Etica variabile

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Etica variabile

Messaggioda VECCHIO » sab feb 11, 2012 21:24 pm

Etica variabile
Ho riletto le discussioni che si son fatte qua e là sulla schiodatura gagliarda della via del compressore al Cerro Torre e mi sono accorto che molti ?alpinisti? hanno atteggiamenti etici diversi.
Terray, a me piace molto, diceva che l'alpinismo è ?la conquista dell'inutile? per eccellenza ed io non credo sia possibile trovare ?un'etica nella conquista dell'inutile?, sia una pura illusione, una ricerca impossibile.
Per questo preferisco parlare di estetica nei discorsi generali, mai di etica.
Per me l'alpinismo è una ricerca del bello in montagna e la sua interpretazione con espressioni umane, le vie, ricerca con risultati umani più o meno belli, quindi io guardo l'estetica di una via.
Penso però che ognuno debba avere una sua etica alpinistica e debba cercare di essere sempre coerente con essa.
Ora mi sono accorto che molti hanno un'etica variabile: cambiano la propria etica a seconda di ciò che fanno, a seconda del loro preoccuparsi.
C'è chi schioda in falesia e porta perforatori in parete.
C'è chi fa della grande libera, ma piazza spit qua e là.
C'è chi critica quelli che con altre tecnologie, in altri tempi, 30-40 anni prima di lui, hanno salito roba al limite allora, anche se ora usano quella roba per ripetere più o meno in libera e ne aggiungono pure.
Per me questi sono alpinisti con ?etica variabile?.
Per queste persone forse sono ?cretini? molti di quelli che hanno fatto la storia dell'alpinismo: Comici sulla Grande in Lavaredo, Robbins sul Capitan, Aste in Marmolada, Bonatti al Dru, tanto per metterne alcuni, tutti loro hanno aperto vie che ora, se esistono ancora, son state ripetute in libera.
Spesso mi domando: chi ?passa? proteggendosi con chiodi di altri o mettendone in più come fa a fare delle critiche denigratorie o distruttive.
Ora taglio corto e semplifico.
Per me è sempre più difficile trovare ?alpinisti? che ?passano? solo ?con la testa?.
Comunque liberare certe robe è degno di grande stima, ma non è mai un vero salire in libera, che per me è scalare con la sola sicurezza di se stessi e certi solitari sono stati e sono maestri (piace questo doppio significato di maestri?).
Io cerco sempre di capire l'uomo alpinista e di immedesimarmi nel suo tempo, nella sua cultura e solo ogni tanto, se proprio ritengo di averlo capito, confrontandomi sempre con altri, esprimo un mio giudizio, sempre col principio del rispetto, ma non son tenuto alla condivisione.
Dopo tutto devo ammettere che non esiste nulla di vero in alpinismo, vi sono solo degli uomini più o meno piccoli o grandi, spinti da passioni enormi.
La passione, l'etica, la bellezza..... l'alpinismo resta per me sempre ricco di misteri.
?.......e la coerenza con se stessi è di pochissimi........ forse perché si ha paura di conoscersi.
Etica variabile.

ciao
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Messaggioda clone » sab feb 11, 2012 21:46 pm

Vecchio, ... sono completamente in accordo con te su tutto !!!

Però sono un "clone" e non vorrei entrare nel merito della discussione :roll:
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Messaggioda arteriolupin » sab feb 11, 2012 22:44 pm

Quando scrive chiaramente, compiutamente, senza cercare di essere accademicamente elitarista (per quanto lo possa fare dal punto di vista del curriculum) o vanamente allusivo, è un piacere leggerlo.

Questo intervento potrebbe fungere da chiosa ad una intera raccolta di articoli sulla vexata quaestio della schiodatura...

Lucido, preciso, al punto.

Chapeau, Paolo. Nulla da aggiungere, nulla da togliere.
E complimenti per lo stile scelto, quello che preferisce le proposizioni brevi, secche, dirette, a domande più o meno retoriche e/o garbatamente allusive.

Da sottoscrivere.
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Re: Etica variabile

Messaggioda PIEDENERO » dom feb 12, 2012 0:21 am

8O 8O 8O 8O incredibile, è successo! ho capito quasi tutto quello che vuole dire il vecchio!
non solo, condivido, anzi quoto.


VECCHIO ha scritto:
Io cerco sempre di capire l'uomo alpinista e di immedesimarmi nel suo tempo, nella sua cultura e solo ogni tanto, se proprio ritengo di averlo capito, confrontandomi sempre con altri, esprimo un mio giudizio, sempre col principio del rispetto, ma non son tenuto alla condivisione.



questo direi che vale anche nella vita ma è difficile che si verifichi.
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Messaggioda VECCHIO » dom feb 12, 2012 20:42 pm

Etica variabile è nato ieri dopo una bellissima, almeno per me, discussione con Hemming, che mi ha indirizzato con chiarezza.
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Messaggioda grizzly » lun feb 13, 2012 10:45 am

"Etica bisbetica"...
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Messaggioda undertaker777 » lun feb 13, 2012 11:38 am

Per queste persone forse sono ?cretini? molti di quelli che hanno fatto la storia dell'alpinismo: Comici sulla Grande in Lavaredo, Robbins sul Capitan, Aste in Marmolada, Bonatti al Dru, tanto per metterne alcuni, tutti loro hanno aperto vie che ora, se esistono ancora, son state ripetute in libera.

credo che hai scambiato Royal Robbins per Warren Harding, in merito El Cap


a proposito, quella via è stata salita in libera; ora dovrebbe rimanere chiodata solo per le ripetizioni in libera ?


http://www.youtube.com/watch?v=2KlA77j6xAc
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Messaggioda Enzolino » lun feb 13, 2012 11:54 am

Vecchio,

non me ne volere, ma secondo me il tuo messaggio sull'etica variabile e' abbastanza vago ed ingenuo. O forse non l'ho capito bene.

Persino chi affronta le vie senza corda, si allena su vie a spit, sulle quali costruisce la sua "sicurezza mentale" che e' inseparabile da quella fisica.

Io la vedo diversamente. Per me esistono degli stili, ed ognuno puo' avere la liberta' e la creativita' di sperimentarli tutti. Un po' come dire che ci son volte in cui si prova gusto ascoltare musica rock, altre volte musica classica ed altre ancora musica pop.

Prendiamo Alex Huber, ad esempio. Lui ha realizzato vie al top in falesia, in montagna, ed infine si e' dedicato al freesolo. Affrontando ogni etica con stile impeccabile (o quasi).
Non credo sia una questione di etica variabile, ma di creativita' nell'affrontare etiche diverse, pur nel rispetto delle regole che le caratterizzano.

Se invece ho capito male, mi scuso.
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