A tutti gli altri, spero, buona lettura


Era da qualche tempo che Ivo mi aveva proposto questo bellissimo 'progetto' , ma, per una ragione o per l´altra, avevamo sempre dovuto rimandare, fino a questo fine settimana. Venerdì pomeriggio una chiamata al rifugio per prenotare le nanne per il sabato notte e, sabato sera, verso le sei, dopo una giornata di vera `festa´

Dopo tre ore di buon passo, un po´ infreddoliti dall´arietta serale, assetati ed affamati, arriviamo al rifugio Bergamo ormai alle ultime luci della sera e veniamo accolti dal calore di casa e dalla cortesia che i gestori di questo piccolo e raro gioiello sanno infondere; sono ormai le nove passate, ma sul tavolo compaiono presto due piatti fumanti di minestra e due succulente fette di strudel accompagnate da due boccali di ottima birra e così mi trovo a riflettere con Ivo sulla bellezza, sempre più rara, di certi momenti, quei momenti in cui puoi provare il piacere intenso, nudo e genuino di soddisfare quei bisogni essenziali che oggigiorno sempre più raramente arriviamo veramente ad avvertire: avevamo freddo e ci siamo scaldati, avevamo sete e ci siamo dissetati, avevamo fame e ci siamo sfamati. E´ qualche cosa che avverto come tutt´altro che banale e scontato, con un?intima, intensa gioia.
La mattina seguente ce la prendiamo con calma, forse troppa, anzi, sicuramente troppa! Complice la consapevolezza che l´attacco della via è a soli pochi minuti di sentiero dal rifugio, unita alla nostra proverbiale 'flemma' mattutina, ci affacciamo alla base dello zoccolo dove attacca la via non prima della dieci


Lungo il sentiero di avvicinamento lo spigolo ci sembra sempre più bello e imponente, e mi ritrovo a sentirmi concretamente sempre più vicina ad una nuova ed entusiasmante esperienza. Ivo, oltre che come sempre sorridente e rassicurante, mi appare felicemente impaziente. Alpinisticamente parlando non è necessario chiarire che tra me è lui corre più di un abisso (




Ecco...sì....a questo punto vi starete giustamente dicendo, 'ma allora, bando alle ciance, ?sta via, ci parli di questa via o no???!!!!'
Eeeemmammmamia, come siete venali, adesso ci arrivo......in fondo vi avevo avvertito fin dall'inizio, non aspettatevi la coincisa, precisa e razionale relazione da provetta alpinista.
La via, a mio umile parere, confermato poi da quello senza dubbio più autorevole, oltre che affidabile, di Ivo, è davvero molto bella e percorrerla regala certo ottime soddisfazioni e anche qualche piccolo grattacapo per chi viaggia sui miei 'livelli'(

La bellezza della via , che si sviluppa sempre su buona roccia (Ivo mi insegna che si tratta di Dolomia dello Scilliar, piuttosto compatta e dai caratteristici buchi), sta anche nella sua continuità, che non omette comunque di riservare alcune golose sorprese (o piccoli grattacapi, a seconda dei punti di vista!!!); parlo per esempio dello 'strapiombo atletico' (V-) poco dopo l'inizio del sesto tiro, bello esposto e ben ammanigliato, ma comunque duro per la sottoscritta.
Oppure l'impegnativo traverso che intorno alla metà dell'ottavo tiro conduce sulla sinistra fino ad una nicchia con chiodo ad anello da cui, abbassandosi leggermente, si procede ancora per qualche metro verso sinistra in decisa 'esposizione' con buoni appigli e scarsi appoggi (V) fino poi puntare verso l'alto sulla ripida placca sovrastante.
Anche l'attacco dell'ultimo tiro riserva una bella sorpresa: una volta traversato a sinistra ed essere giunti sotto lo strapiombo 'a cappuccio' (io declino ogni responsabilità per le definizioni, vero Ivo !!!??)con una breve serie di bei passaggi atletici anche in questo caso favoriti dalla presenza in loco di ottime prese, altrimenti dette 'zanche', ci si alza dritto su per lo strapiombo e poi leggermente a sinistra per poi volare verso le più facili roccette sovrastanti.
Nelle relazioni a nostro seguito quest'ultimo è dato come il passaggio chiave valutato di V, ma appena Ivo (io non so come fai, spiegamelo, a fare sicura, fotografare, realizzare un preciso schizzo della via e poi accogliermi anche con dolce sorriso, tutto in una volta sola!!!?) mi confida che secondo lui il passaggio più duro, da quotare perciò di V e non di V-, è l'esposto traverso in corrispondenza della nicchia con chiodo ad anello, ecco.....mi trova completamente d'accordo visto il sudore che ci ho lasciato


Ed in ogni caso, al di la di un '-' in più o in meno (scusate il gioco di parole) è sorprendente pensare alla visione, all'intuito e all'ardore che, quasi la bellezza di cento anni fa, consentirono ad un giovanissimo Dulfer e ai suoi compagni di realizzare questa bellissima corsa verso il cielo e di lasciarla per sempre a chi la potrà e saprà apprezzare e godere.
Arrivati al termine dell'ultimo tiro le gocce d'acqua che da un po' hanno preso a cadere intermittenti, si fanno sempre più fitte e noi, nel timore di un imminente temporale e sconfortati dalle cascate di acqua che vediamo letteralmente formarsi sulla parete di fronte, cominciamo a rimproverarci l'eccessiva flemma mattutina da 'vacanziere milanese' (ogni riferimento è puramente casuale!!). Non c'è tempo da perdere, rimangono ancora 200 metri di cresta da percorrere, e lo facciamo alla massima velocità di crociera consentita, e nel mentre ci sorprendiamo a pensare a quanto se la starà ridendo il gestore del rifugio pensando a quei due simpatici flemmaticoni partiti con tutta calma alla volta dello spigolo Dulfer, insomma se esiste la pena del contrappasso....ecco noi la stiamo sperimentando


Poi la pioggia cala, arriviamo alle doppie e una volta scesi verso la forcella del Principe il cielo si apre di nuovo offrendoci l'allegria dei suoi raggi per una dolce sosta immersi nel panorama di queste crode. Arrivati al rifugio Ivo sa bene già da questa mattina con cosa viziarmi, e presto siamo quindi seduti al tavolo a rifocillarci con due fette di torta e un buon té



Ecco anche due immagini:
Risalendo la splendida Val ciamin alla luce del tramonto
La cima Valbona e lo spigolo NO lungo il quale si snoda la via Dulfer
In sosta prima del primo 'strapiombo atletico'.....infatti sorrido ancora


Ivo all'attacco del primo tiro impegnativo.....inizia il bello

Ivo sullo 'strapiombo atletico' del 6° tiro, avedere lui sembra tutto così facile

La via procede sempre bella verticale ed è un gran piacere.....Ivo all'inizio del 7° tiro.
Ancora esposizione sul 9° tiro.
Al termine della cresta sommitale.......sta smettendo di piovere e non si è scatenato il temporale....siamo più tranquilli
La 'famosa' finestrella da cui, nella tranquillita e nel tepore dell'attesa dello spiovere, rimiro (non dite nulla sull'espressione eh!!!) la via appena salita.
Ciao, ciao rifugio Bergamo e ValCiamin......a presto
