La vostra prima via da capocordata

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda zorro2 » mer ago 04, 2004 21:54 pm

sul campanile toro, lungo la via normale e relative varianti assurde su roccia marcia (essendo la prima volta che la nostra combriccola di alpinisti domenicali andava in montagna, ed essendo anche in assoluto la prima via in montagna che facevo, mi ero fatto l'idea che, rispetto alla falesia tutta la roccia dei monti fosse + o - così). Arrivati in cima due vicentini, che avevano fatto la normale giusta, ci hanno chiesto che via avevamo fatto (avendoci visto in giro per il campanile in posti assurdi). allora ho capito (e percorrendo la via giusta in discesa) che anche in montagna si può andare su pietra ottima. da quella volta (quasi dieci anni fa) ad oggi, con circa 80 vie, mi porto sempre il martello da cantiere e 3 chiodi (anche su vie tipo piz ciavazes o simili, a costo di sembrare un relitto degli anni sessanta).
Dov'è un chiodo??? Guarda sulla guida che me sto cagando nelle mudande!
Avatar utente
zorro2
 
Messaggi: 275
Images: 4
Iscritto il: mer dic 10, 2003 22:41 pm
Località: Monfalcone

Messaggioda Silvia L. » gio ago 05, 2004 7:59 am

Inverno 85/86, via dei Camini a Gaeta. D'accordo che non e' in ambientata in montagna, ma per l'attrezzatura e l'arrampicata era esattamente la stessa cosa (Con in piu' un po' di doppie da fare per portarsi alla base dei camini: in pratica o esci o chiami la barca :D :D ).

In montagna "vera", nel maggio / giugno 86, al Gran Sasso l'Aquilotti '72 alla Seconda Spalla. (Ma avevo gia' fatto l'uscita della via da seconda con mio fratello circa 1 mese prima, salendo la via del Vecchiaccio).

Mamma mia quanto tempo e' passato!!!!!!! :( :( :( :(
Silvia L.
 
Messaggi: 414
Images: 38
Iscritto il: mer giu 25, 2003 11:02 am

Messaggioda Michele Bz » gio ago 05, 2004 8:16 am

Una via di cui purtroppo non ricordo il nome sul Piccolo Cir al Passo Gardena. Era il lontano 1988 o 1989.. 8O 8O ..mamma mia quanto tempo e passato. Siamo saliti con gli scarponi in pelle e imbrago alto.. :roll: :roll: ..la roccia era piuttosto marcia. Non dimentichero mai l` emozione delll`arrivo in vetta.. :D :D
Michele Bz
 

Messaggioda marinoroma » gio ago 05, 2004 9:21 am

La "temibilissima" via del topo alla moiazza (il nome la dice lunga sull'esposizione e la verticalità). Ad un certo punto il mio compagno fa il tiro subito sotto alla grande cengia e mentre mi recupera sento un urlo e poi silenzio. Continuo a salire ma lui non recupera quasi piu' e io comincio a preoccuparmi seriamente.
Sbucando sulla cengia vedo circa 10 mt a sx due ragazzi, uno ha un braccio tutto insanguinato e l'altro é molto agitato. Il mio amico continua a dirmi " l'ho visto rimbalzare, mamma mia...."
Andiamo a vedere come stanno e intanto chiamano il soccorso. Non mi scordero' mai il vento alzato dalle pale, la paura che tocchi da qualche parte ed il prode Gino (si chiamva cosi' la guida) che zompa giu' dall'elicottero, corre come un camoscio impazzito a destra e sinistra e con maestria mette delle corde fisse per far scendere anche il dottore. Questi invece é meno leggiadro e sbuffando e maledendo la montagna scende pian pianino fino a noi, con Gino che sorride a tutti e allenta la tensione. Il dottore é un personaggio felliniano, ride, s'incazza, minaccia di strizzargli i testicoli se non smette di lamentarsi ma fortunatamente esclude fratture esposte (non mi ricordo piu' se effetivamente era fratturato o solo lussato).
Volano tutti via, non senza biastime del dottore, e noi rimaniamo finalmente in silenzio. Recuperiamo le protezioni lasciate dai ragazzi sul tiro incriminato, con ancora del sangue in giro, e poi decidiamo che ne abbiamo avuto abbastanza ed iniziamo la calata.
Tornando, con gli altri nostri amici stravolti che ci credevano coinvolti nell'incidente, ci dicemmo ancora scossi che un battesimo peggiore non avremmo potuto neanche immaginarlo.....
Avatar utente
marinoroma
 
Messaggi: 956
Images: 128
Iscritto il: mar mar 30, 2004 13:07 pm
Località: lausanne

Messaggioda sergio63 » gio ago 05, 2004 12:14 pm

Incominciato ad "arrampicare" sulle normali del Brenta e dell'Adamello (corde e assicurazioni zero) una trentina d'anni fà dopo averci camminato da sempre visto che per fortuna quì sono nato.
A vent'anni un fiemazzo, compagno d'università (ciao Alex), mi porta a fare la Teresa sulle placche zebrate (allora era una bella avventura) e adesso a quarant'anni non sono ancora disintossicato (anzi sto intossicando anche i miei figli).

p.s.
già in quella via mi hanno fatto fare qualche cosa da primo....
Avatar utente
sergio63
 
Messaggi: 386
Iscritto il: lun nov 03, 2003 17:02 pm
Località: Giudicarie (TN)

Re: La vostra prima via da capocordata

Messaggioda climb » gio dic 16, 2004 12:16 pm

pietrodp ha scritto:Roberto, Lorenzo, Valbelluna, MarcoS, Cuorpiccino... e tutti gli altri.
Da dove avete cominciato?



avevo 14 anni e mio padre (istruttore del cai) mi ha portato a fare da secondo lo sppigolo dell'apostolo in piccole dolomiti ..... l'anno dopo la prima via da primo con mio papà' , la ferman al campanil basso , una soddisfazione tirare con lui dietro ..... stavo arrampicando da primo con l'alpinista da mè + ammirato !! :)
il prosimo anno mio papà compie 65 anni e mi ha chiesto di accompagnarlo a fare la sua ultima salita in ambiente .......
sarà bello come la prima volta !!
climb
 
Messaggi: 20
Iscritto il: ven ott 08, 2004 13:06 pm
Località: verona

Messaggioda dademaz » gio dic 16, 2004 12:43 pm

bhe prima e seconda via in montagna a comando alterno con mio zio:
rispettivamente al trotzigalsptize (scritto sicuramente sbagliato) e poi spigolo est alla Salbit.
Avatar utente
dademaz
 
Messaggi: 2252
Images: 6
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: Varese

Messaggioda Fokozzone » gio dic 16, 2004 13:50 pm

Due tiri sulla cascata di pejo (se conta) altrimenti i primi tiri da primo in montagna devo averli fatti sulla cresta sud-est del Galenstock, con i koflach.

FKZ
Fokozzone
 
Messaggi: 2702
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am

Messaggioda Roberto » gio dic 16, 2004 14:03 pm

Avevo un libro sulle tecniche della scalata, "L'Alpinismo", di massimo Cappon, è una serie di disegni e spiegazioni, sulle tecniche dell'arrampicata nei vari suoi modi e sull'approccio in genere di una scalata in montagna. Molto semplice ed efficace.
Era da sempre che sognavo di provare ad arrampicarmi su una parete vera.
Andai da Iraci (negozio ora chiuso) e mi comperai 10 chiodi, un martello, un po di fettuccia, un po di moschettoni ed una corda da 11 mm.; passai ad un negozio di scarpe mi presi due Superga
Non distante da casa mia c'è un parete di roccia vulcanica, con mia moglie andai a vedere, ma non c'era nessuna evidenza di scalate già effettuate (in realtà, una via c'era, ma non sapevo dove), così partii all'avventura su una paretina.
Con una fettuccia feci una rudimentale imbragatura, mi legai e cominciai a scalare, piantando i chiodi dove potevo, fino ad uscire in cima alla parete, a corda quasi finita. Piazzai due chiodi e scesi calandomi con il mezzo barcaiolo, per poi risalire per recuperare la corda (non mi ero mai calato, per questo l'ho fatto, anche se non ce ne era bisogno).
Poi, io e mia moglie, facemmo un corso di roccia e tornai sul luogo, intenzionato a ripetere la mia salita, ma qualche figlio di mignotta si era fregato tutti i chiodi.
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)
Avatar utente
Roberto
 
Messaggi: 51739
Images: 500
Iscritto il: mer lug 31, 2002 23:41 pm
Località: Padania meridionale (Nord di Roma)

Messaggioda andreag » gio dic 16, 2004 14:48 pm

Roberto ha scritto:Avevo un libro sulle tecniche della scalata, "L'Alpinismo", di massimo Cappon, è una serie di disegni e spiegazioni, sulle tecniche dell'arrampicata nei vari suoi modi e sull'approccio in genere di una scalata in montagna. Molto semplice ed efficace.
Era da sempre che sognavo di provare ad arrampicarmi su una parete vera.
Andai da Iraci (negozio ora chiuso) e mi comperai 10 chiodi, un martello, un po di fettuccia, un po di moschettoni ed una corda da 11 mm.; passai ad un negozio di scarpe mi presi due Superga
Non distante da casa mia c'è un parete di roccia vulcanica, con mia moglie andai a vedere, ma non c'era nessuna evidenza di scalate già effettuate (in realtà, una via c'era, ma non sapevo dove), così partii all'avventura su una paretina.
Con una fettuccia feci una rudimentale imbragatura, mi legai e cominciai a scalare, piantando i chiodi dove potevo, fino ad uscire in cima alla parete, a corda quasi finita. Piazzai due chiodi e scesi calandomi con il mezzo barcaiolo, per poi risalire per recuperare la corda (non mi ero mai calato, per questo l'ho fatto, anche se non ce ne era bisogno).
Poi, io e mia moglie, facemmo un corso di roccia e tornai sul luogo, intenzionato a ripetere la mia salita, ma qualche figlio di mignotta si era fregato tutti i chiodi.


Ma.... questo vuol dire che eri già sposato.... 8O 8O
quindi non hai cominciato ad arrampicare da bimbo nella culla!!!
:wink: :wink:
:D

Andrea
Avatar utente
andreag
 
Messaggi: 2561
Images: 210
Iscritto il: mar lug 15, 2003 16:50 pm
Località: Padova

Messaggioda BAT » gio dic 16, 2004 14:50 pm

A parte qualche cosa di più tiri a Rocca Pendice (PD) e alle Placche Zebrate:
1a via: Timillero-Secco alla Punta della Disperazione (Pale di San martino)
2a via: Spigolo Est al Primo Apostolo (Piccole Dolomiti)
3a via: via nuova (380m, III, IV, pp IV+, 1p V) Cima Bastioni Sud (Marmarole): semplicemente fantastica!
E questo tutto nel 1993...
Avatar utente
BAT
 
Messaggi: 901
Images: 36
Iscritto il: mer dic 31, 2003 12:25 pm
Località: Padova

Messaggioda stefanop » gio dic 16, 2004 15:25 pm

:( Ammetto che incominciai tardi? già 20 stagioni erano passate dal giorno in cui vidi per la prima volta la luce.
Da pochi anni ero tornato dalla campagna dei balcani e si stava ancora ricostruendo l?italia messa in ginocchio da anni di guerra.
Si arrampicava con gli scarponi ma erano già apparse le prima scarpette con una suola di feltro.
La corda (rigorosamente di canapa grossa come un pollice) che inevitabilmente a fine giornata rissultava più corta in quanto il secondo se ne fumava un pezzo mentre faceva sicura in sosta, ce le legavamo direttamente in vita magari facendo due o tre giri perchè non ci segasse la vita .
:( Da pochi anni era scomparso il grande comici lasciando un grande vuoto che solo 8O lebrosowski è riuscito a riempire oggi.
:? Un amico mi trascinò sulla timillero secco alla ??punta della disperazione?? sulle 'palle' di san martino e fu la mia prima via da secondo (il passaggio chiave lo feci mettendo il piede :wink: sul caschetto del primo dell?altra cordata che voleva superarci, :D e così lo trovai facile).
:roll: Poi la dimai alla punta fiammes?
8O 6 mesi dopo La micheluzzi sulle ciavaces fu la mia prima via che tirai, non perchè ero diventato bravo ma perché dopo il primo tiro il mio ?maestro? non se la sentiva, e mi mandò avanti dicendo 8O che non era difficile? era come le altre due che avevo gli fatto.
Avatar utente
stefanop
 
Messaggi: 583
Images: 29
Iscritto il: ven ago 06, 2004 18:32 pm
Località: veneto

Messaggioda andreag » gio dic 16, 2004 15:36 pm

Beh, sono passati un po' di anni, vediamo di ricordare....

Sicuramente per un paio d'anni sono andato prudentemente da secondo, come usava allora, per non rischiare di ammazzarsi subito (anche se in realtà ci ho provato alla prima via, ma questa è un'altra storia...). Ricordo ancora la prima volta sulla Andrich alla Venezia, tutta da secondo, ma mi sembrava già un'impresa....
:wink:

Poi ho cominciato con qualche tiro da primo qua e la, per prenderci mano. La prima via importante che ricordo in alternata totale è stato lo spigolo Castiglioni alla Pala del Rifugio, ricordo ancora la bella sensazione di salire cercandomi la via sulla bella roccia grigia e articolata dello spigolo, e quanto in fondo mi sembrasse naturale tirare...

Poi il battesimo vero su una via con una certa "fama" (per l'epoca), la Micheluzzi al Ciavazes: partimmo in tre cordate, ma prima del traverso le altre due si calarono, io mi sentivo un leone e decidemmo di continuare da soli, sbagliammo due-tre volte, cercando di infilarci su per la Buhl, e poi incasinandoci a metà del traverso dove fummo costretti anche a piantare una doppia su dubbi chiodi per ritornare in via, ci mettemmo una vita ma alla fine uscimmo in cengia e quando scendemmo incontro ai nostri amici che si stavano ormai preoccupando mi sentivo un Alpinista...

Andrea
Avatar utente
andreag
 
Messaggi: 2561
Images: 210
Iscritto il: mar lug 15, 2003 16:50 pm
Località: Padova

Messaggioda Roberto » gio dic 16, 2004 15:57 pm

andreag ha scritto:Ma.... questo vuol dire che eri già sposato.... 8O 8O
quindi non hai cominciato ad arrampicare da bimbo nella culla!!!
:wink: :wink:
:D

Andrea
Avevo quasi trent'anni (1983) ed ero sposato da due, ma il mio amore per la montagna risale alla culla, anche se non credevo possibile, per uno che è nato al mare e vive sulle sue spiagge, diventare alpinista.
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)
Avatar utente
Roberto
 
Messaggi: 51739
Images: 500
Iscritto il: mer lug 31, 2002 23:41 pm
Località: Padania meridionale (Nord di Roma)

Messaggioda andreag » gio dic 16, 2004 17:02 pm

Roberto ha scritto:
andreag ha scritto:Ma.... questo vuol dire che eri già sposato.... 8O 8O
quindi non hai cominciato ad arrampicare da bimbo nella culla!!!
:wink: :wink:
:D

Andrea
Avevo quasi trent'anni (1983) ed ero sposato da due, ma il mio amore per la montagna risale alla culla, anche se non credevo possibile, per uno che è nato al mare e vive sulle sue spiagge, diventare alpinista.


E io che pensavo che arrampicassi da sempre...
:D

Invece scopro che anche per te l'arrampicata è una passione dell'età matura.... :wink:

Andrea
Avatar utente
andreag
 
Messaggi: 2561
Images: 210
Iscritto il: mar lug 15, 2003 16:50 pm
Località: Padova

Messaggioda Roberto » gio dic 16, 2004 17:11 pm

andreag ha scritto:
Roberto ha scritto:
andreag ha scritto:Ma.... questo vuol dire che eri già sposato.... 8O 8O
quindi non hai cominciato ad arrampicare da bimbo nella culla!!!
:wink: :wink:
:D

Andrea
Avevo quasi trent'anni (1983) ed ero sposato da due, ma il mio amore per la montagna risale alla culla, anche se non credevo possibile, per uno che è nato al mare e vive sulle sue spiagge, diventare alpinista.


E io che pensavo che arrampicassi da sempre...
:D

Invece scopro che anche per te l'arrampicata è una passione dell'età matura.... :wink:

Andrea
Credo sia stato un bene che sia arrivato all'arrampicata tardi, mi sarei fatto certamente più male di quello che mi sono fatto, non credo che mi sarei saputo controllare a davere: troppo entusiasmo.
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)
Avatar utente
Roberto
 
Messaggi: 51739
Images: 500
Iscritto il: mer lug 31, 2002 23:41 pm
Località: Padania meridionale (Nord di Roma)

Messaggioda Davide62 » gio dic 16, 2004 17:41 pm

La mia prima via da caporcordata è stata la via Ottoz alla Piramyde du Tacul con un mio coetaneo nel 1978, una via bellissima che non supera il IV+ per 9 o 10 lunghezze.
Credo che tutti gli errori possibili quel giorno li abbiamo fatti, già per arrivare all'attacco ci siamo incasinati pericolosamente per superare i seracchi e la crepaccia.
Sulla parete vera e propria le nostre soste facevano paura, i dadi uscivano dalle fessure tanto eravamo bravi ad incastrarli.
Ma eravamo felici, mi sembrava di essere Bonatti al Capucin, non mi pareva vero di poter salire con la corda "dietro" nel cuore del Monte Bianco, ricordo che ci mangiammo letteralmente la salita (vabbè che era facile :lol: ), ma ci incasinammo terribilmente sulle 9 doppie richieste per tornare giù.
Le corde si incastrarono due volte, fortunatamente non eravamo gli ultimi a scendere, alla crepaccia e all'aggiramento dei seracchi che tanto ci avevano disorientato al mattino facemmo anche di peggio.
Tornai a casa tutto graffiato e spelato per la dura "lotta con l'Alpe" :wink: , ma inorgolito a dismisura.........mia mamma un pò meno.....
Sull'onda di questo incredibile "exploit" (si fa per dire) , tre giorni dopo partimmo per un'avventura più grande di noi; raccontammo a casa che saremmo andati alla Testa Ruitor (posco più che una camminata da fare in due giorni) e quindi avremmo dovuto dormire fuori, invece salimmo alla Fourche ( i soldi che servivano per la funivia me li avevano dati per pagare il rifugio, al Deffeis si sale a piedi 8) :wink: ) e lo stesso giorno alle 23.30 ci lasciammo il bivacco alle spalle, tesi come corde di violino ma pompati a 1000, e salimmo lo Sperone della Brenva.......alle 6.30 eravamo in cima al Monte Bianco, nessuna notte e nessuna cima è mai stata come quella.
Avatar utente
Davide62
 
Messaggi: 10597
Images: 113
Iscritto il: dom lug 28, 2002 18:37 pm
Località: Provincia di Varese

Messaggioda Roberto » gio dic 16, 2004 17:53 pm

Davide62 ha scritto:La mia prima via da caporcordata è stata la via Ottoz alla Piramyde du Tacul con un mio coetaneo nel 1978, una via bellissima che non supera il IV+ per 9 o 10 lunghezze.
Credo che tutti gli errori possibili quel giorno li abbiamo fatti, già per arrivare all'attacco ci siamo incasinati pericolosamente per superare i seracchi e la crepaccia.
Sulla parete vera e propria le nostre soste facevano paura, i dadi uscivano dalle fessure tanto eravamo bravi ad incastrarli.
Ma eravamo felici, mi sembrava di essere Bonatti al Capucin, non mi pareva vero di poter salire con la corda "dietro" nel cuore del Monte Bianco, ricordo che ci mangiammo letteralmente la salita (vabbè che era facile :lol: ), ma ci incasinammo terribilmente sulle 9 doppie richieste per tornare giù.
Le corde si incastrarono due volte, fortunatamente non eravamo gli ultimi a scendere, alla crepaccia e all'aggiramento dei seracchi che tanto ci avevano disorientato al mattino facemmo anche di peggio.
Tornai a casa tutto graffiato e spelato per la dura "lotta con l'Alpe" :wink: , ma inorgolito a dismisura.........mia mamma un pò meno.....
Sull'onda di questo incredibile "exploit" (si fa per dire) , tre giorni dopo partimmo per un'avventura più grande di noi; raccontammo a casa che saremmo andati alla Testa Ruitor (posco più che una camminata da fare in due giorni) e quindi avremmo dovuto dormire fuori, invece salimmo alla Fourche ( i soldi che servivano per la funivia me li avevano dati per pagare il rifugio, al Deffeis si sale a piedi 8) :wink: ) e lo stesso giorno alle 23.30 ci lasciammo il bivacco alle spalle, tesi come corde di violino ma pompati a 1000, e salimmo lo Sperone della Brenva.......alle 6.30 eravamo in cima al Monte Bianco, nessuna notte e nessuna cima è mai stata come quella.
Neppure un tiretto da primo in bassaquota, direttamente il Monte Bianco da primo 8O
Mecojoni :wink:
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)
Avatar utente
Roberto
 
Messaggi: 51739
Images: 500
Iscritto il: mer lug 31, 2002 23:41 pm
Località: Padania meridionale (Nord di Roma)

Messaggioda Davide62 » gio dic 16, 2004 18:05 pm

No, no, qui si parlava di vie e naturalmente ho citato le vie vere e proprie fatte di più tiri.
I tiri da primo li avevo già fatti in "palestra" a Courmayeur sia nel 77 (anno in cui cominciai) e sia nello stesso '78, ma quelle sono state le prime vie in assoluto fatte da capocordata.
Sempre nel '77 avevo fatto il corso di alpinismo al Monzino dove avevo famigliarizzato col ghiaccio e la neve, a me pareva abbastanza 8) , per cui tutto l'inverno sognai lo sperone della brenva, e l'estate seguente realizzai ii mio sogno.
Devo dire che le condizioni quell'anno erano fantastiche, i seracchi di uscita "magnanimi" e tutto filò liscio, inoltre in quegli anni la via era frequentata e tutto concorse a farci coraggio; solo una guida francese col cliente ci guardò insospettita alla Fourche e ci consigliò di tornare a casa (avevamo 15 anni).
Quella sera nel bivacco c'era pure Giancarlo Grassi che andava all'Aig. Balche con un amico.
Avatar utente
Davide62
 
Messaggi: 10597
Images: 113
Iscritto il: dom lug 28, 2002 18:37 pm
Località: Provincia di Varese

PrecedenteProssimo

Torna a Arrampicata in montagna

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 10 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.