salve a tutti
ho letto tutti i thread e ho trovato molta confusione soprattutto su ciò che è successo veramente quel giorno.
La vicenda mi colpì particolarmente visto che fin da piccolo salgo l'Olano, e passo le estati in una baita poco a valle.
Per quanto ne so cerco di fare una ricostruzione che potrà giovare ai commenti successivi.
>Bellissima giornata di sole
>Pericolo Valanghe da bollettino rischio 3. Rischio di distacco lastroni in zona, molto molto alto.
Vi spiego: il giorno precedente la slavina sono salito all'Alpe Piazza, proprio sotto l'Olano ma leggermente più a Nord. Lungo l'itinerario ho notato delle condizioni veramente pericolose. I 50cm di neve farinosa caduti i giorni precedenti asportati completamente dal vento, avevano creato tali accumuli da innescare valanghe a lastroni spontanee. Lungo la salita dell'Alpe Piazza, che è sicura anche con rischio 4 abbondante ho camminato sopra valanghe a lastoni spontanee cadute nei giorni precedenti. Abbiamo dovurto superare un tratto ripido uscendo dalla solita traccia di salita ed infilandoci nel bosco per il pericolo.
questa l'ho scattata quel giorno, sulla destra vedete i distacchi spontanei sotto la cresta a quota 1700m!
http://members.xoom.virgilio.it/rickysc ... 1-03/8.htm
>Sulle tracce dell'itinerario quel giorno ci sono più di 100 scialpinisti, la maggior parte compreso un conrso CAI termina la gita nei dossetti antistanti il pendio finale, come sempre si fa quando la neve non è ben assestata. La C.ma dell'Olano non è considerata, almeno dai locali, come una C.ma "jolly", cioè quelle vette che non presentano pericoli neppure con rischio valanghe molto alto. Di questa opinione non era la Guida Alpina Marco della Santa quando ne abbiamo discusso pochi mesi dopo alle isole Svalbard dove ci siamo trovati a passare una settimana di skialp insieme, lui, secondo me sbagliando, considerava l'Olano come una gita strasicura. Cosa secondo me errata visto che, pur non causando vittime, il pendio finale negli ultimi 30 anni aveva scaricato lastroni causati dal passaggio di scialpinisti abbastanza frequentemente.
altro fatto determinante:
la traccia di salita utilizzata da tutti per salire alla bocchetta che conduce alla vetta era totalmente sbagliata!, la traccia più logica è più a destra (circa 20-30m).
Questa traccia è stata battuta il giorno precedente da qualche scialpinista con il pelo sullo stomaco ma...
Sapete perchè i primi battitori sono saliti proprio di li?
perchè più a valle hanno sfruttato l'accumulo di una grossa valanga caduta precedentemete dalla stessa parete (qualche decina di m più a sinistra della valanga presa in esame). Sfruttando questo accumulo sono saliti molto più comodamente proprio sotto la parete dopo di che per raggiungere la bocchetta sono stati costretti a spostarsi verso sinistra battendo proprio nella zona più pericolosa dove il giorno successivo sarà stravolta la comitiva.
Ora veniamo ai fatti:
mentre il gruppo di Della Santa (lui più 10 o 12 clienti) risale compatto la traccia sopra citata più in alto lungo la cresta-pendio che conduce alla vetta I Fanoni stanno salendo in vetta SCI AI PIEDI! mentre altri due amici risalgono a piedi.
Salire in vetta con gli sci non è una consuetudine, tutti sanno che la cresta-pendio che porta in vetta è meglio salirla a piedi, in parte per la difficoltà, in parte per il percolo di valanghe. Quindi, è certo che i Fanoni hanno fatto una stupidata forzando il pendio sci ai piedi "pendendo" verso la nord. Marco della Santa mi ha poi raccontato che quando si è accorto di aver sopra la testa i due Fanoni in quella posizione gli ha urlato di spostarsi, un attimo prima del distacco della valanga.
La per distacco dall'alto o per trazione per sovraccarico dei 12 scialpinisti posti uno vicino all'altro più in basso si stacca e travolge 9 di questi. 6 vengono miracolosamente estratti grazie all'uso dell'ARVA mentre per 3 non c'è nulla da fare.
Ora, come abbiano reagito i Fanoni non è chiaro (almeno per quanto ne so io), la madre e moglie ha dichiarato che si sono precipitati a valle ed hanno contribuito all'estrazione dei sepolti. In un primo momento sembrava si fossero dati alla fuga. Fatto sta che per più giorni non si sono passati come "ricercati" senza più farsi vivi (situazione comprensibile mentre i media li chiamavano "i killer della neve").
questo è quanto so io.
La mia opinione al riguardo è questa:
Le responsabilità andrebbero ben distribuite nei riguardi dei tre protagonisti: I Fanoni e la guida Marco della Santa. I primi hanno a mio parere fatto una stupidata volendo salire in vetta con gli sci, Della Santa, con la responsabilità di 10 clienti, si è cacciato nel posto sbagliato al momento sbagliato. I suoi errori secondo me sono stati:
_ non aver concluso la gita dove il 90% degli scialpinisti l'ha conclusa, cioè poche decine di m più in basso in zona di massima sicurezza.
_aver scelto la traccia già battuta per salire, quando questa era palesemente errata e molto più pericolosa di una traccia battuta più a destra.
_non aver mantenuto la distanza di sicurezza fra i clienti (io non sono così sicuro che il loro peso non abbia influito sulle cause del distacco).
Per questo reputo assurda la sentenza che condanna 1 persona.
Altra cosa che non capisco è la resaponsabilità NULLA del padre...in 5 metri di distanza esiste la linea fra 1 killer e 1estraneo ai fatti?? non credo proprio...
l'eventuale condanna (e non entro nel merito della discussione condanna si condanna no) sarebbe stata più "giusta" se distribuita ai tre protagonisti della vicenda. Ma si sa, forse condannare una guida non sarebbe stata una decisione molto ben vista...
la cosa che più rattrista della vicenda, oltre all'assurda morte del povero Della Santa

, è che i tre travolti sono i meno responsabili di tutto. Del resto salivano con una guida, erano clienti e probabilmente si sentivano perfettamente al sicuro
il mio dispiacere per la loro morte è tantissimo ancora oggi
un saluto a tutti
Ricky
operatore del Servizio Glaciologico Lombardo.
appassionato di ravanate nelle Orobie Valtellinesi