Internet é potente e si sapeva che le condizioni al GPA erano buone.... ora non dico di puntare la barra cosi' in alto (per quanto mi riguarda) ma ho pensato che se in molti si azzardavano a passare da quelle parti adesso vuol dire che l'avvicinamento non sarà stato poi cosi' esageratamente esposto, meno che mai per la Blanche che rimane sotto il tiro dei seracchi solo per qualche decina di minuti.
Da tempo alimentavo le mie fantasie con questa parete, l'uscita sulla cresta di Peuterey pero' non riuscivo bene ad inquadrarla, la immaginavo misteriosa e solare al tempo stesso. Che gioia aver esplorato con mano una fantasia....
Parlo a Andrea di questa idea, é entusiasta come sempre (sempre sia lodato) e ci é chiaro subito che ci sarà da bivaccare.... ummmmm, faccio un po' di resistenza mentale al concetto e in cuor mio mi dico, se andiamo veloci c'é sempre il Vallot.... insomma l'idea di un bivacco novembrino a 4000mt non mi stuzzicava. Poi giovedi' sera serata tra amici, vengo a sapere che la Blanche é stata fatta la settimana prima, con bivacco ! Mi scatta un clic, ok, si và e ci portiamo il necessario per bivaccare.
Arriviamo venerdi' pomeriggio alla Fourche gia quasi piena e la parete mi sembra ben ghiacciata, piu' di quello che avevo visto su una foto passatami gentilemente da un noto forumista amante delle salite pomeridiane


Eccomi servito subito dopo, a circa 200mt dalla sella inizia un pendio ironicamente piu' dolce (max 50°) ma di ghiaccio vetrato durissimo, che ci massacra i polpacci e ci rallenta in maniera quasi ridicola. Quando guardo l'ora arrivati alla sella alle biastime per il male ai polpacci si sommano quelle per l'orario, l'una e mezza.... dov'é che vogliamo bivaccare ?
siamo stanchi e in cima alla Blanche ci concediamo una lunga pausa, c'é un bel tepore e la vista sui piloni del Bianco é semplicemente perfetta, un quadro.....
iniziamo le doppie famose sul colle che stranamente passano senza intoppi, nonostante sembrino fatte apposta per incastrare le corde. In compenso un'altra preoccupazione prende piede, nessuno dei due sa esattamente dove passi la risalita al GPA e questo sarebbe il meno, il peggio é che cadono ogni tanto dei bei sassoni fragorosamente. Al colle vediamo come evolve la situazione, aspettiamo una mezzoretta, il sole scende le scariche sembrano cessare e alle 17 attacchiamo.
All'inizio seguiamo le tracce che sbucano al colle e tutto sembra filare liscio, poi pero' la luce cala e le tracce si perdono nella neve spappolata dai sassi caduti, che posticino.... proviamo a salire "al piu' facile" come mi era stato detto e passando per sfasciumi, sassoni in bilico, cengie terrose, con un orecchio sempre all'erta saliamo su aprendo forse la variante terrosa fede-andrea al GPA di cui nessuno sentiva il bisogno (scherzo, sai quanti altri pirloni come noi avranno vagato a casaccio su quai pendii....)
oramai alle 20.30h ci diciamo che alle nove dove siamo siamo ma ci fermiamo..... mezzora dopo un bel venticello fresco ci annuncia la cresta, sbuchiamo sui pendii nevosi a fianco al couloir eccles. L'entusiasmo passa in fretta, sono ghiacciati.... la situazione é oramai esilarante, ogni passo i polpacci scoppiano e non so piu' cosa pensare, mi sono scordato che é notte e dobbiamo trovarci un posticino.... ma c'é sempre un colpo di scena, e Andrea mi annuncia trionfale che ha trovato un muretto e una piazzola da bivacco. siamo 5 mt sotto l'ultima roccia della cresta piatta del GPA prima che diventi solo nevosa. c'é spazio a pena per due. Zuppa calda e a nanna, dormiamo come sassi e ho quasi caldo. La mattina ci concediamo il piu' buon caffé del mondo guardando l'alba colorare le cime del mondo intero sotto di noi....
in 2.30h tranquille e senza storia arriviamo in cima al Bianco in un sole accecante, c'é solo piu' da scendere, mettiamo il pilota automatico e giu'.....
a presto le foto e scusate questo polpettone di racconto ma faccio fgatica io stesso a raccontarmi questo viaggio
altre info
Sperone Brenva e Kuffner tracciate
Cresta dell'Innominata tracciata (viste 2 persone sabato)