(o.t.) Vi capita di incontrare strnzi anche in montagna?

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Messaggioda arteriolupin » ven set 12, 2008 7:41 am

Il Drugo s'è svegliato con un attacco di emorroidi...

Mi pare chiaro...

:smt003 :smt003 :smt003
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Messaggioda Drugo Lebowsky » ven set 12, 2008 7:56 am

arteriolupin ha scritto:Il Drugo s'è svegliato con un attacco di emorroidi...

Mi pare chiaro...

:smt003 :smt003 :smt003


no penso! :evil:

si viàltri che xi cusì boni che me fè vègnar su 'l nervoso. :twisted:
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Messaggioda arteriolupin » ven set 12, 2008 8:07 am

No sta rompar i cocò, trevisan de l'ostrega...

Fame impissar a sigareta, invesse...

E ricordate che in sosta se fuma e, podendo, se ciucia anca na bira...
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Messaggioda Falco5x » lun set 15, 2008 8:39 am

Drugo Lebowsky ha scritto:
Vally ha scritto:mi è capitata pochissime volte, anche se penso che la categoria peggiore sono quelli che fanno caos buttano la loro spazzatura e fumano! :roll: :evil:


io faccio casino.
e fumo come un turco.
ma tanto.
soprattutto in sosta.
e se c'è qlnc altro appeso non me ne frega niente.

Secondo me gridare in montagna è giustificato solo per chiedere aiuto, segnalare pericoli o comunicare ai compagni indispensabili informazioni inerenti la progressione. Negli altri casi sottolinea solo il vuoto pneumatico interno alla scatola cranica di chi grida. :twisted:
Verso chi fuma provo solo pietà :cry:, come verso tutte le altre forme di autolesionismo o suicidio.
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Messaggioda kala » lun set 15, 2008 10:40 am

Falco5x ha scritto:Secondo me gridare in montagna è giustificato solo per chiedere aiuto, segnalare pericoli o comunicare ai compagni indispensabili informazioni inerenti la progressione. Negli altri casi sottolinea solo il vuoto pneumatico interno alla scatola cranica di chi grida. :twisted:


Scendendo di corsa dai ghiaioni è lecito, anzi addirittura consigliabile lanciare un singolo urlo, a piacere (per esempio "Varda basso mureri").

Ogni 7 punti CAI - poi - è permesso lanciare un grido (uno) senza giustificato motivo.

Inoltre è sempre ammesso lo Jodel libero.

L'imitazione (purchè ben fatta) di versi di animali è generalmente tollerata ma è meglio non abusarne. Oltretutto se l'animale imitato risultasse oltremodo molesto non è raro esser soggetti a lancio di sassi, scarponi o altri oggetti contundenti.

Se stringi il pugno la tua mano è vuota: solo con la mano aperta puoi possedere tutto.
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Messaggioda arteriolupin » lun set 15, 2008 10:54 am

Facendo parte della categoria dei rompiscatole gaudenti (cioè di coloro dediti al vizio), pur provocando la pietà del Falco per il vizio del fumo, ribadisco quanto segue:

ogni tipo di vizio o di espressione fisica del proprio stato d'umore è lecito finché non arriva a disturbare il prossimo...

Un paio d'urla di gioia o quattro risate - anche omeriche - non sono così fastidiose quanto il parlare continuo ad alta voce...

L'imitazione dei versi di animali, invece, può risultare pericoloso, specialmente nel periodo di apertura della caccia...

In ogni caso, per quangto sia voltairriano e tollerante, una serie di eventuali urla, che possano sembrare di aiuto o di allarme, lanciate a sproposito, giustificano - a mio modo di vedere le cose - l'utilizzo del famoso scarpone in culo, a tutta potenza...

Passi urlare (si fa per dire) ma non creare allarme... Quello no.

Allo stesso modo, esecrabile è chi non avverte dell'arrivo di un sasso o simili...

Famosa è la storiella, che raccontavano ai corsi CAI, un tempo, dei segnali di richiamo...

Siccome bisogna "chiamare" quanto capita (per esempio "sasso", "pietra", "masso"), pare che sul Canalone di Cima Tosa, durante un corso di progressione, un istruttore, dopo aver defecato sullo scivolo innevato e ghiacciato, abbia ben pensato di avvisare dell'avvenuta partenza del prodotto urlando a piena voce "stronzooooooo".. Col risultato di vedere una ventina di caschetti spuntare al grido di "stronzo a chi"?. Pare anche che uno di questi caschetti sia stato colpito...

Ma so che si tratta di una storiella metropolitana da alpinisti della domenica...

In ogni caso, verificare sempre il perché delle urla.. E poi eventualmente mandare urlando un bel vaffa...
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Messaggioda kala » lun set 15, 2008 11:17 am

arteriolupin ha scritto:Famosa è la storiella, che raccontavano ai corsi CAI, un tempo, dei segnali di richiamo...

Siccome bisogna "chiamare" quanto capita (per esempio "sasso", "pietra", "masso"), pare che sul Canalone di Cima Tosa, durante un corso di progressione, un istruttore, dopo aver defecato sullo scivolo innevato e ghiacciato, abbia ben pensato di avvisare dell'avvenuta partenza del prodotto urlando a piena voce "stronzooooooo".. Col risultato di vedere una ventina di caschetti spuntare al grido di "stronzo a chi"?. Pare anche che uno di questi caschetti sia stato colpito...

Ma so che si tratta di una storiella metropolitana da alpinisti della domenica...


C'era anche l'altra storiella.

Quella dell'italiano, del tedesco e del francese... no, aspetta, il francese non c'entra.

Ci sono un numero imprecisato di italiani e tedeschi fermi in attesa, fa conto alla base di un canale o a una sosta di una via o a un qualcosa del genere; ad un certo punto si sente urlare a squarciagola dall'alto "SASSOOOOO" e mentre i tedeschi esprimono profonda meraviglia con il lieve alzarsi del sopracciglio destro gli italiani fanno a gara per dipingersi contro la parete di roccia. Naturalmente quando il masso passa ululando a 3,42cm dal pennacchio del cappello di feltro di un tedesco tutto il gruppetto di connazionali cambia moderatamente colore verso una tinta più chiara e arricchisce il proprio vocabolario d'una nuova traduzione. Cosa che torna loro utile quando - due minuti più tardi - ad un nuovo grido "SASSOOOO" anche i tedeschi con teutonica compostezza aderiscono all'amata roccia con manifest(ic)a precisione. Pare che con l'occasione gli arrampicatori stranieri abbiano imparato anche qualche espressione particolarmente colorita del nostro veneto vernacolo ma quella è un'altra storia...

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Messaggioda Falco5x » lun set 15, 2008 11:23 am

Mi spiace per gli aurei cajani e gli omerici gaudenti che frequentano crode e sfasciumi, ma le grida ingiustificate io non le tollero. Mi scuotono il sistema nervoso e mi istigano all'omicidio.
Il silenzio delle crode è sacro, così come lo è il pànico congelato dei ghiaioni. Solo il cadere delle pietre può infrangere questa cristallina immobilità, assieme al bisbiglio della preghiera di non venirne colti.

Una volta su un ghiaione ho sentito un tizio sbraitare "sasso" quando non c'era manifestamente nessuno sotto, e la vista poteva spaziare aperta per chilometri a confermarlo: poveraccio, vittima evidente delle pulsioni irrazionali inoculategli in sala parto da cajano imprinting.
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Messaggioda arteriolupin » lun set 15, 2008 11:33 am

Caro Falco...

Io cerco sempre di essere tollerante...

Se tu mi chiedi come la vedo io.. Già vedere più di due persone nella stessa giornata mi fa dire "oggi c'era folla"...

Ma, siccome la montagna è di tutti, mi piacerebbe incontrare gente che passa attenta a camminare in punt adi piedi per non disturbare i silenzi e le sensazioni che tu sai descrivere così bene.

Però... Cerco di capire e cerco di tollerare la giovanile esuberanza...

Per quanto riguarda le gite CAi, che ti devo dire? Appena ne addocchio una, sono pronto a cambiare la mia gita id almeno 3 valli...

Vedi un po' tu...

Seconda parte del post:

Urlare se non c'è nessuno... Bello!!! Da schizofrenici... Uno avvisa sé stesso del pericolo... Se poi ti dai anche del fesso da solo, hai portato l'opera a compimento....
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Messaggioda Falco5x » lun set 15, 2008 12:06 pm

Al di fuori dello scherzo (anch'io sono tollerante, in fin dei conti...) ho la sensazione che molti gridino a causa di proprie patologie o turbe psichiche, come se avessero terrore del silenzio e quindi urgenza di riemprlo con la pochezza del proprio spirito.
Oppure volessero in qualche modo segnare il territorio in termini di presenza, di possesso; e quindi urlacchiassero in giro come cani che pisciassero sui pali.
Come ad avvisare: attenti che il gallo di zona è arrivato, e quindi state in guardia e inchinatevi alla sua arroganza.
Secondo me i galletti son buoni solo allo spiedo (infilato per il didietro ovviamente!)
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Messaggioda arteriolupin » lun set 15, 2008 14:44 pm

Falco...


Povcone, bvutale e fadico....


:lol: :lol: :lol:


chicchirichiiiiii.....


(dai che è la volta buona che ti trovi Malgioglio a Cima Manera che strilla...)
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » lun set 15, 2008 23:19 pm

arteriolupin ha scritto:Falco...


Povcone, bvutale e fadico....


:lol: :lol: :lol:


chicchirichiiiiii.....


(dai che è la volta buona che ti trovi Malgioglio a Cima Manera che strilla...)


la favola su cima Manera di M. Corona è molto bella... :wink:
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Messaggioda Falco5x » mar set 16, 2008 7:51 am

sergio-ex63-ora36 ha scritto:la favola su cima Manera di M. Corona è molto bella... :wink:

:roll:
Non credo di conoscerla...
visto che questo topic è già di per sé un O.T., puoi anche raccontarla... :D
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mar set 16, 2008 9:13 am

Falco5x ha scritto:
sergio-ex63-ora36 ha scritto:la favola su cima Manera di M. Corona è molto bella... :wink:

:roll:
Non credo di conoscerla...
visto che questo topic è già di per sé un O.T., puoi anche raccontarla... :D


è un suo ibro di favole sugli animali per bambini...

c'è anche un cd in cui mauro le racconta direttamente...

in una di queste si racconta dei castori e di cima manera... :D :wink:

curioso dell'accostamento? l'unica è leggere il libro... :D
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Messaggioda Falco5x » mar set 16, 2008 9:27 am

sergio-ex63-ora36 ha scritto:
Falco5x ha scritto:
sergio-ex63-ora36 ha scritto:la favola su cima Manera di M. Corona è molto bella... :wink:

:roll:
Non credo di conoscerla...
visto che questo topic è già di per sé un O.T., puoi anche raccontarla... :D


è un suo ibro di favole sugli animali per bambini...

c'è anche un cd in cui mauro le racconta direttamente...

in una di queste si racconta dei castori e di cima manera... :D :wink:

curioso dell'accostamento? l'unica è leggere il libro... :D

Ah, allora il racconto si chiama "il castoro". Il libro ce l'ho ma non l'ho mai letto. L'avevo regalato a mia moglie perché trovasse spunti per i bambini (è maestra). Però lei non si è entusiasmata a questo libro, lo trova un po' troppo semplicistico, poco fantasioso. Sarà perché Corona non è un autore per bambini, gli manca l'astuzia del mestiere.
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mar set 16, 2008 11:46 am

Falco5x ha scritto:
sergio-ex63-ora36 ha scritto:
Falco5x ha scritto:
sergio-ex63-ora36 ha scritto:la favola su cima Manera di M. Corona è molto bella... :wink:

:roll:
Non credo di conoscerla...
visto che questo topic è già di per sé un O.T., puoi anche raccontarla... :D


è un suo ibro di favole sugli animali per bambini...

c'è anche un cd in cui mauro le racconta direttamente...

in una di queste si racconta dei castori e di cima manera... :D :wink:

curioso dell'accostamento? l'unica è leggere il libro... :D

Ah, allora il racconto si chiama "il castoro". Il libro ce l'ho ma non l'ho mai letto. L'avevo regalato a mia moglie perché trovasse spunti per i bambini (è maestra). Però lei non si è entusiasmata a questo libro, lo trova un po' troppo semplicistico, poco fantasioso. Sarà perché Corona non è un autore per bambini, gli manca l'astuzia del mestiere.


mi tocca contraddire tua moglie...

almeno a casa mia quel cd è parecchio usato...e i clienti vanno dai 5 agli 11 anni...alcune le trovo molto belle, semplici e delicate, anch'io...

insomma l'attenzione dei bambini la sa catturare...sarà forse perchè i miei di lucertole, camosci, barbagianni, ricci e compagnia bella hanno un'esperienza diretta e molto simile a quella dell'autore che sono in particolare sintonia... :wink:
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Messaggioda arteriolupin » mar set 16, 2008 12:06 pm

Mi dispiace contraddire chi mi insegna a scrivere...

però, caro Falco, la bellezza della scrittura di Corona è proprio la genuinità, la rudezza e l'asprezza di un linguaggio e di una vis narrandi totalmente fuori da schemi che possano essere definiti "astuzie del mestiere".

I racconti di Mauro escono come sculture e tu ben sai che lo scultore è colui che intravvede nel sasso o nel pezzo di legno un'opera che chiede solo di essere liberata della copertura superflua...

Ripellino soleva dire di essere uno che ama cesellar le parole come fossero pietra dura... Mauro Corona ama cesellare le storie, ama il racconto e non la forma dello stesso. Le sue fiabe, i suoi racconti hanno la stessa capacità evocativa di fiabe come quelle raccolte da Propp e non rientrano, assolutamente, in quella che potremmo chiamare "letteratura per l'infanzia". Mauro è fuori dagli schemi ed in questo sta la sua grandezza.

Per leggerli ai bambini, posso essere d'accordo con l'opinione espressa, ovvero che mal si adattano a bimbi cresciuti ben lontani dall'osservazione della natura o di una vita che segua ritmi differenti dalle zone antropizzate...

Ma, in questo senso, la lettura di Corona va contestualizzata e preventivamente "accennata" ai giovani... Solo allora potrà essere possibile, per esempio, far gustare ad un bimbo cresicuto in centro a Milano od a Roma le storie di un quasi misantropo "disperso pai boschi"...

I racconti che nascono in una terra in cui la vita è aspra non possono essere edulcorati, nemmeno per i bambini...
La riprova, se vuoi, l'hai nell'osservazione dei differenti "topoi" presenti nelle narrazioni, più o meno per bambini, ritrovabili nella letteratura etnografica di montagna dalle Valli Occitane ai Carpazi ed oltre...

La demonologia, l'umanizzazione o meno degli animali, l'osservazione dell'ambiente e della fauna sono caratteristiche di racconti che per secoli sono stati fatti-tramandati dai più anziani ai più giovani, in cui il cosiddetto abbellimento della narrazione serviva solo ad introdurre all'asprezza della vita le nuove generazioni...

Sarà un argomento di cui potremo, spero, parlare, caro Falco, e per il quale ascolterò con estremo piacere i pareri di chi conosce molto meglio di me l'arte del trasporre le proprie sensazioni in racconti e storie.

Buone Montagne
Ultima modifica di arteriolupin il mar set 16, 2008 12:59 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mar set 16, 2008 12:39 pm

Penso che quello che dice arterio in merito ad una scrittura che dischiude tutta la sua "povera ricchezza" solo o sopratutto a chi vive o almeno conosce bene quell'ambiente, umano più che naturale, sia vero anche per un altro e ben più grande autore come Mario Rigoni Stern....

A me è capitato con pochissime letture di sentire anche gli odori, vedere le luci, riconoscere i personaggi come nelle sue pagine di racconti.
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Messaggioda Falco5x » mar set 16, 2008 14:21 pm

arteriolupin ha scritto:Mi dispiace contraddire chi mi insegna a scrivere...

Ma vada vada caro Lei! io non ho un bel nulla da insegnare a un linguista insigne quale ella è, chiarissimo Maestro... :D
sono solo un ingegnere aduso all'arido linguaggio della tecnica.
E con tale scarno linguaggio, dunque, nel seguito mi esprimerò.

Macheccazzostaiaddì!!!???
Mica sono in disaccordo con te su Corona, anzi! mica mi devi convincere!!!

Io ho letto tutto quello che Corona ha scritto fino al suo primo romanzo "L'ombra del bastone". E mi è piaciuto tutto, o meglio quasi tutto.
Ma tu l'hai letto il libro di cui parlavamo?
Il mio discorso non era generale sulle storie di Corona, era limitato a "quel" libro. Nel quale, d'accordo con la mia signora, trovo una pochezza di inventiva che non ha paragone con certa ironica, scoppiettante, divertita e divertente fantasia di molti scrittori per l'infanzia. Non critico Corona, semplicemnte confermo che non è quello il suo genere!
Ai bambini dovrebbero venire proposte invece, dopo averle opportunamente adattate, alcune delle storie che raccontava nei suoi primi libri, dal Volo della martora alle Voci del bosco a Finché il cuculo canta ecc. Quelle sì che erano storie educative! erano piene di umanità, commosse, ricche di insegnamenti perché reali. Trovo invece che le favole da lui proposte in quel libro per bambini manchino di anima.

In generale trovo Corona sublime quando parla della sua esperienza diretta, della sua infanzia selvaggia, quando parla del bosco, della caccia, del vino, di certi costumi ertani antichi e turpi. Evocativo e sublime, soprattutto per chi in un mondo simile un po' si riconosce, come dice Sergio e come posso confermare io stesso, che fin dal '59 ho giocato con bambini di montagna, la montagna antica che anch'io ho avuto la fortuna di conoscere direttamente.

Trovo Corona invece un po' meno maturo quando vuole fare il creativo. E nel suo primo romanzo, dove la sua inventiva avrebbe dovuto iniziare ad emergere, si percepisce invece che lui non sa creare davvero, ma utilizza brandelli di un vissuto (proprio o altrui) che già conosce, componendo un affresco nuovo mediante tessere antiche.
Adesso forse è maturato, ma io non lo posso sapere perché ho smesso di leggerlo, e quindi non posso commentare ciò che non conosco.
Perché ho smesso? questa però è un'altra storia.
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Messaggioda arteriolupin » mar set 16, 2008 15:16 pm

'fanculo....


Ti sei interrotto sul più bello dello stream of consciousness del recensore ignaro di recensire....


Peccato


ti costringerò a continuare a voce il dibattito...

magari un po' di refosco dal peduncolo rosso mi aiuterà....
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