piglionico, scendere per un canalone erboso a sud e poi traversare verso il pilastro: il percorso (a quanto riferito dalle guide e da vari amici) è però meno evidente e per questo lo abbiamo evitato. L?attacco dei primi due tiri (a differenza di quanto scritto nelle relazioni) non è più segnalato da alcuna freccia; né abbiamo visto la scritta incisa da Gogna all?attacco della classica vera e propria in occasione della prima invernale. Per il resto della via i dati forniti dalle relazioni della guida di S. Funk, della guida TCI e dai siti InCima e Gulliver (http://incima.altervista.org/oldincima/pilastro.html e http://www.gulliver.it/modules.php?name=gulli_itinerari&file=dettaglio&n_area=48&id_gita=8775) sono molto utili e affidabili. Importante prestare attenzione nei tratti più facili che possono presentare qualche problema di orientamento; in particolare dopo il settimo tiro NON traversare a sinistra come abbiamo fatto noi, finendo su un ripido pendio franoso con zolle di erba e grossi massi instabili.
terzo tiro:
settimo tiro:
nono tiro:
In conclusione: una via splendida da un punto di vista ambientale, di grande soddisfazione, da percorrere con 'consapevolezza'.
Ultima nota: la via classica da noi percorsa viene in più tratti intersecata dalla più moderna via ?cordata Cottolengo?, che evita i tratti più rotti della classica andando alla ricerca della roccia migliore: le difficoltà raggiungono il 6b con chiodatura tradizionale (e non sempre ottimale, almeno a vedersi ). Alcuni tiri e alcune soste sono in comune: è importante dunque seguire con attenzione il percorso che si è scelto evitandosi brutte sorprese.