incidente al Gran Sasso

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda marinoroma » ven ago 20, 2004 13:33 pm

crag ha scritto:Davide 62, condivido molto quello che dici, la montagna è proprio questo. Io aggiungerei anche un'altra cosa. Spesso si sente dire, come per es.da Germana, è stata pura sfortuna o fatalità, c'era la stessa probabilità di essere colpiti da una tegola per strada o simili....non era mai caduto..l'unica volta....etc...questo secondo me non ha senso. In montagna molte volte è più la "fortuna" (se così vogliamo chiamarla) che stà dalla nostra anzichè il contrario, ma questo noi a volte neanche lo notiamo....


penso sia un'osservazione molto giusta e spesso dimenticata.
con tutte le eccezioni del caso naturalmente, ed ovviamente parlo a titolo personale ....
una settimana fà abbiamo fatto una grande classica al Bianco.
la notte dal bivacco, assieme ai rumori sordi dei seracchi che cadevano sul ghiacciao della Brenva sentiamo distinto un crollo di roccia, proprio dalla cresta Kuffner che ci apprestavamo a fare. Mi si é gelato il sangue e non ho chiuso occhio.
Eppure siamo andati ugualmente. Al mattino, in piena oscurità, scalando vicinissimi alla zona effettivamente crollata ho percepito un senso di profanazione, quasi come entrare in una tomba. Sentivo che stavo sfidando la montagna e ne avevo timore. Non é successo assolutamente nulla, neanche un sassetto fatto scivolare giu' e forse non vi era effettivamente nessun pericolo, chissà. La giornata era stupenda, ed in poco tempo eravamo in cima nel sole splendente. Nessuno dei due pensava piu' un solo momento che forse avevamo sfidato la fortuna, eppure un vago retrogusto amaro mi é rimasto da allora.....
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Messaggioda germana » ven ago 20, 2004 13:39 pm

quilodicoequilonego ha scritto: L'esempio di Patrick ne è l'emblema davanti agli occhi di tutti, era una persona stupenda, neanche lui è stato risparmiato.


Parli di Berault, immagino.


quilodicoequilonego ha scritto: ..Queste cose fanno troppo male, è dura continuare a credere, a sperare, che chi vive impegnandosi a rispettare tutto e tutti, sia ripagato nella vita. Io dico che è difficile, e qualche dubbio rimane, qualche domanda senza risposta.


Esatto... più che qualche dubbio, e razionalmente, molto al di là dei "crolli psicologici".
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Messaggioda Redpoint » ven ago 20, 2004 14:17 pm

germana ha scritto:
quilodicoequilonego ha scritto: ..Queste cose fanno troppo male, è dura continuare a credere, a sperare, che chi vive impegnandosi a rispettare tutto e tutti, sia ripagato nella vita. Io dico che è difficile, e qualche dubbio rimane, qualche domanda senza risposta.


Esatto... più che qualche dubbio, e razionalmente, molto al di là dei "crolli psicologici".

Questa è una delle prese di coscienza che fanno parte della vita... ma non dobbiamo lasciare che questo pensiero diventi assiduo e turbi il nostro volto...

le domande senza risposta siamo noi stessi a porcele...
ma diamine, se continuiamo a pensare finiamo per non vivere appieno quello che facciamo...

sappiamo tutti che una notte passata insonne con il pensiero del giorno dopo, come racconta Marino, finisce con le prime luci dell'alba...
arrivato quel momento ognuno sa che non è più tempo per pensare, ma è ora di agire... carichiamo lo zaino in spalla e via...
dopo il primo tiro di corda la mia mente si libera... penso solo all'azione...
e fra i pensieri dell'agire c'è la consapevolezza delle paure della notte passata che si misura con le valutazioni della salita... da questo bilancio nasce la nostra sicurezza... e come a me spesso capita... da questo bilancio dipende la mia motivazione, quanto io "credo" nella salita e molto spesso è un bilancio che decide la ritirata...

perchè fortunatamente non ci si ritira solo di fronte ai pericoli oggettivi, molte volte occorre il coraggio e l'onestà di ritirarsi perchè non pronti...

gli incidenti in montagna fanno sempre male, lasciano con sensazioni di sgomento, paura, insicurezza... ma è da anche queste disgrazie che si forma il nostro modo di andare in montagna... più vicine a noi accadono e più ci segnano... ma alla fine siamo noi a decidere se continuare o meno...
Ma urmài sun chè... in mèzz al tempuraal
tuìvess föe di bàll che a me me piaas inscè...
(DvdS)

I can still feel you
even so far away
I think different.
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Messaggioda germana » ven ago 20, 2004 14:30 pm

Redpoint ha scritto:
germana ha scritto:
quilodicoequilonego ha scritto: ..Queste cose fanno troppo male, è dura continuare a credere, a sperare, che chi vive impegnandosi a rispettare tutto e tutti, sia ripagato nella vita. Io dico che è difficile, e qualche dubbio rimane, qualche domanda senza risposta.


Esatto... più che qualche dubbio, e razionalmente, molto al di là dei "crolli psicologici".

Questa è una delle prese di coscienza che fanno parte della vita... ma non dobbiamo lasciare che questo pensiero diventi assiduo e turbi il nostro volto...

le domande senza risposta siamo noi stessi a porcele...
ma diamine, se continuiamo a pensare finiamo per non vivere appieno quello che facciamo...

sappiamo tutti che una notte passata insonne con il pensiero del giorno dopo, come racconta Marino, finisce con le prime luci dell'alba...
arrivato quel momento ognuno sa che non è più tempo per pensare, ma è ora di agire... carichiamo lo zaino in spalla e via....


Che bellezza... il guaio viene quando non puoi più farlo.

Non era questo, Red, il senso di quello che intendevamo il e quilodicoequilonego ... naturalmente siamo andati un pò (molto) OT, quindi meglio chiudere qui, tra l'altro si scivola verso una discussione già fatta altrove.

Ciao
Germana
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Messaggioda marinoroma » ven ago 20, 2004 14:38 pm

Redpoint ha scritto:


gli incidenti in montagna fanno sempre male, lasciano con sensazioni di sgomento, paura, insicurezza... ma è da anche queste disgrazie che si forma il nostro modo di andare in montagna... più vicine a noi accadono e più ci segnano... ma alla fine siamo noi a decidere se continuare o meno...


tra le persone che conosco, posso percepire abbastanza chiaramente coloro che hanno avuto perdite dolorose in montagna (o in qualsiasi altri frangente, ma visto che parliamo di montagna....).
lo si legge tra le righe e tra le rughe, e spesso qualche confidenza serale confermava quello che avevo pensato.
sono meno pronti allo scherzo sulla fatalità, sul "tanto si passa comunque", piu' disillusi sicuramente e magari piu' incarogniti.
le esperienze lasciano un segno, deve essere cosi'. difficile credergli, difficile pensare che ci facciano in qualche modo crescere, difficile accettarle..... eppure é cosi' dalla notte dei tempi.....
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Messaggioda cuorpiccino » lun ago 23, 2004 12:26 pm

germana ha scritto:
Aldino ha scritto:Sarebbe possibile avere qualche informazione in più sulla dinamica di questo incidente che ha coinvolto entrambe le componenti della cordata e che avrebbe potuto finire più tragicamente (l'altra, mi pare di capire, se l'è cavata per pura fortuna)?


Le notizie che ho io sono troppo "per sentito dire" per riportarle qui. In più ho fatto alcune mie deduzioni perchè conosco bene il luogo.
Se saprò qualcosa di più sicuro lo riporterò.
Ciao
Germana

Un saluto a Germana.
Venerdi ad Ailefroide ho incontrato Cesare che mi ha raccontato di questo incidente.
La dinamica? A quanto mi ha detto Cesare una persona ha perso l'equilibrio in un tratto facile e ha tentato di agrapparsi, istintivamente, all'altra. Un'altra persona le ha letteralmente rincorse mentre ruzzolavano, riuscendo a fermarne solo una.
Anche questo per sentito dire.
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda biemme » lun ago 23, 2004 12:57 pm

cuorpiccino ha scritto:..........Un saluto a Germana.
Venerdi ad Ailefroide ho incontrato Cesare che mi ha raccontato di questo incidente.
La dinamica? A quanto mi ha detto Cesare una persona ha perso l'equilibrio in un tratto facile e ha tentato di agrapparsi, istintivamente, all'altra. Un'altra persona le ha letteralmente rincorse mentre ruzzolavano, riuscendo a fermarne solo una.
Anche questo per sentito dire.


ciao,
ti confermo questa versione, come me l'ha descritta lo sfortunato amico che ha tentato di fermare m.vittoria.
ciao
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Messaggioda Aldino » lun ago 23, 2004 13:02 pm

Quindi non erano legate? Si è trattato di un banale scivolamento in cui una ha travolto l'altra?
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Messaggioda biemme » lun ago 23, 2004 14:33 pm

Aldino ha scritto:Quindi non erano legate? Si è trattato di un banale scivolamento in cui una ha travolto l'altra?


ciao,
purtroppo la dinamica in incidenti come questo, non ha alcuno scopo (o forse potresti aiutarmi tu nel distinguere uno scivolamento banale da uno non banale?) se non quello di soddisfare morbose curiosità e alimentare infiniti dibattiti fra saccenti ?a posteriori?, né può essere d?insegnamento a chicchessia,

ciò premesso, per puro dovere di informazione, ribadisco quanto mi ha detto uno dei presenti:
1)nessuno era legato in cordata : procedevano in cresta tra l?orientale e la centrale
2)l?altra amica si è fatta male (sembra niente di grave) anche perché travolta dal + esperto del gruppo, lanciatosi disperatamente verso m.vittoria che scivolava verso il basso e che gli è sfuggita per poco dalle mani?
ciao
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Messaggioda Aldino » lun ago 23, 2004 14:45 pm

Hai ragione, parlando di un incidente con conseguenze mortali non avrei dovuto usare la parola "banale". Me ne scuso, è dovuto al fatto che lo "scivolamento" è la causa più frequente di incidenti in montagna.
Dalla prima esposizione sommaria dei fatti sembrava invece che le due ragazze fossero legate.
Io credo comunque che da una obiettiva e chiara informazione sulle modalità di un incidente si possano spesso trarre utili insegnamenti e che non si tratti di curiosità morbosa.
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Messaggioda biemme » lun ago 23, 2004 16:48 pm

Aldino ha scritto:.......... lo "scivolamento" è la causa più frequente di incidenti in montagna........credo comunque che da una obiettiva e chiara informazione sulle modalità di un incidente si possano spesso trarre utili insegnamenti e che non si tratti di curiosità morbosa.


d'accordissimo su entrambe le tue considerazioni (la prima peraltro è un dato di fatto), ma questo incidente non penso possa dare utili insegnamenti se non quello generale sulla prudenza e soprattutto su quella "buona stella" che protegge ciascuno di noi durante la giornata, in montagna e non

ciao
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Messaggioda Aldino » lun ago 23, 2004 17:24 pm

Che dire... Biasin è morto scivolando sul sentiero del Cacciatore scendendo dopo l'apertura della Scalet Biasin al Sass Maor e Graziano Maffei cadendo in un crepaccio in Marmolada ...
non per questo si deve concludere che la prudenza e l'attenzione con cui si fanno le cose non pagano, giusto?
ciao
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